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Principi di mobilizzazione e immobilizzazione atraumatica

Immobilizzazione da dietro del rachide cervicale:

  • Sia a paziente in piedi che seduto, da dietro al paziente, mettere le proprie mani sotto le orecchie del paziente senza fargli muovere la testa.
  • Mettere il primo dito sulla parte occipitale della testa ed il quinto appena sotto l'angolo della mandibola bilateralmente.
  • Se la testa non è nella posizione neutra in linea, allinearla lentamente a meno di presenza di corpi estranei/penetranti, resistenza/rigidità al riallineamento, deformità.
  • Stringere le braccia e appoggiarle, con funzione di sostegno al sedile, al poggiatesta o al proprio corpo.

Immobilizzazione dal lato del rachide cervicale:

  • Porsi a lato del paziente.
  • Mettere una mano a coppa sulla nuca del paziente facendo attenzione a non muoverla.
  • Mettere il primo ed il secondo dito dell'altra mano, un dito per lato del viso, nell'incavo tra l'attaccatura dei denti e la mandibola.

lozigomo.- Se la testa non è nella posizione neutra in linea allinearla lentamente (se possibile).- Appoggiare i gomiti al tronco per avere un sostegno stabile.

Immobilizzazione di fronte del rachide cervicale- Stando di fronte al paziente, appoggiare le mani ai lati del capo. 27- Mettere il quinto dito sulla parte occipitale della nuca, il primo dito sulle guance, nell'incavo tra l'attaccatura dei denti e lozigomo.- Allargare le rimanenti dita sulla parte laterale del capo facendo una buona presa.- Se la testa non è nella posizione neutra in linea, allinearla lentamente (se possibile).- Avvicinare il corpo alle braccia, poggiando i gomiti, per avere un sostegno più stabile.

Immobilizzazione del rachide cervicale a paziente supino- La posizione delle mani, quando si immobilizza inginocchiati dietro la testa, è simile a quando si immobilizza il rachide difronte.- In alternativa ci si porta alla testa del paziente, si posizionano le mani ben aperte

siano posizionate in modo simmetrico. Soccorritore 2: - Si posiziona ai piedi della vittima, allineandosi all'asse del corpo. - Posiziona le mani ben aperte in modo simmetrico sui lati del capo della vittima, in modo da afferrare saldamente le strutture ossee del volto e della nuca, stando attento che esse siano posizionate in modo simmetrico. Soccorritore 3: - Si posiziona lateralmente alla vittima, allineandosi all'asse del corpo. - Posiziona le mani ben aperte in modo simmetrico sui lati del capo della vittima, in modo da afferrare saldamente le strutture ossee del volto e della nuca, stando attento che esse siano posizionate in modo simmetrico. La manovra di pronosupinazione deve essere effettuata con cautela e nel rispetto dell'integrità della colonna vertebrale. È importante che i soccorritori lavorino in sincronia e coordinazione per garantire la corretta esecuzione della manovra. Ricorda che per ottenere la posizione neutra e il controllo delle vie aeree, è indispensabile la supinazione della vittima.ordina di iniziare la manovra di rotazione della vittima, che deve avvenire come se si ruotasse il tronco di un albero, ela dirige mantenendo in asse il capo ed il collo dell'infortunato. I soccorritori 2 e 3 giunti dalla posizione prona a quella con il soggetto messo di taglio, devono effettuare un'azione di frenatura, al fine di mantenere sempre in asse la vittima; questo si ottiene ruotando le mani. Il soccorritore 1 al termine della manovra di rotazione, continua a mantenere in allineamento neutro la testa del soggetto, in attesa che sia applicato il collare cervicale.

Tecnica di rimozione del casco integrale: La prima manovra da effettuare nel soccorso ad un traumatizzato che indossi il casco integrale è la rimozione di quest'ultimo, che altrimenti ostacolerebbe la valutazione iniziale ed il posizionamento del collare cervicale. Non viene effettuata se ci sono oggetti penetranti o deformità tali da impedirne la rimozione.

Il soccorritore 1 mantiene

Allineato il capo del soggetto in posizione neutra afferrando saldamente il casco. - Il soccorritore 2 apre la visiera facendo attenzione a non muovere il capo della vittima; ispeziona per quanto possibile le vie aeree e rimuove eventuali occhiali. Scioglie o taglia la cinghia di fissaggio del sottogola. Pone una mano a coppa sotto la nuca dell'infortunato afferrandola saldamente, avendo cura di appoggiare tutto l'avambraccio a suolo. Pone l'altra mano sotto la mandibola, sostenendone gli angoli con il primo dito da una parte, il secondo terzo e quarto dito dall'altra. Il soccorritore 1 lascia il capo della vittima e afferra il bordo inferiore del casco a livello del massimo diametro laterale e, cercando di dilatarlo, comincia a sfilarlo attuando un lieve basculamento avanti e indietro. Giunto a livello del naso, bascula leggermente il casco all'indietro e lo solleva in avanti quel tanto che basta per superare l'ostacolo del naso; liberato il naso sfila

Il casco definitivamente. Ad estrazione ultimata il soccorritore 1 immobilizza il rachide cervicale alla testa del paziente e prende lui la responsabilità dell'immobilizzazione del capo.

Posizionamento del collare cervicale. Il collare cervicale deve essere applicato ogni qualvolta anche solo si sospetti che il trauma abbia interessato il capo o la colonna vertebrale. I collari cervicali sono costruiti in materiale radiotrasparente e ne esistono di vari tipi e misure.

Il collare cervicale non garantisce una stabilizzazione totale del rachide, che può essere raggiunta solo immobilizzando tutta la colonna.

- Il Soccorritore 1 immobilizza manualmente il rachide cervicale (alla testa del soggetto se il paziente è supino, dietro se il paziente è seduto).

- Il soccorritore 2 osserva attentamente il collo del soggetto per riscontrare anomalie evidenti; rimuove o taglia collane e indumenti ingombranti; si assicura che i capelli non impediscano il posizionamento.

del collare. - Il soccorritore 2 sceglie il collare della misura adatta, che deve essere maggiore, senza eccedere, rispetto alla distanza trabase dell'occipite e processo spinoso di C7. Posiziona la parte anteriore del collare, facendola scivolare sopra la paretetoracica fino a quando non appoggia completamente sotto al mento. Fa scivolare sotto il collo la fettuccia elastica, la afferra dall'altra parte e la fissa sul velcro senza tenderla eccessivamente. Fa scivolare delicatamente la parte posteriore del collare sotto la testa del soggetto, avvolgendola intorno al collo. Chiude il collare con la chiusura a velcro in maniera simmetrica sui due lati, afferrando le fascette della parte posteriore con due dita di ciascuna mano e facendole aderire mentre esercita una pressione con i pollici puntati sul bordo dell'apertura anteriore. →Estricazione con Ked Il dispositivo di estricazione a corsetto (Kendrik Estrication Device, KED) è stato ideato per immobilizzaredeve trasportare con una sospetta lesione della colonna vertebrale è utilizzare un dispositivo chiamato asse cervicocaudale. Questo dispositivo è progettato per garantire l'immobilizzazione del soggetto, concentrandosi sulla testa, collo e tronco. Può essere facilmente fatto scorrere lungo la schiena del ferito che si trova in posizione seduta o semiseduta ed è particolarmente indicato per i soggetti bloccati in autoveicoli incidentati. L'asse cervicocaudale è composto da una serie di lamine in PVC poste longitudinalmente all'interno di una custodia di materiale plastico lavabile. È strutturato in modo da essere flessibile lateralmente e avvolgente come un corsetto rigido. È dotato di tre cinghie fisse per immobilizzare il torace e l'addome, due cinghie per fissare le cosce e due cinghie mobili per immobilizzare il mento e la fronte. Inoltre, sono presenti delle maniglie laterali che consentono di afferrare saldamente l'infortunato durante la manovra di sollevamento. Un'altra tecnica utilizzata per l'estricazione di un infortunato è la manovra di Rautek.

trovi in posizione seduta consiste nell'impiego del KED da parte di un'equipe ben addestrata. Tale procedura, peraltro, richiede circa 4 minuti per essere debitamente completata. Possono esservi situazioni di particolare urgenza, legate sia allo stato della vittima (arresto respiratorio, ACC, emorragie massive non trattabili durante l'incarceramento), sia ai pericoli incombenti (scena non sicura, veicolo instabile, principio di incendio) che impongono il ricorso ad una manovra di estricazione di emergenza, nota come manovra di Rautek per la quale è sufficiente un solo soccorritore e non sono necessarie attrezzature.

Essa costituisce un ragionevole compromesso tra velocità di estricazione (obiettivo) e immobilizzazione del rachide cervicale e della colonna (vincolo), che non potrà essere pari a quella garantita dal KED. Per questo motivo è indicata solo in caso di reale necessità.

Il soccorritore si mette al fianco della vittima, gli infila

un braccio dietro la schiena, passandolo sotto il braccio più lontano da sé, fino ad afferrare il polso del braccio più vicino. Poi infila l'altro braccio sotto l'ascella più vicina e afferra il polso del braccio opposto.
Dettagli
A.A. 2022-2023
40 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AlessandraGiacomelli1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica clinica nella criticità vitale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Brescia o del prof Comelli Mauro.