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15. MALATTIE CAUSATE DA INFEZIONI BATTERICHE

E’ una seria patologia provocata da un processo infiammatorio a carico delle meningi e del liquor cerebrospinale. Le

meningi sono le tre membrane che rivestono il sistema nervoso centrale: la dura madre, l’aracnoide, la pia madre. A

seconda del suo decorso si riconoscono la meningite acuta, la meningite subacuta e la meningite cronica.

Le cause della meningite possono avere:

- origine batterica,

- chimica, micotica,

- neoplastica o virale.

La meningite batterica è causata da batteri, la cui tipologia varia a seconda della fascia di età dei pazienti.

• Nei neonati prematuri e quelli fino a tre mesi di età, i più comuni sono di streptococchi di gruppo B e quelli

che più frequentemente si trovano nel tratto digestivo come l’Escherichia Coli e lo Streptococcus Agalactiae o

la Listeria Monocytogenes.

• I bambini più grandi sono più comunemente colpiti da Neisseria Meningitidis (meningococco), Streptococcus

Pneumoniae e da Haemophilus Influenzae di tipo B. La trasmissione del germe avviene per via

respiratoria. Lo pneumococco, oltre alla meningite, può causare polmonite, infezioni delle prime vie

respiratore e otite.

• Negli adulti la Neisseria Meningitidis e lo Streptococcus Pneumoniae insieme provocano l’80% dei casi.

Con l’introduzione del vaccino contro lo pneumococco, l'incidenza della meningite è drasticamente diminuita

sia nei bambini che negli adulti.

La trasmissione avviene per via respiratoria attraverso le goccioline di secrezioni respiratorie, durante stretto contatto

come il bacio, gli starnuti o la tosse e le segregazioni nasali o della gola. Il periodo di incubazione della meningite va

da 1 a 10 giorni ma generalmente è inferiore a 4 giorni. La meningite nelle forme più severe può avere conseguenze

gravissime e addirittura fatali. Si manifesta con mal di testa molto acuto, rigidità nucale, nausea e vomito, confusione

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mentale, sensibilità alla luce e ai rumori, febbre alta, sonnolenza, inappetenza e talvolta petecchie. Gli esami

fondamentali nella diagnosi di meningite sono le analisi citochimiche e colturali del liquor cerebrospinale. Oggi esiste

un test chiamato EuSepScreen i cui risultati hanno dimostrato una specificità del 100%. La terapia si basa sulla

somministrazione di antibiotici e va condotta in condizioni di isolamento. La letalità della malattia è molto elevata ma

in soggetti molto giovani e molto anziani. Nei bambini numerose possono essere le disabilità a carico del sistema

nervoso dovuto all'infezione come epilessia, sordità e disturbi irreversibili dell'apprendimento. La prevenzione di

aulcune meningite batterica avviene tramite vaccino. Per il meningococco esistono i vaccini contro i sierotipi A, C,

W135 e Y, mentre per lo pneumococco il vaccino coniugato PCV.

2 Polmonite

E’ una malattia dei polmoni e del sistema respiratorio caratterizzata dall' infiammazione degli alveoli polmonari, che si

riempiono di liquido che ostacolano la funzione respiratoria. E’ causata principalmente dalle infezioni di batteri o virus

e meno frequentemente da funghi e parassiti. Condizioni e fattori di rischio che predispongono alla polmonite sono:

fumo, immunodeficienza, alcolismo, BPCO, malattia renale cronica e malattia epatica. La diffusione della polmonite

avviene principalmente a causa dell’inalazione degli agenti patogeni. I batteri più comuni della polmonite sono: lo

Streptococcus Pneumoniae, Haemophilus Influenzae, Chlamydophila Pneumoniae, Mycoplasma Pmeumoniae,

Staphylococcus Aureus, Moraxella Catarrhalis, Legionella Pneumophila. La maggior parte dei batteri entrano nei

polmoni tramite l’aspirazione di organismi che risiedono nella gola o nel naso.

Si può classificare la polmonite in base all'area del polmone colpita:

• polmonite lobare

• polmonite bronchiale

• polmonite interstiziale acuta.

La polmonite è diagnosticata sulla base di una combinazione di segni fisici e di una radiografia del torace. I sintomi

sono tosse, fatica, febbre, respiro corto, espettorato e dolore toracico. I segni e sintomi più gravi possono includere:

cianosi della pelle, riduzione della sete, convulsioni, vomito persistente, temperature alte, diminuzione del livello di

coscienza. Può causare insufficienza respiratoria innescando la sindrome da distress respiratorio (ARDS) data dalla

combinazione tra infezione e risposta infiammatoria. La sepsi è una potenziale complicanza della polmonite e di solito

colpisce le persone con un sistema immunitario scarso. Per la guarigione è sufficiente la somministrazione di antibiotici

e di analgesici, periodo di riposo e assunzione di liquidi. La durata del trattamento è di solito lunga da 7 a 10 giorni. La

prevenzione della polmonite comprende la vaccinazione che però non è utile per tutte le polmoniti batteriche.

16. POLIOMELITE, VIRUS INFLUENZALI E PARAINFLUENZALI

Nella poliomielite l'agente causale è un virus a RNA della famiglia dei Picornavirus. Ormai è rara nel mondo

occidentale ma è endemica nel sud dell’Asia e in Nigeria. La diffusione del vaccino antipoliomielite è avvenuta a metà

degli anni 50. Nell’infezione naturale il virus penetra nell'organismo per via orale; nella faringe e nell’intestino tenue

con interessamento delle tonsille e delle placche di Peyer, subisce una moltiplicazione primaria; si diffonde quindi ai

linfonodi regionali dove si verifica una moltiplicazione secondaria detta fase linfatica, in seguito si può avere

l'invasione del circolo sanguigno detto fase ematica, e l'eventuale diffusione agli organi bersaglio ed in particolar modo

del sistema nervoso centrale. Il periodo di incubazione varia dai 3 ai 35 giorni. La poliomielite è altamente contagiosa

e la trasmissione avviene per via oro-fecale. L'uomo è l'unica riserva di infezione nota.

Sono stati descritti due modelli di base di infezione da polio: una malattia minore, che non coinvolge il sistema nervoso

centrale (SNC), a volte chiamata "poliomielite abortiva", e una grave malattia che coinvolge l'SNC e che può essere

paralitica o non-paralitica. Le paralisi, tipicamente asimmetriche, colpiscono con maggiore frequenza gli arti inferiori

e risultano essere più gravi negli adulti che nei bambini. La malattia è diffusa in tutto il mondo ma la sua epidemiologia

è molto influenzata da fattori ambientali come le condizioni igienico-sanitarie ed economico-sociali, con grandi

differenze da un paese all’altro.

La sintomatologia, si ha tra i 7 e i 10 giorni, comprende febbre, cefalea, mal di gola, vomito, rigidità del dorso e della

nuca, dolori muscolari e paralisi flaccide. Le paralisi colpiscono con maggiore frequenza agli arti inferiori e risultano

essere più gravi negli adulti che nei bambini. L'incidenza della poliomielite paralitica sembra essere il rapporto con: il

tipo di virus, la costituzione del soggetto, il sesso prevalendo quello maschile. Può essere clinicamente sospettata in

individui che con insorgenza acuta di paralisi flaccida a livello di uno o più arti e riflessi tendinei diminuiti o assenti

negli arti colpiti. La poliomielite è una malattia soggetta a denuncia obbligatoria. È necessario un periodo di

isolamento del malato di quattro settimane dall’ apiressia. Si consiglia la disinfezione della stanza occupata dal malato.

La vaccinazione è la sola misura preventiva efficace.

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I tipi di vaccino utilizzati in tutto il mondo per combattere la poliomielite sono tre:

• il vaccino Koprowski

• il vaccino Salk costituito da un virus inattivato IPV

• il vaccino Sabin un antipolio orale con virus vivo (abbreviato OPV dall’inglese oral polio vaccine).

In Italia la vaccinazione antipoliomielitica è obbligatoria per legge . Il calendario attualmente consigliato è:

• dose 1 al secondo o terzo mese di vita.

• dose 2 al quarto o quinto mese di vita.

• dose 3 al decimo o dodicesimo mese di vita.

• dose 4 al quinto o sesto anno di vita.

2 L’influenza

L'influenza è una malattia infettiva, acuta e contagiosa che colpisce soprattutto nella stagione invernale le vie

respiratorie ed è provocata da virus appartenenti alla famiglia degli Orthomyxovirus. A seconda delle proteine

contenute nel loro involucro, i virus influenzali sono suddivisi nei tipi A, B, C e solo i primi due riguardano l'uomo. Il

virus A può presentare due tipi di variazioni: Antigenic Shift, variazione maggiore che modifica la sua struttura

immunologica; Antigenic Drift, variazione minore che produce una modifica meno radicale. Il virus B presenta solo

l’Antigenic Drift. Il virus C non presente a mutazioni.

La diagnosi di influenza può non essere immediata; la sintomatologia infatti ha molti punti in comune con quella di altre

patologie. I primi sintomi compaiono generalmente in modo abbastanza improvviso, si hanno brividi, sudorazione e

febbre oltre i 38 °C, sensazione di malessere generale e dolorabilità osteo muscolare. In genere la cura è sintomatica,

anche se i recenti farmaci antivirali promettono un netto miglioramento delle strategie difensive. La prevenzione può

essere maggiormente efficace se si osservano norme igieniche di base. Le persone che contraggono l’influenza sono

maggiormante infettive tra il 2 e il 3 giorno. La propagazione del virus avviene attraverso le particelle di aerosol e il

contatto con superfici contaminate.

Oggi disponiamo di vaccini split, costituiti da particelle virali sottoposte a lisi, o di vaccini subunità. Questi vaccini

hanno permesso di azzerare quasi del tutto gli effetti collaterali del vaccino. La vaccinazione contro il virus è fortemente

raccomandata per i soggetti ad alto rischio come anziani, diabetici, cardiopatici, pazienti con malattie respiratorie,

neoplastiche o con deficit immunitari.

3 Virus parainfluenzali umani

I virus parainfluenzali sono cause comuni di malattie respiratorie nei bambini e nei ragazzi. Essi causano un ampio

spettro di patologie delle alte e basse vie respiratore, ma sono in particolar modo associati a laringotracheiti e bronchiti.

Sono detti virus parainfluenzali umani un gruppo di quattro virus ad RNA a singolo filamento negativo, appartenenti

ai generi Respirovirus e Rubulavirus della famiglia Paramyxoviridae.

• Specie del genere Respirovirus : Human parainfluenza virus 1 (HPIV-1) e Human parainfluenza virus 3

(HPIV-3)

• Specie del genere Rubulavirus: Human parainfluenza virus 2 (HPIV-2) e Human parainfluenza virus 4

(HPIV-4) con le varianti 4a e 4b.

Sono trasmessi da persona a persona nelle secrezioni respiratorie infette per contatto diretto o attraverso le goccioline di

Flugge. La diagnosi di infezione da virus parainfluenzale si fonda su criteri clinici ed epidemiologici. Le affezioni

causate da virus parainfluenzali, apparen

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Scienze mediche MED/42 Igiene generale e applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SoldatoJane di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Igiene generale e applicata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof Santoro Emanuela.
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