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REQUISITI IGIENICO-SANITARI DEGLI IMPIANTI SPORTIVI (CAPITOLO 8)
L'acqua è un fluido biologico ed è un veicolo di molte malattie. L'igiene delle acque è molto varia. Le acque di piscina, come le acque di balneazione entrano nelle acque ad uso ricreativo. I rischi più comuni in ambito lavorativo e quindi sportivo, sono rappresentati da: rischi di natura infortunistica (legati alle macchine, ai pavimenti, alle pareti, impianti); rischi di natura igienico-ambientale (agenti biologici, chimici e fisici); rischi di tipo trasversale (turni, lavoro notturno, ripetitività, stress, monotonia, clima sfavorevole).
Per la prevenzione in Italia c'è la norma Stato-Regioni ed in una norma dove sono state indicate le condizioni per definire se un'acqua è a norme o meno. Le norme UNI sono tecniche/aziendali e sono degli standard che comprendono agenti igienico-sanitari. Gli aspetti igienico-sanitari rientrano negli aspetti di qualità.
quindi non serve solo per l'igiene, ma anche per la qualità dell'impianto. A parità di sicurezza, si deve tendere a migliorare gli impianti dal punto di vista igienico-sanitario. Quando si parla di piscina bisogna ricordare che l'ambiente è la piscina, alcuni agenti eziologici (come per esempio il virus: papilloma virus che porta alla verruca plantare) che possono infettare un ospite che può essere a diverse condizioni di rischio (per esempio chi ha problemi di immunodepressione, anziani, malati oncologici, chi sottoposto a terapie cortisoniche a causa di patologie autoimmuni, funzioni iatrogene medica/farmacologica, gravidanza). La tutela dell'attività sportiva agonistica è regolamentata dal Decreto del Ministero della Salute del 18.02.1982, nel quale viene stabilito prima di tutto che l'atleta deve sottoporsi periodicamente a visita medico sportiva. Per ogni sport vi sono certificati specifici che hanno unaLa validità di un anno o due. È invece sufficiente il certificato di idoneità sportiva non agonistica (buona salute) per i praticanti di attività sportive non agonistiche, anch'esso valido per 12 mesi. La sicurezza e la qualità degli impianti sportivi è stata regolata attraverso alcune norme specifiche, alcuni riferimenti si possono trovare nelle NORME CONI PER L'IMPIANTISTICA SPORTIVA (1999) oppure nel precedente DECRETO MINISTERIALE (18 Marzo 1996); l'impianto deve soddisfare requisiti propri delle strutture pubbliche conciliandoli con i parametri stabiliti dalle federazioni e dal CONI. Il rischio microbiologico in piscina (slide con tabella) viene classificato in base al tipo di trasmissione: FECALE o NON FECALE. Le fecali sono composte da diversi microrganismi (virus, batteri, protozoi sono tutti presenti): I virus presenti sono: Adenovius importanti perché, a livello clinico, sono l'agente eziologico della faringo.congiuntivite faringo: mal di gola, congiuntivite: infiammazione della congiuntiva. Questo virus rientra nelle forme parainfluenzali (forma che da sintomi febbrili, ma data da un virus che non è quello dell'influenza). Questi si trasmettono per via orofecale, ma in alcune fasi possono essere trasmessi per via aerea. Enterovirus (ecovirus meningiti di origine virale), Hepapitis A, Norovirus. Come protozoi troviamo la Giardia e criptosporidiosi sono le principali malattie che si prendono in piscina. Queste hanno forme di resistenze (oocisti) che vengono eliminate attraverso il cloro che è un agente che permette disinfezione (forma di prevenzione primaria). Troviamo anche dei batteri. Le non fecali troviamo batteri quali: Legionella (spogliatoi per via del canale di acqua calda), Pseudomonas (infezione del follicolo), Stafilococco (orecchio del nuotatore infezione del condotto uditivo esterno otite esterna dovuta da acqua sporca ricca di questi batteri che ristagna
follicolite invalidante per atleta) e Leptospira (leptospirosi portata con le urine dei ratti curabile con gli antibiotici che si può però trasmettere anche per via cutanea o per contattocon mucose), come virus troviamo i Molluscipoxvirus (sintomo simile alla verruca trasmissibili, agente eziologico HPV che è un virus, la verruca è un tumore di origine virale.) , Papillomavirus agente eziologico della verruca plantare e del cancro alla cervice uterina (esempio di virus che è oncogeno ma anche causa di alcune malattie sessuali (condilomi acuminati che aggetta all’esternoe forma delle uscite), Adenorvirus trasmissibili anche per via respiratoria. I protozoi sono principalmente delle amebe che alcune volte possono causare delle meningiti a causa di un passaggio dei protozoi dal naso e dalla faringe (associato ai tuffi). I funghi sono quelli che possono causare le micosi.
Il rischio chimico sarà dato da sostanze chimiche provenienti da acqua
(derivati dalla disinfezione), connessi alla gestione (disinfettanti) e provenienti dai bagnanti (urina, sudore, creme). Il rischio chimico riguarda anche i trattamenti di disinfezione dell'acqua che, talvolta, portano alla formazione di sottoprodotti tossici, come il cloro e il trialometano (formula).
Valutazione dei rischi
I virus enterici sono presenti in concentrazione elevata nelle feci e nel vomito dei soggetti infetti. HAV 10^10 per grammo (esempio). Il rilascio accidentale di feci rappresenta un rischio elevato d'infezione.
La disinfezione avviene con il cloro che ha una capacità disinfettante residua e con raggi ultravioletti che hanno solo capacità disinfettante immediata. L'acqua in piscina, per un'ottima balneabilità, deve avere valori di cloro attivo libero compreso tra 0.6 e 1 partipermilione (mg/litro).
Sono dei prodotti di reazione tra il cloro attivo libero e gli inquinanti organici ed inorganici a base di azoto. Rispetto al cloro
attivo libero ha un inferiore capacità disinfettante e una maggiore potenzialità di irritare gli occhi e la pelle. Per una buona balneabilità, l’acqua di piscina, deve avere valori di cloro attivo libero combinato inferiori a 1 ppm (mg/litro).
Se c’è rilascio di feci devo proibire l’uso della piscina finchè non ci saranno più gli agenti infettanti.
In acqua l’uomo rilascia una grande quantità di microbi che fanno parte della nostra microflora. È tutto materiale organico che rallenta l’attività del disinfettante.
In Italia esiste una norma chiamata Norma Stato Regioni, attraverso la quale ci si basa per definire se l'acqua è in uno stato di sicurezza oppure no. L’accordo Stato-regioni è stato generato dalla conferenza stato-regioni nella conferenza del 16 Gennaio 2003 ed è quello che fa riferimento per lo sport. Non è una legge, nè un decreto legislativo.
è un accordo, ovvero un'indicazione di massima, ma non una legge vera e propria. Fa riferimento agli aspetti igienico-sanitari, alla costruzione, manutenzione e vigilanza della piscina. Necessitano del recepimento delle diverse regioni. Alcune regioni hanno accettato i requisiti minimi, altri hanno anche aggiunto altro. La conferenza inizia con una serie di visti e conviene una serie di termini:- Piscina: complesso attrezzato per la balneazione che comporti la presenza di uno o più bacini artificiali utilizzati per attività ricreative, formative, sportive e terapeutiche esercitate nell'acqua contenuta nei bacini stessi
Possono essere:
- Interni: quelli affidati al gestore che devono essere registrati
- Esterni: quelli che la ASL ogni tanto va a fare guardando i dati registrati
Le sanzioni sono adottate dalle regioni nel rispetto dei principi fondamentali stabiliti dalla legislazione statale.
A seguito del testo troviamo gli allegati, il 1° contiene i requisiti per dire che un’acqua è nei giusti paletti. Questi parametri sono indicatori di un qualche rischio correlato al fenomeno.
Le acque vengono classificate in tre parti:
- Acqua di approvvigionamento: acqua con cui si riempie la vasca, e deve possedere tutti i requisiti di potabilità
- Acqua di immissione: Acqua che è stata trattata
- Acqua contenuta in vasca: Quella che è dentro la vasca
Le sostanze da utilizzare sono:
- Correttori di pH
- Disinfettanti: cloro, ozono (gas O3) che ha una struttura instabile che si rompe i O3 che è un radicale libero che è l’elemento ossidante
Potere ossidante e O2. Il cloro in acqua si dissocia e libera radicali che hanno capacità ossidanti che riduce effetto redox (capacità disinfettante residuale).
Flocculanti: permettono di far flocculare l'acqua e quindi può essere filtrato. La flocculazione avviene con delle sostanze chimiche e lo fa coagulare e quindi si può filtrare.
I requisiti illuminotecnici si misurano in lux ed è definita dalla norma: eccessiva o troppo poca crea dei problemi e troviamo anche quelli acustici per preservare chi lavora dal rumore passivo e attivo.
Requisiti fisici: la temperatura dell'acqua è importante, perché se troppa calda provoca ustioni mentre fredda è sgradevole. Il pH è tra 6.5 e 7.5, se scende l'acqua diventa di tipo acido ed è un pericolo perché se supera quei valori sposta l'equilibrio redox che è essenziale per far lavorare bene i disinfettanti e questi perdono la capacità.
ossidante e quindi non disinfettano più. I requisiti chimici riguardano ad esempio il cloro che può essere libero (così come lo metto) combinato (con sostanze batteri, pelle, feci inorganiche). Troviamo anche i flocculanti. I requisiti microbiologici riguardano i microbi: escherichia coli, enterococchi, staphylococcus e pseudomonas. Escherichia coli se presenti indicano la possibilità di contagio per via orofeclae. Viene cercato perché se sono presenti può esserci il rischio di contrarre malattie. Staphylococco alto indica che la disinfezione non era corretta o non sufficiente oppure può esserci un sovraffollamento. Lo pseudomonas sta nell'acqua e può determinare delle follicoliti ed è un indicatore di malfunzionamento dell'impianto a causa di problemi nelle tubature. Le malattie cronico-degenerative Il termine "malattie cronico-degenerative" comprende diverse patologie caratterizzate da un corso.prolungato nel tempo ed una progressiva degenerazione dei tessuti. Non