TURBINE IDRAULICHE
Le turbine idrauliche sono macchine motrici a fluido che hanno lo scopo di
trasformare l’energia potenziale e cinetica dell’acqua in energia meccanica di
rotazione. Sono costituite dal distributore (convoglia il fluido alla girante) e
dalla girante (converte l’energia del fluido in en. meccanica rotazionale)
Le turbine possono essere:
ad azione Il distributore trasforma integralmente l’energia posseduta
dal fluido in energia cinetica. (PELTON – TURGO - CROSSFLOW).
a reazione Il distributore trasforma solo in parte l’energia posseduta
dal fluido in energia cinetica. La rimanente parte dell’energia di pressione
viene trasformata in energia cinetica nei condotti convergenti della
girante: il fluido percorre i condotti mobili riempiendoli completamente e
la sua pressione gradualmente diminuisce (aumenta la sua velocità
relativa) (FRANCIS – KAPLAN)
a gravità sono in genere prive del distributore e sfruttano
direttamente la caduta del fluido sulla girante (RUOTE – COCLEE)
PELTON
È la classica turbina ad azione. Il distributore è costituito da uno o più ugelli
provvisti di spina di regolazione. Trasformano totalmente la pressione
dell’acqua in energia cinetica. Un tegolo deflettore ha il compito di deviare il
flusso dalle pale in caso di brusco distacco di carico senza dover chiudere
troppo velocemente la valvola di macchina (colpo d’ariete). Allo sbocco del
distributore massima velocità, colpisce le palettature a “cucchiaio” della
girante. Il fluido percorre la palettatura a contatto con l’ambiente, quindi a
pressione atmosferica.
Sono adatte a salti elevati (da 50 a >1200 m).
Mantengono buone prestazioni per carichi dal 30% al 100% del carico
massimo.
Il getto è perpendicolare alla pala (ne prende una, punto per punto)
TURGO
Simile alla Pelton, le sue pale hanno forma e disposizione diverse (angolo di
20°) cosicché il getto ne colpisce simultaneamente più di una. Può
agevolmente lavorare con salti tra i 50 e 250 m. Può lavorare bene fino anche
al 20% del carico massimo, ma l’efficienza è minore rispetto a Pelton o Francis.
CROSS-FLOW
Il flusso fa una doppia curvatura, ho perdite più elevate; salti tra 5 m e i 200 m.
Il suo rendimento massimo è inferiore all’87%, però si mantiene quasi costante
con portate fino al 16% della nominale. La ruota è costituita da due o più dischi
paralleli, tra i quali si montano, vicino ai bordi, le pale, costituite da semplici
lamiere piegate (si prestano alla costruzione artigianale nei paesi in via di
sviluppo)
TURBINE A REAZIONE
Le Francis sono turbine a reazione usate con salti medi e portate medio-
grandi.
L’acqua entra radialmente nella turbina attraverso un distributore a pale
mobili (che regolano la portata), attraversa la girante a pale fisse e poi esce
assialmente verso valle. L’acqua prima di essere scaricata nel canale di
restituzione, transita nel diffusore per recuperare parte dell’energia cinetica
contenuta nell’acqua che abbandona la ruota a velocità elevata. Il vantaggio
rispetto alla Pelton è dato dalla vicinanza tra distributore e girante.
Kaplan: Si tratta di turbine a reazione a flusso assiale, utilizzate generalmente
per bassi salti (2-40 m). La girante ha sempre pale regolabili: se anche il
distributore è a pale regolabili, la turbina è una vera Kaplan (o “a doppia
regolazione”) altrimenti la turbina è una semi-Kaplan (efficienza più bassa) (o
“a singola regolazione”). Le turbine Kaplan sono quelle macchine che
consentono il maggior numero di configurazioni possibili. (sono molto versatili)
TURBINE A GRAVITA’
CÒCLEA: Sono tipicamente utilizzate per salti da 1 a 10 metri e portate d’acqua
da 0,5 a 5,5 m³/sec. Diversamente dalle Kaplan o Francis, continuano a
funzionare anche con minime portate d’acqua, rendendole molto adatte per
corsi d’acqua con portate irregolari. Sono poco costose.
Normalmente gli impianti piccoli hanno una configurazione verticale con una
turbina Kaplan, oppure una configurazione ad S.
LA SCELTA DELLE TURBINE
Il tipo, la geometria e le dimensioni di una turbina sono condizionati
essenzialmente dai seguenti parametri:
se le aree si intersecano devo verificare
ulteriori parametri come:
SALTO : Nelle turbine ad azione il salto si misura dal punto d’impatto del getto,
che è sempre sopra il livello di valle per evitare che la ruota sia sommersa
durante le piene; ciò comporta una certa perdita di salto rispetto alle turbine a
reazione che utilizzano tutto il dislivello disponibile.
PORTATA: È necessario conoscere il regime delle portate del corso d’acqua da
sfruttare prima di procedere alla scelta della turbina (curva FDC: Flow Duration
Curve). La scelta della turbina determina anche la portata minima che essa è in
grado di lavorare, condizionando così l’energia estraibile nel sito in esame.
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Idroelettrico - parte seconda
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Idroelettrico - parte prima
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Idroelettrico - parte quarta
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Idroelettrico - parte quinta