Il salto H è definito come la differenza di livello tra l’opera di presa e il punto in
cui esso raggiunge la turbina. Esistono due tipologie di salto:
Salto geometrico (al netto di tutte le perdite)
Salto netto (quello utile, contando le perdite distribuite e concentrate)
Vediamo vantaggi e svantaggi:
è una risorsa pulita
è rinnovabile
possiede un elevato ritorno energetico (energy payback) definito come il
rapporto tra l’energia prodotta nel corso della durata di esercizio e
l’energia richiesta per la sua costruzione ed esercizio
se dotata di invasi è programmabile (decido quanta acqua mandare in
turbina)
garantisce la stabilità della rete vista la numerosità degli impianti
MA è costosa
può comportare impatti ambientali considerevoli
Gli impianti si possono dividere in base alla tipologia di salto:
Per capacità di regolare l’utilizzazione dell’acqua
IMPIANTI AD ACQUA FLUENTE
Sono impianti che consentono la produzione di energia direttamente dalla
portata dei fiumi quando questi sono in grado di fornirla: quando il fiume
diminuisce la portata sotto un certo limite minimo, la produzione di energia
cessa.
per salti medi o elevati • si possono utilizzare sbarramenti o traverse il cui
ruolo non è quello di accumulare acqua, ma di innalzare il livello del pelo libero
in modo che l’acqua possa entrare nell’opera di presa.
per salti piccoli impianti con un salto creato da chiuse provviste di settori,
ingresso alla centrale integrato e canale di bypass per la fauna ittica; impianti
simili a quelli con salti maggiori, con invaso ottenuto con degli sbarramenti e
brevi condotte forzate
IMPIANTI AL PIEDE DI DIGA
In genere gli impianti di piccola taglia non possono permettersi la costruzione
di grandi bacini di accumulo per ottimizzare la portata o aumentare il salto.
Bisogna sfruttare quello che c’è. Sfrutto il canale di evacuazione della diga se
disponibile oppure se non è alta sfrutto un sifone di collegamento
sotto abbiamo il sifone di
collegamento da usare per altezze max 10m. La turbina può essere collocata
sia sulla sommità dello sbarramento che vicino alla base a valle.
IMPIANTI INTEGRATI
L’applicazione più comune consiste nello sfruttare i canali di
irrigazione delle campagne. Si possono avere due tipologie impiantistiche:
1. Impianti nel canale stesso, operando un allargamento del canale per inserire
l’installazione della camera di carico, della centrale, dello scarico e del bypass
laterale (per garantire portata. Quest’ultimo serve per garantire comunque una
portata per le irrigazioni, anche in caso di impianto fermo. Oppure creare un
impianto parallelo al canale di irrigazione
Impianti integrati nelle linee di distribuzione dell’acqua L’acqua potabile
per usi civili è fornita alle abitazioni da bacini di accumulo in quota attraverso
condotte in pressione. In genere si usano delle speciali valvole per smaltire
l’eccessiva pressione alla fine dei condotti prima dell’ingresso nelle centrali di
trattamento delle acque. L’applicazione di turbine al posto delle valvole
consente un recupero di energia altrimenti persa, a patto però di evitare
fenomeni di colpo d’ariete che rappresenta una criticità in questo tipo di
applicazioni.
Un progetto idraulico si formula nel seguente modo:
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Idroelettrico - parte seconda
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Idroelettrico - parte terza
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Idroelettrico - parte quarta
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Idroelettrico - parte quinta