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LA CONFERMA DEL PRINCIPIO DELLA
SEGREGAZIONE: L’USO DEI REINCROCI
Nel formulare il principio della segregazione,
Mendel fece una serie di test genetici per
essere sicuro della correttezza dei suoi
risultati.
Per determinare se una pianta con il fenotipo
dominante fosse omozigote o eterozigote, uno
fra i metodi più utilizzati consiste
reincrocio di prova
nell’e ettuare un (test-
cross) per determinarne il genotipo, vale a
dire un incrocio tra un individuo che esprime il
fenotipo dominante e un individuo omozigote
recessivo.
Considerando ancora l’incrocio mostrato nella
gura precedente, possiamo prevedere il
risultato di un reincrocio delle piante F che
2
manifestano il fenotipo dominante con seme
liscio: se le piante della F sono lisce perché
2
SS,
omozigoti allora dal reincrocio con una
ss
pianta si avranno semi tutti lisci; al
contrario, se le piante F sono lisce perché
2
Ss,
eterozigoti il risultato del reincrocio con
ss
una pianta omozigote recessiva darà un
rapporto 1:1 tra fenotipi dominanti e recessivi.
IL FENOTIPO RECESSIVO A LIVELLO MOLECOLARE
L’allele funzionale di un gene che predomina (è presente con frequenza maggiore) nella
wild-type selvatico.
popolazione di organismi presenti in natura è denominato allele o
Questi generalmente codi cano un prodotto implicato in una speci ca funzione biologica;
dunque, se una mutazione nel gene determina assenza del prodotto proteico del gene, o un
prodotto parzialmente funzionale o non funzionale, allora probabilmente la funzione biologica
associata va perduta o signi cativamente diminuita.
mutazioni con perdita di funzione of function)
Queste mutazioni sono de nite (loss e sono
wild-type
generalmente recessive, perché la funzione della singola copia dell’allele in un
eterozigote è solitamente su ciente per produrre la quantità di proteina per dare il fenotipo
normale.
La mutazione che determina l’assenza della proteina o una proteina senza funzione è detta
mutazione nulla.
I piselli rugosi di Mendel sono la conseguenza di una mutazione con perdita di funzione: nei piselli
SS wild-type)
(lisci o è prodotta una quantità su ciente di proteina funzionale che determina
ss
granuli di amido grandi, mentre nei piselli (rugosi) i granuli di amido sono piccoli e
profondamente fessurati.
Incroci di diibridi e principio mendelismo dell’assortimento
indipendente
IL PRINCIPIO DELL’ASSORTIMENTO INDIPENDENTE
Mendel e ettuò anche una serie di incroci nei quali erano implicate contemporaneamente due
coppie di caratteri alternativi, ottenendo in tutti i casi sempre gli stessi risultati.
principio dell’assortimento
In base a questi esperimenti, egli propose la sua terza legge, il
indipendente, i fattori che controllano diverse coppie di caratteri
che stabilisce che
si distribuiscono in modo indipendente gli uni dagli altri.
coppie di alleli di geni situati su cromosomi diversi
In termini moderni, questo signi ca che
segregano indipendentemente durante la formazione dei gameti.
fi ff ff fi fi fi
ffi fi ffi fi
Consideriamo un esempio che riguarda la coppia di caratteri
per la forma del seme, liscio (S) e rugoso (s), e la coppia di
caratteri per il colore del seme, giallo (Y) e verde (y): quando
Mendel incrociò piante appartenenti a linee pure liscio-giallo
YY) yy),
(SS con linee rugoso-verde (ss tutti i semi F di
1
quest’incrocio erano lisci e gialli, come previsto in base ai
risultati dell’incrocio dei monoibridi (il genitore liscio giallo
S Y, s y
produce solo gameti che, dopo fusione con i gameti
Ss Yy).
del genitore rugoso verde, daranno zigoti
La generazione F è eterozigote per due coppie di alleli in due
1
loci diversi; tali individui sono chiamati diibridi e un incrocio tra
incrocio di diibridi.
due di questi diibridi uguali è de nito
Quando Mendel autofecondò le piante diibride F per produrre
1
la generazione F , ottenne come risultato nove diversi genotipi,
2
ma, a causa della dominanza, sono previsti solo quattro
fenotipi: In base alle leggi della
probabilità, se gli alleli per le due
coppie di caratteri vengono
ereditati in modo indipendente
in un incrocio di diibridi, allora la
F ottenuta da un incrocio F ×
2 1
F mostrerà un rapporto 9:3:3:1
1
tra le 4 possibili classi
fenotipiche.
Tale rapporto è il risultato
dell’assortimento indipendente
delle due coppie di alleli per i
due geni nei gameti e della
fusione casuale di questi gameti
e può essere considerato come
la moltiplicazione di due rapporti
x
3:1 ((3:1) (3:1)).
Assortimento indipendente nel
nostro esperimento signi ca
che, sebbene entrambe le
coppie di caratteri coinvolgano i
semi, forma e colore del seme
sono indipendenti l’una dall’altro
sia in termini di geni coinvolti sia
per come essi funzionano nella
generazione dei fenotipi.
Questa previsione è stata
rispettata in tutti gli incroci di
diibridi eseguiti da Mendel: in
ogni caso, il rapporto in F si
2
avvicinava al 9:3:3:1.
fi fi
Analisi statistica dei dati genetici: il test del chi-quadrato
I dati ottenuti dagli incroci genetici sono quantitativi e i rapporti fenotipici osservati nella progenie
raramente coincidono esattamente con i rapporti attesi, a causa di fattori casuali insiti nei
fenomeni biologici. ipotesi nulla,
Viene quindi sviluppata un’ipotesi sulla base dei dati osservati e considerata come
in quanto stabilisce che non vi è una reale di erenza tra i dati osservati e i dati attesi. chi-
Un’analisi statistica semplice utilizzata per saggiare l’ipotesi nulla è chiamata test del
quadrato t).
(χ ), che è essenzialmente un test di bontà dell’adattamento (goodness-of-
2
Negli incroci esaminati nora, la progenie sembrava adattarsi a rapporti de niti (quali 1:1, 3:1 e
9:3:3:1); questo è il caso in cui si può formulare un’ipotesi nulla e il test del chi-quadrato può dirci
se i dati si adattano a tale ipotesi.
Per illustrare l’uso del test del chi-quadrato, analizzeremo i dati teorici relativi alla progenie di un
reincrocio di un doppio eterozigote a seme liscio-giallo (Ss Yy) con un omozigote rugoso-verde
yy);
(ss i dati della progenie sono i seguenti:
L’ipotesi è che un reincrocio debba dare un rapporto tra le quattro classi fenotipiche di 1:1:1:1, se
i due geni si distribuiscono in modo indipendente; il test del chi-quadrato è quindi usato per
saggiare tale ipotesi, come mostrato nella tabella.
In primo luogo, in colonna 1 sono elencate le quattro classi fenotipiche attese nella progenie di
questo incrocio; quindi sono elencati i numeri osservati (o) per ciascun fenotipo.
Successivamente, si calcolano il numero di individui attesi (a) per ogni classe fenotipica,
considerando il numero totale della progenie (568) e l’ipotesi in esame (in questo caso un rapporto
1:1:1:1).
Ora si sottrae il numero atteso (a) dal numero osservato (o) per ciascuna classe, per trovare la
di erenza, chiamata valore di deviazione (d).
Nella colonna 5 viene indicata la deviazione al quadrato (d ), mentre in colonna 6 la deviazione al
2
quadrato viene divisa per il numero atteso (a); il valore del chi-quadrato χ (punto 7 nella tabella) è
2
il totale di tutti i valori di colonna 6.
Quanto più i dati osservati si discostano dai dati attesi sulla base dell’ipotesi in esame, tanto più
alto sarà il chi-quadrato.
La formula generale è:
ff fi ff fi fi
L’ultimo valore nella tabella, il punto 8, rappresenta i gradi di libertà per questo gruppo di dati,
n n
che, in un test che consideri classi, sono normalmente uguali a – 1; nel nostro caso abbiamo
quattro classi fenotipiche, quindi gradi di libertà = 3.
Il valore del chi-quadrato e i gradi di libertà vengono poi utilizzati per determinare la probabilità (P)
che la deviazione dei valori osservati da quelli attesi sia dovuta al caso.
P
Il valore di per un insieme di dati viene ricavato dalle tavole dei valori di chi-quadrato in base ai
diversi gradi di libertà; la tabella seguente riporta parte di una tavola delle probabilità del chi-
quadrato. P
Nel nostro esempio (χ = 3,43 con 3 gradi di libertà) il valore di è compreso tra 0,30 e 0,50: ciò
2
signi ca che, per l’ipotesi che si sta saggiando, in 30-50 su 100 ripetizioni (vale a dire, nel 30-50%
dei casi) dovremmo attenderci dei valori di chi-quadrato di questa grandezza o maggiori dovuti al
caso.
Possiamo ragionevolmente considerare questa deviazione semplicemente dovuta al caso.
Come regola generale, se la probabilità di ottenere i valori di chi-quadrato osservati è maggiore di
P
5 su 100 (5% dei casi: > 0,05), allora la deviazione tra l’atteso e l’osservato è considerata non
signi cativa dal punto di vista statistico e i dati non indicano che l’ipotesi debba essere ri utata.
La genetica mendeliana nell’uomo
i genetisti dimostrarono che l’ereditarietà dei geni
segue gli stessi principi in tutti gli eucarioti a
riproduzione sessuata, uomo compreso; W. Farabee,
nel 1905, per primo documentò un carattere
brachidattilia,
mendeliano nell’uomo, la che determina
dita anormali e grosse.
Analizzando il carattere delle famiglie, Farebee notò
che la brachdattilia veniva ereditata come un semplice
carattere dominante.
fi
fi fi
L’ANALISI DEGLI ALBERI GENEALOGICI
Le modalità di ereditarietà dei caratteri dell’uomo vengono
generalmente determinate esaminando come il carattere
compare negli alberi genealogici di individui che
chiaramente manifestano il carattere.
analisi dell’albero genealogico
Tale studio, chiamato (o
pedigree),
del consiste nell’accurata raccolta dei dati
fenotipici della famiglia attraverso parecchie generazioni;
l’individuo “a etto”, a partire dal quale si ricostruisce
probando
l’albero, è de nito (proposito se maschio,
proposita se femmina).
La gura di anco riassume i simboli di base usati
nell’analisi degli alberi genealogici.
Il carattere presentato nella gura in basso è determinato
a,
da un’omozigosi per l’allele recessivo conseguenza in
questo caso di un matrimonio tra cugini primi (le
generazioni sono indicate con i numeri romani e gli
individui con i numeri arabi, il che facilita i riferimenti a
particolari persone dell’albero).