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“ALESSANDRO FARNESE CINTO DALLA VITTORIA DOPO AVER SCONFITTO LA FIANDRA”,
come immagine principale c’è Alessandro Farnese raffigurato come un valoroso
generale romano, trasfigurazione dell’ eroe del grande personaggio dell’antica Roman,
alle sue spalle c’è un'altra figura che indica la vittoria, e sotto i suoi piedi c’è un
vecchio schiacciato che indica le Fiandre sconfitte, la base di questa scultura proviene
da un basamento del foro romano. Questa scultura risale al 500, ma fu posto nella
Reggia solo alla fine del 700 per celebrare la discendenza farnesiana, infatti non a
caso faceva parte della collezione farnesiana. Essa celebra Alessandro Farnese nipote
del papa e grande uomo militare, infatti fu mandato dal Papa nelle fiandre durante le
guerre di religione poiché le fiandre stavano abbracciando la religione protestante.
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Nelle pareti ci sono altre decorazioni della guerra punica, come elementi marziali
dell’antica Roma. Tra le due lesene su fondo rosa ci sono tre gigli.
La terza ed ultima anticamera è la Sala di Alessandro, chiamata così perché ci sono
riferimenti ad Alessandro Farnese ma soprattutto ad Alessandro Magno a cui Carlo
spesso si è inspirato. Questa è la sala più importante perché è la sala di raccordo, cioè
in questa sono presenti due porte che conducono una, quella di destra,
nell’appartamento nuovo e una, quella di sinistra, nell’appartamento vecchio. Per
molto tempo questa fungeva da sala del trono, anche chiamata sala del baciamano,
perché qui si poteva baciare la mano del re. Questa sala conserva le diverse
stratificazione della decorazione, attuate prima nel 700, poi a inizio 800 e infine a
metà 800 . Sul soffitto c’è il dipinto di Rossi “IL MATRIMONIO DI ALESSANDRO E
ROSSANE” con al centro ,non Alessandro , ma varie figure mitologiche, come Ercole
con un leone ,simbolo di una delle 12 fatiche, anche se in questo caso domato, e
tutta la classicità che accorre a vedere le nozze di Alessandro e la principessa
Rossane. Per quanto riguarda la decorazione parietale ci sono riquadri scolpiti con la
vita di Alessandro, commissionati da Ferdinando II alla metà dell’ 800 e fatti fare da
Angelini e Calí. Tra le scene raffigurate c’è Alessandro sul suo cavallo bucefalo, o
Aristotele ,suo maestro, per sottolineare la cultura e la preparazione. Inoltre, alle due
pareti contrapposte furono fatti creare due dipinti da Miurat, durante i 10 anni di
dominazione francese. Quando, però, Ferdinando II ritorna, non sapendo cosa
farsene, decide di sovrapporre a questi altri due dipinti, che celebrano Carlo di
Borbone, fondatore della reggia. I due dipinti sono “ LA BATTAGLIA DI VELLETRI
“1850 Camillo Guerra , che rappresenta il consolidamento del potere nel 1744, e “L’
ABDICAZIONE DI CARLO IN FAVORE DI SUO FIGLIO FERDINANDO 1849” di
Maldarelli, al centro è presente il Ministro Tarnucci, illuminista e simbolo del buon
governo (amministrare la cosa pubblica cercando di fare gli interessi collettivi),
nonostante i moti rivoluzionari del 1848.
Appartamento vecchio
La sala di Alessandro suddivide il percorso tra appartamento vecchio e nuovo. Il
percorso prevede di andare prima nel nuovo e poi nel vecchio, ciò, però ,non permette
di capire la fase di stratificazione delle decorazioni.
Tra le sale più importanti dell’ appartamento vecchio ci sono le sale di Ferdinando, con
affreschi, cicli decorativi e oggetti di porcellana. L’ artefice della decorazione di queste
sale fu stesso Ferdinando, fatte alla fine degli anni 70 del 700. Le prime quattro sale
sono decorate con i motivi delle 4 stagioni. Ci si avvale quindi di un programma
iconografico, cioè l’utilizzo di regole, linee guida che indicano come gli ambienti
debbano essere decorati. Ogni sala ha un colore particolare che riflette le stagioni, un
elemento decorativi specifico, un racconto mitologico legato allo scalone. Si ha la
possibilità di viaggiare nel tempo e nelle stagioni grazie alle decorazioni delle sale.
Sala primavera: sala prettamente sobria, con pareti altrettanto sobrie, tranne per la
volta. In questa sala sono presenti 5 dipinti di Hackert, che raffigurano i paesaggi
campani, non a caso, lui è uno dei più grandi paesaggisti di questo periodo, spesso la
sua arte é definita analitica, in quanto il suo obbiettivo è, non di rappresentare
l’impressione della realtà , ma dare alla realtà un’ oggettività scientifica. Hackert fu
mandato dai sovrani in giro per il regno a dipingere paesaggi, con lo scopo di
celebrare il territorio campano visivamente e inserire nelle sale della reggia la
bellezza dei luoghi del regno. La sala della primavera celebra la natura rigogliosa,
fertile, il ritorno all’atmosfera e alla luce della primavera. Anche il lampadario,
ricorda elementi primaverili, infatti esso è realizzato a Murano, isola importante per la
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forte lavorazione del vetro, e all’interno sono presenti piccole foglie in vetro soffiato. Il
soffitto fu dipinto da Antonio Dominici e rappresenta “Allegoria Della Primavera”
1779, esso è caratterizzato da un linguaggio roccocò e barocco, e guardandolo dà l’
illusione che sia realtà ma non lo è; Il dipinto raffigura una finta balconata di donne
che danzano ( celebrazione allegorica della primavera) e al centro il mito di Flora e
Zefiro, personaggi mitologici primaverili per eccellenza , e infine ci sono vari elementi
fintamente architettonici ma in realtà sono decorativi.
Sala dell’ estate
Anche in questa sala ogni elemento presente è scelto accuratamente per ricreare
l’estate: decorazioni, vota, pareti, lampadario ecc. Le pareti sono decorate con la
seta, proveniente da San Leucio. Sopra ogni porta e specchio ci sono dei sovra-
porta e sovra- con riferimenti all’antico. Alzando lo sguardo, è presente la volta,
costruita con lo scopo di ricreare le forme classiche, balconata con angeli e il soffitto,
tutto dipinto a mano che, anche qui, riproduce l’effetto illusorio della realtà. Il
soffitto fu fatto da Fedele Fischetti e rappresenta “Allegoria dell’estate con la dea
Cerere e sua figlia Proserpina”, è un insieme tra barocco e neoclassico
( posizionamento delle figure) ciò fa riflettere sul fatto che Fischetti aveva iniziato a
percepire questo cambiamento. Questo dipinto raffigura la dea Cerere vestita di giallo
con in testa una corona di spine di grano (personaggio mitologico per eccellenza
dell’estate, periodo del raccolto e del grano, simbolo di vita e fertilità ),e nella parte
sinistra sua figlia Proserpina che emerge dalle nuvole e rivede sua madre ( rapita da
Plutone e portata con se nel regno dei morti, in questo tempo, Cerere disperata per la
figlia non si preoccupa più di produrre grano, così Giove trova un compromesso,
Proserpina doveva passare 6 mesi sotto terra e 6mesi sulla terra, la quale avrebbe
ricominciato a germogliare solo nei 6 mesi di Proserpina sulla terra con la madre),
sullo sfondo ci sono i mietitori che prendo il grano, scena realistica e non mitologica
che vuole celebrare la fertilità del regno ( I territori che producevano maggior grano
sono la Terra di lavoro, Campania, puglia, Sicilia).
Sala Dell’autunno
Spesso le decorazioni di una sala cambiano in base ai direttori presenti. Ad oggi nella
sala dell’autunno ci sono opere di arte contemporanea di Lucio Amelio, inerenti al
progetto Terra Motus, un progetto avviato nel 1882 che ha coinvolto artisti più
importanti di quel tempo per la produzione di dipinti sul tema del terremoto. In questa
sala domina il colore delle pareti, il giallo, colore delle foglie secche. Sul soffitto
ritorna la mano di Antonio Dominici con la rappresentazione di “ Bacco e
Arianna”, indubbiamente sono mito di riferimento della stagione autunnale. Questo
dipinto raffigura il momento dell’ incontro in mezzo alla natura di Bacco e Arianna, tra
di loro il piccolo cupido che scocca la freccia con l’ arco e il trionfo della natura
minuziosamente riprodotta. Lungo la volta sono raffigurati personaggi generalmente
romantici tipici del roccocò, come ninfe e persone con flauti. Sono inoltre presenti
oggetti in porcellana.
Sala Dell’ Inverno
I colori delle pareti sono volutamente più spenti. I sofà e le consoles sono molto più
stilizzati e asciutti, tanto da dare l’idea di un clima artistico più razionale. Anche qui
torna la mano di Fischetti con la rappresentazione di “Borea che rapisce Orizia”,
dipinto neoclassico, con elementi tenui, come la neve o la pioggia, legati alla stagione
invernale. Fischetti, inoltre si occupa anche di decorazioni della architettura classica,
razionalizza lo spazio ponendo maggiore attenzione geometrica. Anche qui il
lampadario presenta elementi che ricordano l’inverno, come presenza finale di una
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palla che è rimanda alla palla di ghiaccio, o piccole sfere di vetro che ricordano i
cubetti di ghiaccio.
Gabinetto Ricco Di Sua Maestà
Luogo ristretto del re, anche definito studiolo, importante per le funzione da svolgere.
Interamente decorata secondo il linguaggio neoclassico, con ambienti più studiati e
razionali, più pulito, semplice e nulla di illusorio. Ci sono, comunque, alcune
decorazioni che rimandano al classicismo come ad esempio l’uso di decorazioni
monocromo (verde).
Camera Da Letto Del Re
Quando nel 1859 morì Ferdinando II, si iniziò a diffondere l’idea che la sua morte fu
causata da una malattia contagiosa. Questa diceria portò a fare incendiare la sua
stanza, che solo in un secondo momento fu ristrutturata, infatti sul soffitto c’è una
parte non decorata per ragioni di tempistiche. Qui è presente un dipinto di Batoni,
“Allegoria per la morte di due figli di Ferdinando IV”, che raffigura i due figli di
Ferdinando morti di vaiolo, Carlo Tito, erede e primogenito , a cui succederà il fratello
Francesco I, e Marianna, che vengono portati via dalla terra, alle loro spalle i regni di
Sicilia e Napoli che piangono per la morte della principessa Marianna (lei e il fratello
muoiono a distanza di due anni l’uno dall’altro).
Sale della Regina Carolina
Anche le Sale della Regina Maria Carolina, appartengono agli appartamenti vecchi.
Maria Carolina viene da una corte molto colta e interviene spesso nelle decorazioni.
Maria Carolina fu molto legata a sua sorella Maria Antonietta, poiché avevano la
stessa educatrice e trascorrevano gran parte del tempo insieme. Liotard, famoso per
l’uso di ritratti su foglio in pastello, realizzò prima un ritratto di Maria Carolina e poi,
su commissione della stes