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SERBATOI ACQUEDOTTISTICI
Si tratta di serbatoi con lo scopo di aiutare la distribuzione. Funzioni:
-compensare la variabilità delle portate richieste dalla rete rispetto alla costanza della portata addotta
all’acquedotto-> compenso giornaliero, siccome durante la giornata l’utilizzo di acqua varia.
-assolvere la funzione di riserva e soddisfare i fabbisogni ordinari nei periodi di interruzione, accidentale o
programmata, dell’acquedotto -> riserva
-sopperire alle richieste straordinarie della rete per lo spegnimento di incendi -> emergenza anti-incendio
-disconnettere idraulicamente l’opera di adduzione dalla rete di distribuzione, rende il sistema più stabile
-fissare il piano di riferimento dei carichi sulla rete di distribuzione, si può calcolare la pressione in ogni
punto.
Caratteristiche:
-protetti dall’ambiente circostante impedendo infiltrazioni di acque esterne e possibilità di contato con
persone e animali
-progettati garantendo la protezione igienica e termica, vengono realizzati con strutture chiuse ed il
collegamento con l’esterno viene realizzato con un unico accesso controllato con porta metallica idonea ad
ambienti umidi
-costruiti con materiali non aggredibili dall’acqua invasata e tali da nono modificarne le caratteristiche
-strutturati assicurando un’adeguata circolazione dell’acqua invasata, per non farla stagnare favorendo la
proliferazione di germi. Il volume complessivamente entrante, che abbiamo detto essere
dato da una portata entrante che è costante in tutte le ore del
giorno, crescerà in modo lineare. Mentre i volumi uscenti sono
rappresentati da una curva, la cui pendenza rappresenta la
richiesta da parte degli utenti, con un andamento sempre
crescente. Entrambe partono da zero, e si fa l’ipotesi che alla fine
della giornata il sistema si chiuda, che quindi complessivamente
la giornata si ripeta. Per cui nelle 24h entra ed esce lo stesso
volume complessivo. Si definisce la grandezza Va che
rappresenta la differenza tra le due curve, questa part e
inizialmente con un valore positivo, che diventa poi negativo
quando la blu scavalca la magenta nelle ultime ore del giorno.
All’istante t1 in cui la variabile Va ha il suo valore
massimo positivo, quindi si sa che il serbatoio è nelle
sue massime condizioni di riempimento, che è quello
che si cerca. Se si costruisce quindi un serbatoio in
grado di contenere l’acqua nell’ora t1, allora sarà in
grado di contenere l’acqua in tutte le altre ore in cui il
volume nel serbatoio è inferiore. Nell’istante t2, in cui
Vc ha il suo valore minimo negativo, qui il serbatoio è
nelle sue condizioni di massimo svuotamento. Il valore
minimo può essere anche zero, con il serbatoio vuoto,
significa che lo si è sovradimensionato. Questo
permette di trovare il valore di Wo, cioè il valore di
acqua che si deve già trovare a mezzanotte per poter
arrivare all’istante t2 senza averlo più che svuotato.
Capacità: il volume che si deve avere disponibile nel serbatoio per svolgere la funzione di compenso.
La prima formula di che il 15/20% del
volume complessione erogato nel
corso della giornata corrisponde alla
capacita di compenso (vedi grafico per
Vg).
Si ha una formula diversa se la portata
in ingresso arriva per sollevamento,
perché entra in gioco il costo dell’
energia, che varia nel corso della
giornata.
Il volume antincendio dipende dal tipo
di città, di costruzioni presenti e dal
rischio di incendio, dipende
soprattutto dalla popolazione. La
portata di cui dovranno servirsi i
pompieri dovrà mantenersi per alcune
ore, si tratta di un volume aggiuntivo
all’interno del serbatoio.
Il volume di riserva serve nel caso di
interruzione del servizio, si suppone
che la portata che verrà a mancare sia
pari alla portata media del giorno di
massimo consumo, e che venga a
mancare per 3 ore.
Poi ci sarà un volume morto legato a come viene costruito il serbatoio, al
fatto che potrebbe esserci un po’ di sedimentazione. Non è un volume che
viene utilizzato.
Nel caso in cui non si abbia l’imposizione si avere le portate in ingresso costanti, cioè quando il serbatoio è
alimentato da un impianto di sollevamento. In questo caso si pongono dei vincoli sull’energia, cioè costa
molto tra le 6 e le 18, mentre costa meno dalle 00.00 alle 6 e
dalle 18 alle 24. Per cui si fa un piano diverso di utilizzo
dell’impianto di pompaggio, spegnendo l’impianto nelle ore
in cui l’energia costa di più, per cui dalle 6 alle 18 la portata
in ingresso è nulla, quindi si deve distribuire la stessa
portata, richiesta dagli utenti, nella metà delle ore. Per cui si
ha un valore doppio della portata media fino alle 6, poi si
spengono le macchine fino alle 18, per poi riaccenderlo fino
alle 24.
Una volta dimensionati i serbatoi in termini di volumi che occorre avere all’ingresso, la rete di distribuzione
può essere poi ramificata a maglia, ramificata chiusa, che è più robusta efficiente e più costosa, rete mista,
con un nucleo ridondante e una periferia aperta.
Collocazione del serbatoio: La collocazione dipende fondamentalmente dalla morfologia del territorio e
dall’economicità della realizzazione. Nel primo caso sta in mezzo tra la fonte
di alimentazione e la città, questa è la soluzione più razionale. Ma il
serbatoio va posto in alto, deve il più possibile funzionare a gravità in modo
da raggiungere gli utenti anche in caso di interruzione elettrica.
Nel secondo caso l’acqua arriva dalla parte bassa tramite dei pozzi, l’acqua
attraversa la città e alla fine del suo percorso trova il serbatoio, da cui potrà
poi uscire durante le ore di picco della giornata.
Polmone: dal pozzo si solleva Q cost così ci si può disconnettere da pompe di rete che seguono le richieste.