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IL COMPORTAMENTO DEL CONSUMATORE
Il comportamento del consumatore è legato alle sue:
CARATTERISTICHE
47 PSICOLOGIA
3 fasi nell’analisi del comportamento:
1. individua gli stimoli che ricevono i consumatori prima di valutare un qualsiasi
acquisto.
2. comprendere cosa avviene tra gli stimoli e la decisione di acquisto,
considerando pertanto le succitate caratteristiche del consumatore e la
psicologia del consumatore.
3. la decisione finale del consumatore di procedere all'acquisto.
Gli stimoli possono essere di:
- origine interna: sono gli stimoli di marketing, come la pubblicità, le
promozioni, ecc..
- origine esterna: derivano dal comportamento di altri consumatori o
da macro-fenomeni come la sostenibilità
CARATTERISTICHE DEL CONSUMATORE
culturali, personali e sociali
Si legano a 3 specifici fattori:
FATTORI CULTURALI
La cultura del consumatore: occidentale in cui prevale la cultura
o individualistica e orientale orientati alla cultura collettivista
La sub-cultura del consumatore: differenze a livello regionale
o Le classi sociali
o
FATTORI SOCIALI
Gruppi di referenza:
o - Influenza diretta: i membership groups (primari: famiglia, amici;
secondari: gruppi professionali, colleghi di lavoro)
- Indiretta: gruppi aspirazionali ( a cui noi aspiriamo di fare parte) e
gruppi dissociativi (presentano valori che noi rifiutiamo)
Famiglia (influenza diretta):
o - Famiglia d’origine
- Famiglia di procreazione: famiglia creata in età adulta
Ruolo e status: attività che qualificano la vita lavorativa del consuamtore
o
FATTORI PERSONALI
Fattori demografici: influenza dalla nostra età e dal genere sessuale
o Personalità/Identità
o Lifestyle e valori
o
PSICOLOGIA DEL CONSUMATORE
Consideriamo 3 fattori specifici:
1. Motivazione: si basa sulla Piramide di Maslow in cui l’uomo soddisfa prima i
bisogni alla base
48 2. Memoria: divisa in breve e lungo termine, analizzate mediante il
neuromarketing
“Il processo attraverso il quale selezioniamo, organizziamo e
3. Percezione:
interpretiamo gli input di informazioni per creare un'immagine significativa del
mondo. Sarà fondamentale
- Attenzione selettiva
- Retentetion selettiva: ricordo solo di alcune informazioni
IL PROCESSO DECISIONALI DI ACQUISTO
Fasi:
FASE 1: RICONOSCIMENTO DEL PROBLEMA
Il consumatore riconosce un problema grazie ad uno stimolo interno o esterno
FASE 2: RICERCA DELLE INFORMAZIONI
Tramite info personali, pubblicità, esperienze
FASE 3: VALUTAZIONE ALTERNATIVE
Tramite Belief: pensiero descrittivo su oggetto/idea/brand e Attitude: valutazione di un
oggetto/idea/brand
FASE 4: DECISIONE DI ACQUISTO
Esistenza di modelli non compensatori (EURISTICA), fattori esterni che intervengono
all’ultimo e rischi
FASE 5: POST-ACQUISTO
Soddisfazioni (aspettative VS performance) e azioni post-purchase (buttare, mettere
via o tenere) LA STRUTTURA DEL BRAND
49
Ad oggi infatti il brand può essere definito in tre diversi modi:
1. AMA: Un nome, segno, simbolo, o immagine (o una combinazione degli stessi),
creato per identificare i beni/servizi di un’organizzazione e per differenziare gli
stessi dai competitors.
2. Keller: set di associazioni mentali del consumatore, che aggiunge valore al
prodotto
3. Aaker: benefici funzionali e emozionali
Per quanto riguarda la prima, comprendiamo quindi che il brand ha 2 funzioni:
Identificazione
Differenziazione
Per quanto riguarda Keller, lo studioso inserisce il concetto di percezioni, che quindi
ha al suo interno un valore soggettivo del brand.
Per quanto riguarda Aaker, lo studioso sancisce la presenza di due benefici:
1. funzionale (il prodotto del brand deve funzionare)
2. simbolico (il prodotto del band deve avere per il consumatore un valore
simbolico, che possa avere un impatto anche a livello emotivo).
Differenze tra corporate brand (brand d’impresa) e brand di prodotto: il corporate
brand si riferisce all’intera impresa mentre il brand di prodotto si focalizza sul prodotto
offerto ed erogato nello specifico mercato di riferimento
Pertanto, i brand di prodotto hanno obiettivi che sono delimitati al prodotto stesso e,
avendo come target solo i consumatori, l’identità del brand è dunque legata ad aspetti
pubblicitari e si modifica in base a quanto suggerito dalle ricerche di mercato al fine di
offrire ai consumatori un prodotto che soddisfi le loro attese e aspettative. Questa
tipologia di brand viene gestita a livello operativo dal middle management. Al
contrario, i brand d’impresa sono gestiti dal fondatore/CEO e top management,
essendo legati ad aspetti strategici come la visione e i valori culturali dell’intera
impresa che è chiamata a relazionarsi con una vasta pletora di stakeholders interni ed
esterni (VS il brand di prodotto che invece si rivolge ai consumatori e clienti). In ultimo,
è importante anche considerare la prospettiva temporale: mentre nel brand di
prodotto è legata al ciclo di vita del prodotto stesso, nel corporate brand ha un
orizzonte temporale di lungo termine rappresentato dalla vita stessa dell’impresa.
Le imprese possono decidere di adottare una strategia di BRAND ARCHITECTURE:
UNILEVER):
HOUSE OF BRANDS ( la “casa di brands” in cui il brand d’impresa
Unilever non compare nella comunicazione dei suoi brand di prodotto che sono
considerati in modo individuale e distinto l’uno dall’altro
50 MC DONALD’S, APPLE, STARBUCKS):
BRANDED HOUSE ( la “casa branded” in
cui un brand d’impresa monolitico domina la scena e funge da ombrello a tutti i
brand di prodotto afferenti allo stesso gruppo
Come sottolinea Mingione (2023), è importante notare come nonostante si
possa osservare la recente decisione di Unilever di incrementare collegamento
simbolico tra il brand d’impresa stesso e i loro brand di prodotto, ad oggi il vasto
pubblico ancora non sa – per esempio – che il brand di prodotto Dove (come
anche Algida, Axe, Ben & Jerry’s etc.) è in realtà parte del brand d’impresa
Unilever.
Ruolo del brand:
IL VALORE MONETARIO DEL BRAND
Oltre al valore simbolico, il brand è in grado anche di generare valore monetario.
Infatti, il brand può anche essere venduto, o affittato tramite licensing.
Come determinare però questo valore monetario?
Il valore lo possiamo leggere nella classifica Interbrand, è una società di consulenza
specializzata nella valutazione dei marchi commerciali, fondata nel 1974 dal John
Murphy.
La metodologia di valutazione di Interbrand cerca di fornire un'analisi ricca e
approfondita dei brand, fornendo un quadro chiaro di come i brand contribuiscano alla
crescita del business oggi, insieme ad una road map di attività per garantire una
crescita ulteriore domani.
Essendo stati i pionieri della valutazione dei brand dal 1988, Interbrand ha una
profonda conoscenza dell'impatto che un brand forte ha sui principali gruppi di
stakeholder che influenzano la crescita delle aziende, ovvero i clienti (attuali e
potenziali) dipendenti e investitori. Infatti, i brand di successo influenzano le scelte dei
clienti e perseguono l’obiettivo di creare fedeltà, attirare, trattenere, motivare i talenti
e ridurre il costo dei finanziamenti.
La metodologia di valutazione è conforme ai requisiti della norma ISO 10668
(requisiti per la valutazione monetaria del marchio) e prevede la valutazione del brand
in base a:
FINANCIAL ANALYSIS (shareholders)
ROLE OF BRAND (INDEX)
BRAND STRENGHT (fattori interni/esterni)
FATTORI INTERNI (LEADERSHIP)
- Direzione: rappresenta lo scopo l’obiettivo del brand, è un piano in
cui si indicano la cultura e i valori per andare ad indicare come
effettivamente il piano deve essere portato a termine; •
- Allineamento: rappresenta il livello di allineamento tra
l’organizzazione dell’impresa e la strategia attuata
51 - Empatia: rappresenta il grado in cui l’impresa rientra in relazione con
i propri clienti e i propri stakeholder, essendo in grado di tener conto
dei loro bisogni e a cogliere in tempo le loro necessità in continua
evoluzione;
- Agilità: rappresenta la capacità di un’impresa e del suo brand
nell’affrontare e a adeguarsi ai cambiamenti nel contesto.
FATTORI ESTERNI
ENGAGEMENT:
- Unicità: rappresenta la capacità dell’impresa di offrire prodotti e
servizi facilmente identificabili e riconoscibili dai consumatori e difficili
da imitare da parte dei concorrenti;
- Coerenza: rappresenta il livello di coerenza tra i valori del brand e il
canale di comunicazione;
- Partecipazione: rappresenta la capacità del brand di attrarre i clienti
e ad incentivare la collaborazione con essi.
RELEVANCE:
- Presenza: rappresenta la capacità del brand di rimanere
particolarmente impresso nella mente dei consumatori e di un
pubblico molto ampio;
- Fiducia: fiducia che i consumatori ripongono su un determinato brand
e la capacità di soddisfare nel tempo le aspettative di questi ultimi
- Affinità: rapporto di fiducia e allo stesso tempo emozionale
In particolare, per arrivare a creare UN BRAND FORTE, ossia un costrutto percettivo
(combinazione aspetti materiali e immateriali) in grado di rendere L’OFFERTA
DISTINTIVA NELLA MENTE DELL’ACQUIRENTE-CONSUMATORE, l’impresa dovrà:
Progettare la struttura del brand (COMPONENTI STRUTTURALI)
Governare, e quindi gestire, tale struttura (GESTIONE NEL TEMPO DEL
BRAND)
VANTAGGI DI UN BRAND DI SUCCESSO
a. Percezione delle performance come outstanding: eccellenti
b. Maggiore fedeltà
c. Minore vulnerabilità alle azioni dei concorrenti e alle crisi
d. Domanda inelastica rispetto ad un aumento di prezzo: se il prezzo aumenta la
qnt. Domandata non varia
Domanda molto elastica rispetto ad una diminuzione di prezzo: se il prezzo
diminuisce la qnt. domandata del prodotto aumenta più che proporzionalmente.
e. Employer branding: definisce, gestisce e promuove l'immagine di una azienda
come luogo di lavoro
f. Employee retention: rappresenta la capacità di un'organizzazione di trattenere i
propri dipendenti (impedire ai migliori talenti di andarsene)
Possibilità di estensione del brand:
1. BRAND LICENSING
Implica il noleggio o il leasing di un bene immateriale. È un processo di
creazione e gestione di contratti tra il proprietario di un brand e un'azienda o un
individuo che desidera utilizzare il marchio in associazione con un prodotto, per
un periodo di tempo concordat