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CO
2
Titina e nebulina
Le molecole di nebulina si estendono dalla linea Z lungo l’actina.
Le molecole di titina si estendono dalla linea Z verso la linea M (2 sole molecole coprono la
lunghezza del sarcomero).
Ruolo della titina
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Titina e tensione passiva
Collegamento meccanico tra apparato contrattile e matrice extracellulare
F-actina (citoscheletro)
↓
Distrofina
↓
Complesso di sarcoglicoproteine
(α, β, γ, δ)
↓
β-DG → α-DG
↓
Lamina → Lamina basale →
Matrice extracellulare
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Conseguenze di un deficit di distrofina
Deficit di distrofina
↓
Instabilità del sarcolemma
↓
Danno alla membrana cellulare
↓
Ingresso di Ca2+ nei miociti
↓
Attivazione di enzimi proteolitici
↓
Necrosi cellulare
La distrofina è una proteina fondamentale per la stabilità meccanica della membrana delle
cellule muscolari (sarcolemma) → collega l’actina (scheletro interno della cellula) al
complesso di glicoproteine che attraversa la membrana e si ancora alla matrice
extracellulare. Quando manca o è difettosa la membrana si danneggia facilmente sotto
stress meccanico → entra calcio → attivazione enzimi → morte cellulare progressiva →
degenerazione muscolare.
Proprietà funzionali del muscolo
- preparati neuromuscolari isolati (stimolazione indiretta)
- muscoli isolati (stimolazione diretta)
Tipi di contrazione
→ lunghezza costante
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→ lunghezza NON costante
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Condizioni isometriche
Relazione forza-velocità
29
Potenza
Tipi di fibre muscolari
I muscoli hanno una natura eterogenea perché composti da fibre con proprietà distinte.
Possono essere di 2 tipi:
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I diversi tipi di fibre muscolari hanno proprietà funzionali diverse
La relazione forza-velocità cambia a seconda
del tipo di fibra.
Determinanti della velocità di accorciamento
Miosina: attività ATPasica (velocità di scissione dell’ATP)
- relazione con la velocità di accorciamento
- conferisce un diverso costo energetico tra i tipi di fibre
Il transiente di calcio è più ampio e rapido nelle fibre veloci
Durante la contrazione muscolare:
- Fibre Fast (veloci): picco di calcio molto rapido e
alto, poi calo veloce.
- Fibre Slow (lente): rilascio di calcio più lento, con
un picco più basso e un ritorno più graduale.
Per quanto riguarda le differenze strutturali:
- Reticolo sarcoplasmatico meno sviluppato nelle
fibre lente → rilascia e riassorbe calcio più lentamente.
- RyR (recettori rianodinici) e pompe SERCA (che
riportano il calcio nel reticolo) sono circa 3 volte meno abbondanti nelle fibre lente.
=> le fibre lente hanno bisogno di meno calcio per attivare la contrazione. Questo le rende
più adatte a contrazioni prolungate e resistenti alla fatica, come nella postura o nella
corsa lunga.
I diversi tipi di fibre muscolari utilizzano un diverso metabolismo
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Forza muscolare La forza sviluppata dipende dal numero di interazioni actina-miosina che si
formano nella sezione trasversa di una fibra muscolare o di un muscolo.
Da cosa dipende il numero di interazioni acto-miosinici?
1. diametro della cellula → indica quante miofibrille, e quindi quanti
sarcomeri sono disposti in parallelo; maggiore è il numero dei sarcomeri,
maggiore è il numero di filamenti sottili e spessi, e quindi il numero di
molecole di actina e di miosina che possono interagire. La forza dei
sarcomeri in parallelo si somma.
2. lunghezza dei sarcomeri → esiste una lunghezza ottimale (2-2.2
μm) alla quale la forza sviluppata è massima; al di sopra ed al di sotto di
tale lunghezza la forza sviluppata diminuisce; i muscoli in vivo sono alla
lunghezza ottimale. C’è una relazione tensione-lunghezza:
- passiva → aumenta con la lunghezza
- attiva → aumenta fino ad un max e poi cade a 0
- totale → durante la contrazione T passiva + T attiva
V → velocità massima di accorciamento a carico zero (contrazione isotonica).
0
F → forza massima prodotta da un muscolo (contrazione isometrica). Varia in funzione della
0
lunghezza del muscolo (relazione tensione-lunghezza).
3. quantità di calcio che si lega alla troponina C → più complessi troponinici legano
2+
Ca2+ più interazioni actina miosina si possono formare. La quantità Ca che si lega
alla troponina C dipende:
- quantità di Ca2+ liberata e [Ca2+] libero nel citoplasma
- affinità della troponina C per il Ca2+
- tempo durante il quale la [Ca2+ ] resta alta nel citoplasma prima del recupero
da parte del reticolo sarcoplasmatico
4. frequenza di stimolazione → il P.A. di una fibra muscolare dura 2-4 ms. La
contrazione muscolare, invece, dura 10-100 ms. Inoltre, la forza prodotta da una
contrazione può sommarsi alla forza prodotta dalla contrazione successiva.
5. tipo di miosina → la composizione in isoforme di miosina di una fibra muscolare
determina la sua capacità di generare forza e potenza. Il SNC può richiedere ai
muscoli scheletrici di produrre contrazioni a diversi livelli di forza, con un grado
elevato di precisione e spesso per periodi prolungati di tempo. I comandi motori
convergono sui motoneuroni alfa. I motoneuroni alfa sono attivati secondo una
sequenza caratteristica.
Unità motoria L’unità motoria è considerata l’unità fondamentale
per la contrazione del muscolo scheletrico ed è
formata dal neurone e da tutte le fibre muscolari
controllate dal neurone stesso. L’unità motoria è
costituita da fibre tutte dello stesso tipo, per questo
si parla di unità motorie lente o rapide.
Criterio di classificazione delle unità motorie
- unità rapide suscettibili alla fatica FF
(grande) > fibre veloci 2X
- unità rapide resistetti alla fatica FR
(intermedio) > fibre veloci 2A
32 - unità lente resistenti alla fatica S (piccolo) > fibre lente 1
Meccanismo nervoso di regolazione della forza
Regola la forza sviluppata da un muscolo attraverso la modulazione del tipo, del numero e
della frequenza di scarica delle unità motorie.
Reclutamento delle unità motorie: ordine di reclutamento (principio della dimensione)
L’attivazione delle unità motorie avviene secondo un
ordine ben preciso, stereotipato.
Aumento della frequenza di scarica delle unità motorie già attive
Le unità motorie scaricano a frequenza via via più alta.
Reclutamento stereotipato
- regolazione fine della forza sviluppata: le prime unità motorie attivate sono deboli;
le ultime sono le più forti
- ottimizzazione del consumo di energia
- ottimizzazione della fatica: le unità motorie attivate prima sono le meno affaticabili
Il reclutamento
Il n° di unità motorie reclutate e la loro frequenza di scarica aumenta man mano che si
verifica un graduale aumento della forza del movimento volontario.
Architettura muscolare - forza e velocità
A parità di volume del muscolo:
- muscolo fusiforme:
a. meno fibre → bassa sezione fisiologica => bassa forza
b. alta velocità di accorciamento
- muscolo pennato:
a. più fibre → alta sezione fisiologica => alta forza
b. bassa velocità di accorciamento
→ un muscolo pennato può essere unipennato, bipennato, ecc… All’interno sono
disposte all’interno di un angolo di pennazione → può essere più largo o stretto.
Ci sono differenze nello sviluppare la forza?
Il muscolo pennato sviluppa più muscolo di uno fusiforme.
=> maggiore è la sezione fisiologica maggiore saranno i ponti actomiosinici che si formano e
maggiore sarà la forza muscolare.
Sistema meccanicamente svantaggioso Equilibrio meccanico di
forze che agiscono
sull’avambraccio
mentre sopporta un
carico.
Il sistema di leve del
braccio amplifica la
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velocità del muscolo bicipite. Lo svantaggio meccanico è compensato dall’aumentata
manovrabilità.
I muscoli sono plastici
→ hanno la capacità di modificare la propria specializzazione in base alle necessità
funzionali.
Quando si parla di plasticità si fa riferimento a 2 condizioni:
1. fisiologiche → trasformazione all’interno dei muscoli durante la fase dello sviluppo;
invecchiamento; variazione attività muscolare: posso aumentarla perché sto facendo
allenamento oppure può diminuire perché sono sedentario e si riduce l’attività
muscolare
2. patologiche → patologie muscolari primarie: mi riferisco ad una distrofia muscolare;
patologie non muscolari
Meccanismo muscolare
- qualitativo → basato sulla presenza di diversi tipi di fibre muscolari (lente 1, veloci 2A
e 2X) con proprietà funzionali differenti. Regola le proprietà di un muscolo
modificandone la composizione % dei diversi tipi cellulari
- quantitativo → quantità di forza prodotta da un muscolo, ed è legato
principalmente a due fattori: reclutamento delle unità motorie; frequenza di
attivazione.
=> il meccanismo quantitativo riguarda quanta forza si produce, attraverso il reclutamento
e la frequenza di attivazione. Il meccanismo qualitativo riguarda come viene usata la
forza, grazie a coordinazione, tipo di fibre e tecnica.
Allenamento della forza - cellule satelliti
Le cellule satellite sono localizzate tra la membrana basale ed il sarcolemma; contribuiscono
a riparare le fibre muscolari e all’ ipertrofia.
Memoria muscolare
→ è come se il muscolo si ricordasse l'allenamento che ho fatto precedentemente e quando
lo vado a ripetere in futuro si ricorda come si fa.
Esistono 2 tipi di riflessi:
Riflesso miotatico
→ riflesso automatico che si attiva quando un muscolo viene allungato rapidamente. La
sua funzione è proteggere il muscolo da un allungamento eccessivo e mantenere il
tono muscolare. C’è uno stimolo e la risposta con un movimento è automatico → come se
fosse una sorta di circuito con stimolo e risposta. Abbiamo la necessità di avere un
recettore (qualcosa che percepisce lo stimolo); poi abbiamo un midollo spinale (centralina
alla quale vengono fornite informazioni circa uno stimolo; elabora la risposta e in uscita ci
sarà un organo effettore a cui arriverà la risposta) a cui viene portato l’informazione