PRINCIPIO DI CONSERVAZIONE DELLA
MASSA
La massa del sistema (all’interno del volume di A *v = A *v
controllo) all'istante +d (massa finale) è 1 1 2 2
0
uguale alla massa del sistema all'istante 0
(massa iniziale).
Conseguenza
In condizioni stazionarie la portata in massa
che attraversa ogni sezione del condotto è
sempre la stessa: =
m m
1 2 10
FLUIDO PERFETTO
Si definisce fluido perfetto un fluido per il
quale non si generano sforzi di attrito, ovvero
un fluido perfetto ha viscosità nulla, ossia:
= 0 e = 0
FLUIDO INCOMPRIMIBILE
Si definisce fluido incomprimibile un fluido
per il quale la densità è costante e non varia
con la pressione, ossia:
= cost 11
TEOREMA DI BERNOULLI PER FLUIDI
PERFETTI
In condizioni stazionarie ed in un fluido
perfetto la variazione di energia meccanica
(potenziale + cinetica) del sistema è uguale al
lavoro delle forze esterne di pressione.
Questo principio, nel caso di fluidi
incomprimibili, può essere riassunto mediante
la relazione (equazione di Bernoulli):
1 1
+ + = + +
2 22
g z p v g z p v
1 1 1 2 2
2 2 12
13
TEOREMA DI BERNOULLI PER FLUIDI
PERFETTI
Poiché le sezioni 1 e 2 sono state scelte in modo
del tutto generico, si può anche scrivere:
1
+ + =
2
g z p v costante
2
Dove:
p = pressione statica [Pa]
1 =
2
v pressione dinamica [Pa]
2 1 =
2
p + v pressione totale [Pa]
2 14
15
16
ESTENSIONE DEL TEOREMA DI
BERNOULLI AI FLUIDI REALI
L'effetto delle forze di attrito viene preso in
considerazione aggiungendo un termine
opportuno alla equazione di Bernoulli.
Tale termine considera l’energia dissipata a
causa dell’attrito nei fluidi reali e prende il nome
di perdita di pressione dovuta alle forze di
attrito. 1 1
+ + = + +
2 22
g z p v g z p v + p
1 1 1 2 2 1,2
2 2
p = perdita (o caduta) di pressione fra le
1,2
sezioni generiche 1 e 2 del condotto a causa
degli attriti 17
18
19
20
CALCOLO DELLE PERDITE DI PRESSIONE
Essendo legate alla sussistenza di sforzi di
,
attrito, ossia di tensioni tangenziali si
p
generano perdite di pressione, , ogni volta
1,2
che ci sono dei gradienti di velocità non nulli.
In un condotto si generano gradienti di velocità
non nulli per due cause diverse:
a) per il fatto stesso che esiste il condotto
(profili di velocità per moto laminare e
turbolento). Queste perdite di pressione
avvengono lungo tutto il condotto e si chiamano
p
perdite di pressione distribuite, ;
d
b) in corrispondenza di "irregolarità" del
condotto (curve, variazioni di sezione,
diramazioni), nelle quali si generano di solito dei
vortici che generano gradienti di velocità
aggiuntivi. Queste perdite di pressione si
chiamano perdite di pressione concentrate, o
p
anche localizzate, .
c 21
PERDITE DI PRESSIONE DISTRIBUITE
Si determinano attraverso la relazione:
2
L v
p = f
d D 2
Dove:
= densità del fluido
v = velocità media del fluido
D = diametro del condotto (D* se il condotto non
è circolare)
L = lunghezza del tratto di condotto considerato
f = coefficiente di attrito.
Il coefficiente di attrito (f) viene determinato in
due modi diversi, a seconda che il moto sia
laminare o turbolento.
Per moto laminare (e condotti circolari):
f = 64/N re
(nel caso di condotti non circolari varia la
costante numerica - ovvero il 64) 22
PERDITE DI PRESSIONE DISTRIBUITE
Nel caso di moto turbolento f è funzione, oltre
che del N , anche della scabrezza relativa del
Re
condotto (), a sua volta definita come il
rapporto tra la scabrezza assoluta del condotto
(e - il cui significato fisico è l'altezza media delle
rugosità interne del condotto stesso) ed il
diametro del condotto (D):
e
= D
La determinazione di f nel caso di moto
turbolento può avvenire con formule
sperimentali approssimate o più
semplicemente per via grafica utilizzando il
diagramma di Moody. 23
DIAGRAMMA DI MOODY e/D
f Re 24 25
PERDITE DI PRESSIONE CONCENTRATE
Si determinano attraverso la relazione:
2
v
p =
c 2
Dove:
= densità del fluido
v = velocità media del fluido
= coefficiente di perdita concentrata
Il coefficiente è un valore di tipo
sperimentale funzione della geometria
(ovvero del tipo) di perdita.
I valori sono tabulati. 26
ESTENSIONE DEL TEOREMA DI
BERNOULLI CON ENERGIA
MECCANICA DA UNA POMPA
Le pompe (o i ventilatori) forniscono energia
meccanica al fluido. Riferendo tale energia
meccanica all'unità di volume di fluido,
analogamente a quanto fatto per tener conto
della perdita di carico, si ottiene un termine che
dimensionalmente è una pressione e che si
chiama sovrapressione fornita dalla pompa
(p ). Ovviamente tale sovrapressione è un
pompa
"guadagno" di pressione per il fluido, non una
perdita (come risulta invece per le forze di
attrito). 1 1
2 2
+ + + = + +
g z p v p g z p v + p
1 1 1 pompa 2 2 2 1,2
2 2
1 2
= + +
p g z p v + p
pompa 2 2 2 1,2
2 27
ESTENSIONE DEL TEOREMA DI
BERNOULLI CON ENERGIA
MECCANICA DA UNA POMPA
p
Noto può essere calcolata la potenza
pompa
meccanica che una pompa fornisce ad un fluido
come: •
=
W p V
mecc p om pa
dove
• =
V portata in volume del fluido 28
29
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