Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 25
Farmacognosia: le droghe  Pag. 1 Farmacognosia: le droghe  Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Farmacognosia: le droghe  Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Farmacognosia: le droghe  Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Farmacognosia: le droghe  Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Farmacognosia: le droghe  Pag. 21
1 su 25
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

DIGESTIONE

È una macerazione condotta ad una temperatura compresa tra 40 e 60 gradi centigradi. Tale processo si applica per l'estrazione di principi attivi poco solubili nel liquido (alcool) a freddo. Il riscaldamento del liquido aumenta la solubilità dei principi attivi da estrarre nel liquido stesso.

PERCOLAZIONE

Contenitori in vetro che terminano ad imbuto. Si versa all'interno la polvere + il solvente (a volte la polvere va bagnata prima). La droga deve essere sempre coperta dal solvente, e dopo si apre il rubinetto facendo scendere goccia a goccia il solvente. Il solvente è usato a dosi più alte; la scelta del solvente (mestruo) da utilizzare è fondamentale perché deve permettere l'estrazione solo del principio attivo o di altre sostanze come acqua, alcool etilico, miscele, olio d'oliva, vini bianchi e rossi, aceto e glicerina. La percolazione rappresenta il procedimento migliore per l'estrazione di principi attivi.

dalle droghe vegetali

  • Viene eseguita in apparecchi chiamati percolatori e consiste nel far passare in maniera continua il solvente attraverso uno strato di droga finemente polverizzata e sottoposta preventivamente a macerazione per 24-48 h
  • La velocità di percolazione deve essere bassa in modo tale che il solvente a contatto con la droga abbia il tempo di estrarre i principi attivi
  • Generalmente si impiega una velocità di 20 gocce di solvente al minuto per 1 Kg di droga

ESTRATTI:

  • Rappresenta il procedimento migliore per l'estrazione di principi attivi dalle droghe vegetali
  • Viene eseguita in apparecchi chiamati percolatori e consiste nel far passare in maniera continua il solvente attraverso uno strato di droga finemente polverizzata e sottoposta preventivamente a macerazione per 24-48 h
  • La velocità di percolazione deve essere bassa in modo tale che il solvente a contatto con la droga abbia il tempo di estrarre i principi attivi
Generalmente si impiega una velocità di 20 gocce di solvente al minuto per 1 Kg di droga. A seconda del solvente (mestruo) impiegato si dividono in:
  • Acquoso: se viene preparato con acqua distillata
  • Idro-alcoolico: se viene preparato con acqua e alcool
  • Alcolico: preparato con alcol
  • Etereo: se la droga si esaurisce con etere
2 FASI:
  1. ESTRAZIONE: portare in soluzione i principi attivi
  2. CONCENTRAZIONE: evaporazione parziale o totale del liquido ottenuto
Gli estratti possono essere:
  • Fluidi: contengono la stessa quantità di principio attivo presente nella droga
  • Molli: una consistenza paragonabile a quella del miele; sono da 2 a 6 volte più concentrati rispetto agli estratti fluidi
  • Secchi: sono solidi polverulenti; ottenuti per evaporazione totale del solvente di estrazione
TINTURE: Possono essere:
  1. Semplici
  2. Composte
TINTURA MADRE: materiale di partenza per la preparazione di prodotti omeopatici. È un alcolaturo, ottenuto per macerazione (3

settimane) con alcol di droghe fresche

VINI MEDICINALI: uso vino come solvente di estrazione. Macerazione (10-15 g) di droghe secche

OLI MEDICATI: digestione della droga con olio vegetale (olio d'oliva)

METODI ESTRATTIVI SU DROGHE FRESCHE:

  1. DISTILLAZIONE IN CORRENTE DI VAPORE: si utilizza per piante che contengono oli essenziali molto volatili; il materiale botanico non deve mai essere direttamente a contatto con l'acqua bollente. La parte vegetale deve essere posizionata sopra l'acqua bollente ma non ci deve essere un contatto, deve passare solo il vapore. Raccogliamo acqua e olio; l'acqua può essere conservata, è un'acqua aromatica.
  2. SOSPENSIONE INTEGRALE DI PIANTA FRESCA: Preparazione con la stessa composizione della pianta fresca, ottenuta senza operazioni estrattive.

Contenuto senza operazioni estrattive:

  1. Pianta fresca (max 24 ore dalla raccolta) tratta con azoto liquido (-196 °C)
  2. Criofrantumazione della pianta surgelata
  3. Pasta

omogenea trattata con alcol, per avere una concentrazione alcolica al 30% in peso (consistenza pastosa, come il dentifricio)

4. Ultra pressione molecolare la trasforma in una microsospensione stabile. È un metodo molto particolare e costoso e in commercio, in Italia, vi sono solo 15 sospensioni integrali come biancospino, carciofo…

3. MACERATI GLICERICI

Preparati fondamentali della gemmoterapia (proprietà dei tessuti embrionali, di quei tessuti con capacità proliferativa molto elevata, tutte le parti embrionali utili per rigenerazione dei tessuti)

Si raccolgono gemme, giovani getti, radichette etc. vengono puliti e poi macerati per tre settimane in una miscela in parti uguali di glicerina e alcol.

Il macerato glicerico viene commercializzato per l’uso dopo averlo diluito con una miscela di glicerina, alcol e acqua.

Somministrato in gocce diluite in poca acqua.

FORMULAZIONI GALENICHE:

Sono quelle formulazioni che il farmacista può preparare in farmacia.

Esistono due tipi di preparazioni: galenici magistrali e galenici officinali.

I primi (galenici magistrali) sono farmaci preparati dal farmacista in farmacia su richiesta degli utenti che presentano una prescrizione del medico, il quale si assume le responsabilità relative all'efficacia e alla sicurezza della formulazione. Sono un po' meno utilizzati.

La fonte di legittimazione dell'operato del farmacista è rappresentata esclusivamente dalla ricetta medica, poiché la formulazione quantitativa non è codificata in nessun testo ufficialmente riconosciuto, ma è stabilita dal medico in funzione delle esigenze terapeutiche del singolo paziente. Sono tecnicamente assumibili ai preparati magistrali anche tutte le miscelazioni, diluizioni, ripartizioni, eseguite per il singolo paziente su identificazione medica.

I secondi (galenici officinali) sono formulazioni preparate in farmacia in base alle indicazioni di una Farmacopea dell'U.E e destinate ad

essere fornite direttamente ai pazienti che si servono in tale farmacia. Anche in questo caso, il farmacista è responsabile della qualità delle sostanze utilizzate e della corretta tecnica di preparazione.

NORME DI BUONA PREPARAZIONE DEI MEDICINALI IN FARMACI:

Le droghe vegetali devono essere fornite in confezione integra recante in etichetta:

  • Luogo di origine della droga
  • Se ottenuta da pianta spontanea o coltivata
  • Data di raccolta, confezionamento e data limite di utilizzazione
  • Forma di presentazione della droga
  • Titolo

Qualunque droga prima dell'utilizzo deve COMUNQUE essere identificata e controllata

PRODOTTI ERBORISTICI SALUTARI:

Il farmacista può, senza ricetta medica, eseguire preparazioni erboristiche che:

  1. NON contengano droghe vegetali presenti nella lista delle piante non ammesse negli integratori alimentari;
  2. NON vantino attività terapeutica in etichetta;
  3. siano destinate ai clienti della farmacia.

PRODOTTI COSMETICI:

Possono essere venduti

esclusivamente nella propria farmacia, previa comunicazione al Ministero della Salute, alla Regione e dopo parere di igienicità dell'ASL. Possono essere preparati dal farmacista.

FARMACOGNOSIA – PARTE 3 – QUALITÀ DELLE DROGHE VEGETALI

La qualità delle droghe vegetali viene garantita da adeguate procedure di campionamento, coltivazione, raccolta, essiccamento, frammentazione e condizioni di conservazione. Da qui parte la garanzia del prodotto.

Le droghe vegetali sono, per quanto possibile, esenti da impurezze come terra, polvere, sporcizia e altri contaminanti come funghi, insetti e altre contaminazioni animali.

Per valutare la qualità di una droga vegetale bisogna accertare se:

  • Proviene da piante spontanee o coltivate?
  • Raccolta nel suo periodo balsamico (è il momento in cui c'è la massima concentrazione di principio attivo)?
  • Ben preparata e conservata?
  • Danneggiata da umidità, luce, temperatura,
parassiti?• Troppo giovane o invecchiata?• Adulterata con l’aggiunta di sostanze inattive già presenti nelladroga o di sostanze inerti estranee alla sua composizione?La sola identificazione della droga non ci autorizza in NESSUN caso a pronunciarci sulla sua attivitàterapeutica.È necessario accertare la presenza e la quantità dei principi attivi cui è riferita l’attività terapeutica.- Analisi quantitativa di un marker:FARMACOLOGICO: responsabile dell’attivitàANALITICO: tipico di quella particolare droga.
  1. Tipo di terreno
  2. pH
  3. Elementi nutritivi
  4. Presenza di altre piante
VARIABILITA’ NEL CONTENUTO DI PRINCIPI ATTIVI:ASPETTI DA CONSIDERARE PER GARANTIRE LA QUALITA’ DI UNA DROGA:
  1. Coltivazione
  2. Conservazione
  3. Controlli di qualità
Nella filiera della qualità delle piante officinali ha grande importanza il rispetto di tutta una serie di criteridefiniti come GAP (Good Agricoltural

Practices) che garantiscono al prodotto raccolto la qualità necessaria per poterlo adoperare come materia prima da cui estrarre un principio attivo.

  1. COLTIVAZIONE:

    La fertilità del suolo è la sua capacità biologica di sostentare le piante; tale capacità non è direttamente correlata con la presenza dei cosiddetti macronutrienti (N, P, K, ecc.) mentre è sicuramente correlata con il contenuto di sostanza organica che a sua volta è in relazione con l'attività dei microrganismi del suolo.

  2. CONCIMAZIONI:

    Vanno effettuate con letame e/o compost in quantità tali almeno da reintegrare l'humus annualmente mineralizzato. I sovesci, o concimazioni verdi, sono una valida alternativa alle concimazioni letamiche ove queste non sono praticabili, ma occorre tener presente che hanno una capacità di concimare il terreno solo se adeguatamente maturi e lignificati. La bruciatura massiva delle stoppie non deve essere fatta.

salvo che per scopi di sanitazione da parassiti e malerbe.

SOVESCIO: pratica che prevede di interrare completamente una coltura (tramite aratura o vangatura) in modo che fertilizzi direttamente il terreno. Ottime le leguminose (fissano N e formano molta massa organica)

LAVORAZIONI: Le lavorazioni devono essere il più possibile conservative del profilo fertile e biologicamente attivo del terreno agendo solo sugli strati superficiali e mai oltre i 35 cm di profondità come lavorazione ordinaria. Le lavorazioni profonde devono essere effettuate con attrezzi discissori senza rivoltare il terreno. Le lavorazioni devono rispettare il più possibile la naturale stratificazione del suolo, e la capacità di questo distrutturarsi attraverso processi spontanei. Deve essere evitato l’utilizzo massivo di macchine ed attrezzature eccessivamente pesanti.

ROTAZIONI ED AVVICENDAMENTI: Il principio della rotazio

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
25 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sofia_u19 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Farmacognosia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Ceruti Stefania Maria.