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E→
MODULATORI DEL FLUSSO CEREBRALE
GINKO BILOBA
Si usano integratori a base di Ginko biloba→ migliora il flusso a livello cerebrale.
Si trova un estratto standardizzato, EGb761, che contiene:
- Proantocianidine
- Flavonoidi glicosilati (quercetina e kampferolo 24%)
- Terpenoidi (ginkolidi e bilobalidi 6%)
Inibiscono il PAF e aumentano il NO migliorando il flusso.
l’estratto in pz con declino cognitivo lieve/Alzheimer lieve/demenza
Sono state fatte delle metanalisi→
vascolare lieve ha mostrato miglioramenti con terapie di 5 mesi a dose superiore a 200mg/die. 21
RESVERATROLO
in grado di mantenere un’adeguata
Il resveratrolo è perfusione→ azione antiossidante, previene lo stress
ossidativo e dell’amiloide, controlla l’infiammazione e migliora le performance cognitive.
Negli alimenti si trova nelle radici di Polygonum cuspidatum (ma ha azione proemetica), nel vino rosso o
nel succo d’uva (servirebbero 4-26L per eguagliare la dose di 50mg/die→ non compatibile con vita sobria).
I vini con resveratrolo più concentrato sono quelli ad alta quota e con alto contenuto di azoto.
Ha una bassa BD OS→ strategie per migliorare la BD come associarlo con la piperina o con la quercetina
o microincapsulazione con destrine.
Si usano anche per altri scopi, in questo caso si usano dosaggi di 50-75mg/die per 6 settimane in pz sani
per riuscire a mantenere un incremento del flusso sanguigno cerebrale (si vede anche in acuto con dose di
500mg).
In pz obesi per 6 mesi hanno somministrato resveratrolo 200mg/die insieme a quercetina 320mg/die ha
mostrato un miglioramento della memoria e del comportamento.
In pz con Alzheimer lieve o moderato, per 13 mesi hanno somministrato resveratrolo 500mg/die (fino a
dei livelli dell’amiloide 40 (decresce all’aumentare della demenza).
2g/die) si è visto minor decremento
EPIGALLOCATECHIN-3-GALLATO
Polifenolo con tanti ossidrili→ effetto antiossidante importante. Si trova nella pianta del tè.
Inibisce le patologie che portano a ossidazione e misfolding delle proteine. Ha anche effetto
antiinfiammatorio. È difficile condurre studi clinici perché si trova in tanti alimenti ed è difficile isolare le
persone che lo assumono per lo studio clinico rispetto a quelli che lo assumono per la dieta. Arginano la
formazione di fibrille per formazione di aggregati sferici.
CAFFEINA
Riduce l’accumulo di beta-amiloide e l’iperfosforilazione della proteina TAU portando ad un miglioramento
dei deficit cognitivi. Assumendo 3-5 tazzine di espresso al giorno si riduce il rischio di sviluppare Alzheimer
del 27%.
Inoltre, antagonizza i recettori per l’adenosina che inibisce l’Ach→ incremento dell’eccitabilità neuronale.
MICRONUTRIENTI NEUROPROTETTIVI
ACIDI GRASSI MONO E POLI-INSATURI (MUFA e PUFA)
I PUFA si dividono in omega 3 e omega 6.
Gli alimenti che contengono acidi grassi saturi (pericolosi per la salute) sono quelli che contengono burro,
olio di palma, lardo, pancetta, tavolette di cioccolato industriale, formaggi grassi, carni grasse e maionese.
I MUFA sono positivi per la salute e si trovano nell’olio di oliva, nelle mandorle, negli arachidi, nell’avocado
e nel burro di arachidi.
I PUFA sono quelli più positivi e si trovano:
- Omega 3→ olio di krill, pesce (soprattutto salmone), noci e semi di lino
- Omega 6→ olio di girasole, derivati della soia, noci, grano e margarine
È importante anche il rapporto tra omega 3 e 6 che deve essere sempre positivo.
L’acido docosaesanoico (DHA) è un omega 3 importante per la sintesi dei fosfolipidi, ruolo nella
modulazione del segnale, del funzionamento delle sinapsi e nei processi di neuroplasticità (erano molto
usati perché ipocolesterolemizzanti). 22
come l’introito di DHA.
Una dieta con > 100g/settimana di pesce previene lo sviluppo di Alzheimer,
Per le funzioni cognitive non associate a Alzheimer non ci sono dati uguali, anzi ci sono degli effetti avversi
importanti→ aumento del rischio di incidenza di fibrillazione atriale con dosi importanti di DHA (4g/die) (no
integratori di omega 3 in soggetti con alterazioni del ritmo cardiaco).
VITAMINE DEL GRUPPO B
vitamina B6 e vitamina B12 aiutano la clearance dell’omocisteina→
I folati, aa la cui produzione avviene
come metabolismo della metionina fattore di rischio per lo sviluppo di patologie cardiovascolari. Impatto
sulla rigenerazione della 5-adenosil-metionina (SAMe→ donatore di metili per reazioni enzimatiche, impatto
sulla metilazione del DNA coinvolto in processi neurodegenerativi).
Si ritrovano in moltissimi alimenti, ma per avere concentrazioni maggiori si usano integratori come il
Betotal.
MEDICAL FOODS piccola bevanda con PUFA, EPA, DHA, colina, vitamine del gruppo B…
Fortasyn Connect (Souvenaid)→
Serve per mantenere la neuroplasticità e il trofismo e aiutare le funzioni cognitive.
Studio clinico con pz con Alzheimer→ per 6 mesi usato, nei primi 3 mesi aumento delle capacità verbali e
dii memoria anche nel placebo, negli altri 3 mesi chi assumeva il medical foods continuava ad avere
miglioramenti quelli con placebo avevano un deterioramento.
MORBO DI PARKINSON
Esistono varie terapie farmacologiche da usare per trattare la terapia (soprattutto L-DOPA).
Si manifesta quando cala la produzione di dopamina a seguito di degenerazione di neuroni nella substantia
nigra e per l’accumulo dell’alfa-sinucleina. Si hanno rigidtà, tremori, lentezza nei movimenti e disturbi a
livello cognitivo.
Si può associare una dieta alla levodopa, aa neutro che necessita di trasporto attivo a livello intestinale e
ematico e anche ematoencefalico. Ingerendo pasti molto proteici gli aa per essere assorbiti si mettono in
limita l’assunzione del farmaco. Si consiglia un pasto poco proteico.
competizione con la levodopa→
c’è una via preferenziale tra intestino e cervello→
Inoltre, proteine come alfa-sinucleina che si ritrova sia nel
cervello che nell’intestino. Lo squilibrio del microbiota favorisce l’insorgenza del Parkinson (impatto
importante curare il microbiota per prevenire o ritardare l’insorgenza delle patologie
importante)→
neurodegenerative.
Come integratore si può usare uno a base di Mucuna pruriens→ i semi contengono levodopa (3-6%).
Dosi importanti di 15-30g che contengano almeno 500mg o 1g di levodopa somministrati in quanto tali
sono l’equivalente di 100 e 200mg di L-DOPA con inibitore di decarbossilasi. Si ha riduzione della
discinesia. Si usano in cps da 200-400mg/die.
Si può usare anche AtreMorine (Vicia faba)→ per forme lievi o iniziali di Parkinson. Contiene levodopa
è stato fatto solo dall’inventore→
(0.07-0.06%), andrebbe assunto un quantitativo di 5g. Lo studio clinico
molto discusso. Consigliato nel periodo di wearing off della levodopa. 23
LABORATORIO FARMACIA CLINICA
MISURAZIONE DELLA PRESSIONE ARTERIOSA
Il principio su cui si basa la misurazione della pressione è quello sfigmomanometrico. Esistono vari tipi di
misuratore di pressione:
- Manuale→ a colonna di mercurio o analogico con la lancetta (scala graduata sul display)
- Elettronico
Le parti fondamentali dei misuratori sono:
- Bracciale gonfiabile
- Sensore→ diverso tra manuale ed elettronico. In quello manuale il sensore è un piattello fatto di
materiale tale per cui le pulsazioni vengono trasmesse al fonendoscopio che il personale si mette
nelle orecchie. In quello elettronico il sensore è integrato nel bracciale e rileva da solo le pulsazioni
- Manometro→ colonna di mercurio, lancetta o elettronico
Se un pz viene in farmacia per misurare la pressione dobbiamo accoglierlo in un’area riservata della
farmacia e prima di iniziare la misurazione bisogna lasciarlo a riposare per 5 minuti così che abbia il tempo
di acclimatarsi. La temperatura non deve essere né troppo fredda né troppo calda così che la persona
possa rilassarsi. I 5 minuti servono alla persona per tranquillizzarsi (spesso arriva concitata).
Il pz deve stare seduto con la schiena appoggiata (su una poltrona o una sedia) e deve essere regolato in
modo che quando il pz appoggia il braccio sul tavolo questo sia all’altezza del cuore.
Se è un pz abituale che misura spesso la pressione va misurata sempre allo stesso braccio→ a destra è
fisiologicamente più alta di qualche mmHg (se la differenza è di > 15mmHg non è più fisiologica ed è
probabilmente legato a patologie o anomali congenite a livello del cuore o dei vasi sanguigni).
Il pz non deve aver bevuto caffè nell’ora precedente alla misurazione perché la caffeina può influire sul
ritmo cardiaco e non deve aver fumato sigarette nei 15 minuti precedenti.
La misurazione deve essere svolta 2 volte a distanza di 2 minuti l’una dall’altra (la prima volta solitamente è
più alta perché il soggetto è più agitato).
La misurazione prevede come primo atto il gonfiaggio del bracciale (con la pompetta se è manuale o è il
misuratore stesso a farlo se è elettronico)→ quando viene insufflata aria il bracciale si gonfia e va a ostruire
il passaggio del sangue nell’arteria brachiale. all’inizio il bracciale ha una pressione
Durante lo sgonfiaggio avviene la misurazione vera e propria→
superiore a quella che il sangue può esercitare e quindi non passa sangue (con il fonendoscopio non sento
mano a mano che si sgonfia l’aria arriva ad un punto che equivale alla pressione del sangue
battiti), poi a
dell’arteria brachiale (pressione che serve a forzare quel blocco per la prima volta), è un pressione forte
esercitata dalla sistole del ventricolo (→ pressione sistolica o massima). Continuando a sgonfiare (col
fonendoscopio sentiremmo un primo battito in corrispondenza della pressione sistolica e poi battiti continui
fino a non sentire più battiti) il bracciale non rappresenta più un ostacolo per il sangue e quindi questo
fluisce liberamente, ho una pressione minima data dalla diastole (→ pressione diastolica o minima).
Il misuratore elettronico fa una stima della nostra pressione anche in fase di gonfiaggio (→ si gonfia più o
meno a seconda di quello che sarà più o meno la pressione), mentre con quello manuale si gonfia di base
fino a 200.
Il bracciale va collocato nel braccio non dominante, 1-2 cm (1-2 dita) sopra la piega del gomito. Il tubo deve
stare nel cavo del gomito e bisogna fare attenzione che non venga schiacciato dal pz. 24
Se un pz ha un valore di pressione normale-alta per un periodo prolungato di tempo si può intervenire con
Se si sfocia nell’ipertensione vera e propria allora è bene che intervenga il medico con una
degli integratori.