Per evitare che la prot venga modificata per ossidazione o
o contaminazione microbica la si conserva a -80° e in gas inerti.
Si usano anche gli inibitori enzimatici, un cocktail di inibitori,
o perché quando si estrae dalle cell vengono rilasciati enzimi
digestivi che fanno da proteasi, quindi dobbiamo impedire
questo processo proteolitico.
Prima di fare la purificazione, bisogna fare la quantificazione della
proteina, perché è possibile che durante l estrazione ci siano stati degli
errori, bisogna assicurarsi di avere una [] della proteina sufficiente
per il sequenziamento o per la formazione dei cristalli per applicare poi la
cristallografia.
Ci sono dei test enzimatici commerciali in grado di misurare la [], il
+ comune è il kit ELISA, che è un saggio immunologico in cui si
usano due anticorpi, uno primario e uno secondario: il primo anticorpo
viene immobilizzato su un supporto solido; viene inserita la
soluzione campione contenente la proteina che si legherà in
modo specifcico a quella categoria di anticorpi e si incuba per un
tot di tempo; si lava per togliere la parte di campione che non si è
legata perché non corrisponde a quella proteina; si inserisce il secondo
anticorpo (step detto coniugazione), che trasporta un enzima tramite
leg cov, l anticorpo sec riconosce il complesso ant prim-prot e lo
lega; si lava per togliere gli anticorpi sec che non si sono legati; si
inserisce un substrato, la cui reazione viene catalizzata dall
enzima; a seconda della quantità di enzima presente e quindi di
proteina, si formeranno + o – prodotti, la quantità dei prodotti è
rilevata da uno spettrofotometro che misura l assorbanza e
ricava la [].
Lo spettrofotometro è in grado di misurare l assorbanza emessa
dai prodotti della reazione del substrato catalizzata dall enzima.
La concentrazione viene calcolata con la legge di Lambert-Beer: l
assorbanza A è definita come il log del rapporto tra intensità del
raggio incidente I è intensità del raggio emesso I quindi è una
0
misura della differenza fra le due intensità e questa è dovuta alla
frazione di intensità assorbita dal mezzo; la lunghezza d onda del fascio
utilizzato deve poter essere assorbita dalla proteina; A è direttamente
proporzionale alla [proteina] c (legata a quella dei prodotti), alla
lungehzza del percorso ottico l che è la lunghezza del mezzo che la
luce deve attraversare e che è nota per un dato spettrofotometro, e
al coefficiente di estinzione o di assorbanza molare e che è tipico
di quella proteina dunque noto. A seconda della c cambia il colore del
fascio emesso.
Si usa anche un controllo positivo e negativo per controllare se ci
sono degli errori fatti dall operatore nella procedura.
Prima di investigare la struttura primaria della proteina dobbiamo
purificare. L estrazione ci permette di avere una miscela di tante
proteine diverse, quindi dobbiamo purificare la soluzione per
suddividerla in tante frazioni proteiche diverse. È impo perché la
sua efficacia determina l efficacia delle tecniche di investigazione della s
3d es crist a raggi x, dato che i cristalli che possiamo usare devono
essere abbastanza puri.
Il metodo +comune per purificare è la cromatografia. Ci sono tante
diverse tecniche cromatografiche. Sono applicabili non solo alle proteine.
La tecnica cromatografica fa uso di una colonna cromatografica, che è
in grado di separare le proteine presenti nella soluzione che viene
fatta passare attraverso di essa. Alla fine troveremo delle soluzioni con
un numero inferiore di gruppi proteici.
- La fase stazionaria è una resina, è la fase statica, che separa le
varie componenti proteiche della soluzione sulla base delle loro
caratteristiche. La composizione dipende dall obiettivo e da
cosa vogliamo separare.
- La fase mobile è quella che si muove all interno della colonna,
ovvero la soluzione proteica o l eluente.
Si seguono 3 step principali:
1) L attivazione della fase stazionaria. Essa è una fase solida, è
formata da sfere di materiali inerti, ogni sfera viene funzionalizzata
attraverso gruppi funzionali o anticorpi o biomolecole che fungono da
ligandi, questi legandi interagiscono con le proteine perché hanno una
certa affinità per le proteine, quando questa affinità è alta queste
sfere interagiscono e si legano con tante proteine.
2) Il loading step ha l obiettivo di creare un certo numero di interaz
deboli tra prot e fase staz. La fase mobile è il buffer in cui viene
solubilizzata la miscela e viene aggiunta e fatta scorrere lungo la colonna
attraverso la fase staz. Le proteine +affini si muovono +lentamente a
causa dell alto numero di interazioni rimangono nella parte alta della
colonna, quelle -affini si muovono +velocemnete e finiscono sul
fondo, quindi le varie componenti proteiche vengono separate lungo
la colonna. Tutti i possibili tipi di interaz sono deboli, in questo
modo possiamo poi rimuovere le proteine dalla fase staz
idrolizzando questi leg durante l eluizione. Il tipo specifico di interaz
dipendono dal ligando: leg idrofobici, ionici, interaz complementari con
gli anticorpi, leg H.
3) eluizione o lavaggio o washing, ovvero l idrolisi dei leg deb tra
prot e fase staz, e favoriamo l uscita sequenziale delle componenti
dalla colonna. Usciranno prima le componenti che si trovano + in
basso e dopo quelle che si trovano +in alto.
Cambiamo la fase mobile che è l eluente, contenete dei reagenti
appositi per idrolizzare questi leg. Il tipo di eluente dipende dalla fase
staz. Es per proteine idrofiliche, all inizio uso un eluente molto idrofobico,
poi meno idrofobico e poi infine idrofilico per ottenere le frazioni in
successione. Quindi l eluente diventa un competitor della fase
stazionaria. Nella figura, la prima frazione sarà rappresentata dalla prot
verdi poi quelle lineari e poi quelle blu. Ogni frazione conterrà
proteine con caratteristiche simili.
Si possono usare anche colonne molto lunghe. Si può usare la pressione
atmosferica oppure si possono generare alte pressioni tramite
pompe che permettono di avere velocità di flusso basse e costanti e
un tempo di separazione minimo tra le frazioni, come la HPLC (High
Pressure Liquid Chromatography). L HPLC è uno strumento che possiede
delle pompe che controllano la velocità di flusso nella colonna e la
mantengono bassa incrementando l efficienza della separazione delle
prot (300nL/min e colonne nanocromatografiche). Il modulo pompa
si trova nella parte superiore contiene 2 pompe, una che controlla lo
step di loading (loading pump) e una per lo step di eluizione (NC
pump). Il modulo di autosampler in basso inietta la soluzione
durante il loading e controlla la temperatura a 5° per mantenerne la
stabilità. Tutte le frazioni sono raccolte e poi analizzate tramite uno
spettrofotometro, che si trova internamente allo strumento, che eccita
le frazioni con una lunghezza d onda di 280 nm alla quale si eccita il leg
peptidico, le prot rilasciano energia per l eccitazione e l assorbanza
viene registrata.
Ion Exchange Chromatography (IEX):
La fase staz ha affinità con gli ioni, prot cariche + o -.
Le proteine hanno un loro punto isoelettrico che riflette la presenza di
cariche e dipende da esse, quando si trovano nel pI sono allo stato di
zwitterioni e quindi neutre, quando si trovano a un pH diverso dal pI
(quando il pI è diverso dal ph fisiologico) allora acquistano delle
cariche per la loro capacità di buffering. Le prot anioniche hanno
car neg, perché sono formate prevalentemente da aa acidi, hanno
pI<7 (acido, perché devono sentire un ambiente acido attorno per non
comportarsi da acidi e non assumere carica- sull R). Le prot cationiche
hanno car pos, perché sono formate principalmente da aa basici, hanno
pI>7 (basico).
Nella AEX (Anionic Exchange Chromatography) la fase staz ha car pos
per legarsi con le prot anion, per es grazie a una fase staz con
gruppo amminico NH2NH3+. Nella CEX (Cationic EX) la fase staz
ha car neg che si leg alle prot cat, per es con gruppi carbossilici
COOHCOO-. Quindi il nome della tecnica cromatografica indica la
carica della proteina che vogliamo legare alla fase staz ed è opposta
rispetto alla car della fase staz. Se la carica è di segno opposto e ce ne
sono tante allora le interazioni saranno tanto maggiori e forti quanto
maggiore è la quantità di car, qunidi staranno in alto. Le cariche di
stesso segno verranno respinte e staranno in basso. Quelle neutre
saranno nel mezzo perché né attratte né respinte in quanto non dotate
di car.
Si tratta di interazioni elettrostatiche, leg ionici. Quindi le prot
vengono separate a seconda del pI ovvero della carica. L affinità della
fase staz per le prot dipende dal
- pH in relazione al pI, che determina la carica presente in
segno e numero
- dalla forza ionica ovvero la [sali].
Durante il loading step si diluisce
la miscela proteica in una
soluzione a pH fisiologico per
preservare le cariche delle prot,
cioè si usa una bassa [] di sali,
perchè sono fonte di cariche che
potrebbero interferire con le prot
modificando il ph.
Durante l eluizione, vogliamo
idrolizzare le interaz ioniche, quindi
introduciamo un competitor per le
prot, cioè aumentiamo la [] di
ioni di sali. All inizio abbiamo
bisogno di basse [] di sale per
rilasciare le proteine della prima
fazione sul fondo, poi dobbiamo
aumentare progressivamente la
[] di ioni. Il tipo di ioni dipende
dalla fase staz e dal tipo di
cromatografia. Es in una AEX, nell
ordine le proteine che escono
sono prima quelle pos, poi quelle
neutre, infine quelle anioniche.
Nella CEX il contrario.
Reverse Phase Chromatography (RPC):
La fase staz separa sulla base delle interazioni idrofobiche. La fase
staz è formata da sfere di silice (SO2) o polistirene, perché riesce a
formare sfere molto piccole, oppure si usa un supporto inerte, e queste
sono funzionalizzate con catene idrocarburiche alifatiche o
aromatiche molto lunghe, come le catene lineari C18, perché
interagiscono con gli aa idrofobici. Gli aa idrofob si trovano al centro
delle prot, perché durante il folding le prime interazioni sono
quelle idrofobiche dovute alla presenza dell acqua circostante e
formano il core idrofobico, non è facile raggiungere questa zona
interna, quindi il ligando adopera lunghe catene che riescono ad
accedere all interno della prot.
La fase mobile è una soluzione acquosa per promuovere la
formazione del core idrofobico. La % di aa idrofobici determina il
numero e la forza dei legami che la prot forma con la fase sta
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Calcolo delle probabilità, esercizi svolti: estrazione semplice
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Chimica - estrazione solido-liquido
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Calcolo delle probabilità, esercizi svolti: estrazione con reimmissione
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Estrazione con solvente