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OPERONE DEL TRIPTOFANO: REPRESSORE ATTIVO QUANDO é LEGATO ALL’EFFETTORE.
SI TRATTA IN ENTRAMBI I CASI DI UN MECCANISMO DI CONTROLLO NEGATIVO: IL REPRESSORE IN FORMA
ATTIVA SPENGE SEMPRE LA TRASCRIZIONE.
Esistono anche dei meccanismi di regolazione più fine→ riguardano la modulazione dell’espressione
genica→ non tanto il concetto di gene acceso o spento, ma più o meno espresso→ questo meccanismo si
trova anche nell’operone del lattosio. Un gene può essere acceso o spento ma anche modulato e ciò
riguarda la velocita con cui viene trascritto e le volte che viene trascritto dall’ RNA polimerasi che dipende
da vari fattori.
Se si considera E. coli e viene inserito in un terreno contenente solo lattosio, osservo una trascrivono dei
geni molto elevata→ l’operone è potenziato perché la trascrizione è molto attiva e vengono prodotti grandi
quantità di enzimi.
Se invece E coli viene inserito in un terreno dove ci sono entrambe→ i livelli di trascrizione degli enzimi
sono più bassi. Questo però non è determinato solo dal fatto che vi è un meccanismo di accensione e
spegnimento, per cui il repressore sta attaccato o staccato. In questo caso vi è una modulazione
quantitativa data da altri fattori.
Vi è infatti, all’interno della cellula una molecola, chiamata AMP ciclico che si forma ad alti livelli quando il
glucosio è assente o scarso. Correlazione tra presenza o assenza del glucosio con la presenza o assenza
dell’AMP ciclico.
Questa molecola deriva dall’ATP, ma ha un fosfato unico che oltre ad essere legato al 5’, è legato anche al
3’.
GLUCOSIO PRESENTE→ BASSI LIVELLI DI cAMP.
GLUCOSIO ASSENTE O SCARSO→ ALTI LIVELLI DI cAMP.
È stato visto che all’interno della cellula esiste una proteina legante l’AMP ciclico che è un fattore di
trascrizione, chiamato CRP o CAP, che una volta legato l’AMP ciclico, andrà a legare l’operone in prossimità
del promotore promuovendo il legame dell’RNA polimerasi e quindi potenziando la trascrizione. È uno dei
fattori di regolazione. L’operone è acceso ed è potenziato perché non c’è glucosio ed il repressore è
staccato.
Questo è possibile se è presente il lattosio, perché se esso non è presente il repressore è comunque legato
e la trascrizione è spenta.
In presenza di glucosio, i livelli di AMP ciclico calano e anche se c’è lattosio, la trascrizione avviene a bassi
livelli perché non è attiva la proteina legante l’AMP ciclico che serve a potenziare la trascrizione.
Caso del glucosio e del lattosio presenti. GLUCOSIO PRESENTE, LIVELLI DI AMP CICLICO BASSI. La proteina
che funziona come potenziatore della trascrizione non è attiva, si attiva infatti solo se i livelli di AMP ciclico
sono alti. Siccome però c’è il lattosio, il repressore è staccato; infatti nel caso dell’operone del lattosio il
repressore quando lega l’allolattosio si stacca; l’operone è on, acceso, ma la trascrizione non è potenziata.
Caso del lattosio presente e glucosio scarso o assente del tutto. Il repressore è staccato perché c’è
l’allolattosio, ma in questo caso la proteina legante l’’AMP ciclico è attiva perché i livelli di AMP ciclico sono
alti e si lega→ trascrizione potenziata.
Il lattosio regola il meccanismo on-off, la proteina legante l’AMP ciclico regola l’aspetto quantitativo.
Nel caso dei battei, delle piante e dei funghi oltre al controllo mediato dall’operone che per coinvolge solo i
batteri vi è un altro meccanismo di controllo che è chiamato meccanismo mediato dai riboswitch o
ribointerrutori. Questo meccanismo prevede una regolazione o a livello della trascrizione o della
traduzione. In questo caso non c’è una proteina repressore, ma è lo stesso RNA messaggero che
assumendo una conformazione particolare può essere legato da un metabolita e determinare la
terminazione precoce della trascrizione o della traduzione di un gene.
Il primo è il caso della trascrizione e il secondo della traduzione.
In quest’ultimo caso si vede un RNA messaggero classico, questo RNA messaggero presenta la possibilità di
formare delle strutture secondarie come quella a forcina che possono legare un determinato metabolita,
una molecola. Il legame con questa molecola determina un’alternazione della conformazione dell’RNA
messaggero che causa un blocco della traduzione perché l’AUG si trova in una struttura chiusa che non gli
permette di essere letto da ribosomi.
Es. caso dell’RNA messaggero che in E. coli codifica per un enzima che è responsabile della sintesi dell’FMN,
flavinmononucleotide, ovvero un equivalente riducente come il FAD ed il NAD. Quando l’FMN è assente,
l’RNA messaggero che porta l’informazione per l’enzima che lo deve sintetizzare, deve essere tradotto. In
questo caso i ribosomi riconoscono l’AUG e la produzione avviene normalmente.
Se invece i livelli di FMN sono alti, la cellula non deve spendere energia per formare la proteina, ma la
sintesi proteica viene bloccata. L’FMN lega l’RNA messaggero; esso cambia conformazione l’AUG si trova in
una struttura a forcina che non può essere riconosciuta dai ribosomi e la traduzione viene bloccata.
L’FMN si lega all’RNA messaggero cambiando la struttura. L’FMN è il prodotto quindi dell’enzima che dovrà
essere sintetizzato dall’RNA messaggero, ma se è abbondante è inutile che venga prodotto.
In alcuni batteri come su B. subtilis questo meccanismo di regolazione funziona a livello della trascrizione. Il
concetto è simile perché in questo caso l’RNA inizia la sua sintesi, ma viene legato dall’FMN, si genera la
struttura secondaria che determina una terminazione precoce della trascrizione.
In un caso non inizia proprio la traduzione e nell’altro vi è una terminazione precoce della trascrizione.
l’RNA polimerasi dei batteri presenta diverse subunità come la subunità sigma che è responsabile del
riconoscimento dei promotori. In E. coli sono state trovate 6 subunità sigma e una lega i promotori dei geni
costituitivi, un’altra i promotori per il metabolismo dell’azoto e così via, le diverse sub sigma possono
funzionare come fattori di trascrizione selettivi per determinati geni.
Livelli di controllo dell’espressione genica negli eucarioti.
I livelli di regolazione della trascrizione sono molteplici perché la trascrizione e la traduzione avvengono in
posti separati della cellula. Quindi è possibile regolare la trascrizione, i meccanismi di splicing e anche la
traduzione. I livelli di regolazione sono di più.
Inoltre, ci sono anche dei livelli di regolazione a livello del genoma.
Principali livelli di espressione genica:
➔ Genoma.
➔ Trascrizione.
➔ Maturazione dell’RNA e esportazione dal nucleo.
➔ Traduzione.
➔ Post-traduzione.
Controllo genomico
1- :
Abbastanza raro consiste in amplificazioni di regioni del genoma, riarrangiameti e delezioni (rappresentano
delle eccezioni!!).
Ad esempio, Amplificazione del DNA per gli rRNA durante l’oogenesi in Xenopus. Nel caso del rospo,
quando vengono prodotte le cellule uovo in queste vengono amplificati tantissimo i geni per gli RNA
ribosomiali che normalmente sono 400, ma in questo caso arrivano quasi a due milioni perché l’ovocita
deve contenere tanti ribosomi per essere pronto, nel caso in cui venga fecondato, a fare le proteine per
permettere lo sviluppo embrionale ottimale.
Gli esempi di delezione sono più rari in un crostaceo il DNA eterocromatico viene eliminato, ne abbiamo un
esempio anche nel nostro organismo nel caso degli eritrociti, anche se in realtà non è proprio un
meccanismo di regolazione.
Oppure riarrangiamenti→ caso degli anticorpi che sono proteine variegate. Non è che abbiamo tanti geni
quanti sono gli anticorpi, ma vi è una classe di geni che possono riarrangiarsi determinando la produzione di
una grande quantità di anticorpi diversi.
Controllo genomico: MECCANISMI EPIGENETICI.
Col termine di ‘Epigenetica’ si indicano modificazioni del DNA e della cromatina, e quindi delle proteine che
legano il DNA, che influenzano la struttura del genoma e l’espressione genica senza alterare la sequenza di
nucleotidi→ non sono mutazioni, non cambiano il significato della sequenza dei nucleotidi. Cambiano la
possibilità che quella sequenza di DNA, possa essere realmente trascritta e di conseguenza tradotta in
proteina. Determinano una variazione della compattazione della cromatina e quindi la cromatina può
essere più o meno accessibile all’RNA polimerasi. Regolano la transizione da eterocromatina ad
eucromatina e viceversa. Sono processi reversibili.
Meccanismi epigenetici: Metilazione del DNA.
A livello del DNA abbiamo la metilazione della citosina. Le metilazioni solitamente comportano la
trasformazione delle regioni ipermetilate, ovvero che contengono tante citosine metilate in DNA inattivo
dal punto di vista trascrizionale. Come nel caso di uno dei due cromosomi X della donna detto copro di Barr,
che è estremamente compatto e fortemente etrocromatico, anche se ci sono regioni che si esprimono ed è
fortemente metilato. A volte possono essere metilati i promotori e in questo caso la trascrizione tende ad
essere spenta. La metilazione va correlata ad un’inattivazione della trascrizione.
La metilazione del DNA è un processo post-replicativo. L’estensione delle modificazioni riguardanti la
metilazione del DNA è fondamentalmente decisa durante lo sviluppo. La metilazione del DNA è quindi uno
dei meccanismi correlati con il differenziamento cellulare, generalmente inibisce l’espressione genica a
livello trascrizionale.
Meccanismi epigenetici: Modificazioni degli Istoni.
Gli istoni possono essere metilati, fosforilati oppure acetilati su residui precisi e ben noti per cui si parla di
codice istonico perché ciascuna di queste modificazioni ha un determinato significato. Gli istoni vengono
modificati sempre nella regione N- terminale che forma una coda che sporge dal core istonico. I residui
amminoacidici all’N-terminale di ciascun istone (20-60 residui) si estendono al di fuori della superficie del
nucleosoma. Queste regioni possono essere reversibilmente modificate mediante acetilazione,
fosforilazione e metilazione.
Ad esempio, K→ corrisponde alla lisina e una modificazione caratteristica della lisina è l’acetilazione.
L’acetilazione corrisponde sempre con un’attivazione della tras