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Il posizionamento del Bicipite nel Solco Bicipitale

Bicipite verso il margine mediale, creando un contatto anatomico e un usura maggiore.E infatti, se voi osservate questa freccia, questa freccia vi fa vedere come il Bicipite non si trova più al centro del Solco e la sua forma è appiattita, non più rotondeggiante, perché il Bicipite si dovrebbe trovare, il Capo Lungo si dovrebbe trovare al centro del Solco Bicipitale e di forma tonda, ma se si trova vicino al margine mediale del Solco, perché trazionato in quella direzione, voi immaginate che se ruotate esternamente l’Omero, il Bicipite tende ancor di più ad appoggiarsi al margine mediale e quindi a creare un attrito durante l’attivazione del muscolo, quindi la contrazione concentrica-eccentrica.

Ecco che, sta a voi capire qual è l’esercizio che mantiene in salute il Capo Lungo del Bicipite, piuttosto l’esercizio che crea una malattia del Capo Lungo del Bicipite. Quindi, non stiamo parlando di dosaggio, perché il

Dosaggio fatto con un esercizio non corretto, passa in secondo piano rispetto alla correttezza dell'esercizio.

Dopo, un altro aspetto molto importante sul Bicipite è che questa sua anatomia ci fa capire un aspetto fondamentale, l'esecuzione del test. L'esecuzione del test, i test sono creati sugli aspetti anatomici, perché se voi volete valutare il Bicipite a livello del Solco, dovete mantenere un angolo tra la Scapola e il braccio. Se voi invece, volete valutare la lesione del Bicipite a livello inserzionale, dovete allineare il Bicipite a livello della sua inserzione, non dovete creare un angolo, perché altrimenti le forze creeranno un attrito a questo livello, come una carrucola, che crea un attrito, e si andranno a distribuire in modo meno intenso nella parte inserzionale.

E infatti, per valutare una possibile lesione SLAP, la posizione del braccio del paziente è in abduzione-extrarotazione, a questo punto si chiede una flessione del gomito.

contro resistenza, in questo caso la tensione del Bicipite, della contrazione del Bicipite va a scaricarsi tutta sulla parte inserzionale, non andando a smorzarsi a livello del Solco. Cosa che invece accade durante la valutazione del Test Palm Up, ma noi in questo caso nel Palm Up non stiamo valutando la parte inserzionale, bensì stiamo valutando la parte del tendine che striscia nel margine mediale del Solco, che voi vedete qui, in questa porzione ossea molto più addensato, perché è addensato? È addensato per un contatto anatomico del tendine in quella porzione ossea. Il quarto esempio, ci riporta ai test clinici per la Cuffia dei Rotatori. Perché tutti gli ortopedici non eseguono il test clinico di rotazione interna con le braccia posizionate in questo angolo, in questa posizione cancellata? Perché in quella posizione il muscolo sinergico Gran Pettorale e gli intrarotatori come il Gran Dorsale o il Gran Rotondo, sono in una posizione di facilitazione.quindi vanno a lavorar ovviamente e tendono amascherare possibili patologie tendinee del Sottoscapolare. Allora che cosa deve fare il clinico? Deve mettere in svantaggio meccanico il Gran Pettorale, intraruotando maggiormente, una volta che unmuscolo si accorcia del 50% della sua lunghezza a riposo, non è più in grado di lavorare. Quindi noi togliamodi mezzo tutti gli altri intraruotatori e nella posizione chiamata Belly Press e ancor di più nella posizione chiamata Lift Off (del Test Lift Off) abbiamo un'esclusione dei muscoli sinergici e possiamo lavorare evalutare maggiormente il Sottoscapolare. E, infatti, in uno studio del 2010, il Dottor Porcellini insieme alla sua equipe, ha portato un riscontro di valutazione di forza nei pazienti operati con tecnica Latarjet con Split del Sottoscapolare, quindi rispettando nelle fibre perché lo avevano sezionato nella direzione delle fibre, piuttosto che gruppi di pazienti con una tenotomia ad L rovesciata. Come hannoeseguito il test con il dinamometro per valutare la forza del Sottoscapolare, in una posizione di rotazione interna, per escludere il coinvolgimento dei muscoli sinergici come il Gran Pettorale. Quindi, vedete che, tutti i principi rientrano in un aspetto legato non solo all'esercizio, ma anche all'avalutazione clinica, quindi alla strutturazione dei test clinici, ecco perché è importante conoscerli, perché non solo ci fa fare l'esercizio più corretto e cancellare quello più scorretto, ma ci fa capire meglio l'esecuzione del test. Quindi questi semplici movimenti, acquisiscono un valore aggiunto perché sono frutto delle elaborazioni, delle conoscenze biomeccaniche, neuromuscolari legate alla patologia e possono rappresentare a volte dei test, a volte degli esercizi. Ecco la bellezza del nostro lavoro, una volta che si è padroni della conoscenza e dell'applicazione dei principi del movimento. Entriamo dopo questi esempi.nel primo principio, l'unico che citeremo oggi, perché ovviamente è un percorso diciamo lungo che noi facciamo, però ci farà capire come sfruttare al meglio questo principio. Che cosa dice il Principio dello Svantaggio Meccanico? Dice che, quando un muscolo monoarticolare (come per esempio il Grande Gluteo) e un muscolo poliarticolare (come per esempio gli Ischiocrurali) cooperano nella realizzazione di uno stesso movimento (per esempio l'estensione dell'anca), l'attività del muscolo monoarticolare (quindi il Gluteo) può essere distinta (quindi separata) da quella del coagonista poliarticolare mettendo quest'ultimo in condizioni di svantaggio meccanico. In che cosa consiste lo Svantaggio Meccanico? Accorciando il muscolo nell'articolazione che non lavora, in questo caso il ginocchio, perché noi dobbiamo fare l'estensione dell'anca. Ma infatti se voi andate in palestra ci sono vari macchinari per il.livello del ginocchio, l'altra invece si concentrerà maggiormente sul Soleo mono-articolare a livello della caviglia. Questo principio di mettere un muscolo in svantaggio meccanico per favorire il lavoro di un altro muscolo può essere applicato in molti esercizi di rinforzo muscolare. Ad esempio, esiste il rinforzo dei muscoli addominali con il crunch inverso, in cui si solleva il bacino mantenendo le gambe piegate, mettendo così in svantaggio meccanico i flessori dell'anca e concentrandosi maggiormente sui muscoli addominali. In conclusione, l'utilizzo di questo principio di mettere un muscolo in svantaggio meccanico può essere utile per concentrarsi sul rinforzo di un muscolo specifico e ottenere risultati più efficaci nell'allenamento.tratto più corto. Questo perché l'atleta a destra utilizza maggiormente il Soleo durante la sua disciplina, mentre l'atleta a sinistra utilizza di più altri muscoli. Quindi, come potete vedere, la struttura muscolare può variare a seconda dell'attività sportiva praticata. Non si tratta di favole inventate, ma di fatti concreti che dimostrano come l'allenamento specifico possa influire sulla forma e sullo sviluppo muscolare. Quindi, la prossima volta che sentite parlare di muscoli diversi e di allenamenti specifici, ricordate che non si tratta di semplici favole, ma di realtà scientificamente provate.

tratto più breve, perché il Soleo è molto voluminoso, quindi queste persone fanno due sport diversi dove in uno c’è una spinta a ginocchio teso, quindi c’è una flessione plantare a ginocchio teso, nell’altra c’è una flessione plantare a ginocchio flesso, ecco perché una ha sviluppato più i Gemelli e l’altra ha sviluppato maggiormente il Soleo. E infatti, una gioca a pallavolo dove quando andiamo in ricezione in difesa, procediamo a ginocchia piegate per arrivare vicino a rete nella posizione di ricezione della palla, mentre l’altra fa atletica leggera, quindi spinge in flessione plantare a ginocchio teso, questo gli ha aumentato il volume dei Gemelli e non tanto quello del Soleo. Quindi vedete che questi aspetti legati allo svantaggio meccanico si ritrovano sempre in tutte le condizioni del movimento dell’uomo sulla terra, in presenza di gravità, non possiamo negarle, perché sono

tangibili e concrete. Bisogna solamente conoscerle e applicarle. Ma se ci riportiamo ad altri muscoli del corpo umano noi vediamo che per esempio esiste la Leg Extension, con un angolo più aperto o un angolo più chiuso di esecuzione del busto intendo, quindi il ginocchio si estende sempre, ma l'angolo più aperto o più chiuso del busto che cosa ci porta? Ci porta a mettere in svantaggio meccanico il Retto Anteriore del Quadricipite (muscolo bi-articolare) e lavorare maggiormente sui vasti, perché se 4 ventri muscolari lavorano insieme per fare un movimento e noi riduciamo l'attivazione di uno dei 4 ventri, ovviamente la resistenza che sembra uguale dovrà essere distribuita maggiormente sui restanti 3 ventri. Quindi, se una persona dice "Voglio rinforzare maggiormente il Vasto Mediale" sicuramente posso lavorare nell'angolo del ginocchio, ma dovrò anche pensare all'angolo del busto-cosce, chiudendolo.

maggiormente. Dopodiché sappiamo che in palestra o nelle attività di squat, esistono delle accosciate maggiori, quindi di angolo busto-cosce maggiori, quindi in palestra c'è la pressa a 45° e la pressa a 90°, maggiore l'angolo diflessione busto-cosce, maggiore è il lavoro del Grande Gluteo. E infatti per esempio i ciclisti hanno una sella molto alta rispetto a un manubrio più basso, si chiama "fuorisella", perché? Perché in questo modo flettono di più l'anca e il Grande Gluteo (più potente muscolo del corpo) viene sfruttato maggiormente con un fuori sella molto alto, perché togliere, escludere dai giochi il muscolo più potente del corpo in una propulsione che ci vede in una posizione quasi quadrupedica, dove ovviamente il Gluteo ha una forte valenza sulla spinta. Poi abbiamo per esempio lo squat, lo squat possiamo farlo con un'apertura non ampia tra i due arti inferiori.

n delle ginocchia lavorano in modo più intenso, contribuendo a rafforzare e tonificare questa zona del corpo. Inoltre, una posizione più ampia delle ginocchia durante il Sumo Squat può coinvolgere anche i muscoli glutei e i muscoli quadricipiti in modo più efficace.
Dettagli
A.A. 2022-2023
55 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giacomo.benedetto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisioterapia sportiva e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Inglese Francesco.