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ESTREMITÀ PROSSIMALE DEL CV:
Il catetere standard è quello di Nelaton con l'estremità prossimale arrotondata erettilinea. È dotato di uno o 2 fori di drenaggio contrapposti. Catetere più frequentemente utilizzato.
Il catetere di Tiemann (semirigido) è indicato per gli uomini con un restringimento dell'uretra. L'estremità ha forma conica e può essere rettilinea (catetere conicolivare) oppure può avere un'angolatura di 30°. (meglio che lo metta l'urologo).
Il catetere di Couvelaire si utilizza in caso di emorragia vescicale o dopo intervento chirurgico urologico perché garantisce un buon drenaggio. La struttura può essere rigida o semirigida e all'estremità ha un foro a becco di flauto e 2 fori laterali.
Il catetere di Dufour (semirigido, autostatico) è a 3 vie. La punta ha una curvatura di 30°, è a becco di flauto con 2 fori laterali contrapposti.
Viene utilizzato in caso di ematuria importante. Il catetere di Foley ha all'estremità distale un palloncino gonfiabile che ne permette l'ancoraggio in vescica. Il palloncino va gonfiato convenzionalmente con 8-10 ml di soluzione fisiologica sterile. La quantità precisa di liquido per il cuffiaggio è riportata nella confezione del presidio stesso e può variare dalla quantità convenzionalmente utilizzata. Per garantire l'assenza di contaminazioni bisogna utilizzare il drenaggio a circuito chiuso, cioè il catetere va connesso alla sacca per la raccolta delle urine al momento del cateterismo e non deve mai essere disconnesso. La sacca va mantenuta sotto il livello della vescica, deve avere un rubinetto di svuotamento e un dispositivo antireflusso. È necessario non contaminare la sacca o l'ambiente durante lo svuotamento. Per questo occorre indossare i guanti monouso ed evitare il contatto del rubinetto con il contenitore.Il paziente deve sapere che è importante non dare strappi allasacca e non appoggiarla sul pavimento.
Nei soggetti allettati l'uso della sacca da letto è necessario, ma diventa scomoda nei soggetti che camminano.
Per facilitare la vita di relazione nei soggetti con catetere a lunga permanenza si possono utilizzare alcuni presidi, come le sacche da gamba, i tappi e la valvola cateterica (flip-flop).
SE L'URINA NON FUORIESCE?
Il catetere o il tubo sono attorcigliati o schiacciati?
Il tubo che porta alla sacca è bloccato?
La sacca si trova più in basso rispetto al livello della vescica?
Le cinghie sono fissate correttamente e non bloccano la valvola di apertura della sacca da gamba?
Provare a cambiare la posizione del catetere o della sacca, per esempio provare a metterla sull'altra gamba.
Il paziente soffre di stitichezza?
Il paziente sta bevendo 8 bicchieri di liquidi al giorno?
Potrebbe essere un problema di sacco?
Provare una nuova sacca.- CV - RIMOZIONE: Deve essere rimosso il prima possibile per evitare infezioni
- L'infezione vescicale deve essere trattata correttamente
- Le batteriurie asintomatiche NON devono essere trattate. Sembra che per prevenire in modo efficace il rischio di infezioni delle vie urinarie convenga procedere con un programma assistenziale che comprenda più interventi (bundle) per esempio valutando giornalmente la possibilità di rimozione del catetere.
- ESPLORAZIONE RETTALE
- L'estensione e la circonferenza del canale anale
- L'anello ano-rettale
- Constatare il contenuto dell'ampolla rettale, ad esempio la presenza di residui di sangue, muco, pus, emorroidi, ragadi, tipologia di feci.
- Per valutare la tonicità dello sfintere anale
- Per l'individuazione di fecalomi e la rottura degli stessi
- Valutare la presenza di sangue o muco nell'ampolla rettale a scopo di indirizzo diagnostico.
Materiale necessario: guanti monouso, lubrificante idrosolubile
Posizione: persona sdraiata su un fianco sx con entrambe le ginocchia flesse in avanti o in posizione ginecologica in base alle condizioni cliniche del paziente.
Ispezione cute perianale (ev. escoriazioni, emorroidi, sanguinamento etc.)
FECALOMA: ammasso di feci dure che si possono formare nell'intestino crasso per trattenimento delle feci stesse all'interno dell'intestino.
Fattori favorenti: alterazioni del reflusso della defecazione e le feci possono essere trattenute nell'ampolla rettale (anziani, pz con problemi neurologici/demenziali); riduzione peristalsi; disidratazione; alimentazione inadeguata.
ENTEROCLISMA: Si definisce enteroclisma o clistere l'introduzione di acqua o soluzioni nell'intestino, attraverso il retto.
La manovra può essere attuata sia per favorire l'evacuazione in utenti con stipsi sia per introdurre farmaci o altro nell'intestino. Si distinguono
pertanto in:- clistere evacuativo
- clistere terapeutico
- clistere diagnostico
- tipologia (evacuativo o medicamentoso)
- modalità di somministrazione (a grande o piccolo volume)
la “storia” attuale e remota di eliminazione dell’utente
Patologie pregresse
Esame fisico, ad esempio se presenti emorroidi importanti
Confrontare i dati rilevati con la prescrizione medica e determinare lo scopo del clistere
Assicurarsi che l’utente:
- Abbia compreso lo scopo del clistere
- Sappia in che cosa consiste la procedura
- Individui che cosa lo potrà aiutare durante e dopo la procedura
Attento controllo e sorveglianza del paziente durante l’esecuzione dell’esame e nel post
Se durante l’introduzione si incontra resistenza alla progressione della cannula non esercitare forza ma togliere e lubrificare nuovamente
Se l’utente riferisce crampi arrestare temporaneamente la somministrazione e controllare sia la temperatura che la velocità d’infusione
Invitare l’utente a trattenere il più possibile soprattutto se è un clistere medicamentoso
Controllare con l’esame clinico
Durante e dopo l'enteroclisma, se l'utente avverte lo stimolo alla defecazione, invitarlo a trattenere arrestando l'infusione (comprimere le natiche l'una all'altra). Invitare l'utente ad eseguire variazioni di decubito per favorire la ritenzione del liquido. Al termine del periodo di tempo, invitare l'utente ad evacuare. L'infermiere registrerà il tipo di clistere eseguito ed eventuali osservazioni sulle feci. Clistere di grandi volumi. Distendono la parete rettale ed attivano il riflesso della defecazione.