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UN TRACCIATO ECG MOSTRA LA SOMMA DEI POTENZIALI ELETTRICI GENERATI IN OGNI ISTANTE DA
TUTTE LE CELLULE CARDIACHE.
• È UN GRAFICO CHE METTE IN RELAZIONE LE VARIAZIONI DI POTENZIALE CHE AVVENGONO NEL
MIOCARDIO DURANTE UN CICLO CARDIACO (durata di 0,8 secondi) DERIVATE CON ELETTRODI
EXTRACELLULARI.
• È UN TRACCIATO COMPLESSO, NON DIRETTAMENTE PARAGONABILE AL POTENZIALE D’AZIONE
DELLE CELLULE CARDIACHE, HA UN CARATTERE DIFASICO.
• È COSTITUITO DA UNA SERIE DI ONDE, CONTRASEGNATE CON LE LETTERE P, Q, R, S, T, DI DIVERSA
AMPIEZZA E DI DIVERSO SEGNO.
Di solito un potenziale d’azione del miocardio potenziale, misurando mettendo gli elettrodi all’interno della
cellula, l’ampiezza (differenza di potenziale) è di 110 mV.
Mentre se vado a misurare mettendo gli elettrodi sulla superficie del corpo, le differenze di potenziale
sono molto più piccole perché vanno a disperdersi (il segnale perde di intensità), l’ampiezza massima è di 1
mV. Questo segnale deve essere amplificato di 1000 o 10.000 mV per poter essere visualizzato sullo
schermo del pc e analizzato dal medico.
Bisogna considerare il cuore come se fosse al centro di un triangolo equilatero, detto triangolo di
Einthoven. In questo triangolo sono posti elettrodi: braccio destro negativo, braccio sinistro positivo. Lo
strumento di solito ha due poli cioè due punti di ingresso, uno collegato con il polo positivo (elettrodo
derivante), uno collegato al polo negativo (elettrodo di riferimento).
Consideriamo tre derivazioni:
Prima derivazione: braccio sinistro positivo e destro negativo
- Seconda derivazione: gamba sinistra (elettrodo derivante) e gamba destra (elettrodo di riferimento)
- Terza derivazione: gamba sinistra (positiva) e braccio sinistro (negativo)
-
È il triangolo base che consente di valutare il cuore a 360° perché immaginiamo che il cuore sia al centro di
questo triangolo (dal punto di vista elettrico).
Se la direzione della corrente va verso l’elettrodo positivo si ha un tracciato che va verso l’alto.
Se la direzione della corrente va verso l’elettrodo negativo, si ha un tracciato che va verso il basso.
Tutto questo è la base, il medico non usa solo 3 elettrodi, più è elevato il numero di elettrodi che uso e più
avrò un’analisi dettagliata (si possono usare sino a 12 elettrodi). Con il solo triangolo posso vedere che c’è
una lesione ma non so localizzarla
Se viene rilevato nessun potenziale, la linea rimane perpendicolare all’asse.
FLUSSO DI CORRENTI ELETTRICHE NEL TORACE
La corrente fluisce da una zona negativa a una zona positiva, nella direzione che va dalla base all’apice del
cuore, eccetto nella sua fase terminale.
Nell’elettrocardiogramma la differenza di potenziale viene misurato in secondi (e non millisecondi) questo
perché il ciclo cardiaco dura 0.8 secondi. In questa immagine abbiamo 2 cicli cardiaci (1.6 secondi).
• Onda P: corrisponde con fase di contrazione o sistole dell’atrio, l’eccitamento che insorge nel nodo
senoatriale e si propaga in basso e lateralmente fino ad arrivare al nodo atrioventricolare. Genera
una variazione di potenziale bassissima, nell’ordine di 0.02 millivolt. La depolarizzazione dell’atrio è
così bassa perché deve riflettere il fatto che la muscolatura degli atri è poco sviluppata e non è
spessa come quella del ventricolo. Dopo l’onda P c’è un piccolo tratto isoelettrico e significa che
tutto l’atrio è eccitato ma i ventricoli sono ancora in diastole. L’eccitamento si sta dirigendo verso il
setto interventricolare
• Onda Q: l’eccitamento arriva al setto interventricolare e comincia a passare a livello della branca
destra, sinistra, fibra di Purkinje e depolarizzare entrambi i ventricoli
• Complesso Q, R e S: rappresenta l’intera depolarizzazione del ventricolo. Il ventricolo genera una
depolarizzazione molto elevata ed è la massima ampiezza che si può riscontrare perché ha una
struttura muscolare molto sviluppata.
• Onda R: picco massimo.
• Onda S: discesa e l’eccitamento dall’apice ritorna verso la base del cuore (fibre di Purkinje). Dopo S
abbiamo un nuovo tratto isoelettrico che coincide con la fase del plateau del potenziale d’azione
ventricolare
• Onda T: va verso l’alto, ha un’ampiezza maggiore di P e rappresenta la fase di ripolarizzazione dei
ventricoli, le cellule dell’apice sono le prime a essersi polarizzate e saranno le ultime a ripolarizzarsi.
L’onda T va verso l’alto perché nell’apice del cuore ci sono cellule che hanno un potenziale d’azione
più lungo come i muscoli papillari che reggono le corde tendinee e i lembi valvolari, questo
consente di mantenere i lembi delle valvole atrioventricolari chiusi durante la sistole
L’elettrocardiogramma viene stampato in carta millimetrata, questo perché aiuta il medico a capire quanto
durano le singole onde. Capire l’ampiezza dell’intervallo P-R è estremamente importante perché se c’è un
ritardo significa che c’è un blocco del passaggio dell’eccitamento dall’atrio al ventricolo e può essere indice
patologico.
Tra il tratto S e T vi è una zona isoelettrica, è il momento in cui i due elettrodi non rilevano nessuna
differenza di potenziale perché tutto il ventricolo è depolarizzato, qualora questo tratto sia o sopra o sotto
(e non isoelettrico) significa che è in corso l’infarto del miocardio, è indice patologico.
La ripolarizzazione dell’atrio è nascosta dal complesso Q, R e S dalla polarizzazione del ventricolo, perché
come già detto la muscolatura del ventricolo è maggiore; quindi, l’onda di diastole atriale non si vedrà mai
ONDA P = depolarizzazione atriale
ONDA Q = depolarizzazione del setto
interventricolare
ONDA R = depolarizzazione è diretta verso
l’apice del cuore
ONDA S = depolarizzazione diretta verso la
base
ONDA T = ripolarizzazione del ventricolo
ONDA U = ripolarizzazione tardiva delle fibre
di Purkinje, è presente solo in alcuni soggetti.
L’assenza non è indice patologico
L’ECG PRESENTA DUE COMPONENTI PRINCIPALI:
• LE ONDE SI PRESENTANO COME DELLE DEFLESSIONI DEL TRACCIATO AL DI SOPRA O AL DI SOTTO
DELLA LINEA DI BASE;
• I SEGMENTI SONO I TRATTI DI LINEA COMPRESI TRA DUE ONDE;
• GLI INTERVALLI SONO DATI DALLA COMBINAZIONE DI ONDE E SEGMENTI
L’ELETTROCARDIOGRAMMA
Intervallo Q-R: passaggio dell’eccitamento dall’atrio al ventricolo
Intervallo Q-T: misura il passaggio dell’eccitamento nei ventricoli. Ci sono condizioni di dislivello in questo
intervallo che indicano aritmie
CORRELAZIONE TRA CICLO CARDIACO ED ECG
Onda P: l’atrio di depolarizza a partire dal nodo senoatriale, l’eccitamento passa al nodo atrioventricolare e
si propaga attraverso le vie internodali (basso e lateralmente)
Segmento P-Q o P-R: indica che la conduzione dal nodo senoatriale passa nel fascio atrioventricolare, tutto
l’atrio è depolarizzato (tratto isoelettrico)