Per descrivere le molteplici dimensioni del fenomeno della povertà si utilizza un indicatore composito
(recentemente rivisto da EUROSTAT) che, oltre alla povertà reddituale, considera la grave deprivazione
materiale e sociale e la bassa intensità di lavoro.
Nel 2022 - a parità di metodologia di calcolo - si assiste a un miglioramento delle misure di povertà rispetto al
2021: la percentuale delle persone in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale scende di 1,4 punti
percentuali e raggiunge il 4,5%; la percentuale di persone che vivono in famiglie a bassa intensità di lavoro
scende di 1 p.p. (raggiunge il 9,8%); nel complesso, la percentuale di persone a rischio di povertà o di esclusione
sociale cala di 0,8 p.p. (raggiunge il 24,4%, circa 14,3 milioni di persone).
Tuttavia, è fondamentale sottolineare che, l’incidenza del
rischio di povertà o di esclusione sociale, varia notevolmente
di territorio in territorio. Lo studio effettuato sul territorio
italiano, riporta come risultati che in Valle d’Aosta e in
Emilia-Romagna è a rischio meno del 10% della popolazione
residente; in Campania, Calabria e Sicilia oltre il 40%.
Tra le regioni del Nord, la Liguria presenta valori più elevati (24,3%), quasi 10 punti percentuali in più rispetto
alla media della popolazione residente nel Nord e in aumento rispetto al 2021 (+2,7 p.p.). Tra le regioni del
Centro, il Lazio (26,1%), presenta valori più alti della media nazionale e in peggioramento rispetto al 2021 (+0,5
p.p.), mentre l’Umbria (11,1%) migliora (-5,5 p.p.). Tra le regioni del Mezzogiorno, si segnalano il deciso
peggioramento del Molise (+5,0 p.p. rispetto al 2021) e la situazione più virtuosa della Basilicata (12,3 p.p. in
meno rispetto alla media del Mezzogiorno).
La sanità in Italia
Come precedentemente mostrato le criticità esogene prima elencate hanno portato numerosi cambiamenti,
i quali hanno coinvolto anche una rivoluzione al sistema sanitario italiano.
Ad oggi, la sua caratteristica principale riguarda la regionalizzazione della sanità, con 21 modelli sanitari
regionali, e il continuo ampliamento dei divari territoriali.
Inoltre, la sanità si suddivide in tre categorie principali:
polizze sanitarie individuali: si tratta della sanità privata, dove il paziente paga di tasca sua, se può
permetterselo, il costo del servizio richiesto.
spesa out of pocket: ovvero, la comunemente conosciuta “spesa pubblica”. La quale ha subito, post
Covid in particolare, tagli alla spesa sanitaria pubblica, inserendo: tetti alla spesa, aumento
compartecipazioni e ticket, tetti alle assunzioni del personale, chiusura piccoli ospedali e così via.
coperture assicurative e mutualistiche volontarie: il datore di lavoro può decidere di contribuire a fondi
e casse sanitarie collettive che permettono al proprio indipendente di avere delle agevolazioni sui costi
coperti da tali fondi. Tuttavia questa copertura può anche avvenire su scelta personale del paziente.
Negli ultimi anni c’è una forte diffusione di diffusione di tale categoria.
La povertà alimentare
La povertà alimentare si definisce come l’incapacità degli individui di accedere ad alimenti sicuri, nutrienti e in
quantità sufficiente per garantire una vita sana e attiva rispetto al proprio contesto sociale. Tale problematica
ha delle conseguenze legate: alle malattie insorgenti in seguito ad un’alimentazione squilibrata; alle diete
“povere” a causa del contesto sociale nel quale ci si trova; ad alcuni disturbi alimentari.
La povertà alimentare in Italia
In Italia, il 22,3% dell'intera popolazione è a rischio di povertà alimentare, con tassi che variano a livello
regionale. Il Reddito alimentare è una misura economica che va a contrastare gli elevati numeri che
caratterizzano la povertà nel nostro Paese.
Tra i dati recenti più importanti è emerso che:
le famiglie con segnali di insicurezza alimentare sono in lieve calo (da 1,7% nel 2021 a 1,3% nel 2022),
ma si allarga la forbice tra il Mezzogiorno e il resto del Paese.
sono sempre di più i bambini e gli adolescenti in sovrappeso: nel 2021 sono il 33,3% nella classe 3-5
anni (+2,5 p.p. dal 2017) e il 27% nella classe 3-17 anni.
migliorano nel 2021 gli indicatori economici delle piccole aziende agricole.
nel 2021, non si registrano progressi significativi nella riduzione di fertilizzanti e pesticidi.
le quantità distribuite per ettaro sono molto maggiori nel Nord.
è stato raggiunto l’obiettivo per il 2020 sulla riduzione delle emissioni di ammoniaca, l’Italia è in buona
posizione anche rispetto all’obiettivo per il 2030.
continua a crescere l’impiego di lavoro irregolare nel campo dell’agricoltura (24,4% nel 2020, +3,7 p.p.
dal 2010), in particolare nel Mezzogiorno, ma è presente in misura rilevante in tutto il Paese.
Piano d’azione
Nonostante il raggiungimento di alcuni obiettivi e i buoni propositi per altri, come si contrastano ad oggi in
Italia, e nel resto del mondo, le problematiche legate alla povertà alimentare?
In Italia, sono molte le realtà che s’impegnano nel raggiungimento di questi obiettivi. In prima linea troviamo
Cittadinanzattiva, un’organizzazione, fondata nel 1978, che promuove l’attivismo dei cittadini per la tutela dei
diritti, la cura dei beni comuni e il sostegno alle persone in condizioni di debolezza. La mission fa riferimento
all'articolo 118, ultimo comma, della Costituzione, proposto dalla stessa organizzazione nella riforma del 2011.
Tale articolo riconosce l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di
interesse generale e, sulla base del principio di sussidiarietà, prevede per le istituzioni l’obbligo di favorire i
cittadini attivi.
Il suo ruolo è quello di denunciare carenze, soprusi, inadempienze, e agire per prevenirne il ripetersi mediante
il cambiamento della realtà, dei comportamenti, la promozione di nuove politiche, l’applicazione delle leggi e
del diritto. Questo perché, secondo l’associazione, l’azione dei cittadini, consapevoli dei propri poteri e delle
proprie responsabilità, è un modo per far crescere la democrazia del Paese, tutelare i diritti e promuovere la
cura quotidiana dei beni comuni.
Tra i suoi obiettivi principali rientrano: gli interventi a difesa del cittadino e dei beni comuni; l’attuazione di
diritti; la modifica di comportamenti dannosi per l’interesse pubblico, attraverso l’utilizzo di alleanze e
collaborazioni; e, infine, l’educazione dei cittadini, con l’aiuto di interventi nelle scuole, convegni e altri metodi
di divulgazione riguardo i temi di vita che riguardano tutto il Paese.
Cittadinanzattiva ha un ruolo importante nei confronti dei progetti legati all’ambiente ma non solo, anche in
ambito alimentare partecipa con diverse proposte al fine di andare a contrastare tale problema. Tuttavia, non
è l’unica realtà che lavora su tale problematica.
Food policy di Milano
Cos’è
La Food Policy di Milano è un’altra iniziativa che contribuisce nella corsa per il raggiungimento degli obiettivi
di salvaguardia per la povertà alimentare. Essa è la politica alimentare della città, approvata nel 2015 dal
Consiglio Comunale di Milano e realizzata in sinergia con Fondazione Cariplo, associazione che promuove la
vita delle comunità, incentivando e supportando la realizzazione di progetti che mettono al centro il bene
comune, la crescita delle persone e l’interesse collettivo.
Il percorso per la definizione delle priorità della Food Policy della città è iniziato nel luglio del 2014, in vista di
Expo “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. In tale occasione, il Comune di Milano e Fondazione Cariplo hanno
firmato un accordo che, dopo l’analisi dei punti di forza e di debolezza del sistema alimentare milanese, ha
portato all’elaborazione degli obiettivi della Food Policy.
Dal 2015 ad oggi, la Food Policy di Milano ha sviluppato azioni pilota e avviato progetti che hanno coinvolto
trasversalmente le diverse direzioni del Comune e tanti e diversi attori pubblici e privati in città compresi enti
di ricerca e del terzo settore.
Area Food Policy
L’elaborazione degli obiettivi è stata ufficializzata dalla descrizione delle 5 priorità della Food Policy di Milano
attraverso una consultazione pubblica, ovvero uno strumento che consente una partecipazione attiva al
processo decisionale e che sollecita un confronto aperto e costruttivo con tutti i cittadini interessati alle
proposte amministrative e legislative, e all’adozione di una Delibera di Consiglio Comunale, cioè un atto
giuridico emanato da un organo collegiale, la cui peculiarità risiede nell’esprime la volontà della pluralità di
persone che compongono tale organo, infatti è l’atto più utilizzato dai consigli comunali nel momento in cui
assumono decisioni nelle proprie materie di competenza.
L'area Food Policy è collocata all’interno della Direzione Educazione ed è
organizzata con l’Organigramma riportato nella figura accanto. La delega
alla Food Policy della città di Milano è affidata, dal 2017, alla Vicesindaco
Anna Scavuzzo.
Le cinque priorità della Food Policy
1) Garantire cibo sano per tutti SDG: 1 - 2 - 6 - 11 - 12
“Assicurare a tutta la cittadinanza l’accesso ad un cibo sano e quello all’acqua per tutelare la dignità della
persona e migliorare la qualità della vita.”
2) Promuovere la sostenibilità del sistema alimentare SDG: 1 - 2 - 8 - 11 - 12 - 13 - 15
“Facilitare il consolidamento di tutte le componenti e le attività necessarie all’articolazione di un sistema del
cibo sostenibile e promuovere la produzione e il consumo locale di cibo fresco, di stagione e di qualità.
3) Educare al cibo SDG: 2 - 3 - 4 - 12
“Promuovere una cultura orientata al consumo consapevole di cibo sano, sicuro, culturalmente appropriato,
sostenibile, prodotto e distribuito nel rispetto dei diritti umani e dell’ambiente.”
4) Contrastare lo spreco alimentare SDG: 12
“Ridurre le eccedenze e lo spreco di cibo nelle diverse fasi del ciclo alimentare come forma di lotta alle
diseguaglianze sociali ed economiche e come strumento di riduzione degli impatti ambientali.”
5) Sostenere e promuovere la ricerca in campo agroalimentare SDG: 2 - 9
“Favorire lo sviluppo della ricerca scientifica agroalimentare milanese con connotazioni o ricadute riferite al
sistema urbano, puntando al miglioramento dei processi e allo sviluppo di tecnologie d’avang
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Elaborato finale - Climalteranti
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Elaborato finale Laboratorio inglese 1
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Tesi: elaborato finale
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Vulcanologia ed elaborato finale