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Il razzismo e la diffusione delle teorie sulla razza ariana e l'antisemitismo
Il razzismo favorisce fortemente la diffusione e l'ampliamento del concetto di razza ariana e dell'antisemitismo. Quest'ultimo è un'ostilità verso gli ebrei, considerati una razza alienata dalla società e diversa dall'antigiudaismo. A causa di questo razzismo, gli ebrei iniziano a considerare seriamente la teoria sionista, che propone la creazione di uno stato per gli ebrei in Israele, promesso da Dio, dove potrebbero vivere insieme senza essere più emarginati. L'affare Dreyfus è uno degli esempi più rilevanti di antisemitismo.
41. Nazionalismo e razzismo: quali rapporti?
Nella prima metà del secolo, prevalgono i movimenti nazionalisti di ispirazione democratica e liberale, che rivendicano il diritto dei popoli all'autogoverno. A partire dalla riscoperta dei
romantici dei valori e degli ideali nazionali, nel corso dell'Ottocento la valenza politica della nazione assunse dunque una forte centralità, in quanto divenne la comunità originaria che fondava la legittimità stessa delle istituzioni politiche. Nella seconda metà dell'Ottocento il sentimento nazionale si radicalizzò, complice anche la diffusione delle dottrine razziste ispirate al darwinismo sociale. In questa fase l'identità nazionale, pur basandosi ancora sull'omogeneità culturale, si identificò sempre di più nell'omogeneità etnica e nella purezza razziale. Ne derivò la diffusione di ideologie nazionaliste che teorizzavano la superiorità della propria etnia nazionale in contrapposizione alle altre. Nella seconda metà del XIX secolo, quindi, i nazionalismi europei assumevano un carattere sempre più aggressivo ed espansionista, con un'unità nazionale cementata dall'individuazionedi nemici esterni o di minoranze interne estranee al concetto di purezza nazionale, caso Dreyfus come accade in Francia con il . Razzismo e antisemitismo iniziano così a diventare una componente fondamentale delle ideologie nazionaliste e utili strumenti di propaganda politica.
Le due scuole di pensieri più importanti, che c'erano fino a circa 50 anni fa erano due (tendenzialmente mescolate tra di esse):
NATURALISTICO
La teoria del nazionalismo; attribuita ai tedeschi, in base alla quale si appartiene alla nazione perché ci si è nati, per questo c'è un rapporto biologico tra l'appartenenza etnica e l'individuo.
VOLONTARISTICO
La teoria del nazionalismo; espressa dalla Rivoluzione se una persona francese, era il popolo che esprimeva che cosa era la nazione (non fosse stata d'accordo se ne sarebbe potuto andare).
pensiero darwinista
In questo periodo nasce anche il, pensiero che giustifica il predominio delle società bianche.
Occidentali destinate a conquistare il mondo; ciò favorisce fortemente la diffusione e l'ampliamento del razzismo. Questo razzismo favorisce la diffusione di varie teorie sulla razza ariana e l'antisemitismo (quell'ostilità verso gli ebrei in quanto sono una razza alienata dalla società, che è differente rispetto all'antigiudaismo). A causa di questo razzismo nei loro confronti, essi iniziano a considerare sinceramente la teoria sionista (forma di nazionalismo che nasce alla fine dell'800 in risposta a queste forme di antisemitismo violento) ovvero la creazione di un loro stato in Israele (promesso da Dio) dove avrebbero potuto vivere insieme e non più distaccati. L'affare Dreyfus è uno degli esempi più rilevanti di antisemitismo, insieme al caso di Panama. Certamente c'è anche un collegamento con il fenomeno del colonialismo in Africa, da questo momento furono introdotte politiche coloniali, spinte e rette dalle idee nazionaliste.
incentrate sullo sfruttamento sistematico delle risorse; qui, ladominazione fu sistematicamente violenta, secondo una logica di sfruttamento.42. Bismarck e i due Congressi di Berlino. Di che cosa si occupano?L’Europa alla fine del’800 era attraversata da una serie di tensioni: sussistevanoinfatti varie rivalità, tra cui quella tra Russia e Austria per il controllo dei Balcani equella tra le grandi potenze per la spartizione dell’Africa. Tuttavia, queste nonconfluirono in grandi conflitti, grazie ad un sistema di alleanze e relazioni, di cuil’arbitro indiscusso era il cancelliere tedesco Bismarck. Egli, infatti, convinto che percompetere con le altre potenze europee, la Germania dovesse prima crescere daleconomico ed industrialepunto di vista e quindi evitare lo sforzo bellico, cercò digarantire la pace in Europa. due congressi di Berlino (che diventò il nuovo centroIn quest’ottica si inseriscono idiplomatico, sostituendo Parigi e
Vienna (del 1878 e del 1884): 1. Nel primo Congresso del 1878 fu affrontata la rivalità tra Russia e Austria per il dominio dei Balcani. Fu decretata ufficialmente la fine del dominio ottomano in quell'area e ridimensionato il potere dei russi, tutelando anche gli interessi dell'Austria, che, insieme alla Gran Bretagna, era già pronta al conflitto. Furono inoltre creati degli Stati indipendenti riconosciuti internazionalmente (Serbia e Montenegro). 2. Perde la Tunisia che nel 1881 diventa colonia francese (che porta l'Italia ad allinearsi agli imperi centrali, come testimonia l'accordo diplomatico della Triplice Alleanza 1882 con Austria e Germania); perde l'Egitto che inizialmente cerca di ottenere l'autonomia forte del fiorente commercio di cotone con gli inglesi. Gli inglesi, per difendere i loro interessi economici, sono poi costretti ad intervenire per reprimere il tentativo di rendere totalmente autonomo l'Egitto. 3. Nel secondo Congresso del 1884 si affrontarono principalmente le questioni coloniali in Africa. Le potenze europee si spartirono il continente, stabilendo le rispettive aree di influenza e definendo le regole per l'occupazione dei territori. Questo processo di spartizione coloniale porterà a tensioni e conflitti tra le potenze europee nel corso del XX secolo.egiziano ilcanale di Suez; nel 1882 occupano l'Egitto. 2. Nel secondo Congresso del 1884 invece si affrontò la questione africana,raggiungendo un accordo sulla spartizione, per evitare un conflitto. Si mise ordine(prima volta nella storia chealla corsa all'Africa sulle basi delle sfere d'influenzacompare questo principio in sede diplomatica ) e sull'effettiva occupazione di unterritorio che ne legittimasse il possesso. Venne dunque istituito lo Stato libero(dominio personale di Leopoldo II), Gran Bretagnadel Congo la ottenne il bassoPortogalloNiger, al vennero riconosciuti i possedimenti dell'Angola e delGermania, nonostante Bismarck non vedesse l'esperienzaMozambico e infine allacoloniale come un'opportunità, andarono il Togo e il Camerun, così da limitarel'espansione inglese. 43. Perché la Germania di Bismarck punta a garantire una condizione diequilibrio fra le potenze dopo il 1871?L'Europa alla finedel'800 era attraversata da una serie di tensioni: sussistevano infatti varie rivalità, tra cui quella tra Russia e Austria per il controllo dei Balcani e quella tra le grandi potenze per la spartizione dell'Africa. Tuttavia, queste non confluirono in grandi conflitti, grazie ad un sistema di alleanze e relazioni, di cui l'arbitro indiscusso era il cancelliere tedesco Bismarck. Egli, infatti, convinto che per competere con le altre potenze europee, la Germania dovesse prima crescere dal punto di vista economico ed industriale e quindi evitare lo sforzo bellico, cercò di garantire la pace in Europa. Nel 1878 sui Balcani e nel 1884 in Africa, il cancelliere coordinò i due Congressi di Berlino e stipulò nel 1882 la Triplice Alleanza con l'Austria e l'Italia, in un'ottica anti-francese, vista l'acuita rivalità tra le due nazioni dopo la guerra franco-prussiana. Il secondo Congresso, relativo alla
La spartizione dell'Africa, aveva Bismarck come "arbitro" di quest'ultimo, il quale non era affatto interessato al continente africano. Egli, infatti, voleva solo approfittare degli appetiti espansionistici delle potenze europee in modo da distrarli dallo scoppio di una guerra mondiale in Europa e ciò è l'idea dell'onesto sensale chiamato anche " ”.
Nel 1890, invece, Bismarck viene cacciato e la Germania inizia ad assumere un atteggiamento sempre più offensivo, aggressivo e violento, in particolare in politica estera, abbandonando definitivamente la politica pacifista e di equilibrio intrapresa precedentemente dal cancelliere; una scelta che certamente porterà allo scoppio della Prima guerra mondiale.
44. La spartizione dell'Africa nell'ultimo ventennio del XIX secolo: descrivere gli obiettivi delle grandi potenze
Fino al 1870 i domini europei in Africa si concentravano sulle coste, utili al controllo della tratta
degli schiavi, come il Senegal e il Gabon francesi e l'Angola e il Mozambico portoghesi.
Francia Gran Bretagna
La e la , approfittando della debolezza dell'impero ottomano,(1881) (1882).
conquistarono rispettivamente la Tunisia e l'Egitto Comincia allora la corsa per l'Africa« », che si concluderà nel 1898 con la quasi integrale sottomissione del continente alle potenze imperiali europee, le quali avevano obiettivi divergenti e alle volte contrastanti: Egitto)
La Gran Bretagna mirava ad espandere i propri domini da Nord ( a Sud (Capo), puntando all'unità territoriale, privilegiando l'Africa orientale, utile per (conquista Kenya e Uganda) le rotte commerciali, data la vicinanza all'India
La Francia, invece, lavorava per ottenere la continuità territoriale da Est a Ovest, contrastando il piano britannico. Si giunse ad una crisi che culminò a Fashoda nel 1898, dove la spuntò la Gran Bretagna, che, comunque, successivamente,
dovette cedere alla Germania, che mirava ad ottenere il controllo dell'Africa Orientale "schiaffo di Tunisi" Nel frattempo, l'Italia, dopo lo dato dalla Francia nel 1881, mirava ad ottenere il controllo del Mar Rosso e del Corno d'Africa, considerando anche la propria presenza nell'orbita commerciale marittima britannica. Pertanto, nel 1882 venne occupata da una spedizione italiana la costa di Assab in Eritrea e nel 1885 occupò la fascia costiera intorno a Massaua. In Abissinia però c'era una dinastia cristiana, discendente del re Salomone e della regina di Saba, che inflisse una dura sconfitta agli italiani a Dogali. Nel 1889 fu poi firmato il trattato di Uccialli con Menelik II, che decretava l'Eritrea come colonia italiana, che verrà istituzionalizzata.