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- RAPPORTO UOMO AMBIENTE NELLA STORIA:
- DETERMINISMO
- POSSIBILISMO
- L’IMPORTANZA DEGLI SCAMBI, IL GLOBAL SOURCING
Anticamente si pensava che l’esistenza dell’uomo fosse determinata dalla natura, ad esempio venivano stabiliti
rapporti di causa – effetto tra la distribuzione del clima e quella delle forme di economia. Questa scuola di
pensiero, secondo la quale anche l’economia di una regione sarebbe determinata essenzialmente dalle sue
condizioni e risorse naturali, fu chiamata “determinismo ambientale”. Agli inizi del novecento ci si allontanò da
questa concezione per dare più spazio ed importanza all’azione umana nell’organizzazione territoriale. Le
caratteristiche naturali non venivano più viste come un fattore limitante per l’uomo, ma come una possibilità.
Da questo nacque la scuola di pensiero del “possibilismo geografico”. Negli ultimi anni si sono affermate
interpretazioni, che invece danno più importanza ai fattori funzionali che spiegano le relazioni orizzontali. Oggi
sono soprattutto i rapporti di scambio che determinano il valore dei vari attributi dei luoghi e perciò dei luoghi
stessi.
Quali sono le certificazioni ambientali e che cosa rappresentano per i consumatori?
Quando si parla di compatibilità ambientale, si chiamano in causa una serie di certificazioni che sono molto
simili a dei marchi, hanno un nome, un logo, fanno capo ad un’associazione e costituiscono la base per una
decisione di acquisto di tipo affettivo. Ad oggi le certificazioni esistenti sono molteplici. Nel momento in cui il
consumatore per orientare le sue scelte d’acquisto, fa affidamento sull’immagine ambientale dell’azienda e
sulle informazioni di prodotto, ha bisogno di certezze circa la veridicità dei segnali che riceve. In questi termini
l’impegno dell’azienda nel miglioramento della situazione ambientale acquista maggiore credibilità se
“convalidato” da forme di certificazioni visibili e accreditate. Le forme di certificazione rappresentano così per i
consumatori, un forte elemento di credibilità e di garanzia di veridicità di quanto l’impresa comunica.
Quali sono le differenze tra bene privato, pubblico e comune?
Bene pubblico: bene che presenta carattere non rivalità e non escludibilita (una volta che il bene é stato
prodotto é difficile o addirittura impossibile proibirne l'utilizzo).
Bene Privato: bene opposto a quello pubblico perché presenta caratteri di rivalità e di escludibilità.
Bene comune: bene prodotto da uno o più soggetti per andare a vantaggio di più destinatari o ai produttori
stessi
Quali solo le differenze tra il sistema banking e il fenomeno chiamato hot spot?
Il sistema banking, la prima forma di gestione dei permessi del sistema di scambio dei permessi negoziabili, e il
fenomeno hot spot sono due facce della stessa medaglia. Infatti il primo permette di incoraggiare ad anticipare
la riduzione delle emissioni quando il costo marginale di abbattimento è minore, mentre il secondo, possibile
conseguenza del primo, porta ad un alternarsi di emissioni alte e basse con conseguenti danni per l'ambiente.
Quali sono le difficoltà a cui si va incontro nel momento in cui si decide di attuare una
tassa pigouviana?
Se la tassa è superiore rispetto alla produzione di equilibrio vi sarebbe una contrazione eccessiva rispetto anche
al punto di ottimo, mentre una tassazione leggera avrebbe creato una quantità di emissione maggiore a quella
ottima. Ritornando alla tassa superiore, andando al disotto del livello ottimo creerà una perdita sociale,
Anche se eticamente scorretto il valore monetario rimane uno dei metodi più semplici ed utilizzati ed è l'unico
modo per dargli lo stesso peso nelle scelte private e pubbliche.
Uno dei metodi piu' utlizzati è il VET( valore economico totale) , al suo interno la prima variabile da considerare
è il valore d'uso , dato dalla somma del valore d'uso diretto e indiretto più quello di opzione , che deriva dal
consumo del bene.
Quali sono le distinzioni che devono essere fatte riguardo ai costi ambientali per
delineare la definizione comunitaria?
Per delineare i contorni e la valenza del costo ambientale definito dalla Comunità Europea è necessario
procedere a delle classificazioni, quindi si devono fare alcune distinzioni:
- Utilità economica: per l’individuazione delle componenti economiche, che rientrano nella definizione di costo
ambientale, si deve distinguere tra costi d’esercizio e investimenti. I primi riguardano le componenti
economiche atte a prevenire, ridurre o riparare i danni ambientali, oppure a conservare le risorse rinnovabili e
non. La loro utilità economica si esaurisce nel momento stesso del loro inserimento nei processi produttivi,
quindi sono quelle che vengono chiamate spese correnti.
- Continuo dell’utilità economica: Le spese correnti possono essere sia per il mantenimento delle strutture
(costi di struttura) oppure per le attività di servizio quali ad esempio le attività di coordinamento. Gli
investimenti invece hanno una utilità durevole nel tempo. Questi possono essere suddivisi in immobilizzazioni
materiali ed immateriali (es brevetti).
- Discrezionalità: i costi possono essere discrezionali o non. I primi sono quelli volontariamente sostenuti e sono
derivanti da precise politiche aziendali tese a considerare l’ambiente come variabile strategica. Quelli non
discrezionali invece derivano da ottemperanze a norme di legge la cui infrazione porta a multe o sanzioni.
- Momento del sostenimento: per l’analisi dei costi ambientali si deve considerare i differenti tempi a cui si
riferiscono. Questo riguarda la relazione che lega la manifestazione della spesa con il momento in cui si
verificano i presupposti per il suo sostenimento. Per questo motivo si possono distinguere: costi per passività
ambientali che sono relativi a danni passati e non riconducibili a operazioni correnti; costi relativi ad influenze
ambientali prodotte oggi e riconducibili ad operazioni correnti; costi relativi a influenze ambientali che si
produrranno in futuro ma che sono riconducibili ad operazioni correnti.
- Comportamento al variare dei volumi di produzione: in questo caso si parla di concetti tipicamente aziendali
cioè costi fissi e costi variabili.
Quali sono le due definizioni di Economia dell’Ambiente?
Negli anni sono state date diverse definizioni per descrivere l’economia dell’ambiente. Due di queste sono:
- l’economia dell’ambiente è quella parte della scienza economica che studia gli effetti economici che vengono
prodotti dall’inquinamento ambientale;
- l’economia dell’ambiente è lo studio tramite il quale si cerca di regolamentare le attività inquinanante.
Quali sono le fasi dell’AIA?
Le fasi dell’AIA sono: domanda; pubblicazione ed eventuale rilascio.ti o dare un valore economico all’ambiente.
Quali sono le fasi della VIA?
Le fasi della VIA sono: verifica della assoggettabilità; delimitazione del campo d’indagine, predisposizione dello
studio; presentazione dell’istanza; adozione del provvedimento; pubblicazione e monitoraggio.
Quali sono le fasi della VAS?
Le fasi del VAS sono: verifica della assoggettabilità; rapporto ambientale; valutazione del rapporto ambientale;
decisione; pubblicazione e monitoraggio.
Quali sono le fonti rinnovabili e quelle non rinnovabili?
Le fonti energetiche rinnovabili sono le biomasse e le fonti energetiche naturali. Le fonti energetiche non
rinnovabili sono le risorse minerarie che producono scorie ed inquinamento.
Quali sono le grandi regioni nella geografia della produzione del petrolio?
LA GEOGRAFICA MINERARIA INDIVIDUA QUATTRO REGIONI
- EUROPA OCCIDENTALE E GIAPPONE
- AMERICA SETTENTRIONALE
- RUSSIA ED EST EUROPEO
- PAESI SOTTOSVILUPPATI
L’Europa occidentale ed il Giappone, sono regioni altamente consumatrici ma con scarse risorse. Importano le
risorse soprattutto dall’Africa e dall’area del Pacifico. Guardando al Giappone, che ha un'immensa domanda di
risorse, data la sua forte industrializzazione, si può comprendere l’importanza dei costi di trasporto delle
risorse. L’America settentrionale è una regione sia consumatrice che esportatrice. L’America latina è uno dei
maggiori fornitori delle risorse per la parte settentrionale del continente. La Russia e l’Europa dell’Est fino a
qualche anno fa rappresentavano un area quasi chiusa. Negli ultimi anni sono stati fatti degli accordi di
fornitura tra questi paesi e l’Europa occidentale ed il Giappone. I paesi sottosviluppati sono considerati come
forti esportatori di risorse Minerarie. In realtà le risorse sono concentrate solo in alcuni paesi. Molti di loro
hanno effettuato una nazionalizzazione delle risorse stesse, ma nonostante questo continuano ad avere una
forte importanza strategica nei commerci internazionali.
Quali sono le informazioni che un’azienda deve dare all’esterno riguardo la sua
gestione ambientale?
Le informazioni che un’azienda deve dare all’esterno riguardo la sua gestione ambientale sono:
- risultati economici; derivanti dal bilancio d'esercizio ed espressi in termini reddituali;
- risultati competitivi, espressi in termini di capacità di crescita e sviluppo,
- risultati sociali interni, riguardanti l’impatto delle politiche aziendali sul personale;
- risultati ambienti, riguardanti ‘impatto ambientale dei prodotti e dei processi.
Quali sono le informazioni qualitative che devono essere inserite all'interno della
relazione socio-ambientale
*
Quali sono state le diverse conferenze fatte sulla materia ambiente e quali sono stati
i loro obiettivi?
La prima conferenza mondiale sui problemi dell’ambiente si tenne a Stoccolma nel 1972, in cui i paesi
industrializzati volevano porre un freno agli inquinamenti e ai danni ambientali in genere, chiedendo ai paesi in
via di sviluppo di adottare misure adeguate. Nel 1992 è stata fatta la conferenza di Rio de Janeiro. Lo scopo
principale della conferenza fu quello di definire uno sviluppo sostenibile a livello planetario tenendo conto della
differenze di ogni paese. Ai paesi industrializzati sarebbe toccato il compito di aiutare i paesi del sud del mondo
con finanziamenti, ovviamente se questi avessero adottato politiche ambientali congrue con quello che era
stato stabilito. Inoltre sempre ai paesi industrializzati era dato il compito di riconvertire il loro sviluppo verso
attività più eco-compatibili. In questa conferenza venne redatto un documento “l’Agenda 21” che chiariva tutti
i compiti per i diversi paesi e le varie priorità. Il limite di questo documento però è dato dal fatto che non esiste