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La diffusione del modello BGB
Grande è stato il prestigio e l'influenza che la Pandettistica ha avuto in tutta Europa, compresa l'Inghilterra, modesta e limitata nel tempo è stata invece la circolazione del modello BGB.
Le zone verso le quali si è estesa l'influenza del modello BGB sono:
- AUSTRIA: il codice austriaco (tutt'ora in vigore) ha guardato al codice civile tedesco in occasione delle novelle del 1914-16.
- ITALIA: mentre il codice civile del 1865 era una traduzione in italiano del codice civile francese, il codice civile del 1942 è il risultato di un'ibridazione fra il codice francese e quello tedesco. Ad esempio, da quest'ultimo, il codice civile del '42 ha estrapolato "l'ingiustizia" del danno causato, cioè tutta la formula è ripresa dal diritto francese, ma questa necessità che debba trattarsi di un danno "ingiusto" è ripresa dal codice tedesco.
PORTOGALLO: nel codice civile portoghese esiste una Parte generale, che è caratteristica tipica del codice tedesco.
BRASILE: anche qui è presente una Parte generale.
GIAPPONE: recezione pressoché letterale di buona parte del BGB (parte patrimoniale del diritto privato). Sono del tutto originali e autoctoni, invece, le parti sul diritto di famiglia e sulle successioni (soggette queste parti maggiormente ad imposizioni culturali e di valore).
CINA: il codice civile del 2021 è stato fortemente influenzato dalla Pandettistica tedesca.
GRECIA: influenza più profonda e duratura del codice civile tedesco (ratio: applicano il diritto romano bizantino). Il codice civile greco del 1940, infatti, può essere considerato appartenente al sistema germanico.
6. IL CODICE CIVILE SVIZZERO DEL 1912 (ZGB)
PREMESSA
Nel corso del 18° secolo, mentre sul resto del continente europeo cominciavano a diffondersi le idee favorevoli alla codificazione, il diritto
Il territorio elvetico consisteva essenzialmente nelle consuetudini di origine germanica, applicate dai giudici laici. La successiva conquista napoleonica portò alla creazione dello Stato svizzero e alla diffusione dell'idea di un diritto privato unitario. Tuttavia, il territorio svizzero era diviso in cantoni, ognuno dei quali manteneva la propria dipendenza: pertanto, ogni cantone introdusse un proprio codice civile, seguendo modelli codicistici differenti.
Zona meridionale e occidentale della Svizzera: seguivano il Code Civil;
Zona centrale della Svizzera: seguivano il codice civile austriaco;
Un altro modello è rappresentato dal codice civile adottato dal cantone di Zurigo (fra il 1853-1855) e redatto da giuristi locali formati alla scuola di Savigny. Questo codice influenzerà molto il codice civile svizzero del 1912.
LA CODIFICAZIONE SVIZZERA
Intorno alla metà del 19° secolo si iniziò ad
avvertire l'esigenza di rendere unitario il sistema giuridico. Difatti, anche se i codici cantonali avevano in parte contribuito a modernizzare il diritto elvetico, non contribuivano a risolvere il problema della frammentarietà del diritto, che risultava essere un grande problema in un'epoca di grandi trasformazioni economiche e sociali. Il protagonista assoluto della codificazione unitaria svizzera fu Eugen Huber, il quale fu incaricato di effettuare una ricognizione del diritto civile dei vari cantoni al fine di prepararne la sua unificazione. Il progetto, infatti, realizzato da Huber, fu approvato dal Parlamento nel 1907 ed entrò in vigore nel 1912 (ZGB). Eugen Huber, oltre ad essere l'artefice del codice civile svizzero del 1912, è anche l'artefice del codice delle obbligazioni (Obligationrecht) del 1881. STRUTTURA E CARATTERISTICHE DELLO ZGB Per definire la struttura del codice civile svizzero occorre compararlo con il codice civile tedesco. Huber,nella realizzazione del codice civile svizzero, era influenzato maggiormente dall'alagermanistica della Scuola storica e ciò lo ha portato a dare molta importanza al diritto consuetudinario. Dunque, il codice civile svizzero rifiuta il modello del BGB nei suoi aspetti romanistici ed eccessivamente dotti. Lo stile del ZGB, infatti, tende a seguire la lingua comune e ad evitare l'uso eccessivo del linguaggio tecnico. Nello ZGB non è presente una Parte generale (come nel BGB), in quanto avrebbe conferito eccessiva astrattezza, ma è presente una breve Introduzione di 10 paragrafi. Oltre che dall'Introduzione, il codice civile svizzero è composto da altri 4 libri: 1. Diritto della persona; 2. Diritto della famiglia; 3. Diritto delle successioni; 4. Diritti reali; 5. Diritto delle obbligazioni: ai 4 libri si aggiunge quello delle obbligazioni, emanato precedentemente. In realtà, si tratta di un libro formalmente separato. Tra leCaratteristiche peculiari dello ZGB vi è la "deliberata incompletezza": esso, infatti, diversamente dal BGB, disciplina solo i tratti salienti di ciascun istituto giuridico. Spetta al giudice il compito di integrare il diritto codicistico quando è necessario.
Quindi, diversamente dal codice civile tedesco, la Giurisprudenza ha un ruolo centrale in quanto è chiamata ad integrare il diritto codicistico, svolgendo un ruolo di "paralegislatore" in caso di lacune. Infatti, il paragrafo 1, c.2 dello ZGB afferma che nei casi non previsti dalla legge, il giudice decide secondo la consuetudine e, in difetto di questa, secondo la regola che egli adotterebbe come legislatore (nel fare ciò il giudice deve ispirarsi alla disciplina e alla giurisprudenza più consolidata).
Questo ruolo centrale della giurisprudenza esprime un'innovativa impostazione antidogmatica e antipositivista del rapporto fra giudice e legislatore. (N.B. nella
realtà dei 26 Sistemi Giuridici Comparati | Claudia Rosafatti, la giurisprudenza si è avvalsa di questo potere con moderazione; l’attitudine, infatti, è stata quella di integrare il diritto codicistico con l’analogia più che agire come paralegislatori). SUCCESSO E DIFFUSIONE DELLO ZGB La modernità delle soluzioni adottate e l’equilibrio trovato fra il concettualismo del BGB e la chiarezza del Code Civil nel codice civile svizzero, hanno reso lo ZGB un codice da cui trarre ispirazione per le nuove codificazioni. Il successo maggiore si è registrato in Turchia, la quale si è rivolta al modello svizzero quando ha voluto adottare un codice nuovo per modernizzare il proprio diritto durante la rivoluzione culturale, guidata da Ataturk. Il codice civile turco, infatti, è ricalcato sullo ZGB e ha portato alla laicizzazione del diritto turco. ▪ Italia: alcuni studiosi del nord vedevano nel codice svizzero un modello per ilcodice europeo.
America latina: modello di riferimento per Perù e Cile.
7. LE CODIFICAZIONI ITALIANE
Prima dell'unità d'Italia (1861) abbiamo il territorio diviso in vari Stati autonomi e indipendenti, ognuno dei quali, all'indomani del Congresso di Vienna (pone fine al dominio napoleonico sulla Penisola), adotta ancora il codice civile francese (Regno delle due Sicilie, Ducato di Parma, Piacenza, Regno di Sardegna, Estensi). Dunque, tale codice rimane in vigore in Italia anche dopo la Restaurazione non perché imposto militarmente (come era avvenuto sotto il dominio francese), ma in virtù del suo prestigio e per il fatto che esprime ideali razionali che si intendono salvaguardare.
Evidenziamo, tuttavia, che non tutti gli Stati preunitari adottano il Code Civil: ad esempio, il Lombardo-Veneto adotta il modello di codice austriaco (essendo stato sotto la dominazione asburgica); la Toscana e lo Stato Pontificio non adottano, invece, alcun codice.
IL
CODICE DEL 1865
Il codice civile del 1865 è figlio diretto del codice civile francese (esempio di circolazione del Code Civil). Si tratta, in realtà, quasi di una traduzione fedele del codice napoleonico; tuttavia, esistono alcune differenze:
- Nel codice del '65 NON si prevede la disciplina dello scioglimento del matrimonio presente, invece, nel codice francese.
- Il codice del '65 prevede l'utilizzo dell'analogia e il ricorso ai principi generali dell'ordinamento giuridico per colmare eventuali lacune; ciò non è previsto, invece, nel codice francese.
- Il codice del '65 concede l'esercizio dei diritti civili anche allo straniero senza condizione di reciprocità.
La ratio della scelta di adottare come modello il codice francese è da ricercarsi nel fatto che l'unità d'Italia si era fatta con i francesi e contro gli austriaci (rendeva poco popolare il modello austriaco) e nel fatto che il
Codice francese risultava essere più liberale del ABGB. Il codice civile del 1865 ha come principio cardine, come quello francese, l'individualismo: infatti, ivari divieti ed obblighi servono a consentire che la libertà di uno coesista con la libertà dell'altro. Inoltre, esso è ripartito in 3 libri (come quello francese):- PRIMO LIBRO: "Delle persone" (disciplina i diritti del singolo in quanto tale);
- SECONDO LIBRO: "Dei beni, della proprietà e delle sue modificazioni" (definisce il diritto di proprietà in maniera identica al codice francese);
- TERZO LIBRO: "Dei modi di acquisto e di trasmissione della proprietà e degli altri diritti sulle cose" (raggruppa una serie disomogenea di materie, come il libro terzo del codice francese, quali donazioni, successioni, obbligazioni, prove, prescrizione, ecc.).
industriale si manifesta in Italia, il codice civile del '65 mostra tutti i suoi limiti. La crisi del codice esplode, in particolare, dopo la Prima Guerra Mondiale e porta con sé l'esigenza di una più equa sistematizzazione dei rapporti e, quindi, di una concezione meno egoistica del diritto civile. Dunque, la riforma del codice nasce come risposta alle profonde trasformazioni economiche e sociali che investono lo Stato italiano.
Un primo passo verso la riforma del codice civile viene fatta con l'emanazione di una legge di delega che affida al Governo tale compito; viene nominata, dunque, una commissione che predispone i progetti preliminari dei primi 3 libri del nuovo codice civile. Nel suo complesso, il codice entra in vigore nel 1942 e si compone di 6 libri (2969 articoli):
➔ LIBRO I "Delle persone e della famiglia": impostazione tradizionale dell'istituto familiare sia sotto il profilo dei rapporti personali sia sotto il profilo dei
ei consorzi. Queste forme di organizzazione consentono di aggregare risorse e competenze per perseguire obiettivi comuni. In particolare, le associazioni sono caratterizzate dalla volontà di unire gli sforzi di più soggetti per realizzare attività di interesse generale, mentre i consorzi sono finalizzati alla gestione di beni o servizi in comune. Le associazioni possono essere di diversi tipi, come ad esempio le associazioni di promozione sociale, le associazioni sportive dilettantistiche o le associazioni culturali. Ogni tipo di associazione ha regole specifiche e può godere di agevolazioni fiscali o di altri benefici previsti dalla legge. I consorzi, invece, sono forme di organizzazione utilizzate soprattutto nel settore agricolo, ma possono essere costituiti anche per la gestione di servizi o infrastrutture. I consorzi agrari, ad esempio, permettono agli agricoltori di unire le proprie risorse per acquistare macchinari o prodotti a prezzi vantaggiosi, oppure per promuovere la commercializzazione dei prodotti. In conclusione, la disciplina delle associazioni e dei consorzi rappresenta un importante strumento per favorire la collaborazione tra soggetti diversi e per promuovere lo sviluppo di attività di interesse comune.