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GORE-TEX
Il Gore-Tex è una membrana laminata che viene utilizzata per realizzare tessuti impermeabili e traspiranti. È composta da un sottile strato di politetrafluoroetilene espanso (PTFE), un materiale plastico altamente resistente agli agenti atmosferici e ai prodotti chimici. La caratteristica principale del Gore-Tex è la sua impermeabilità, che lo rende in grado di respingere l'acqua e proteggere da pioggia, neve e umidità. La sua struttura microporosa consente di respingere le gocce d'acqua, ma di lasciar passare le molecole di vapore acqueo, consentendo alla pelle di respirare e mantenendo il corpo asciutto anche in condizioni di umidità. Inoltre, il Gore-Tex è altamente traspirante, il che significa che permette al sudore prodotto dal corpo di evaporare attraverso la membrana, mantenendo il corpo asciutto anche durante l'attività fisica intensa. Oltre a questo, bisogna considerare che anche questi cappotti in fibra di legno.sono ricoperti da uno strato di intonachino, materiale a base cementizia e non totalmente traspirante. Per questo motivo bisogna assicurarsi che anche l'intonachino sia basato su biocalce o materiale un minimo traspirante.4.5 Barriera al vapore + sottostruttura controparete
Dato che non è possibile scavare lo spessore della parete esterna né delle partizioni interne, è preferibile realizzare una controparete che ha come primo strato una membrana detta barriera al vapore (posta nell'immagine [4.4]).
Barriera al vapore: si tratta di uno strato di materiale generalmente poco o per nulla traspirante, quindi non permeabile al vapore. Ha la funzione di impedire al vapore acqueo di attraversare l'isolante termico e la struttura, e perciò serve per evitare i fenomeni di condensazione interstiziale.
Sopra questa barriera applico una struttura metallica per il supporto dei pannelli di cartongesso, entro i quali posso inserire un ulteriore strato di materiale.
isolante e l'impiantistica; in alcuni casi si può realizzare una doppia lastratura di cartongesso per dare più corpo alla parete. Si ha uno spessore di circa 7.5 cm, in cui 5 cm sono rappresentati dalla struttura metallica di supporto e dallo strato isolante interno, più 2.5 cm di doppia lastra di cartongesso. Invece, per quanto riguarda la pavimentazione, sopra lo strato di isolamento sagomato del pavimento si posiziona l'impianto di riscaldamento e il massetto radiante.
Strati di completamento e finitura:
A questo punto si può completare il sistema realizzando la pavimentazione vera e propria (solitamente parquet per mantenere la coerenza) e stuccando la controparete in cartongesso con gesso e si conclude con la tinteggiatura.
Lo spessore murario di questo sistema è generalmente composto da 18-20 cm di isolante + 15 cm di parete in CLT + 7.5 cm circa di controparete.
Confronto dei quattro sistemi | nodo 2
In questo confronto possiamo notare le
notevoli differenze di spessore delle differenti sezioni murarie. Questa differenza è da considerare anche nel momento in cui si va a rappresentare la pianta dell'edificio o della struttura (è sempre meglio partire dal perimetro interno, per poi allargarsi verso l'esterno). NODO 3 – PARETE/INFISSO/SOLAIOSi tratta di un nodo in cui il solaio non è semplicemente una partizione interna, ma diventa in parte una chiusura; di fatto va a separare una zona esterna da una interna. C'è un altro caso ancora, ovvero quanto il solaio prosegue verso l'esterno e diventa una chiusura. Rispetto al precedente, il fatto che la struttura fuoriesca creando un terrazzino, presume che la struttura sia un potenziale elemento di transito del flusso termico. L'aspetto dell'isolamento viene risolto creando uno strato isolante attorno al ballatoio, ma in questo modo si viene a creare un certo dislivello tra pavimentazione interna ed esterna di 10-12 cm, chedopo la realizzazione della pavimentazione interna si attenua a 4-5 cm, che è comunque un valore troppo alto.
Sistema 1 | muratura portante in blocchi, facciavista e solai in legno
1.1 Predisposizione sede e controtelaio
Nel nodo due avevamo una sequenza di travi di legno inserite in un cordolo di c.a., in cui le teste venivano bloccate.
In maniera un po' diversa, in questo caso troviamo un cordolo più robusto (±5 cm) in quanto si tratta di un architrave in c.a., che inferiormente deve separare due ambienti interni: il collegamento tra le due stanze è garantito da questo architrave; infatti, non troviamo la sezione dei laterizi che costituiscono la parete.
Come in figura, troviamo le travi lignee da entrambi i lati del cordolo, in quanto vanno a coprire entrambe le stanze interne, anche se la parte a destra del muro sarà esterna, un terrazzo.
Per quanto riguarda il solaio interno, troviamo gli stessi elementi del NODO 2, in ordine: doppio tavolato in legno incrociato,
guaina anti-calpestio, moraletti in legno, isolante sfuso portaimpianti (che insieme formano il massetto a secco portaimpianti), tavolato in legno singolo (perpendicolare alla direzione dei moraletti), impianto di riscaldamento a secco per pavimento (con isolante sagomato in EPS e pannelli di calcio silicato).
Per quanto riguarda la parte destra, le travi lignee fungono da supporto al terrazzo e troviamo il doppio tavolato incrociato in legno, con sopra una guaina impermeabile di sicurezza. Questa guaina inizialmente è necessaria per proteggere gli strati inferiori durante il cantiere: conclusa la stratigrafia (e posta la guaina impermeabile vera e propria), questa prima guaina assume la funzionalità di barriera al vapore.
Dato che voglio garantire l'accesso a questa zona esterna, vado a praticare una bucatura sulla muratura, in modo da poter realizzare una porta finestra scorrevole. Devo quindi preparare la sede e non posso porre direttamente un riempimento, in quanto
andrei a creare un nuovo ponte termico: per questo motivo predispongo una serie di sostegni direttamente sopra l'architrave, in modo da garantire il giusto livello e la corretta linea termica. Pongo un sostegno verso l'esterno in modo tale che possa contenere il futuro isolante interno e allo stesso tempo possa offrire una superficie di supporto per la guaina impermeabile posta esternamente. La seconda sequenza la pongo verso l'interno della muratura, in modo da supportare la struttura per l'infisso. Tra questi sostegni in legno, vado a porre dell'isolante, che può essere fibroso o sintetico in relazione alla natura dell'edificio. Dopodiché posso applicare gli elementi del controtelaio lateralmente (che non vedo), nella parte alta della bucatura a contatto con l'architrave superiore (necessario per non far cedere la muratura in corrispondenza della bucatura, ma di dimensioni inferiori rispetto l'architrave inferiore) e nella partebassa, direttamente sopra i sostegni lignei posti precedentemente. All'interno della struttura del controtelaio andrà inserito l'infisso vero e proprio.
1.2 Linea termica
Predisposto il controtelaio, posso concludere la porzione inferiore della bucatura con un elemento che faccia da soglia e la parte superiore con un elemento che consenta l'applicazione del facciavista di copertura; quest'ultimo deve supportare i mattoni di copertura, e quindi è costituito da un profilo metallico a L lungo che consente di ripristinare il facciavista sopra l'infisso, collegato a un ulteriore profilo di supporto a T con le ali che si imbullonano alla muratura portante. Il profilo a L consente di supportare il facciavista, mentre il profilo a T consente il collegamento alla muratura e il giusto spazio per la collocazione dell'isolante per il cappotto termico.
In questo caso non applichiamo nessuno spazio per il cassonetto dell'avvolgibile.
1.3 Installazione infisso,
Dato che abbiamo costituito l'imbotte, possiamo posizionare l'infisso mobile: in questo caso non si tratta di un serramento ad anta, ma è chiamato alzante scorrevole, in cui le vetrate scorrono l'una davanti all'altra.
Infisso alzante scorrevole
In questa tipologia di infisso, non si ha un incontro tra le due parti, con un ferramenta che vada a schiacciare le giunzioni delle due ante. Le vetrate devono essere libere di scorrere, e quindi i produttori hanno inventato gli alzanti scorrevoli.
Il maniglione (di grandi dimensioni) agisce con il principio della leva: ruotandolo, il telaio mobile viene alzato dalla sua ubicazione e posto su un binario metallico con ruotine, posto nel serrante inferiore e che consente il movimento; superiormente c'è un sistema simile, ma con carrelli che aiutano l'operazione. Quando si vuole chiudere, si riporta nella posizione consona, si ruota la maniglia e l'intero infisso viene schiacciato a terra.
comprimendo tutte le guarnizioni, garantendo così l'impermeabilità. In generale, si tratta di infissi con un importante vetrocamera, e che pesano oltre i 200kg/m; perciò, è necessaria una leva di grandi dimensioni. Per queste tipologie di infissi, solitamente, la parte fissa del serramento non ha telaio (o comunque è sottile), ottenendo così un infisso frameless.
1.4 Vetrazione e impermeabilizzazione
Una volta posizionato l'infisso mobile posso procedere con il porre la vetratura dell'infisso. Siccome la terrazza separa interno-esterno, bisogna mettere materiale isolante sopra la guaina impermeabile posta precedentemente: l'isolante può avere l'accortezza di avere una certa inclinazione (1.5° solitamente) in modo da garantire da subito il deflusso dell'acqua. Sopra questo si pone un ulteriore piano rigido, che poggia su moraletti di supporto posti longitudinalmente la direzione d'inclinazione.
delpiano (questi moraletti di supporto sono posti tra il materiale isolante e in questo caso non si vedono). Infine, si pone un altro strato di impermeabilizzazione (vero e proprio) supportato dal tavolato ligneo. E sopra devo realizzare un ulteriore piano rigido, è preferibile lavorare con elementi di supporto, moralettimessi nell'altra direzione, in modo che seguano l'inclinazione della terrazza. Poi vado di nuovo aimpermeabilizzare ancora sopra questo tavolato.
1.5 Strati di finitura interni
Internamente si conclude il sistema di pavimentazione con del parquet e con l'intonaco sulle pareti.
1.6 Strati di finitura esterni
Esternamente, invece, si pone il problema della pavimentazione della terrazza, dato che non rimane molto spessore residuo (vista la pavimentazione interna) e non si può applicare direttamente il collante dapiastrelle sul materiale impermeabile (in questo caso, infatti, si tratta di guaina bituminosa, mentre se sifosse utilizzato un liquido si
poteva fare).La soluzione è quindi utilizzare un sistema di supporto per parquet da esterno