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Riabilitazione Psichiatrica
Percorso per riacquisizione del sé, dell'essere indipendenti e la possibilità di fare la propria domanda. Orientamento fondamentale della riabilitazione verso un miglioramento del funzionamento e dell'integrazione psico-sociale. Riabilitazione finalizzata al recupero/acquisizione di competenze sociali (training delle abilità sociali). Importante prestare attenzione ai pregiudizi e stereotipi che si hanno sui pazienti psichiatrici, perché potrebbero compromettere il progetto di riabilitazione (es. 15 pregiudizi di Anthony W.).
In riabilitazione non bisogna sollecitare né troppo, né troppo poco il paziente e non ci si può limitare a osservarne il malfunzionamento. Bisogna pensare anche ai periodi in cui sta bene, riferendosi al suo funzionamento sano. La stimolazione ottimale deve essere leggermente superiore rispetto a quanto noi pensiamo che il paziente sia in grado di fare, però fornendo supporti che gli consentano di affrontare la sfida.
Pz ha un'idea di ciò che è bene per lui in quel momento; quindi, è importante lasciare il contesto libero e aperto, di validazione e sostegno, così da lasciare la possibilità di sperimentarsi. Sarebbe fallimentare imporre qualcosa di diverso, ma nel frattempo si lavora con lui per far si che modifichi le sue convinzioni errate e aiutarlo a confrontarsi con fatti più realistici.
- Disegnata attraverso programmi e obiettivi progressivi e specifici per il pz
- Deve intervenire/coinvolgere anche la rete famigliare/ambiente
- Utilizzo di tecniche mirate su deficit specifici
- Il percorso riabilitativo è declinato nel PTR
- Il percorso deve tener conto dei fattori stressanti e protettivi
- Il paziente deve essere un soggetto attivo del suo percorso
RECOVERY
- Recovery clinica ESITO = remissione dei sintomi e della disabilità, misurabile attraverso criteri standardizzati
- Recovery "personale" PROCESSO = impegno attivo, dinamico
E individuale attraverso cui una persona cerca di assumere un certo grado di controllo sulla propria vita e di sviluppare strategie per fronteggiare i sintomi, ma anche stigma, discriminazione ed esclusione sociale.
Recovery significa fronteggiare attivamente le situazioni, piuttosto che attarvisi passivamente. Far riemergere un senso di responsabilità personale riguardo alla propria condizione.
Per questo, occorre una elevata consapevolezza di ciò che è fonte di stress o di sollievo nell'ambiente, imparare una serie di misure per ritrovare l'equilibrio, controllare certi sintomi, ecc.
Non considerarsi più unicamente come una persona malata, ma reclamare un'identità positiva.
Rintracciare dentro di sé qualcosa che esiste al di là e malgrado la malattia.
La malattia può diventare qualcosa che ti appartiene ma che non occupa interamente la tua vita. "Accettare ciò che non possiamo essere o fare,
per cominciare a scoprire ciò che possiamo realmente essere e fare".- Serve qualcuno intorno che non smetta di sperare, telefonare, incoraggiare, che resti ottimista malgrado tutto, e che può essere chiunque, non necessariamente un operatore- il processo di recovery si attiva SPONTANEAMENTE nell'individuo. Ciò è possibile se la nuova identità viene riconosciuta, rispettata e valorizzata nell'ambito di un contesto interpersonale (compreso anche l'ambito socio-politico). Per favorire i processi di recovery i servizi dovrebbero: - rinunciare a una parte del potere legato al ruolo (io so cosa è meglio per te) e restituirlo al paziente (in che modo posso aiutarti) - l'utente dovrebbe avere voce in capitolo su tutto ciò che lo riguarda - restituire il controllo e la scelta su cosa fare della propria vita - passare dal focus sui deficit da riparare al focus sui punti di forza personali ambientali - rispettare le sue opinioni,Il suo modo di essere, il suo diritto alla privacy ecc. - contare sulla responsabilizzazione dell'utente cosa facilita la recovery nella persona:
- sentirsi come una persona
- senso di controllo sulla propria vita
- diritto di rischiare, sbagliare e di perseguire le proprie priorità
- stabilire obiettivi, coltivare aspettative positive, sentire rispetto e fiducia
- la speranza è la base della determinazione, e la determinazione è necessaria per mantenere lo sforzo nel raggiungimento degli obiettivi
- l'autonomia
- le relazioni sociali, il supporto dei pari
- un buon sistema dei servizi e un personale dei servizi competente e incentrato sul concetto di empowerment
EMPOWERMENT
Processo di riconquista della consapevolezza di sé, delle proprie potenzialità e del proprio agire. È una presa di potere, potenziamento e accrescimento personale. La persona è parte attiva del progetto individuale e che anche i professionisti devono lavorare basandosi sul
Il concetto di empowerment della persona è fondamentale per evitare lo stigma della malattia e per creare progetti non assistenzialistici o di mera erogazione di cure. Inoltre, gli operatori devono lavorare anche sul loro empowerment per non cadere nelle "verità assolute" e arricchire la loro competenza professionale e personale.
ADVOCACY
Farsi promotore e attivamente patrocinare la causa di qualcun altro al fine di migliorare la salute dei singoli e della comunità.
Formazione di associazioni per il miglioramento dei servizi e la tutela dei diritti dei malati e delle loro famiglie. Esistono tre tipologie:
- Tutela dei pazienti: organizzazioni indipendenti fondate da pazienti che esplicitano un atteggiamento critico verso i servizi, generalmente basato su esperienze personali negative. L'obiettivo primario è l'esercizio di una scelta autonoma nella selezione dei trattamenti, fino al rifiuto degli stessi.
- Tutela dei familiari: sono organizzazioni che operano in funzione di
specifici obiettivi di attivazione e/o completamento di strutture carenti o di miglioramento delle prestazioni erogate.
3. AMA auto mutuo aiuto momento d'incontro tra persone unite da uno stesso problema per rompere l'isolamento, per raccontarsi le proprie esperienze di vita (gioiose o dolorose), per scambiarsi informazioni e soluzioni, per condividere esperienze e conquiste con l'obiettivo di riscoprirsi non solo per sé, ma per l'intera comunità.
Le dimensioni principali dei gruppi:
- ASCOLTO: quella dimensione per cui la narrazione diventa un'esperienza di sfogo catartica, terapeutica, empatia, uno spazio dove ascoltare e sentirsi ascoltati sono strumenti di una maggiore autoconsapevolezza, poiché raccontare un problema permette di conoscerlo e riconoscerlo creazione di nuovi significati. Inoltre, è uno spazio di sfogo, terapeutico ed empatico, uno spazio dove essere privi dal pregiudizio.
- CAMBIAMENTO: il cambiamento che
Interventi psicoeducativi familiari
La psicoeducazione: impiego di metodi, tecniche, modalità di approccio su base pedagogica finalizzate al recupero delle disabilità prodotte dalla malattia e che si integrano nell'ambito del progetto terapeutico complessivo rivolto al pz schizofrenico.
Vantaggi
- a breve termine:
- capacità di controllo delle reazioni, soprattutto quelle caratterizzate da elevate quote di ansia e angoscia
- sviluppo di capacità di apprendimento a partire dall'esperienza ("problem-solving")
- acquisizione o miglioramento dell'"insight"
- elaborazione di nuovi modelli relazionali e/o comunicativi con il malato
- incremento della solidarietà e del sostegno reciproco intragruppale
- induzione di dinamiche a tipo "self-help"
- compensazione rispetto ai vissuti di isolamento o "rifiuto" sociale verso la malattia mentale
- modificazione delle variabili emotive nelle situazioni di manifesta cronicizzazione o stabilizzazione (vedi atteggiamenti di rifiuto che aumentano con gli anni)
a medio termine:
- riconoscimento dell'ansia legata ai tentativi di dare soluzione ai problemi o apprendimento di una capacità di elaborazione collettiva dell'ansia
- incremento motivazionale in funzione dell'acquisizione e del recupero di uno "spazio" terapeutico individuale
- contenimento dell'effetto "deposito" (per il paziente) e del vissuto "autosacrificale" (per il familiare)
- appoggio permanente e conferma di appartenenza ad un gruppo