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REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE
Art. 49 TUIR: sono redditi di lavoro dipendente quelli che derivano da rapporti aventi per oggetto la prestazione di lavoro, alle dipendenze e sotto la direzione di altri, compreso il lavoro a domicilio. Costituiscono, inoltre, redditi di lavoro dipendente le pensioni di ogni tipo e gli assegni ad esse equiparati. Il lavoro dipendente si distingue da quello autonomo per il vincolo di subordinazione e l'assenza di autonomia. È reddito di lavoro dipendente la retribuzione, che comprende il salario o lo stipendio, le indennità, gli scatti di anzianità, i compensi per il lavoro straordinario, gli interessi, la rivalutazione monetaria, il trattamento di fine rapporto ecc.
L'art. 50 stabilisce la categoria dei redditi assimilati al lavoro dipendente, cioè i redditi che per legge vengono fatti rientrare in questa categoria, i più comuni sono i compensi percepiti dai lavoratori soci di cooperative di produzione e di lavoro.
di quelle di servizi e• di quelle agricole e della piccola pesca (purché non superino il limite dei salari correnti maggiorati del 20%); le somme da chiunque corrisposte a titolo di borsa di studio o di assegno, premio o sussidio per fini• di studio o di addestramento professionale, se il beneficiario non è legato da rapporti di lavoro dipendente; le somme e i valori che vengono percepiti in relazione alle prestazioni di amministratore, sindaco,• revisore di società, associazioni o altri enti: ad esempio un amministratore di una società non è propriamente un lavoratore dipendente, perché ha una sua certa autonomia, specie nelle società grosse, eppure è assimilato al lavoratore dipendente; le remunerazioni dei sacerdoti;• i compensi per le attività libero professionale intramuraria del personale dipendente del Servizio• sanitario nazionale; le indennità, i gettoni di presenza e gli altri compensicorso dell'anno fiscale in cui vengono percepiti. Inoltre, il concetto di reddito di lavoro dipendente comprende non solo il salario base, ma anche tutti gli altri proventi e benefici che derivano dal rapporto di lavoro. I redditi imponibili di lavoro dipendente includono anche i compensi corrisposti dagli enti pubblici, come lo Stato, le regioni, le province e i comuni, per l'esercizio di pubbliche funzioni. Questi compensi possono essere erogati a vari soggetti, come ad esempio i dipendenti pubblici, i membri delle commissioni tributarie, i giudici di pace e gli esperti del Tribunale di sorveglianza. Inoltre, rientrano nei redditi imponibili di lavoro dipendente anche i rimborsi, le liberalità e le indennità corrisposte dal datore di lavoro. Questi proventi sono considerati parte del reddito imponibile in quanto si collegano allo status di lavoratore. L'articolo 51 stabilisce che "il reddito di lavoro dipendente è costituito da tutte le somme e i valori in genere, a qualunque titolo percepiti nel periodo d'imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione al rapporto di lavoro". Questo significa che tutti i proventi e i benefici percepiti nel corso dell'anno fiscale, in relazione al rapporto di lavoro, sono considerati reddito imponibile. In conclusione, i redditi imponibili di lavoro dipendente comprendono tutti i proventi e i benefici percepiti nel corso dell'anno fiscale, sia dal datore di lavoro che dagli enti pubblici, che si collegano allo status di lavoratore. Questi redditi sono soggetti a tassazione e devono essere dichiarati nel periodo d'imposta corrispondente.periodo d'imposta in cui sono percepiti. La parola "percepiti" porta ad affermare che il reddito di lavoro dipendente è tassato secondo il principio di cassa, principio alternativo a quello di competenza: se si incassa lo stipendio si è tassati, se non si incassa non si è tassati, per cui si guarda alla manifestazione finanziaria.
Quando il legislatore dice "tutte le somme", si usa definire il reddito di lavoro dipendente come rispondente alla tassazione omnicomprensiva, cioè tutto ciò che il lavoratore dipendente percepisce è tassato.
Al comma 2 dell'art. 51 ci sono delle esclusioni: i contributi previdenziali e assistenziali versati dal datore di lavoro o dal lavoratore in ottemperanza a disposizioni di legge: i contributi versati all'INPS sul reddito di lavoro dipendente non concorrono a determinare il reddito e quindi non rientrano nella base imponibile fiscale; le somministrazioni di vitto da parte
del datore di lavoro, nonché quelle in mense organizzate• direttamente dal datore di lavoro o gestite da terzi, o, fino all'importo complessivo giornaliero di euro 5,29 aumentato a euro 7 nel caso in cui le stesse siano rese in forma elettronica: il buono pasto 21 mensa, per questo importo, non concorre a formare reddito. E altre... Quando il legislatore dice "i valori in genere" specifica come non siano tassati solo i redditi monetari, ma anche quelli in natura. Con l'espressione "in relazione al rapporto di lavoro" si deduce che reddito imponibile non è soltanto quello derivante dal lavoro effettivamente svolto, ma anche quello che, derivando dal rapporto, prescinde da prestazioni effettivamente svolte (indennità di malattia, di maternità ecc.). Se il reddito tassabile non è solo la retribuzione ma tutte le somme, tranne le esclusioni del comma 2 dell'art. 51, il comma 3 ci dice come quantificare in denaro un.valore in natura di cui gode un dipendente in funzione del rapporto di lavoro: "ai fini della determinazione in denaro dei valori di cui al comma 1 si applicano le disposizioni relative alla determinazione del valore normale dei beni e dei servizi contenute nell'articolo 9". Il valore normale fa riferimento a beni allo stesso stadio di commercializzazione, nel luogo e nel tempo prossimi e per quanto possibile ai prezzi depositati alla camera di commercio. Sono criteri logici per stabilire quanto vale in denaro un bene di cui gode il dipendente in virtù del rapporto di lavoro. "Il valore normale dei generi in natura prodotti dall'azienda e ceduti ai dipendenti è determinato in misura pari al prezzo mediamente praticato dalla stessa azienda nelle cessioni al grossista. Non concorre a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati se complessivamente di importo non superiore nel periodo d'imposta ad euro 258,23". Il comma 4disciplina l'utilizzo di autoveicoli, motocicli, ciclomotori che vengono concessi ad uso promiscuo; si assume il 30% dell'importo corrispondente ad una percorrenza convenzionale di 15 mila chilometri calcolato sulla base del costo chilometrico di esercizio desumibile dalle tabelle nazionali ACI; la norma si spinge a determinare una percentuale tassabile.
Sono ritenute tassabili l'indennità integrativa speciale dei dipendenti statali, l'indennità di contingenza dei lavoratori privati, di malattia, di maternità, di rischio, di residenza, di trasferta; la rivalutazione monetaria, il premio di fedeltà, l'incentivo delle dimissioni, le somme corrisposte in occasione di trasferimenti e cambiamenti di sede ecc. Costituiscono redditi di lavoro dipendente le somme di denaro che il datore di lavoro è condannato a pagare, con sentenza del giudice del lavoro, per i crediti di lavoro, interessi e danni da svalutazione. Non sono tassate le
indennità che risarciscono una perdita patrimoniale. L'onnicomprensività comporta che fanno parte della base imponibile anche le liberalità che il lavoratore riceve dal datore di lavoro. Sono compresi i compensi ricevuti sotto forma di partecipazione agli utili. Del reddito di lavoro dipendente possono far parte anche le indennità previdenziali dovute dall'Inps o dall'Inail. Nella determinazione del reddito imponibile di lavoro dipendente non sono direttamente rilevanti le spese di produzione. Le somme che il datore di lavoro corrisponde al lavoratore a titolo di rimborso delle spese sostenute sono comprese nella base imponibile del reddito del lavoratore, e le spese sostenute dal lavoratore non sono deducibili. Quando il lavoratore opera al di fuori del territorio comunale, l'indennità di trasferta non è imponibile fino ad un certo limite. REDDITI DI LAVORO AUTONOMO Art. 53 TUIR: Sono redditi di lavoro autonomo quelli cheDerivano dall'esercizio di arti e professioni. Per esercizio di arti e professioni si intende l'esercizio per professione abituale, ancorché non esclusiva, di attività di lavoro autonomo diverse da quelle considerate nel capo VI, compreso l'esercizio in forma associata.
Il carattere che contraddistingue il lavoro autonomo è l'abitualità, che significa non occasionalità, cioè il lavoro autonomo consiste in un'attività svolta per professione, non un singolo affare o una singola consulenza, ma un'attività svolta abitualmente. Se fosse un'attività svolta occasionalmente, il reddito prodotto rientrerebbe nella categoria dei redditi diversi.
I redditi di lavoro autonomo sono definibili come redditi derivanti da un'attività, oltre che abituale, di natura non commerciale e svolta in modo autonomo. Lo svolgimento dell'attività in modo autonomo distingue questi redditi dai
redditi di lavoro dipendente, mentre la non commercialità li distingue dai redditi di impresa. Il legislatore allarga la categoria considerando i redditi assimilati: i redditi derivanti dai diritti d'autore (e dai diritti commerciali);
- quelli derivanti dall'utilizzazione di opere dell'ingegno, di brevetti industriali e di processi, formule o informazioni relativi ad esperienza acquisite in campo industriale, commerciale o scientifico;
- gli utili spettanti ai promotori e ai soci fondatori di società di capitali, in quanto derivano dall'attività svolta per la promozione o costituzione delle società;
sono infine redditi di lavoro autonomo, soggetti a tassazione separata, le indennità per la cessazione di rapporti di agenzia.
L'art. 54 disciplina come si determina il reddito di lavoro autonomo. "Il reddito derivante dall'esercizio di arti e professioni è costituito dalla differenza tra"
l'ammontare dei compensi in denaro o in natura percepiti nel periodo di imposta, anche sotto forma di partecipazione agli utili, e quello delle spese sostenute nel periodo stesso nell'esercizio dell'arte o della professione, salvo quanto stabilito nei successivi commi”.
Per tassare il reddito di lavoro autonomo si guarda alla differenza tra componenti positivi e componenti negativi, e quindi viene tassato al netto. Nella categoria del lavoro autonomo si trovano incassi e spese analitiche, non più forfetizzate. Il principale componente positivo della base imponibile dei redditi di lavoro autonomo è costituito dai compensi, anche in forma di partecipazione agli utili. Il reddito di lavoro autonomo è uguale alla differenza tra i compensi e le spese. Il principio di base è quello di cassa, dato che ci sono i termini "percepiti" e "sostenute" e quindi ci si riferisce a manifestazioni finanziarie; il compenso rileva per
Il lavoratore autonomo incassa quando riceve il pagamento, mentre la spesa viene rilevata quando effettua il pagamento (non quando riceve la fattura). Le spese si deducono secondo il principio di cassa, ossia nel periodo d'imposta in cui avviene il pagamento. Sono incluse le plusvalenze.