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Estratto del documento

I NUOVI MEZZI: IL CAVO IN FIBRA OTTICA

- Sostituisce i tradizionali cavi coassiali (che sfruttavano le proprietà trasmissive del rame);

- Sfrutta il satellite;

- Di conseguenza rende disponibile i canali di trasmissione a "banda larga": consentono di trasmettere notevoli flussi di immagini ad alta definizione e dati ad alta velocità (-> estensione della banda utile/della capacità di trasporto).

I NUOVI MEZZI: IL SATELLITE

- Funge da ripetitore: il segnale radioelettrico ad altissima frequenza "rimbalza" anche fra punti molto lontani della terra;

- Diverse generazioni di satelliti;

- Sistema satellitare potenzia la distribuzione dei segnali (non li trasporta soltanto, ma li diffonde direttamente o indirettamente -> da stazione terrestre a stazione di testa della rete via cavo alla trasmissione agli utenti collegati).

DAL METODO ANALOGICO AL METODO DIGITALE

1) Relativo alle tecniche di trasmissione dei segnali

2) Trasmissione analogica rappresenta

In modo originale i segnali ottici, acustici, elettrici: il segnale di trasmissione è la rappresentazione del segnale di origine;

Trasmissione digitale: scompone dati/immagini/suoni li riduce a un agglomerato di bit (ossia impulsi in successione, assumono l'aspetto di "1" e di "0" -> permette quindi il trasporto allo stesso tempo di segnali di ogni natura);

Criptaggio delle emissioni: solo se si possiede la "chiave" per decrittare il segnale 97

Il processo di convergenza

  1. Trasformazione dei segnali da analogici a simboli binari; trasmissione contemporanea di segnali di natura diversa (suoni, immagini e dati)
  2. Combinazione di più mezzi di comunicazione (ossia de telefonia, radiotelevisione, computer): fenomeno della multimedialità -> diversi linguaggi comunicativi veicolati dallo stesso medium
  3. Essenza del processo di convergenza; non c'è netta tra separazione tecnologie e mezzi del passato
  4. Processo

Il diritto delle telecomunicazioni riguarda la regolamentazione e la gestione delle comunicazioni e delle infrastrutture di telecomunicazione. Le principali innovazioni tecnologiche includono l'applicazione delle procedure informatiche computerizzate (telematica), l'introduzione di nuovi mezzi come il cavo a fibra ottica e il satellite, e la sostituzione della tecnica analogica con la tecnica numerico-digitale per la trasmissione dei segnali. Un aspetto importante riguarda la convergenza tra tecnologia e territori fisici, in particolare per le radiocomunicazioni. Il problema giuridico sorge quando si superano i confini legali dello Stato o quando un bene giuridico è soggetto a limiti del legislatore nazionale e a un sistema giuridico diverso da quello nazionale. In questi casi, è necessaria una normativa internazionale per disciplinare tali beni. Ad esempio, la frequenza è un bene di rilevanza internazionale e richiede una normativa che stabilisca chi ne è il dominus.

a chi le assegna e come. È stata fatta una Convenzioni internazionali per assegnazione delle frequenze a ciascuno Stato. Abbiamo una Unione internazionale delle Telecomunicazioni (UIT) ed esiste un Regolamento internazionale delle Radiocomunicazioni (RIR) -> abbiamo l'Unione, i soggetti e regole. C'è un organismo che decide quante frequenze dare ad uno stato, quanto all'altro ecc. è questione di dimensioni e bacini d'utenza (determinante è il territorio). Una volta che l'Unione ha fatto piano di assegnazione delle frequenze agli Stati, all'interno dello Stato italiano avviene l'attività pianificatoria. Successivamente si fa:
  1. Il piano di ripartizione, ossia la distribuzione delle frequenze disponibili (assegnate dalla UIT all'Italia) tra i diversi servizi di telecomunicazione (compresa radiodiffusione delle frequenze per ciascun servizio) ->
  2. Il piano nazionale di assegnazione (es. al centro Italia deve

essere più robusta?). hanno naturaprovvedimentale→Il passaggio dalla struttura tradizionale delle telecomunicazioni alle reti analogiche (telefonia eradiotelevisione) e poi alle reti digitali (elaboratori elettronici) comporta una evoluzione del mercato ossiaalla convergenza tra imprese di telecomunicazioni ed elettroniche, imprese di telecomunicazioni eradiotelevisioni (es. imprese se si occupavano solo di determinati mezzi ora fanno servizi e fanno diverseattività) 98Quando si parla di multimedialità intendiamo la presenza di linguaggi di comunicazioni differenti ma fatti dauno stesso medium.L’interattività è ancorata al fatto che qualcuno trasmette e qualcuno riceve: quest’ultimo soggetto, definitoutente-consumatore è una figura rispetto alla quale, a livello nazionale o dell’UE, io posso fissare delleregole. →Servizi diversi/mezzi diversi servizi diversi/stesso mezzo. Legislatore non può intervenire come

in precedenza ma può disciplinare delle garanzie per quel mezzo e quindi delle regole a garanzia del mercato.

IL DIRITTO DELLE COMUNICAZIONI ELETTRONICHE

DAL REGIME DI MONOPOLIO ALLA LIBERALIZZAZIONE DEL SETTORE

Liberalizzazione: compare nel lessico giuridico interno a seguito dell'appartenenza all'Ue. Avremo atti interni (simile al codice del consumo) e poi abbiamo grande influenza da parte delle direttive.

L'assetto giuridico fino agli anni '80 era caratterizzato da una riserva statale (art. 43) del complesso delle attività infrastrutturali e gestionali delle telecomunicazioni.

-> logica: esistono dei diritti considerati essenziali e siccome il privato vuole guadagnare, solo il pubblico è in grado di fare distribuzione per tutti.

Quattro profili:

  1. Le telecomunicazioni nascono come monopolio naturale (monopolio presente in tutta Europa). Sia per creali, sperimentarli e gestirli.
  2. È lo stato che deve agire (crea, sperimenta e gestisce le
telecomunicazioni) perché l'attività di informazione impatta socialmente sui cittadini. 3. L'impresa privata non era in grado di sostenere gli alti costi per gli investimenti. 4. Vi era una relativa scarsità dei servizi offerti. Ai fini di utilità generale, la legge può riservare originariamente e trasferire, mediante l'art. 43 della Costituzione: "espropriazione e salvo indennizzo, allo stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti, determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale". L'evoluzione tecnologica finisce però per esaltare l'impresa privata: se c'è tecnologia che permette la coesistenza sul mercato di diversi attori, allora scatta la possibilità di iniziativa economica privata. Dall'art. 43 si passa all'art. 41: "L'iniziativa

L'economia privata è libera. Secondo l'articolo 41 della Costituzione, non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alladignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali."

Come avviene questo passaggio? Ad esempio, la RAI negli anni '50 aveva infrastrutture che poteva installare, gestire ed esercitare nel corso del tempo, permettendole di erogare i singoli servizi come proprietario e gestore nel singolo soggetto.

Quando si passa da un regime di monopolio a una liberalizzazione, ciascuno dei 5 profili può essere affidato a un soggetto diverso. Ad esempio, un soggetto si occupa delle infrastrutture, mentre un altro si occupa della gestione e un altro ancora dell'erogazione dei servizi, ecc.

Fino agli anni '80 vi era quindi un regime di monopolio. Poi, a causa del caso British Telecommunications,

laCorta di Giustizia Sovranazionale si pronuncia e vi sono delle conseguenze:

  1. estensione delle regole della concorrenza anche al settore delle TLC,
  2. in modo particolare ai soggetti pubblici titolari di diritti in via esclusiva sulla gestione della rete e dei relativi servizi;

Si dà avvio ad un processo di evoluzione con l'emanazione di una serie di direttive (dette "di prima generazione") mirate a:

  • abolire dalle legislazioni nazionali i diritti esclusivi a favore dello Stato
  • armonizzare gli ordinamenti settoriali degli Stati membri CE

Nascono tre mercati distinti:

  1. telefonia fissa
  2. telefonia mobile
  3. linee affittate

Negli anni 90 (anni della liberalizzazione) abbiamo 3 importanti direttive:

  • Direttiva n. 88/301 del 1988: aboliti i diritti speciali ed esclusivi relativi alla importazione, commercializzazione e manutenzione delle apparecchiature terminali di telecomunicazione;

tutto quello che è diritto speciale a favore dello stato deve essere

eliminato progressivamente.

  • Direttive nn. 90/387 e 90/388 del 1990:
    1. introdotto il principio della separazione fra gestione delle reti di telecomunicazione (manutenzione) ed erogazione dei contenuti (servizi),
    2. stabilita la distinzione fra servizi di base (riservati) e servizi a valore aggiunto (liberalizzati),
    3. sancita la regola generale dell'accesso alle reti per la prestazione dei servizi liberalizzati -> siccome parliamo di mercato e di principio di concorrenza, i servizi quali che siano devono essere liberalizzati. Anche se in costituzione è prevista una riserva, bisogna liberalizzare.
  • Direttive nn. 90/387 e 90/388 del 1990: servizi a valore aggiunto (liberalizzati) o VAS = applicazione delle nuove tecnologie digitali e dei sistemi elettronici di elaborazione incide sul formato e sul contenuto delle informazioni veicolate, e ne accresce così il valore, primi servizi telematici (videotele televideo), in seguito sistemi trasmissivi più

evoluti (audiotext, videotext)- Spec. Direttiva n. 90/387 del 1990: norme di Open Network Provision per garantire trasparenza, non discriminazione, qualità e orientamento ai costi nella erogazione. ho distinto soggetti, però voglio anche delle regole sulla trasparenza, sull'orientamento e sulla qualità dei servizi di erogazione. 100 Direttive nn. 90/387 e 90/388 del 1990: come si caratterizza la separazione fra soggetto che gestisce la rete e soggetto che eroga il servizio? È vero che parliamo di un mercato, ma si sta parlando di diritto dell'informazione che è tema delicato, quindi, non posso tagliare fuori degli utenti che sono cittadini. La soluzione è che devo distinguere soggetto che gestisce la rete e quello che eroga servizio -> operano serie robusta di separazioni. Diverse connotazioni: a) separazione proprietaria (le società che erogano il servizio e le società che gestiscono la rete: controllate, anche a livello di holding,

da soggetti different

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
163 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MartaUgolini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Bonini Monica.