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Il mercantilismo

Il mercantilismo viene designato come un tentativo, non ben riuscito, per la formazione di pensieri ideologici economici completamente errati che ha come riferimento gli stati nazionali nel '600 o prima di stati frequentemente in guerra, dove l'economia era un problema per guadagnare sui nemici. La prima formulazione è la ricchezza, parliamo nel '500 per il regno di Filippo II con la primissima grande inflazione e perciò gli stati sono visti come un pozzo d'oro, con un concetto molto rudimentale si osserva con la creazione con la moneta d'oro o argento per la permissione di scambi di beni e non servizi. Se lo stato voleva essere ricco e potente, allora doveva avere un avanzo commerciale (che deriva da un disavanzo di altri stati) non un deficit con più esportazioni e non importazioni. Vediamo quindi un prodotto (politica di potenza) designata da politiche successive errate, che tratta un gioco a somma 0 dove le perdite compensano.

Le vincite dell'altro. Gli strumenti per avere un avanzo affinché le mie merci siano appetibili per gli altri, è il protezionismo creato dallo Stato nei confronti dei paesi esteri dando incentivi per le imprese nazionali aumentandone le esportazioni. Non sono teorie sistematiche, ma si tratta di affaristi o banchieri perché legano attività e profitti a servizi dati dallo stato. Si esportano materiali lavorati, come i manufatti che hanno grande valore aggiunto.

Gli strumenti della dottrina economica vengono attualmente utilizzati come mezzi e propaganda politica. Le teorie non nascono subito, ma si stabilizzano tramite cultura, storia e esercizi mentali. In qualche modo queste non sono puri esercizi, ma si pongono di risolvere dei problemi. Il grande fatto empirico è che si crea un mercato generalizzato e il mercantilismo con dei mercati tra loro correlati e che culminerà nella rivoluzione industriale nel '700. Industrie urbane per i vari scontri.

con le campagne e il percorso seguito è previsto dall'ordine naturale e poi si modifica in base a luoghi di scambi e produzione. La figura del commerciante nel '600 è una figura importantissima, infatti l'economia classica pensa che la ricchezza se hai l'avanzo commerciale solo il lavoro genera i beni generalizzandone il loro compito. Prima la ricchezza era data dagli scambi, dopo dal lavoro. L'economia politica si sta rivelando una disciplina autonoma cercando leggi economiche separando l'obiettivo politico da quello economico. La fase dei fisiocratici dove in Francia nasce una scuola che tratta del surplus che si genera esclusivamente in agricoltura dove il fondamento è l'intero settore agricolo perché è la natura che permette la creazione di surplus. Ciò che conosciamo come lavoro industriale è solo il riutilizzo del surplus creato dalla natura. Il Tableau Economique è il primo tentativo di

Idealizzare teorie economiche. La moneta dello stato può essere spesa tramite manufatti (sterili) o beni agricoli, ma è un modello a zig zag di spese di riproduzione.

ADAM SMITH

Adam Smith scrive la Ricchezza delle nazioni nel 1776, coincide con la dichiarazione d'indipendenza degli USA dove si criticano le tradizioni e i pensieri precedenti, specialmente il mercantilismo. Si creò così la scuola classica e l'Inghilterra diventò egemonia per via delle continue trasformazioni economiche ed innovazioni agricole:

  • triangolazione commerciale tra America, Africa, Inghilterra
  • lo Schiavismo
  • l'illuminismo per la conoscenza dell'economia politica e classica diventando la filosofia della scienza politica
  • il Newtonismo e i suoi sistemi della gravità spiegano una miriade di incertezze anche ai sistemi di chiave economica

Esiste un Ordine naturale che nasce dall'idea di scambiare con il baratto dei beni.

Ciò si crea per influenza religiosa in una sorta di scatola in cui c'è un mondo voluto da dio. Uno degli elementi che caratterizzerà gli strumenti sarà il concetto di equilibrio dove l'economia tende all'equilibrio quando non ci sono eventi/forze che agiscono, ma capita in maniera naturale. Questo porta al relativo concetto di mano invisibile intrinseca al movimento religioso e filosofico, ancora oggi utilizzata. E perciò gli individui pur inseguendo i propri fini e scopi seguiranno comunque l'ordine naturale del mondo e viene focalizzato un movente per l'agire economico. Si tenderà a massimizzare un tipo di interesse, si pensa che gli individui, in realtà, con i propri obiettivi vadano l'uno contro l'altro, ma con questo concetto quest'idea è sbagliata. Se si vuole il bene comune bisogna perseguire il proprio interesse sapendo che aiuti anche agli interessi altrui. Il concetto di lavoro ha

Due aspetti:

  • La divisione tecnica un'impresa organizza il lavoro in vari comparti dei settori e implica che ci sia questa divisione e non si auto organizzano
  • La divisione sociale che spontaneamente fa sì che le professioni si specializzino e non implica una divisione organizzata.

Il mercato è un sistema che si autoregola; se la domanda di un bene cede l'offerta, il prezzo si abbassa per ottenere il prezzo di equilibrio, quindi endogeno regolato da forze interne. I mercantilisti davano importanza agli scambi, nel commercio ottengo un surplus, nei fisiocratici dalla natura con il lavoro agricolo che opera sulla terra. Ora per dare il risultato della merce vale il lavoro usato per produrre questa merce. Con Analisi del lavoro Smith teme che sul lavoro ci si dividesse eccessivamente diventando un serio problema. Occorre che ci sia concorrenza, infatti, così i rendimenti aumentano non come il monopolio hanno una pessima retribuzione dei rendimenti.

L'interesse però deve essere approvabile per essere competitivo. Ci sono stati diversi dibattiti a riguardo dell'intervento dello Stato sull'equilibrio che si spezza e alla fine si è preferito voler più mercato e meno Stato. Devono esserci governo e Stati con dei poteri per agevolare l'interesse pubblico. C'è il principio di razionalità limitata, non esiste alcun legislatore tale da poter progettare una miglior organizzazione di scambio nel mercato. Lo Stato deve contenere gli effetti della divisione del lavoro e occuparsi della difesa e giustizia. Nella cornice istituzionale nella quale si trova il mercato deve essere presente la legislatura gestita in parte dallo stato. Proprio perché il mercato è una serie di regole. DOPO SMITH

Successivamente a Smith:

  • Scuola classica
  • Mill
  • Marx

La scuola classica è in qualche modo collegata ai successivi, Marx è critico della teoria economica.

classica criticando, perfezionando le idee precedenti. Il nucleo generale è sul surplus e la divisione del lavoro; Marx smentisce queste idee dell’economia politica. Il liberismo è intesa come concezione politica sui cittadini, sulla persona e sui diritti di proprietà a cavallo tra diritto ed economia. Inizialmente con Smith il lavoro è comandato dalla merce e può essere vista come il capo sullo scambio con qualcos’altro. Con Marx questa merce incorpora operaio e il suo lavoro, in conseguenza della manodopera sul materiale. Sul piano storico mano a mano cresce la trasformazione del lavoro e soprattutto sulla comunità cambiando la geografia del mondo europeo lavorando 14/16 ore al giorno. Le trasformazioni riguardano la gestione e la produzione, rapidamente i cambiamenti rivoluzionano il mondo

MARX CRITICA AL CAPITALISMO

Attacca le idee tradizionali del passato, profitto e estrazione di plusvalore. Critica della teoria economica della scuola classica,

infatti con il materialismo storico in quanto le società vengono caratterizzate dai rapporti di produzione che si fronteggiano, e ogni epoca è caratterizzata da diversi tipi come: in Grecia con padroni e schiavi. Il rapporto che c'è tra i membri proietta su un piano ideale delle credenze e convinzioni con dei modelli che caratterizzano modelli della società risentendo tra struttura e sovrastruttura. La storia europea è una storia di successioni e la legge che spiega il passaggio da una storia ad un'altra, secondo Marx ad un punto il lavoratore entra in conflitto con il capitalista a causa dell'aumento della produttività (forze produttive) rendendosi conto che quel tipo di rapporto di produzione non va più bene. Il capitalismo è una forma progressiva rispetto al passato aumentando il benessere, ma ad un punto ci vorrà un nuovo tipo di organizzatore. L'idea di plus valore è surplus, lavorare.

Aggiunge valore. Il lavoro in una giornata, più o meno estesa, (per esempio in 10 ore lavorative) genera più lavoro quando il bene viene venduto a un prezzo più alto del salario che viene dato al lavoratore. Dal 1776 a 1876 Smith-Marx dove quest'ultimo non aveva alcun tipo di nostalgia per il passato in quanto l'economia era intesa come una scienza:

  • Economia Newtoniana con la capacità di risolvere i problemi tramite leggi e ordinamenti con natura estremamente deduttiva

Ma questa condizione veniva assunta come una parte dell'approccio teorico, ma venne criticato da Schmoller definendo che non esistono leggi universali. L'economia classica è astratta. Nel prezzo doveva essere inserita la terra, il proprietario, il lavoro della terra e quindi riducendolo al lavoro stesso; ma ogni formazione avendo delle tradizioni come in Germania si utilizzava maggiormente seguendo il metodo induttivo andando dal particolare al generale.

L'ECONOMIA NEOCLASSICA, o economia marginalista, è emersa nel 1860. In quel periodo, il mondo non era ancora organizzato globalmente come lo è oggi, e il concetto di centro e periferia era completamente diverso. I mercati sono diventati globali dal punto di vista della logica del capitale, quindi il sistema è visto come integrato, ma ideologicamente Jevons ha strutturato una serie di teorie.

Il termine "neo" significa nuovo, quindi "nuovo classicismo". Questo termine è completamente deviante. Nel passato, si definiva non il singolo individuo, ma le dinamiche di gruppo. Nel neoclassicismo, invece, si guarda principalmente all'individuo. Inoltre, cambiano radicalmente gli strumenti utilizzati, utilizzando la meccanica razionale come modello scientifico per le teorie economiche, dando così origine al calcolo differenziale. L'individuo fa scelte e viene mosso dall'interesse di massimizzare la sua

La sua utilità. Le scelte dell'economia devono ottenere il massimo utilizzo, ecco perché è importante considerare attentamente le decisioni che prendiamo.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
7 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mirygranger di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Fiori Stefano.