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Definizioni 02/1/23
1. Enunciare il teorema sul numero di scambi in cui si scompone una permutazione.
Ogni permutazione è composizione di un numero finito di scambi. Se una permutazione
σ è ottenibile come composizione di un numero pari [risp. dispari] di scambi, allora ogni
espressione di σ come composizione di scambi ne contiene un numero pari
[risp.dispari].
2. Definire il determinante di una matrice quadrata.
Il determinante di una matrice quadrata A = (aij) M(n × n, K) è
∈
I
detA= sono a
o amo
a .... e
3. Enunciare la formula di Laplace (sviluppo del determinante secondo una riga o una
colonna).
Per ogni A = (aij) M(n × n, K) e i {1, 2, …, n} vale: det A = ai1Ai1 + ai2Ai2 + … +
∈ ∈
ainAin. -1)"T
His det cr(n k
Mij 1 m 1
= - -
, ,
4. Enunciare la formula per l'inversa di una matrice quadrata.
Se A M(n × n, K) è invertibile, allora
∈
= A
A Matrice Cofallor
Ax di
=
5.Definire la nozione di endomorfismo diagonalizzabile.
Un endomorfismo L di VK si dice diagonalizzabile se esiste una base B di VK tale che
Alo - sia diagonale.
6. Definire le nozioni di autovalore e di autovettore di un endomorfismo
di uno spazio vettoriale.
Sia L un endomorfismo di VK. Se v V soddisfa
∈
L(v) = λv,
v ≠ 0,
λ K
∈
allora v si dice autovettore di L e λ si dice autovalore di L associato a v.
7. Definire la nozione di autospazio di un endomorfismo.
Se L è un endomorfismo di VK e λ è un autovalore di L, l’autospazio di L relativo a λ è
EL(λ) = {v V | L(v) = λv}.
∈
8. Definire la nozione di matrice diagonalizzabile.
Una matrice A M(n × n, K) si dice diagonalizzabile su K se esiste una matrice C M(n ×
∈ ∈
/
n, K) invertibile, tale che CAC sia diagonale.
-
9. Definire le nozioni di autovalore ed autovettore di una matrice quadrata.
Data una matrice A M(n × n, K), se AX = λX, X ≠ On×1, allora X è un autovettore di A e λ è
∈
l’autovalore di A associato ad X.
10. Descrivere le equazioni parametriche di un piano nello spazio.
E l't
lt
Yo
X +
+
= t
mit eIR
t
mt
Y No +
+
= ,
&
n't
nt
fo +
= +
= mn)
rk(
Inoltre =
: , m'n'
11. Descrivere le equazioni cartesiane di una retta nello spazio
6
by
S ax c
+ + + 0
=
d
6 c
ax = +
y 0
+
+ = I
2k/
Inoltre =
:
12. Descrivere la relazione tra forme bilineari simmetriche b : V × V K e matrici simmetriche
→
in M(n × n,K), con n = dim(VK) finita (`e sufficiente considerare il caso V = Kn).
(Corrispondenza tra fbs e matrici simmetriche).
(i) Se b `e una fbs in Kn, allora esiste una matrice A M(n×n,K)
∈
simmetrica, tale che: (29.7)
Au
Vu =K (y
<(y =
n : 0
-
- ,
,
(ii) Viceversa, per ogni matrice A M(n × n, K ) simmetrica, la
∈
(29.7) definisce una fbs b in Kn.
(iii) In ciascuno dei casi precedenti, posto A = (aij), vale
cei/ej)) i ( 29.8)
1
aij n
2
5
= = , .
. . .
,
dove denota l’i-esimo vettore della base naturale di Kn, i = 0,1,...,n
Ci
La matrice A in (29.8) si dice matrice associata alla fbs b.
13. Definire la nozione di prodotto scalare ordinario in Rn.
Il prodotto scalare ordinario in Rn si definisce ponendo:
Vai yy-
=(R 4
u
:
y . =
=
-
,
14. Definire la nozione di angolo tra due vettori in uno spazio vettoriale
euclideo.
Dati due vettori non nulli u1 e u2 in uno spazio vettoriale euclideo, l’angolo da essi
formato è:
- occu
- =
15. Definire la nozione di prodotto scalare in uno spazio vettoriale reale
Un prodotto scalare in uno spazio vettoriale reale `e una forma
bilineare simmetrica definita positiva.
16. Definire la nozione di base ortonormale in uno spazio vettoriale euclideo di dimensione n.
Una base B = v1, v2, . . . , vn di uno spazio vettoriale euclideo VR `e ortonormale se
Ford
#15 2 n
1 :
= , ...
17. Definire la nozione di matrice ortogonale di ordine n
Definizione 31.10. Una matrice ortogonale d’ordine n `e una matrice H M(n × n, R) tale che
∈
T
H H = In.
18. Definire la nozione di ortogonale di un sottospazio in uno spazio vettoriale euclideo.
Definizione 31.7. Dato un sottospazio W di uno spazio vettoriale euclideo VR, il suo
(complemento) ortogonale `e:
WE EzeV/ ol
W novx
=