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SPAZI DI SOSTA:
• parcheggio = area posta fuori carreggiata, destinata alla sosta regolamentata dei veicoli
• Fascia di sosta laterale = parte della strada adiacente alla carreggiata, separata da una
striscia di margine discontinua, comprendente la fila di stalli di sosta con corsia di manovra
• Parcheggio scambiatore = infrastruttura destinata alla sosta e situata in prossimità di
stazioni o fermata del trasporto pubblico, concepita per agevolare l’intermodalità
• Piazzola di sosta = parte della strada adiacente alla banchina, destinata alla sosta dei
veicoli.
Il dimensionamento di spazi stradali dedicati alla sosta deve necessariamente partire da uno
studio della domanda e della risposta. La determinazione di tale domanda deve basarsi sulla
quantificazione del numero di veicoli in sosta, tenuto conto della relativa distribuzione temporale e
spaziale e della composizione qualitativa e quantitativa. L’indagine può essere eseguita tramite il
conteggio manuale o rilevazione delle targhe sia per fasce orarie sia in maniera continuativa, con
estensione anche alle ore notturne. L’indagine può essere approfondita da interviste dell’utenza.
Questo rilevamento può essere esteso a interi quartieri e città mediante fotografie aeree.
Il ricorso a sistemi di controllo o di tariffazione che prevedono l’emissione del biglietto rappresenta
uno strumento automatico per la raccolta delle informazioni sulla sosta in quanto l’emissione del
titolo di pagamento è sufficiente a quantificare entrate e uscite. ù
L’analisi dell’offerta di sosta si basa sulla quantificazione della disponibilità di posti-auto legali,
dove il censimento deve essere sufficientemente estensivo. I parametri di maggiore interesse nella
caratterizzazione della sosta sono:
• durata dello stanziamento pari al tempo di permanenza
• rotazione oraria media (pari a veicoli/ora)
• domanda di sosta nell’ora di punta pari al numero massimo di veicoli su base oraria
• tasso di occupazione pari al rapporto del numero dei posti occupati e quelli disponibili
• grado di efficienza in un determinato periodo pari al rapporto tra i veicoli in sosta e
l’effettiva domanda di sosta
Le prescrizioni progettuali da applicare alle aree destinate alla sosta veicolare sono:
• gli stalli devono essere sempre delimitati con apposita segnaletica orizzontale
• la profondità è di 2,0 m per la sosta in linea, 4,8 m per la sosta inclinata a 45° e 5 m se è
perpendicolare
• Lunghezza del singolo stallo è di 2,0 m per la sosta longitudinale e 2,30 per la sosta
trasversale
• le eventuali corsie di manovra delle fasce di sosta devono avere una larghezza di 3,5 m per
la sosta longitudinale e 6 per la sosta perpendicolare al bordo della carreggiata
I colori delle strisce di delimitazione sono bianchi per gli stalli di sosta non a pagamento, blu per gli
stalli di sosta a pagamento e giallo per gli stalli di sosta riservati
• per quelli riservati ai disabili devono essere delimitati da strisce gialle e contrassegnati
sulla pavimentazione da un apposito simbolo e devono essere affiancati da uno spazio
libero necessario per consentire l’accesso al marciapiede.
Per quanto i parcheggi per autobus e veicoli commerciali è necessaria una sosta di lunghezza di 12
m, che può aumentare fino a 18 m con larghezza massima pari a 2,5 m (come tutti i veicoli)
La mancanza di spazio per la sosta induce a trasferire il parcheggio all’interno di strutture interrate
o multipiano. I parcheggi in struttura devono avere accesso da pubbliche vie o piazze ed essere
dotati di un locale per il ricevimento degli autoveicoli con dimensioni idonee allo stanziamento di
una vettura (minimo 4,50 x 5,5 m). Le rampe per ragioni determinate dai minimi sforzi traenti e
frenanti applicabili dalle ruote non devono avere una pendenza superiore a 20%. Il raggio
planimetrico minimo esterno non deve essere inferiore a 8,25 m se a doppio senso di marcia e 7 m
se unidimensionali.
Le aree riservate a parcheggio devono essere segnalate + L’inibizione della sosta può essere
affidata ad appositi dissuasori ovvero dispositivi stradali atti a evitare in parcheggio in aree
predeterminate. Questi dispositivi devono armonizzarsi con gli arredi stradali. Generalmente li
troviamo sotto forma di pali, paletti, colonne a blocchi, cordonature, cordoni ecc. con dimensioni
tali da esercitare un'azione di reale impedimento al transito veicolare.
La tariffazione della sosta può essere vista come uno strumento per la regolarizzazione del traffico,
favorire l’utilizzo del trasporto pubblico collettivo e la modalità pedonale e ciclabile, reperire i fondi
necessari per attuare gli interventi previsti dal piano urbano del traffico.
Parcheggi scambiatori = può incoraggiare l'intermodalità degli spostamenti
Piazzole CSM = vanno ubicate in prossimità delle intersezioni, al fine di servire il maggior numero
possibile di esercizi commerciali, senza penalizzare il livello di servizio della strada + non vi sono
tariffe ma fasce orarie.
POWERPOINT 5
INFRASTRUTTURE PER UTENZE DEBOLI
Il cds definisce debole l’utente che appartiene alle seguenti categorie: pedoni, ciclisti ovvero tutti
quei soggetti che meritano una particolare tutela dai pericoli derivanti dalla circolazione delle
strade. A tali componenti sono riservate dal cds alcune disposizioni che ne definiscono il
comportamento, come per esempio la precedenza alle utenze deboli in corrispondenza degli
attraversamenti pedonali.
• non si devono trascurare i rapporti reciproci tra le utenze deboli come la separazione dei
marciapiedi alle piste ciclabili
Si presentano due diverse tipologie di progettazione degli spazi per le utenze deboli:
• separazione divisione fisica tra i flussi ad alta e bassa velocità mediante l'inserimento di
➔
elementi di protezione fra i due ambiti di circolazione
• Integrazione condivisione parziale o totale della sede strada da parte delle diverse
➔
utenze attraverso la via regolatoria (creazione di spazi di coesistenze, zone residenziali)
oppure di tecniche di traffic calming
I pedoni devono circolare in zone a loro dedicate quali marciapiedi e passaggi pedonali e se tali
spazi risultano assenti o ostruiti, devono camminare a margine della carreggiata in senso opposto
a quello di marcia delle automobili
La larghezza netta del marciapiede non comprende gli spazi adiacenti al ciglio della strada, rasenti
al muro, con arredi e occupati da persone in sosta. Per la progettazione l’ampiezza del
marciapiede si può fissare a multipli di 75 cm
vs
La larghezza effettiva presenta un incremento costituito da un franco laterale di 0,2-0.5 m
La stima della capacità di un percorso pedonale è complessa a causa della erraticità e
dell'imprevedibilità del pedone ⇒
L’equazione che descrive il flusso di traffico pedonale è: F= V x D F= V x Dmax - KV^2
dove F è il flusso ovvero il numero di persone attraversanti uno spazio unitario in un tempo unitario,
V è la velocità, D è la densità ovvero numero di persone per area unitaria e K è una costante per
variazione lineare della densità con la velocità
In corrispondenza dei manufatti stradali, i percorsi pedonali non devono essere interrotti e
presentano diverse configurazioni:
La pendenza consigliata che permette ad una persona in carrozzina di regolarsi autonomamente è
del 5% ma il massimo ammissibile è del 8% + devono essere previsti dei ripiani di appoggio ogni
10m di 1.5m + larghezza passaggio di almeno 90 cm
In area urbana le interferenze tra le infrastrutture viarie e i percorsi pedonali vengono risolte
mediante attraversamenti a raso o a livelli sfalsati + devono presentare l’apposita segnaletica
orizzontale e verticale.
Per la prima è una zebratura tracciata sul piano stradale di colore bianco che sono larghe 50 cm e
distanziate di 50 cm, con una lunghezza di 2,5 m per le strade locali e urbane e 4 m per le altre. Le
seconde non sono altro che un cartello segnaletico
Gli attraversamenti sono localizzati nei luoghi di maggiore concentrazione di pedoni,
preferibilmente in prossimità delle intersezioni. Gli attraversamenti a raso possono essere
regolamentati mediante impianto semaforico. L’ inserimento dell’isola salvagente permette di
sostituire l’impianto semaforico.
Gli itinerari ciclabili sono i percorsi stradali utilizzati dai ciclisti sia in sede riservata (pista ciclabile
in sede propria o su corsia riservata) sia in sede a uso promiscuo con pedoni (percorso pedonale e
ciclabile) o con veicoli a motore (su carreggiata stradale). Questo ultimo caso è una soluzione
estrema per realizzare piste ciclabili
Per la progettazione degli itinerari ciclabili occorre mirare alla riqualificazione dello spazio stradale
prestando attenzione alle soluzioni delle interferenze con pedoni e veicoli a motore per ridurre
rischi di incidentalità. Per quanto riguarda gli attraversamenti ciclabili, devono essere previsti per
garantire la continuità delle piste ciclabili nelle aree di intersezione, in genere in affiancamento coi
pedoni. Devono essere individuati da un'apposita segnaletica orizzontale, costituita da due strisce
bianche discontinue. Deve essere assicurata ai ciclisti la garanzia di vedere ed essere visti
Troviamo anche gli attraversamenti a livelli sfalsati ovvero con la creazione di un sottopasso o un
sovrappasso con pendenze inferiori al 10% e protezioni alte almeno 1,5m
POWERPOINT 6
Per motivi di sicurezza, la circolazione dei veicoli a motore all’interno di ambiti predefiniti può
essere impedita o subordinata al rispetto di prefissate regole di circolazione ovvero subordinata al
pagamento di una somma. A tale fine, i comuni hanno la facoltà di delimitare aree pedonali, zone a
traffico controllato o zone di rilevanza urbanistica.
Per una regolazione del traffico ad hoc, si possono individuare 4 tipologie di ambiti per la quale
vengono definiti i relativi presupposti:
- Zone residenziali nelle quali vigono regole di particolari cautele di comportamento
➔
delimitate lungo le vie di accesso
- Aree pedonali sono interdette alla circolazione dei veicoli tranne quelli in servizio di
➔
emergenza, le biciclette e i veicoli per il trasporto dei disabili + i comuni possono introdurre
ulteriori restrizioni alla circolazione
- Zone a traffico limitato (ZTL) nelle quali l’accesso e la circolazione veicolare sono
➔
limitate a ore prestabilite. È giustificata e opportuna ai fini dell’aumento di viabilità e
fruibilità di un centro storico. Allontanando i veicoli motorizzati, elimina cause di
inquinamento acustico ed atmosferico, garantendo sicurezza per le utenze deboli.
Gli accessi nell’area controllata devono essere s