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Gola UNI, gola di scarico e di rettifica gola E, F
Una filettatura è costituita da un risalto (filetto) che si avvolge ad elica sulla superficie esterna di un elemento cilindrico o conico (vite) o sulla superficie interna di un elemento analogo (madrevite). Vite e madrevite costituiscono un accoppiamento: le parti piene della vite si inseriscono nelle parti vuote della madrevite. La rotazione relativa dei due elementi provoca uno scorrimento assiale relativo agli stessi.
Gli elementi che caratterizzano una filettatura sono: la forma del profilo, il passo, il numero di filetti, l'avanzamento, il diametro nominale, il senso di avvitamento.
Filettature metriche ISO - forma del profilo
Il profilo ideale delle filettature metriche ISO è un triangolo equilatero. Il profilo nominale della madrevite presenta troncamenti (sia in cresta che in fondo) rispetto al profilo di base. Il profilo nominale della vite presenta troncamenti in testa ed arrotondamenti nel fondo.
madrevite, causando uno svitamento spontaneo. Per evitare questo problema, vengono utilizzati dispositivi anti-svitamento. Questi dispositivi possono essere di diversi tipi, come rondelle elastiche, dadi autobloccanti o adesivi di bloccaggio. Il loro scopo è quello di mantenere il contatto tra i filetti della vite e quelli della madrevite, evitando lo svitamento indesiderato. La scelta del dispositivo anti-svitamento dipende dalle specifiche dell'applicazione e dalle esigenze di sicurezza. È importante selezionare il dispositivo corretto per garantire una corretta tenuta della vite e prevenire eventuali problemi di svitamento. In conclusione, la filettatura delle viti e delle madreviti è un elemento fondamentale per il corretto funzionamento di molti meccanismi. È importante prestare attenzione alle specifiche e alle caratteristiche delle filettature utilizzate, al fine di garantire una corretta tenuta e un'efficace trasmissione del movimento. L'utilizzo di dispositivi anti-svitamento può contribuire a prevenire problemi di svitamento indesiderato e garantire una maggiore sicurezza nell'utilizzo delle viti e delle madreviti.madrevite conconseguente possibile svitamento del collegamento. Per evitare lo svitamento spontaneo si può agire in due modi:
- Garantendo sempre una certa trazione e quindi un adeguato contatto vite/madrevite;
- Impedendo con un ostacolo la rotazione relativa tra vite e madrevite
Controdado
Si realizza il serraggio di un primo dado contro il pezzo da bloccare, in questa condizione la vite è tesa e si ha contatto tra filetti della vite e del dado dalla parte del pezzo.
Serrando un secondo dado contro il primo, la vite viene tesa verso l'estremità ed il contatto fra i suoi filetti e quelli del secondo dado è del tutto simile a quello precedente, il quale però, in questa nuova condizione viene prima ad annullarsi e poi a cambiare zona di contatto, appoggiandosi, cioè dalla parte opposta, verso l'estremità.
Rosette elastiche
Assicurano una spinta elastica diretta assialmente come se fra gli elementi fosse posta una molla assiale.
Durante
il montaggio la loro deformazione aumenta la pressione di attrito tra i fianchi dei filetti. Inoltre per le rosette e lastiche propriamente dette,le rosette elastiche spaccate o a taglio assiale, le punte della spira si incastrano nel dado e nella superficie d'appoggio, così da impedire la rotazione relativa di svitamento; affinché ciò avvenga è necessario che l'elica della rosetta sia sinistra per viti destrorse e viceversa. Ce ne sono di vari tipi: rosetta elastica tagliata o spaccata, rosetta a tazza, rosetta dentata, rosetta ondulata. Piastrine di sicurezza Organi rettangolari forati Eseguito il fissaggio, il lato più lungo dela piastrina di sicurezza viene ripiegato su un fianco del pezzo, mentre un altro viene piegato su una delle facce piane del dado Dado con inserto elastico Il sistema con inserti elastici prevede l'impiego di dadi provvisti di un anello in nylon. Tale anello non essendo filettato, durante il serraggio si deforma eApplica una pressione sui filetti che incrementa l'attrito, rendendo più stabile il bloccaggio.
Rosetta di sicurezza
Ghiera: dado cilindrico di dimensioni diametrali molto ampie rispetto alla lunghezza assiale.
La rosetta di sicurezza presenta un dentello all'interno e delle sporgenze, in numero dispari, lungo la circonferenza esterna. La vite è provvista di una cava longitudinale che accoglie il dentello della rosetta. Al posto di un normale dado si utilizza una ghiera filettata internamente, dotata di 4 tacche lungo la circonferenza esterna. A montaggio avvenuto si piega una delle sporgenze esterne della rosetta su una delle tacche della ghiera così da impedire ogni movimento relativo tra vite e ghiera.
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Copiglie
Barrette metalliche ripiegate
Dopo aver fissato il dado con intagli, si esegue, in corrispondenza di uno degli intagli, un foro passante trasversale nella vite entro cui verrà infilata una copiglia. Per fermare la copiglia
si ripiegano le due estremità. La copiglia è una barra di acciaio o altro materiale, di sezione semicircolare, ripiegata su se stessa con occhiello. Ogni rotazione relativa tra vite e dado è impedita; per eseguire lo smontaggio si deve rimuovere la copiglia. Collegamenti albero-mozzo Schema concettuale degli organi di trasmissione del moto Classificazione dei collegamenti Il problema Trasmettere una coppia tra un albero e un mozzo • Avere un collegamento smontabile • Bassi costi di produzione • Standardizzazione dei componenti singoli • Facilità di montaggio e smontaggio Classificazione dei collegamenti in base al funzionamento Per attrito (es. collegamenti filettati, collegamento diretto con interferenza, con chiavetta, con accoppiamento conico e dado, con estremità d'albero filettata e dado) Per ostacolo (es. con linguetta, con profili scanalati, con spine trasversali o longitudinali, con anelli elastici, con grano)- Per attrito ed ostacolo (es. collegamenti mediante chiavetta tangenziale)
- Per fusione od incollaggio
Generalità
Problema: realizzare un collegamento fra un albero rotante ed il mozzo di una puleggia o di una ruota dentata, in modo che possano ruotare solidalmente
Elementi smontabili non filettati
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Linguette
Hanno la funzione di collegare in modo mobile albero e mozzo
Sono elementi prismatici a facce parallele, ovvero sezione costante
Forme: B (dritta), A (arrotondata) e C (mista)
Funzione dell'organo di collegamento
Il collegamento tra due o più parti può essere necessario per:
- Evitare la rotazione reciproca
- Evitare la traslazione reciproca
- Assicurare un centraggio o una posizione
- Garantire una sicurezza contro uno smontaggio spontaneo o impedire lo spostamento oltre un certo limite
Assenza di forzamento:
- nessun arresto assiale
- arresto in tale direzione assicurato da altri elementi
ammissibile dell'acciaio con cui è realizzata la linguetta
Comunemente basterà che risulti:
Sostituendo la relazione di t si ha:
max
Da cui si ricava:
Spine e perni
Perni: elementi cilindrici costituenti particolari di macchine, con funzione di fulcro per parti rotanti
Spine: elementi cilindrici costituenti particolari di macchine, con funzione di arresto, di centraggio, di collegamento. Possono avere anche forma conica od essere deformabili. Sono realizzate in materiali particolari, come acciai duri od acciai per molle.
Le spine con funzione di centraggio sono lavorate con precisione (rettificate) e vengono forzate nel foro praticato in uno dei pezzi, mentre si inseriranno con accoppiamento scorrevole preciso nel foro corrispondente nell'altro pezzo.
Possono essere classificate anche secondo la forma:
Spine cilindriche
- Spine coniche
- Spine elastiche
Le spine cilindriche possono essere utilizzate come:
- Perni per cerniere
- Collegamento fra alberi
- Manicotti o collari
- Blocco per impedire o limitare scorrimenti o rotazioni
- Possono essere anche utilizzate per trasmettere deboli momenti torcenti, in sostituzione delle più costose linguette
Le spine coniche con conicità 1:50, sono definite dal loro diametro minore, corrispondente al diametro di foratura delle loro sedi.
Nel caso di spine di riferimento, la precisione dell'accoppiamento deve essere particolarmente curata.
Sono chiamate spine di riferimento perché assicurano il posizionamento reciproco dei particolari collegati.
Anelli di sicurezza ed arresto
Anelli elastici (detti anche di sicurezza o di arresto): elementi (in acciaio per molle) frequentemente utilizzati per impedire lo spostamento assiale relativo di due elementi.
Sono anelli aperti per un breve tratto di circonferenza, con diametro interno leggermente inferiore a quello dell'albero su cui verranno collocati in modo da subire al montaggio una deformazione elastica che provoca
una reazione diretta radialmente in grado di bloccarli nella sede. Per gli anelli che vanno montati entro fori di diametro è leggermente superiore a quello del foro entro cui vanno montati. Anello Seeger A sezione rettangolare, leggermente maggiore nella zona diametralmente opposta a quella di taglio, dove si ha la maggiore sollecitazione di flessione conseguente alla deformazione dell'anello. Sono collocati in apposite cave a forma di circonferenza, a sezione rettangolare, ricavate sugli alberi o nei fori, ma esistono anche anelli in grado di sopportare leggere spinte assiali solo grazie all'azione di compressione da essi esercitata direttamente sull'albero. Chiavette Tra i fianchi della chiavetta ed i fianchi della cava vi è un gioco. Tra le facce superiori ed inferiori della chiavetta e le rispettive facce della cava vi è forzamento. Il forzamento si realizza grazie alla forma della chiavetta, la quale ha la faccia superiore inclinata di 1:100.trasmission