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FORME BIOLOGICHE:
Flora= lista delle specie presenti in un dato territorio
Vegetazione = copertura vegetale di un dato territorio così come si percepisce all'osservazione del
paesaggio
Adattamenti delle piante all’ambiente:
Fattori ecologici:
Fattori climatici: luce, temperatura, acqua
Fattori edafici: suolo e su caratteristiche chimico-fisiche
Fattori meccanici:
Fuoco:
Fattori di impollinazione e dispersione: vento, animali, acque correnti
Legge di Shelford: Per l’affermazione e la presenza stabile di una popolazione di una data specie in
un dato sito occorre che tutti i fattori ecologici necessari per la germinazione del seme, lo sviluppo e
la riproduzione debbono essere presenti con valori opportuni.
Ogni organismo presenta per ciascun fattore di sviluppo e crescita un intervallo di tolleranza
Zona ottimale (optimum)
Fattori limitanti
Le piante possiedono adattamenti all'ambiente sia morfologici che fisiologici.
Gli adattamenti morfologici si riflettono nell'aspetto della pianta e nella fisionomia del paesaggio
vegetale.
Fra gli adattamenti fisiologici sono importanti e facilmente osservabili i ritmi del ciclo vitale
(bioritmi) e le modalità di disseminazione.
Adattamenti al clima ed. alla temperatura
piante macroterme o termofile (Olivo, Carrubo, Alaterno, Euforbia arborescente)
piante mesoterme (Carpino nero)
piante microterme (Faggio, Betulla)
Adattamenti all'umidità
Xerofite (piante adattate all'aridità) con caratteri quali
foglie piccole (microfille) (Erica, Genista)
Foglie scelerofile (Lentisco, olivo)
Succulenza (Sedum)
Pelosità (Helichrysum)
Caducità delle foglie estiva (Euphorbia dendroides)
Mesofite con caratteri quali
Foglie caduche
Foglie sempreverdi (in piante con caratteri intermedi tra le xerofite e le mesofite)
Igrofite con caratteri quali
foglie grandi
Ampie superfici traspiranti
Idrofite (piante acquatiche) con caratteri quali
Foglie rotondeggianti (Nymphaea, Potamogeton)
Foglie nastriformi (Potamogeton)
Foglie filiformi (Ceratophyllum, Myriophyllum)
Eterofillia (Ranunculus)
Adattamenti al substrato
Alofite (Salicornia, Limonium), Piante calcicole o basofile(Thymus capitatus), Piante calcifughe o
acidofile (Castagno, Erica arborea), Psammofite (Ammophila, Eryngium maritimum), Piante
glareicole (Centranthus, Helichrysum), Piante nitrofile (Urtica, Chenopodium, Galactites)
Adattamenti alla luce
Piante sciafile (Cyclamen), Piante eliofile (Euphorbia dendroides)
Adattamenti al fuoco
Pirofite passive: es Quercus suber (quercia da sughero); alcune specie di Eucalyptus
Strategie di rigenerazione post incendio:
-specie rigeneranti da polloni radicali (es. sprouter species)
-specie rigeneranti da seme (seeder species)
FORME BIOLOGICHE SECONDO IL SISTEMA DI Raunkiaer:
Il sistema di Raunkiaer si basa sugli adattamenti delle piante alla stagione sfavorevole alla loro vita,
che è rivelato dalla posizione delle gemme che proteggono i delicati tessuti embrionali.
Sono così distinte diverse categorie di forme biologiche:
Fanerofita (P) pianta legnosa quale albero o arbusto con le gemme poste al di sopra di 20-30 cm
dal terreno
Nanofanerofita (NP) pianta arbustiva che non supera 1,5-2 m di altezza
Camefita (Ch) = (piccolo arbusto prostrato o pulvinato con gemme poste al di sotto di 20-30 cm di
altezza)
Emicriptofita (H) pianta erbacea perenne che nella stagione sfavorevole conserva le gemme a
livello del terreno, mentre la restante parte aerea si dissecca)
Geofita (G) pianta erbacea perenne che presenta organi sotterranei di riserva quali bulbi o rizomi,
all’interno dei quali si conservano le gemme nel periodo sfavorevole
Elofita (He) pianta erbacea perenne con radici, in genere rizomatose, che stanno più o meno
costantemente sommerse in acqua, con la parte aerea rinnovante ogni anno
Idrofita (I) pianta erbacea che vive quasi completamente sommersa in acqua, radicando sul fondo
del corpo idrico o galleggiando nell'acqua. Le idrofite possono essere totalmente sommerse o
emergere dall'acqua con parte dell'apparato vegetativo e con i fiori
Terofita (T) pianta annuale che passa la stagione sfavorevole allo stato di seme
La corologia è una branca della biogeografia che studia la distribuzione delle specie di
organismi viventi sulla superficie terrestre e ne definisce l’areale nome fu coniato da E. Haeckel.
(da Treccani)
L’areale di una specie indica la sua distribuzione geografica. Esso di norma si riferisce alle
località dove la specie cresce spontaneamente. Viene rappresentato su una carta geografica di scala
adeguata mediante punti o linee che racchiudono regioni geografiche.
Areale integrale – areale territoriale
Per alcune specie l’uomo può determinare, spesso involontariamente:
• un ampliamento dell’areale (molte specie infestanti dell’agricoltura)
• una diminuzione dell’areale (per estinzioni locali di specie sensibili all’attività umane)
Limiti di distribuzione: I limiti di distribuzione di una specie dipendono in primo luogo dai
fattori ecologici soprattutto le condizioni climatiche; Importanza possono avere anche fattori
biotici come patogeni, impollinatori adatti ecc. Le barriere geografiche limitano le dimensioni
dell’areale
Tipo COROLOGICO o COROTIPI: Il tipo corologico, che rappresenta in modo sintetico
l'areale della specie, fa riferimento a modelli distributivi che si ripetono per molte specie.
Le specie endemiche (T4) mostrano, andamento unimodale al crescere dell’altitudine. Esse
aumentano progressivamente dal livello del mare sino a 1.000 m s.l.m. Il picco di specie
endemiche si registra tra 800 m e 1.000 m s.l.m. A tali quote, si rinvengono più del 50% dei taxa
endemici dell’Etna. Superati i 1.000 m di quota si osserva una progressiva riduzione delle specie
endemiche, che scendono al di sotto del 10% del totale superati i 2.600 m s.l.m.
FLORA COLTIVATA: specie endemiche; specie native o autoctone: a distribuzione geografica più
o meno ampia
FLORA SPONTANEA o SELVAGGIA: specie aliene
LE SPECIE ALIEENE (alloctone o esotiche):
Si definiscono specie aliene o alloctone le specie migrate al di fuori del loro areale originario
dal Neolitico, o successivamente, tramite l’intervento volontario o accidentale dell’uomo
(Richardson 2000).
È stato affermato che le invasioni di specie aliene sono la seconda minaccia in ordine di
importanza alla biodiversità, dopo la trasformazione diretta degli habitat (Vitousek, 1997). Ma
è un’affermazione tutta da dimostrare o quanto meno da considerare criticamente e caso per caso.
Es. opuntia ficus-indica in Sicilia (specie aliena ma identitaria), pianta succulenta molto
diffusa in Sicilia proveniente da un altro Paese.
Modalità di insediamento di una specie in un nuovo territorio (Espansione areale geografico
originario)
Le fasi del processo di naturalizzazione/ invasione possono essere definite sulla base di rilevanti
barriere che vengono (o non vengono) superate dalle specie aliene.
Modalità di insediamento di una specie in un nuovo territorio (Espansione areale geografico
originario)
Introduzione significa che la pianta o il suo propagulo (seme, bulbo, rizoma, ecc.) ha superato
attraverso l’azione dell’uomo, una barriera geografica (A in fig. 1).
Molti taxa introdotti sopravvivono come specie casuali (ad es. specie persistenti dopo la
coltivazione); tali taxa possono riprodursi sessualmente o vegetativamente, ma falliscono nel
mantenere le loro popolazioni per periodi temporali più lunghi. Queste casuali pertanto devono
basarsi su ripetute reintroduzioni per la loro persistenza.
La naturalizzazione inizia soltanto quando le barriere ambientali (B) non impediscono agli individui
di sopravvivere e quando le varie barriere alla riproduzione regolare (C) sono superate. Pertanto un
taxon può essere considerato naturalizzato dopo aver superato le barriere A B e C.
L’invasione in un’area diversa dal sito di introduzione richiede che le specie introdotte possano
superare le barriere alla dispersione all’interno della nuova regione (D) e che possano far fronte con
successo all’ambiente biotico e abiotico della nuova area in cui si sono insediate (E). Molte così
danno il via all’invasione di comunità vegetali disturbate o seminaturali. L’invasione di comunità
mature dal punto di vista successionale o comunità indisturbate, normalmente richiede che il taxon
alieno superi la resistenza posta da una differente categoria di fattori (la barriera F della figura 1)
LE SPECIE ALIENE: gli strumenti normativi
Cosa sono le liste rosse:
La Red List IUCN
L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN, International Union for
Conservation of Nature), fondata oltre 60 anni fa, ha la missione di "influenzare, incoraggiare e
assistere le società in tutto il mondo a conservare l'integrità e diversità della natura e di
assicurare che ogni utilizzo delle risorse naturali sia equo e ecologicamente sostenibile".
La IUCN conta oggi oltre 1000 membri tra stati, agenzie governative, agenzie non governative e
organizzazioni internazionali: in Italia ne fanno parte la Direzione per la Protezione della Natura del
Ministero dell'Ambiente, le principali organizzazioni non governative per la protezione
dell'ambiente, enti di ricerca e alcune aree protette. Alla IUCN è affiliata una rete di oltre 10000
ricercatori che contribuiscono come volontari alle attività scientifiche e di conservazione.
Il mantenimento e l'aggiornamento periodico della IUCN Red List of Threatened Species o Lista
Rossa IUCN delle Specie Minacciate (http://www.iucnredlist.org) è l'attività più influente condotta
dalla Species Survival Commission della IUCN.
Attiva da 50 anni, la LISTA ROSSA IUCN è il più completo inventario del rischio di
estinzione delle specie a livello globale. Inizialmente la Lista Rossa IUCN raccoglieva le
valutazioni soggettive del livello di rischio di estinzione secondo i principali esperti delle diverse
specie. Dal 1994 le valutazioni sono basate su un sistema di categorie e criteri quantitativi e
scientificamente rigorosi, la cui ultima versione risale al 2001. Queste categorie e criteri,
applicabili a tutte le specie viventi a eccezione dei microorganismi, rappresentano lo standard
mondiale per la valutazione del rischio di estinzione. Per l'applicazione a scala non globale,
inclusa quella nazionale, esistono delle linee guida ufficiali.
Obiettivi della Lista Rossa
Gli obiettivi di questo lavoro sono cinque:
Creazione di una rete di esperti per la valutazione del rischio di estinzione delle specie di
vertebrati in Italia
Valutazione del rischio di estinzione per tutte le specie di vertebrati terrestri e un gruppo di
vertebra