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Strutture Iperstatiche con metodo delle forze
BZ M rM dz (1.1)f EIA3. Soluzione dell'integrale: possiamo portare fuori dal segno di integrale il prodotto "EI" e risolvere l'integrale tramite la formula di Simpson: B - Z (B A) A + B A + BM r dz = [M (A)M (A) + 4M M + M (B)M (B)] (1.2)M f r f r f rf EI 6 2 2A In presenza di una struttura con n aste, è fortemente consigliato risolvere n integrali, poi sommare i contributi. Precisazione. Quando useremo questo metodo per trovare uno spostamento in strutture iperstatiche, il sistema reale sarà l'isostatica associata, compresa di reazione X con il valore già trovato. Di conseguenza, il momento M non sarà altro che il momento dell'isostatica associata "finale". Capitolo 2 Strutture Iperstatiche con metodo delle forze 2.1 Introduzione al problema In questo capitolo andremo a trattare la risoluzione di strutture n-volte iperstatiche tramite l'uso del metodo delle forze. A differenza di quanto visto nel corso di statica, ci troveremoA dover affrontare strutture i cui gradi di vincolo sono n-volte maggiori dei gradi di libertà.
2.2 Strutture 1-volta Iperstatiche
Una struttura è 1 volta iperstatica se la differenza tra gradi di vincolo v e gradi di libertà g è pari a uno: -v + g = 1 (2.1)
Il metodo risolutivo è il seguente:
- Calcolare il grado di iperstaticità: Ci accertiamo che la struttura sia una volta iperstatica.
- Degradare la struttura ad Isostatica: Per poter risolvere una struttura iperstatica è necessario degradarla ad isostatica; per far ciò dobbiamo modificare i vincoli della struttura di partenza, in modo da ottenere una struttura tale che v = g. Potremo modificare i vincoli in maniera del tutto arbitraria, tenendo a mente
due sole regole:
- le modifiche non dovranno generare cinematismi;
- in corrispondenza del vincolo rimosso, dovremo inserire un carico incognito X a sostituzione della reazione.
È utile determinare il valore del momento nella mezzeria dell'asta.
5. PLV:
Partiamo da un'equazione avente:
- al primo membro il prodotto tra la forza unitaria nel sistema "1" e lo spostamento nel sistema "0". Poiché abbiamo imposto lo spostamento nullo in corrispondenza del vincolo rimosso, il primo membro sarà complessivamente nullo.
- al secondo membro avremo un integrale:
Z (M + XM )0 1 ds
(2.2)
A questo punto, possiamo innanzitutto spezzare l'integrale e portando X fuori dalla parentesi otteniamo: R M M ds1 0 - X = (2.3)
Ci viene anche qui in soccorso la formula di Simpson, la quale ci permette di risolvere un integrale alla volta (nel nostro caso l'integrale al numeratore e al denominatore) utilizzando i valori trovati dai diagrammi dei momenti.
Precisazione 1. Per una struttura composta da più aste, i due integrali che compaiono a numeratore e denominatore rappresentano la totalità della struttura; di
conseguenza, in presenza di una struttura con 3 aste, dovremo risolvere integrale sul tratto AB, sul tratto BC e sul tratto CD per poi farne la somma (vedi Esercitazione 2, esercizio 4).
Precisazione 2. Preso un tratto di struttura AB, se il diagramma di momento M 0 tende le fibre dal lato opposto rispetto al diagramma M (e viceversa) è necessario mettere un segno “-” davanti il prodotto.
6. Trovare il valore di X: Una volta calcolati tutti gli integrali, facciamo la somma e troviamo valore di X. È consigliabile verificare sempre le unità di misura.
7. Risoluzione della struttura con il valore noto di X: una volta trovato X, sostituiamo questo valore nella struttura isostatica. Partendo da questa struttura, calcoliamo le reazioni vincolari e i diagrammi M, N, T. L’esercizio si chiude con la risoluzione della struttura isostatica associata.
2.3. STRUTTURE N-VOLTE IPERSTATICHE
2.3 Strutture n-volte iperstatiche
Capita molto spesso che una struttura sia più volte iperstatica.
Il metodo di risoluzione per talistrutture segue gli stessi principi visti finora, pertanto la spiegazione sarà meno esaustiva.
- Calcolare il grado di iperstaticità
- Tracciare la isostatica associata: l’operazione è del tutto analoga a quanto visto in precedenza; l’unica differenza sta nel fatto che adesso le reazioni incognite saranno due: X e X . Ricordiamo ancora una volta di imporre gli spostamenti nulli congruentemente ai vincoli rimossi.
- Istituire i sistemi: Siccome abbiamo più incognite, avremo un numero maggiore di sistemi da imporre:
- “Sistema 0”: è la struttura isostatica associata sottoposta ai soli carichi esterni;
- “Sistema 1”: è la struttura isostatica associata, sottoposta alla sola reazione X = 1.1
- “Sistema 2”: è la struttura isostatica associata, sottoposta alla sola reazione X = 1.2
Precisazione. All’aumentare del grado di iperstaticità, aumenteranno sia il numero di reazioni che il numero di sistemi da imporre.
incognite che il numero di sistemi da istituire.
4. Diagrammi di momento:
Dovremo soltanto trovare i rispettivi diagrammi di momento per ogni sistema.
5. PLV:in generale, avremo un numero di equazioni pari al numero di gradi di iperstaticità. Per unastruttura 2-IPER ad esempio, avremo 2 equazioni:
• prima equazione: al primo membro avremo una somma: prodotto tra le forze nel”sistema 1” e gli spostamenti nel ”sistema 0”, che sarà anche qui nullo.
Al secondo membro avremo l’integraleZ (M + X M + X M )0 1 1 2 2 ds (2.4)M 1 EI
• Seconda equazione: al primo membro avremo una somma: prodotto tra le forze nel”sistema 2” e gli spostamenti del ”sistema 0”, che sarà nullo.
Al secondo membro avremo l’integraleZ (M + X M + X M )0 1 1 2 2M ds (2.5)2 EI
Abbiamo cosı̀ un sistema di due equazioni in due incognite: X e X . Gli integrali1 2vengono risolti con la formula di Simpson..
6. Risolvere la struttura con i valori noti delle
X:trovate le X, risolviamo la struttura come visto già per le 1-iper.2.4 Cedimenti vincolari
In questo corso tratteremo il caso dei cedimenti vincolari anaelastici, detti anche spostamentiimposti. A differenza dei sistemi isostatici, un cedimento vincolare in una struttura iperstaticaimplica la nascita di reazioni e deformazioni ad esso correlati. Ciò accade perché è come se il grado(o i gradi) di iperstaticità si opponesse in qualche modo allo spostamento. Risulta fondamentalel’ipotesi dei piccoli spostamenti affinché la teoria possa ritenersi valida. Nell’atto pratico dellarisoluzione degli esercizi, il procedimento è simile a quanto visto per le strutture iperstatiche:
- Calcolare il grado di iperstaticità della struttura
- Degradare la struttura ad isostatica:
Anche qui dovremo degradare la struttura ad isostatica, riportando la reazione (o le reazioni)X incognita e imponendo lo spostamento associato nullo. Tuttavia, in corrispondenza delvincolo
interessato da cedimento, avremo uno spostamento NON nullo.
CAPITOLO 2. STRUTTURE IPERSTATICHE CON METODO DELLE FORZE
Figura 2.3: Precisazione. Possiamo degradare anche il vincolo interessato da cedimento vincolare, non c'è alcuna limitazione a riguardo.
nel caso di una mensola con carrello, se avessi un cedimento vincolare verso il basso in EX: corrispondenza del carrello, lo spostamento sarebbe v = η verso il basso.
A 0
Figura 2.4:
3. Istituire i sistemi: Il passaggio è del tutto analogo a quanto visti con i classici esercizi di iperstatiche, pertanto non ci ripetiamo con le spiegazioni.
4. Trovare i diagrammi di momento
5. PLV: Al primo membro figura anche qui la somma dei prodotti tra le reazioni nel sistema 1 e gli spostamenti nel sistema 0 (per 2-Iper avrò 2 equazioni del PLV...). Tuttavia, a causa della presenza del cedimento vincolare, al primo membro avremo il prodotto tra la reazione vincolare (congruente al cedimento vincolare) del sistema 1 e il cedimento vincolare.
Il secondo membro è sempre lo stesso. EX: (vedi esercitazione 3) se ho un cedimento vincolare in A e una reazione V nel sistema A11 pari a , il PLV sarà l Z1 (M + XM )0 1η = M ds (2.6)0 1l EIIl prodotto tra la reazione e lo spostamento è positivo se concordi, negativo se discordi. 6. Risolvere l'equazione/sistema e trovare X 7. Risolvere la isostatica associata 8. Disegnare la deformata elastica se richiesto2.5 Carichi termici
La dilatazione termica è un fenomeno che provoca una distorsione della trave a seguito di una variazione di temperatura. Il fenomeno è particolarmente importante nelle strutture iperstatiche, poiché la sovrabbondanza di vincoli implica un'opposizione alla distorsione: nascono particolari sollecitazioni.
Il fenomeno della distorsione termica può essere ulteriormente particolarizzato a seconda del tipo di variazione di temperatura T:
2.5.1 Carico termico a farfalla
Un carico termico a farfalla, ovvero un aumento di temperatura da un lato della trave e un...
abbas-samento dall'altro lato implica un allungamento dal lato interessato da aumento di temperatura, accorciamento dal lato interessato da diminuzione di temperatura. Questa deformazione dovuta al carico termico vale ϵ = α∆T (2.7)2.5. CARICHI TERMICI 13 Figura 2.5: dove α è il coefficiente di dilatazione termica, caratteristico di ogni materiale. La ϵ sarà positiva in corrispondenza dell'allungamento, negativa in corrispondenza dell'accorciamento. Considerato un concio di trave, se per esempio la parte superiore si allunga e quella inferiore si accorcia, risulta una curvatura verso l'alto.