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COLONNA, STERNO E COSTE
Lo scheletro viene suddiviso in scheletro assile e scheletro appendicolare.
Lo scheletro assile comprende:
1. Il cranio (22 ossa);
2. Le ossa associate al cranio (6
ossicini dell’udito + osso ioide);
3. La colonna vertebrale (24
vertebre, osso sacro e coccige);
4. La gabbia toracica (24 coste +
sterno)
Lo scheletro appendicolare
invece comprende:
1. Arti superiori;
2. Arti inferiori;
3. Cingoli (cingolo scapolare e
cingolo pelvico).
Lo scheletro assile é composto
da 80 ossa.
Lo scheletro assile svolge diverse funzioni, incluse le seguenti:
• Creare una struttura che sostiene e protegge gli organi nelle cavità del corpo;
• Proteggere organi speciali di senso per il gusto, l’olfatto, l’udito, l’equilibrio e la
vista;
• Fornire un’ampia superficie per l’inserzione di muscoli che regolano la posizione
della testa, del collo e del tronco, eseguono i movimenti respiratori e stabilizzano o
tengono in posizione le strutture dello scheletro appendicolare;
• Generare le cellule del sangue mediante il midollo rosso localizzato in porzioni delle
vertebre, dello sterno e delle coste.
Vertebre
Le vertebre si classificano in:
• 7 vertebre cervicali;
• 12 vertebre toraciche;
• 5 vertebre lombari;
• 5 vertebre sacrali;
• 4-5 vertebre coccigee.
La colonna vertebrale, vista di
lato, presenta quattro curve:
Lordosi cervicale,
▪ Cifosi dorsale,
▪ Lordosi lombare,
▪ Cifosi sacrale.
▪
Nello sviluppo le curvature della colonna possono essere:
1. Primarie: cifosi (toracica e sacrale);
2. Secondarie: lordosi (o di compensazione, cervicale e lombare)
Le curve si completano intorno ai 10 anni.
Patologie
Le patologie strutturali della colonna vertebrale possono essere:
1. Scoliosi: determinata dalla rotazione laterale della colonna vertebrale e della gabbia
toracica.
2. Ipercifosi: comunemente conosciuta come "gobba", appare come un aumento della
curvatura normale a convessità posteriore.
3. Iperlordosi: appare come un aumento della curvatura normale a convessità
anteriore.
Vertebre
Generalmente le vertebre hanno un piano strutturale comune. Anteriormente, ogni
vertebra presenta un corpo relativamente spesso, di forma cilindrica, dal quale si estende
posteriormente un arco vertebrale. Vari processi, sia per l’attacco dei muscoli sia per
l’articolazione con le coste, dipartono dall’arco vertebrale. I processi articolari, pari, si
proiettano dall’arco vertebrale, su entrambi i lati, verso l’alto e verso il basso.
Corpo vertebrale
Il corpo vertebrale è la parte della vertebra che trasferisce il peso lungo l’asse della colonna
vertebrale. Ogni vertebra si articola con le vertebre vicine; i corpi sono uniti da legamenti e
separati per mezzo di cuscinetti di fibrocartilagine, i dischi intervertebrali.
Arco vertebrale
L’arco vertebrale, detto anche arco neurale, delimita i margini laterali e posteriore del foro
vertebrale che, nel vivente, circonda il midollo spinale. L’arco vertebrale ha un pavimento
(la superficie posteriore del corpo), due pareti (i peduncoli) e un tetto (le lamine). I
peduncoli originano dai margini posterolaterali del corpo. Le lamine si estendono
dorsomedialmente a completare il tetto. Dalla fusione delle lamine origina sulla linea
mediana un processo spinoso che si proietta dorsalmente e posteriormente. Questi
processi possono essere visti e palpati attraverso la cute del dorso. I processi trasversi si
proiettano lateralmente o dorsolateralmente su ambedue i lati, dal punto in cui le lamine si
uniscono ai peduncoli. Questi processi sono siti di attacco di muscoli e possono anche
articolarsi con le coste.
Processi articolari
Anche i processi articolari originano a livello delle giunzioni tra i peduncoli e le lamine.
Sono presenti un processo articolare superiore e uno inferiore su ciascun lato della
vertebra. I processi articolari superiori si proiettano cranialmente; i processi articolari
inferiori caudalmente.
Articolazioni vertebrali
I processi articolari inferiori di una vertebra si articolano con i processi articolari superiori
della vertebra sottostante. Ciascun processo articolare presenta una superficie liscia detta
faccetta articolare. I processi articolari superiori hanno faccette articolari sulle loro
superfici dorsali, i processi articolari inferiori lungo le superfici ventrali.
Gli archi vertebrali della colonna vertebrale formano nell’insieme il canale vertebrale, che
contiene il midollo spinale. Tuttavia, il midollo spinale non è completamente circondato da
osso. I corpi vertebrali sono separati dai dischi intervertebrali e sono presenti spazi tra i
peduncoli di vertebre contigue. Questi fori intervertebrali permettono il passaggio di nervi
provenienti da o diretti al midollo spinale.
Caratteristiche delle vertebre all'interno delle varie regioni del
tronco
Le vertebre appartenenti ad ogni regione presentano caratteristiche morfologiche simili
che variano da regione a regione.
Le sette vertebre cervicali sono le vertebre di minori dimensioni; si estendono dall’osso
occipitale del cranio al torace. La prima, la seconda e la settima vertebra cervicale
posseggono caratteristiche uniche e sono considerate vertebre cervicali atipiche, mentre le
vertebre dalla 3a alla 6a mostrano caratteristiche simili e sono considerate vertebre
cervicali tipiche. Il corpo di una vertebra cervicale è relativamente piccolo, se paragonato
alle dimensioni del foro vertebrale triangolare. A questo livello il midollo spinale ha
dimensioni maggiori, in quanto contiene la maggior parte dei fasci che connettono
l’encefalo al resto del corpo. Proseguendo lungo il canale vertebrale, il diametro del
midollo spinale diminuisce, così come il diametro del foro vertebrale.
D’altra parte, le vertebre cervicali
sostengono soltanto il peso della testa, e
quindi i corpi vertebrali possono essere
relativamente piccoli e leggeri.
Proseguendo lungo la colonna, il peso
aumenta e il corpo vertebrale diviene
gradualmente più grande. In una tipica
vertebra cervicale (C3-C6), il processo
spinoso è relativamente appuntito, in
genere più breve rispetto al diametro del
foro vertebrale. L’estremità di ciascun
processo, ad eccezione di quello della
vertebra C7, presenta un’incisura
prominente; un processo spinoso così
conformato viene definito bifido.
Lateralmente, i processi trasversi sono
fusi con i processi costali, che originano
in prossimità della porzione
ventrolaterale del corpo vertebrale.
Questi processi rappresentano i residui delle coste cervicali. I processi costali e i processi
trasversi delimitano fori trasversi rotondeggianti e prominenti. Nel vivente, essi danno
passaggio ai vasi vertebrali, importanti vasi sanguigni che riforniscono l’encefalo.
L’atlante (C1) sostiene la testa, articolandosi con i condili dell’osso occipitale a livello dei
processi articolari superiori. L’articolazione tra i condili dell’osso occipitale e l’atlante
permette la flessione in avanti e l’estensione indietro, ma impedisce la torsione. L’atlante
può essere distinto dalle altre vertebre per le seguenti caratteristiche:
• La mancanza di un corpo;
• La presenza di due archi vertebrali semicircolari, uno anteriore e uno posteriore,
contenenti ciascuno un tubercolo anteriore e un tubercolo posteriore;
• La presenza di faccette articolari superiori ovoidali e di faccette articolari inferiori
rotondeggianti;
• Un foro vertebrale più ampio rispetto a tutte le altre vertebre.
Tali caratteristiche determinano uno spazio più ampio per il midollo spinale, e ciò previene
danni a suo carico durante l’ampia gamma di movimenti possibili in questa regione della
colonna vertebrale. L’atlante si articola con la 2a vertebra cervicale, l’epistrofeo.
Durante lo sviluppo, il corpo dell’atlante si fonde al corpo della 2a vertebra cervicale, detta
epistrofeo (C2). Questa fusione dà origine al dente, o processo odontoideo, dell’epistrofeo.
Per tale motivo non vi è disco intervertebrale tra atlante ed epistrofeo. Il legamento
trasverso fissa il dente sulla superficie interna dell’atlante, formando un perno per la
rotazione dell’atlante e del cranio rispetto al resto della colonna vertebrale. Ciò permette la
rotazione della testa da un lato all’altro. Importanti muscoli che controllano la posizione
della testa e del collo si inseriscono sul processo spinoso, molto robusto, dell’epistrofeo.
Nel bambino, la fusione tra il dente e l’epistrofeo non è completa, quindi impatti o urti
molto forti possono provocare la dislocazione del dente e un danno severo al midollo
spinale. Nell’adulto, un colpo alla base del cranio può risultare ugualmente pericoloso,
perché una dislocazione dell’articolazione tra atlante ed epistrofeo può spingere il dente
nel tronco encefalico, con risultati fatali.
Il passaggio da una regione vertebrale a un’altra non avviene improvvisamente; l’ultima
vertebra di una regione è in genere simile alla prima del tratto successivo. La vertebra
prominente (C7) ha un lungo e sottile processo spinoso che termina in un ampio tubercolo
che può essere osservato sotto la cute alla base del collo. Questa vertebra è l’interfaccia tra
la lordosi cervicale, convessa in avanti, e la cifosi toracica, convessa all’indietro. I processi
trasversi sono estesi, fornendo un’ulteriore superficie per l’inserzione muscolare; i fori
trasversi sono ridotti o assenti. Un ampio legamento, il legamento nucale, comincia a
livello della vertebra prominente e si estende cranialmente per inserirsi lungo la cresta
occipitale esterna. Lungo il suo decorso esso si inserisce sui processi spinosi delle altre
vertebre cervicali. Quando la testa è eretta, questo legamento agisce come la corda di un
arco, mantenendo la lordosi cervicale senza sforzo muscolare. Se il collo è inclinato in
avanti, l’elasticità di questo legamento aiuta a riportare la testa in posizione eretta.
La testa è relativamente massiccia ed è posta sopra le vertebre cervicali come una ciotola
sulla punta di un dito. Con questa disposizione, muscoli sottili possono produrre effetti
significativi spostando l’equilibrio da un lato o dall’altro. Ma se il corpo cambia
improvvisamente posizione, come in una caduta o durante una rapida accelerazione o
decelerazione, i muscoli che mantengono l’equilibrio non sono così forti da stabilizzare la
testa. Ne può derivare una pericolosa dislocazione parziale o completa delle vertebre
cervicali, con lesione ai muscoli e ai legamenti e potenzial