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Estratto del documento

TERAPIA CHIRURGICA: URETROSTOMIA PERINEALE

Preparazione:

- Decubito sternale

- Slide

La prima incisione prevece anche l’orchiectomia se l’animale non è castrato. Si fa incisione

di losanga e poi si esteriorizza l’uretra (previa cateterizzazione). I lembi uretrali devono poi

essere abboccati ai lati. La porzione eccedente del pene viene amputata e l’uretra viene

fissata. Al termine si vede se si riesce a infilare una pinza emostatica da 12 cm (diametro

dell’uretra 3 mm) -> la possibilità che si abbia uno spasmo con stenosi e recidiva è minima.

GESTIONE POST OP

- Ricovero 24-48h

- Collare di Elisabetta

- Controllo minzione

- Catetere urinario non necessario

- Antibiotico. Accorciamo molto la lunghezza dell’uretra quindi questo predispone a

infezioni

- Fans

- Analgesia

COMPLICAZIONI

- Infiammazioni

- Infezioni del tratto urinario

- Cistiti

Queste condizioni possono essere gestite farmacologicamente e le possibilità di avere

ostruzioni se l’intervento è eseguito correttamente.

URETROSTOMIA CANE

- Prescrotale

- Scrotale

- Perineale

La metodica diretta è di farla con accesso scrotale (cranialmente ai testicoli c’è osso

penieno) -> raggiungiamo l’uretra, la incidiamo e la apriamo per fare la stomia con la cute

Usiamo sempre il catetere urinario come guida come nel gatto

Nel cane è molto più evidente la presenza di calcoli che si staccano dalla vescica e possono

impegnare l’uretra. Il calcolo solitamente si impegna all’imbocco dell’osso penieno.

L’uretrotomia ha elevato tasso di stenosi -> quindi è preferibile fare la stomia direttamente

Complicazioni: emorragia (corpi cavernosi)

- Gonfiore del sito chirurgico

- Deiscenze

ATRESIA ANI: assenza di pervietà di un canale o un orifizio

• Tipo I: stenosi congenita dell’ano

• Tipo II: membrana anale persistente e retto terminante a fondo cieco in posizione

immediatamente craniale

• Tipo III-IV: membrana anale persistente; IL RETTO SI CHIUDE PRIMA, c’è un abbozzo

di sfintere

La condizione II, III e IV è incompatibile con la vita, affinché sia possibile per alcuni mesi è

necessario una fistolizzazione tra retto e uretra nella femmina, mentre nel maschio è una

comunicazione esterna, che non prende contatto con l’esterno.

FISTOLA: via patologica di materiale fisiologico/patologico. Eziopatogenesi della fistola:

• Un’infezione (es. corpo estraneo)

• Un’infiammazione cronica esercitata dall’aumento di pressione (ad esempio causato

dal passaggio delle feci)

• Aderenze con tessuti circostanti

• Materiale tende ad uscire creando un canale.

Se questa fistolizzazione non si crea, l’animale muore.

Ci sono varie tipologie di fistole:

• Fistole interne (comunicazione tra cavità interne)

• Fistole esterne (comunicazione tra una cavità interna e una esterna)

• .

• .

• .

PRESENTAZIONE CLINICA AA

Presenti da pochi settimane dopo la nascita

• Tipo I: costipazione e tenesmo subito dopo lo svezzamento

• Tipo II, III, IV: tumefazione anale e/o perineale, protrusione della membrana anale,

irrequietezza, falsa cifosi, addome dilatato, assenza di defecazione, possibile vomito.

CHIRURGIA: anoplastica/dilatazione con pallone

La continenza può essere compromessa durante questi interventi, che prevedono

l’esteriorizzazione del retto.

COMPLICAZIONI:

• Tenesmo

• Incontinenza fecale

• Deiscenza della sutura

• Atonia del colon

• Megacolon

• Prolasso rettale

FISTOLA PERIANALE:

• Ulcerazione cute e sottocute

• Singola o multipla

• Associata o meno a un tratta fistolico

EZIOPATOGENESI:

• Interessano principalmente il pastore tedesco (sacchi anali più profondi): probabile

causa di natura anatomico o genetica

• Cause immuno-mediate

• .

• .

• .

SINTOMI:

• Tenesmo: contrazione spasmodica dello sfintere

• Dischezia: defecazione difficoltosa o dolorosa causata da un’alterazione funzionale

ano-rettale

• Lambimento della regione perineale

• Sanguinamento

• Automutilazione (dolore)

• Diarrea

DIAGNOSI:

• Clinica (esplorazione rettale), anche la rilevazione della temperatura ci fornisce

delle informazioni importanti.

TRATTAMENTO MEDICO:

• Immunosoppressione: prednisolone, ciclosporina e tracolimo

• Dieta (fonti proteiche alternative)

• Ammorbidire le feci (lattulosio)

• Regolare pulizia locale

TRATTAMENTO CHIRURGICO: non esiste tecnica efficace

• Resezione totale

• Crioterapia

• Laser terapia

• Cauterizzazione chimica

• Amputazione coda

COMPLICAZIONI:

• Recidiva

• Incontinenza

• Diarrea

• Tenesmo

• Costipazione

• Eutanasia

APPARATO URINARIO

• Reni e ureteri: localizzazione extraperitoneale

• Vescica

• Uretra

La funzione principale è quella di produrre ed eliminare urina, che rappresenta un prodotto

di scarto:

• Ph 6,5

• Peso specifico 1030

• .

• .

• .

Le patologie dell’apparato urinario fanno riferimento a sintomi specifici e aspecifici:

Sintomi specifici:

• Disuria

• Stranguria

• Pollachiuria

• Oliguria

• Anuria

• Ematuria

• Tenesmo urinario

Sintomi aspecifici:

• Vomito e disappetenza

• Astenia

• PU/PD

EOG:

• Grandi funzioni organiche alterate (vomito, disappetenza, disuria ecc.)

• Depressione del sensorio

• Disidratazione come conseguenza del vomito e perdita di elettroliti

• Alterazione colore mucose, non prevedibile

• Possibile falsa cifosi

EOP:

• Addome scarsamente trattabile (vescica è sempre palpabile)

• Disconfort nell’area di proiezione renale

• Leacking uretrale: perdita di urina a livello uretrale che determina lambimento

PROTOCOLLO DIAGNOSTICO:

• Esame ematobiochimico (funzionalità renale)→ BUN e CRE sono indicatori

scarsamente sensibili, si alterano solo quando c’è un’alterazione di una determinata

quantità di tessuto renale.

• Esame urine

• Esame radiografico

• TC/biopsia

• Urografia: mezzo diagnostico che ha la funzione di disegnare le vie urinarie, con

mezzo di contrasto.

UROPERITONEO:

• Presenza di urina in addome (è un versamento)

• La classica condizione per cui si verifica è la rottura delle vie urinarie

• Solitamente è di origine traumatica

• Esito di ostruzioni

VERSAMENTO:

• Settico

• .

• .

Approccio clinico è sempre uguale: segnalamento, anamnesi, EOG, EOP, DD, ma se si tratta

di eventi traumatici è chiaro che l’intervento richiede un approccio urgente al fine di

stabilizzare il paziente.

EOG:

• Depressione del sensorio

• Atteggiamenti particolari

• Disidratazione

• Mucose grigiastre

• TPR

• GFO

I sintomi che riscontriamo all’esame obiettivo-generale sono aspecifici, ascrivibile a

patologia gastroenterica, epatica, endocrina.

EOP:

• Aumento di volume dell’addome

• Addome scarsamente trattabile

• Succusione positiva

In caso di emo-addome il colore delle mucose ci può aiutare ma in caso di versamento

settico gli eventi sono sovrapponibili. Se un soggetto viene riferito per un trauma ad alta

energie è chiaro che gli eventi traumatici a carico della vescica sono possibili.

PROTOCOLLO DIAGNOSTICO:

• Esame emato-biochimico

• Gas analisi

• Radiologia ed ecografia addominale

• Centesi del versamento

• Urografia

• TAC

Uroperitoneo nasce come versamento asettico, ma che facilmente si può contaminare.

Uroperitoneo: peritoneo ha capacità di assorbimento molto elevata con conseguente

uremia, disidratazione, ipovolemia e iperpotassiemia (aritmie e disturbi elettrolitici).

TERAPIA MEDICA:

• Ricovero

• Fluidoterapia 2-3 x

• Antibiotici

• Analgesia

• Drenaggio addominale

E’ un paziente che non deve entrare subito in chirurgia, deve essere prima stabilizzato

perché ha un livello di rischio anestesiologico molto elevato.

E’ UTILE L’APPLICAZIONE DI UN CATETERE URINARIO: è utile avere una via sicura di

fuoriuscita dato che non sappiamo dove sia l’uscita.

TERAPIA CHIRURGICA:

• Quando il paziente è stabile

• Celiotomia esplorativa

• Risolvere la causa che ha prodotto uroperitoneo.

GESTIONE POST-OPERATORIA:

• ICU

• Fluidoterapia

• Analgesia

• Antibiotici (possibile evoluzione settica)

PROGNOSI: riservata

RENI: zona midollare e zona corticale

NEFRONI: corpuscolo (filtrazione) e ..

FISIOPATOLOGIA DEL RENE:

• Malattia renale: perdita permanente di nefroni funzionanti per almeno 3 mesi

• Insufficienza renale: perdita della funzionalità della riserva renale oltre il 75%

L’insufficienza renale può essere acuta/cronica, pre-renale (riduzione della perfusione),

renale (patologie proprie del rene) e post-renali (a carattere ostruttivo).

PATOLOGIE RENALI DI INTERESSE CHIRURGICO:

• Idronefrosi

• Calcolosi

• Cisti/neoplasie

• Pielonefrite

Queste richiedono stabilizzazione medica, ma a volte è necessario un intervento chirurgico.

L’idronefrosi è una dilatazione cronica del bacinetto renale, riconosce come cause

principali esiti ostruttivi con conseguente ristagno dell’urina nel bacinetto con megalia

(perdita di discriminazione tra corticale e midollare) con esito di insufficienza renale.

EZIOLOGIA IDRONEFROSI:

• Intraluminali: calcoli, coaguli

• Intramurali: neoplasie primitive o metastatiche

• Extramurali: compressioni da prostata, ernia perineale, vescica, tumori di linfonodi,

pelvi o colonna vertebrale

• Iatrogene: legature chirurgiche involontarie (durante ovarioisterectomia).

• Mono o bilaterali, parziale (graduale) o assoluta

SINTOMI: in relazione a mono/bilaterale

• Vomito

• Anoressia

• Anuria (se bilaterale)

TERAPIA: nefrectomia→ strumentario: set di base, divaricatore addominale,

lavaggio/aspirazione, sintesi.

GESTIONE POST-OPERATORIA:

• Ricovero

• Fluido-terapia

• Analgesia

• Antibiotici

COMPLICAZI

Dettagli
A.A. 2024-2025
221 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie VET/09 Clinica chirurgica veterinaria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marghe_DiGio96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Semeiotica e patologia chirurgica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Tamburro Roberto.