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IDROBORAZIONE E OSSIDAZIONE
Possiamo vedere che si forma un alcol diverso da quello della reazione precedente poiché è una reazione
anti-Markonikov.
RIDUZIONE DI UN ALCHENE
Parliamo di riduzione di un alchene quando a esso viene sommato idrogeno in presenza di un catalizzatore
metallico (platino o palladio). È una reazione SIN, significa che i due idrogeni entrano contemporaneamente
allo stesso lato del piano.
OSSIDAZIONE DI UN ALCHENE
Anche questa è una reazione SIN. Posso anche trattare la mia reazione a caldo e sarebbe:
EPOSSIDAZIONE
Un peracido è un acido carbossilico con un ossigeno in più.
OZONOLISI
CAPITOLO 4: ALCHINI
La formula generale degli alchini è: C H , diminuiscono gli idrogeni perché abbiamo la presenza di un
n 2n-2
triplo legame C-C e anche questo qui diventa il gruppo funzionale. I carboni impegnati nel triplo legame
sono ibridati sp, quindi parliamo di una molecola lineare con angoli di 180°. L’alchino più semplice è l’etino,
chiamato anche acetilene:
PS. Non parliamo neanche di cis e trans poiché la loro molecola è lineare.
Esattamente come gli alcheni, gli alchini vengono preparati per reazioni di eliminazione (E1 ed E2). La
differenza sostanziale sta nel fatto che le reazioni di eliminazione vanno ripetute due volte perché se la
facciamo solo una volta, arriviamo a un doppio legame, mentre se la facciamo due volte, arriviamo a un
alchino e quindi a un triplo legame. Il che significa che nella molecola di partenza dobbiamo avere 2 buoni
gruppi uscenti per ripeterla due volte, per esempio due alogeni. Esempio:
Per quanto riguarda le reazioni che danno gli alchini, sono uguali a quelle degli alcheni, soltanto che devono
essere ripetute due volte.
ADDIZIONE DI ACIDI ALOGENIDRICI si forma quindi un dicloruro
germinale dove gli atomi stanno
sullo stesso atomo di carbonio.
Le uniche reazioni che non possiamo ripetere due volte sono tutte quelle che portano agli alcoli (l’addizione
di acqua, ossimercurazione e idroborazione). Vediamo perché: possiamo osservare
che l’enolo si
riorganizza quando si
trova in ambiente
acido dando un
equilibrio che si chiama
tautomeria cheto-
enolica e quindi non
può più andare avanti;
la reazione con l’acqua
non può essere
ripetuta.
TAUTOMERIA
L’ossigeno condivide il suo doppietto libero con il carbonio e questo dà la spinta per la rottura del doppio
+
legame che invece si prende l’elettrofilo (H ).
L’altra differenza sostanziale tra alchini e alcheni è che si dice che gli alchini sono acidi rispetto ad alcani e
alcheni:
-50
alcani: Ka 10
-44
alcheni: Ka 10
-25
alchini: Ka 10
Questa diversa acidità dipende dall’ibridazione del carbonio. Va a diminuire il carattere p e aumenta il
carattere s.
Quello che si forma è un sale degli alchini (acetiluri) e si usano come nucleofili:
CAPITOLO 5: DIENI
Dieni: doppio alchene, due doppi legami classificati in base alla posizione. Possono essere classificati in:
coniugati: quando i doppi legami sono separati da un solo legame semplice;
isolati: quando sono separati da più di un legame semplice;
cumulati: quando non sono separati l’uno dall’altro.
I dieni coniugati danno reazioni di polimerizzazione, come la gomma sintetica. Studieremo solo i dieni
coniugati perché sono gli unici ad avere la risonanza.
RISONANZA
La risonanza è lo spostamento dei doppietti elettronici pigreco o di doppietti elettronici liberi da un legame
a quello adiacente e se partiamo da specie cariche, la conseguenza è lo spostamento delle cariche presenti.
Questo spostamento di elettroni pigreco può avvenire solo fra carboni ibridati sp2 o sp. Più strutture di
risonanza posso scrivere, più stabile è la molecola di cui sto parlando.
Queste sono strutture limite di risonanza e sono descrizioni della stessa molecola. La molecola poi nella
realtà è una via di mezzo tra una e l’altra, cioè: IBRIDO DI RISONANZA
REAZIONI
I dieni coniugati danno reazioni di addizione elettrofila 1,2 e 1,4. Esempio:
-
Adesso il Br andrà ad attaccare sia il carbonio con la carica positiva del primo carbocatione 1,2 sia il
carbonio con la carica positiva del secondo carbocatione 1,4. Risultato:
Si formano tutte e due contemporaneamente perché coesistono.
carbocatione allilico dove la carica positiva è sul carbonio accanto al
doppio legame, è stabile perché da risonanza.
La scala di stabilità dei carbacationi è che un carbocatione terziario è più stabile di un carbocatione
3+ +
secondari, che è più stabile di uno primario, che è più stabile di un CH , che è più stabile di CH = C H, dove
2
la carica positiva è legata ad un carbonio del doppio legame e si chiama carbocatione vinilico.
3+ +
3° > allilico > 2° > 1° > CH > CH = CH
2
Ci sono reazioni dove, invece del carbocatione allilico, potremmo formare analogamente il radicale allilico:
PS. Ordine di stabilità: allilico > 3° > 2° > 1° > CH > CH = C H radicale vinilico
3● ●
2
Se la reazione tra l’1,3-butadiene e l’acido bromidrico viene condotta a basse temperature (-80°), sia forma
sia il prodotto 1,2 che quello 1,4 ma l’1,2 all’80% e l’1,4 al 20%. Se invece la stessa reazione la faccio a 40°
formo il 20% 1,2 mentre 80% l’1,4. Nel primo caso parlo di controllo cinetico, nel secondo caso di controllo
termodinamico. Cinetico nel senso che si forma preferibilmente e più velocemente quello cineticamente
favorito. Termodinamico invece perché a quella temperatura formo un prodotto termodinamicamente
favorito, quindi quello più stabile. Come leggero l’andamento della reazione:
1,4 è più stabile perché H e Br si danno
meno fastidio e il doppio legame è in
mezzo. Invece l’1,2, una volta formato,
può tornare indietro per andare a formare
1,4, che è quello che si accumula. La
campana più facile da superare è la prima
a sinistra, quella che richiede meno
energia di attivazione. Quindi quando
abbiamo poca energia si forma di più
prodotto 1,2 ed ecco perché parliamo di
controllo cinetico. Quando alziamo però
la temperatura anche la seconda
campana si può superare.
CAPITOLO 6: IDROCARBURI AROMATICI ->
BENZENE
Il benzene è il capostipite dei composti aromatici. Il benzene fu scoperto da Kekulè, che pensava ci fossero
2 benzeni diversi che differivano per la posizione dei doppi legami e pensava ci fosse un equilibrio tra
queste due forme. In realtà in quegli anni ancora non si aveva la conoscenza del concetto di risonanza.
Quindi le due strutture di Kekulè erano strutture limite di risonanza:
La stabilità del benzene fu dimostrata anche sperimentalmente. Quando si vuole calcolare la stabilità di un
composto, si prende una reazione di riferimento, in questo caso l’addizione di idrogeno (riduzione). Quando
due reazioni vengono paragonate, l’importante è che si arrivi allo stesso prodotto. Tutte queste reazioni
portavano alla formazione del cicloesano. Si è preso allora il cicloesene, simile al benzene, hanno sommato
idrogeno e si arrivava al cicloesano, dove, per fare questo, servivano -28,6 kcal/mol. Se si fosse trovato un
cicloesatriene (3 doppi legami) e gli avessero sommato 3 volte idrogeno (3H ), sarebbero arrivati a un
2
cicloesano che aveva un’energia 3 volte -28,6 kcal/mol. Quando poi scoprirono il benzene e fecero questa
reazione con tre molecole di idrogeno, hanno visto che in realtà non servivano -85,8 kcal/mol, ma molto
meno, cioè -49,8 kcal/mol, quindi 36 kcal/mol meno; questo perché il benzene è un composto
estremamente stabile proprio per la risonanza. La forza di stabilità sta sempre nella risonanza. Tutti i
carboni del benzene sono impegnati nei doppi legami e hanno un’ibridazione sp2, quindi molecola
totalmente planare. Ha una nuvola elettronica pigreco che ruota sopra e sotto il piano della molecola.
Un composto per essere aromatico deve rispettare contemporaneamente tre regole:
1. la molecola deve essere ciclica
2. piana
3. deve avere 4n + 2 di elettroni pigreco (regola di Huckel)
Vengono chiamati annulleni tutti quei composti ciclici dove c’è un’alternanza legame semplice/ legame
doppio. Ci sono composti che non sono aromatici ma lo possono diventare. Esempio:
Questo è un anione
ciclopentadienilico,
adesso è planare e
anche la regola di
Huckel è rispettata (6
elettroni π).
Questo è un
catione tropilio.
Adesso è anche
piano, abbiamo
dovuto strappare
uno ione idruro
con tutti gli
elettroni.
REATTIVITA’
All’inizio si pensava che la reattività del benzene fosse identica a quella di un alchene, dando quindi
addizione elettrofila. Il problema è che quando facciamo una reazione sugli alcheni, quindi addizioniamo,
3
che succede? Succede che l’alchene perde il doppio legame e diventa alcano, ibridato sp . Se il benzene
facesse la stessa cosa, perdendo il doppio legame non sarebbe più aromatico. Infatti le reazioni del benzene
sono le sostituzioni elettrofile aromatiche (SEAr): il massimo che può fare è prendere gli idrogeni e
sostituirli con un elettrofilo. Esempio:
Le reazioni del benzene sono tra le più facili perché sono tutte uguali:
Durante questa reazione forniamo un carbocatione (intermedio di Wheland o ione arenio o addotto sigma):
è stabilizzato per risonanza:
NITRAZIONE
Meccanismo: l’elettrofilo, che si deve sempre formare, si forma dalla miscela. Quando acido nitrico e acido
solforico reagiscono, essendo che l’acido solforico è più forte, avviene una reazione acido-base, infatti
possiamo trovare l’acido nitrico con il gruppo OH esplicitato:
Adesso dobbiamo ripristinare l’aromaticità andando a prendere una struttura limite qualsiasi (è uguale):
SOLFONAZIONE
ALOGENAZIONE
ALCHILAZIONE DI FRIEDEL-KRAFT
ACILAZIONE DI FRIEDEL-KRAFT
NOMENCLATURA
Si utilizzano più nomi comuni che IUPAC:
REAZIONI DELLA CATENA LATERALE:
Se invece si volesse ripetere una delle 5 reazioni che abbiamo visto con un benzene che ha già un
sostituente? Per esempio nitrazione:
Questo sostituente andrà a influenzare la reattività e vengono classificati in base a
questo.
I sostituenti infatti vengono suddivisi in attivanti e disattivanti. Gli attivanti sono quei sostitue