Kp=PCcPDdPAaPBbK_p = \frac{P_C^c P_D^d}{P_A^a P_B^b}Kp=PAaPBbPCcPDd
Dove PAP_APA, PBP_BPB, PCP_CPC, e PDP_DPD rappresentano le pressioni parziali dei
gas.
2.3. Relazione tra KcK_cKc e KpK_pKp
Le due costanti sono correlate da una relazione che dipende dalla temperatura e dalla
variazione del numero di moli di gas (Δn\Delta nΔn):
Kp=Kc(RT)ΔnK_p = K_c (RT)^{\Delta n}Kp=Kc(RT)Δn
Dove: RRR è la costante dei gas (8,314 J/mol·K),
TTT è la temperatura in kelvin,
Δn=(c+d)−(a+b)\Delta n = (c+d) - (a+b)Δn=(c+d)−(a+b), ovvero la differenza
tra il numero di moli di prodotti gassosi e reagenti gassosi.
Se Δn=0\Delta n = 0Δn=0, Kp=KcK_p = K_cKp=Kc, come accade per molte reazioni in
cui il numero totale di molecole di gas non cambia.
3. Termodinamica dell'Equilibrio Chimico
La posizione dell'equilibrio di una reazione è strettamente correlata all'energia libera
di Gibbs (ΔG\Delta GΔG), che determina se una reazione è spontanea o meno. La
relazione tra energia libera e costante di equilibrio è fondamentale per comprendere il
comportamento di un sistema chimico.
3.1. Energia Libera di Gibbs e Spontaneità
L'energia libera di Gibbs, ΔG\Delta GΔG, è una funzione termodinamica che indica la
spontaneità di una reazione:
ΔG=ΔH−TΔS\Delta G = \Delta H - T \Delta SΔG=ΔH−TΔS
Dove: ΔH\Delta HΔH è l'entalpia (calore assorbito o rilasciato),
TTT è la temperatura in kelvin,
ΔS\Delta SΔS è l'entropia (disordine del sistema).
Se ΔG<0\Delta G < 0ΔG<0, la reazione è spontanea e tende a procedere in avanti; se
ΔG>0\Delta G > 0ΔG>0, la reazione non è spontanea. All’equilibrio, ΔG=0\Delta G =
0ΔG=0, il che significa che non vi è più una tendenza netta a spostarsi né verso i
reagenti né verso i prodotti.
3.2. Relazione tra ΔG\Delta GΔG e la Costante di Equilibrio
La relazione tra l'energia libera standard (ΔG∘\Delta G^\circΔG∘) e la costante di
equilibrio è data dall'equazione:
ΔG∘=−RTln K\Delta G^\circ = -RT \ln KΔG∘=−RTlnK
Dove: ΔG∘\Delta G^\circΔG∘ è l'energia libera standard,
RRR è la costante dei gas,
TTT è la temperatura in kelvin,
KKK è la costante di equilibrio.
Questa equazione mostra che quando K>1K > 1K>1, ΔG∘<0\Delta G^\circ < 0ΔG∘<0,
e la reazione è spontanea (favorisce i prodotti). Al contrario, se K<1K < 1K<1,
ΔG∘>0\Delta G^\circ > 0ΔG∘>0, e la reazione favorisce i reagenti.
3.3. Effetto della Temperatura sull’Equilibrio
Secondo il principio di Le Châtelier, l’equilibrio di una reazione può spostarsi in
risposta a variazioni di temperatura. La relazione tra temperatura e costante di
equilibrio può essere descritta dall'equazione di Van’t Hoff:
ln K2K1=ΔH∘R(1T1−1T2)\ln \frac{K_2}{K_1} = \frac{\Delta H^\circ}{R} \left( \frac{1}
{T_1} - \frac{1}{T_2} \right)lnK1K2=RΔH∘(T11−T21)
Dove: K1K_1K1 e K2K_2K2 sono le costanti di equilibrio a temperature T1T_1T1 e
T2T_2T2,
ΔH∘\Delta H^\circΔH∘ è l'entalpia standard di reazione.
Questa equazione permette di prevedere come varierà KKK al variare della
temperatura.
4. Il Principio di Le Châtelier e i Fattori che Influenzano l’Equilibrio
Il principio di Le Châtelier descrive come un sistema all’equilibrio risponde a
cambiamenti esterni. In particolare, se un sistema in equilibrio viene perturbato da un
cambiamento di concentrazione, temperatura o pressione, il sistema si sposta in modo
da controbilanciare la perturbazione.
4.1. Variazione di Concentrazione
Se la concentrazione di uno dei reagenti o prodotti cambia, il sistema reagisce per
minimizzare questo cambiamento. Ad esempio:
Aumentare la concentrazione di un reagente spinge l'equilibrio verso i prodotti.
Aumentare la concentrazione di un prodotto spinge l'equilibrio verso i reagenti.
4.2. Variazione di Temperatura
La variazione di temperatura ha un effetto significativo sull’equilibrio chimico e può
essere spiegata anche con il principio di Le Châtelier. L'effetto dipende dal fatto che la
reazione sia esotermica (rilascio di calore) o endotermica (assorbimento di calore):
Reazioni esotermiche: il calore è considerato un prodotto. Un aumento della
temperatura sposta l'equilibrio verso i reagenti (reazione inversa), poiché il
sistema cerca di assorbire l’eccesso di calore. Un esempio di reazione
esotermica è la sintesi dell'ammoniaca nel processo Haber-Bosch:
N2(g)+3H2(g)⇌2NH3(g)+caloreN_2(g) + 3H_2(g) \rightleftharpoons 2NH_3(g) +
caloreN2(g)+3H2(g)⇌2NH3(g)+calore
Un aumento della temperatura riduce la quantità di ammoniaca prodotta.
Reazioni endotermiche: il calore è un reagente. Un aumento della
temperatura sposta l'equilibrio verso i prodotti (reazione diretta), favorendo
l’assorbimento di calore. Un esempio di reazione endotermica è la
decomposizione del carbonato di calcio:
CaCO3(s)⇌CaO(s)+CO2(g)−caloreCaCO_3(s) \rightleftharpoons CaO(s) + CO_2(g) -
caloreCaCO3(s)⇌CaO(s)+CO2(g)−calore
In questo caso, un aumento della temperatura favorisce la produzione di CO2CO_2CO2
.
4.3. Variazione di Pressione
La variazione della pressione influenza le reazioni in cui sono coinvolte specie gassose.
Quando la pressione del sistema aumenta (tipicamente riducendo il volume del
sistema), l’equilibrio si sposta verso il lato della reazione che ha un numero minore di
moli gassose. Al contrario, se la pressione diminuisce (aumento del volume),
l'equilibrio si sposterà verso il lato con un numero maggiore di moli gassose.
Esempio: consideriamo la reazione tra N2N_2N2 e H2H_2H2 per formare ammoniaca:
N2(g)+3H2(g)⇌2NH3(g)N_2(g) + 3H_2(g) \rightleftharpoons 2NH_3(g)N2(g)+3H2
(g)⇌2NH3(g)
Questa reazione ha 4 moli di gas sul lato dei reagenti e 2 moli sul lato dei prodotti.
Aumentando la pressione, l'equilibrio si sposta verso la formazione di ammoniaca
(NH3NH_3NH3) per ridurre il numero di molecole gassose, diminuendo il volume del
sistema.
4.4. Effetto dei Catalizzatori
I catalizzatori sono sostanze che accelerano la velocità delle reazioni chimiche
riducendo l'energia di attivazione necessaria, ma non influenzano la posizione
dell’equilibrio. Essi agiscono su entrambe le direzioni della reazione (diretta e
inversa), favorendo un raggiungimento più rapido dell’equilibrio senza spostarlo.
5. Tipi di Equilibrio
Gli equilibri chimici possono essere classificati in base allo stato fisico delle specie
coinvolte e alla complessità della reazione.
5.1. Equilibrio Omogeneo
Un equilibrio omogeneo è quello in cui tutte le specie coinvolte (reagenti e prodotti)
si trovano nella stessa fase, ad esempio tutte gassose o tutte in soluzione acquosa. Un
classico esempio è la reazione tra idrogeno e iodio per formare ioduro di idrogeno:
H2(g)+I2(g)⇌2HI(g)H_2(g) + I_2(g) \rightleftharpoons 2HI(g)H2(g)+I2(g)⇌2HI(g)
Tutte le specie sono gassose, quindi l’equilibrio è omogeneo.
5.2. Equilibrio Eterogeneo
Un equilibrio eterogeneo è quello in cui le specie coinvolte si trovano in fasi diverse.
Ad esempio, la decomposizione del carbonato di calcio è un equilibrio eterogeneo
perché coinvolge un solido e un gas:
CaCO3(s)⇌CaO(s)+CO2(g)CaCO_3(s) \rightleftharpoons CaO(s) + CO_2(g)CaCO3
(s)⇌CaO(s)+CO2(g)
In questi equilibri, le concentrazioni dei solidi e dei liquidi puri non sono incluse
nell'espressione della costante di equilibrio perché non variano in modo significativo.
5.3. Equilibrio Chimico in Soluzioni
Nelle soluzioni, l’equilibrio chimico è particolarmente rilevante per processi come la
dissoluzione di sali, l’idrolisi di acidi e basi deboli e la formazione di complessi. Un
esempio classico è l’equilibrio tra acido debole e la sua base coniugata in soluzione
acquosa:
HA(aq)⇌H+(aq)+A−(aq)HA(aq) \rightleftharpoons H^+(aq) + A^-(aq)HA(aq)⇌H+(aq)
+A−(aq)
L'equilibrio di dissociazione di acidi e basi deboli è fondamentale in chimica analitica e
biologica, per esempio nel contesto del pH e dei sistemi tampone.
6. Il Quoziente di Reazione (QQQ) e la Direzione della Reazione
Il quoziente di reazione (QQQ) è un parametro che ha la stessa forma
dell’espressione della costante di equilibrio, ma può essere calcolato in qualsiasi
momento, non solo all'equilibrio. Viene usato per prevedere la direzione in cui si
sposterà una reazione.
L'espressione di QQQ per la reazione generica:
aA+bB⇌cC+dDaA + bB \rightleftharpoons cC + dDaA+bB⇌cC+dD
è:
Q=[C]c[D]d[A]a[B]bQ = \frac{[C]^c [D]^d}{[A]^a [B]^b}Q=[A]a[B]b[C]c[D]d
Dove le concentrazioni utilizzate per calcolare QQQ non sono necessariamente quelle
all’equilibrio.
Confrontando QQQ con KKK:
Se Q=KQ = KQ=K, la reazione è all’equilibrio.
Se Q<KQ < KQ<K, la reazione procederà verso i prodotti (spostamento verso
destra).
Se Q>KQ > KQ>K, la reazione procederà verso i reagenti (spostamento verso
sinistra).
Questo approccio è particolarmente utile per analizzare situazioni non all'equilibrio e
prevedere l’evoluzione di un sistema chimico.
7. Applicazioni dell’Equilibrio Chimico
L'equilibrio chimico ha un’ampia gamma di applicazioni in diversi settori scientifici e
industriali. Alcuni esempi includono:
7.1. Industria Chimica
Nell'industria chimica, la comprensione e il controllo dell'equilibrio è essenziale per
massimizzare la resa dei prodotti. Ad esempio, nel processo Haber-Bosch per la
sintesi dell'ammoniaca, si utilizzano alte pressioni e temperature moderate per
spostare l'equilibrio verso la formazione di ammoniaca, ma senza penalizzare
eccessivamente la velocità di reazione.
Allo stesso modo, la produzione di acido solforico attraverso il processo di contatto
sfrutta l’equilibrio nella reazione di ossidazione dell'anidride solforosa a triossido di
zolfo:
2SO2(g)+O2(g)⇌2SO3(g)2SO_2(g) + O_2(g) \rightleftharpoons 2SO_3(g)2SO2(g)+O2
(g)⇌2SO3(g)
Qui, l’utilizzo di un catalizzatore (vanadio pentossido) e il controllo delle condizioni di
temperatura e pressione sono fondamentali per ottimizzare la produzione di
SO3SO_3SO3, necessario per la sintesi dell’acido solforico.
7.2. Biologia e Bioch