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I legami a idrogeno sono perpendicolari all’asse dei filamenti e giacciono sul
piano del foglietto β.
Si instaurano tra il C=O e l’N-H di catene adiacenti.
Le catene laterali sono disposte sopra e sotto il piano del foglietto
16
Proteine con sola struttura secondaria
Hanno struttura regolare e filamentosa; funzione meccanica e strutturale (di
sostegno).
Cheratine
α-cheratine
Sono presenti in tessuti di sostegno (peli, capelli,
unghie, corna, piume…) e nei cheratinociti (cellule
epiteliali dell’epidemide).
Proprietà:
Insolubilità in acqua: alto contenuto di amminoacidi idrofobici
Resistenza meccanica: presenza di ponti disolfuro
Inestensibilità: elevato numero di ponti disolfuro
tra cisteine (11% di Cys) si formano legami
crociati
Sono formate da 300 residui che hanno quasi
esclusivamente una struttura ad α-elica, ad eccezione di
una piccola estremità globulare (lunghezza eliche: 50
nm). Le eliche sono attorcigliate a due a due con
sinistrorso
andamento a formare supereliche (o elica
superavvolta, o coiled coil). A loro volta le supereliche si
avvolgono tra loro a formare fasci sempre maggiori:
protofilamenti (che si legano tra loro sfalsati in modo da
non avere punti deboli) e protofibrille.
β-cheratine
Ad esempio, la fibroina: componente base della seta.
Costituita da un foglietto β
antiparallelo
Ha una sequenza ripetitiva:
Glicina una ogni due residui
(44,6%)
L’altro residuo è:
2
l’alanina delle volte
o 3
(29,4 %) 1
serina delle volte (12,2 %)
o 3
le catene laterali sporgono sopra e sotto al piano del foglietto β. Quelle delle glicine
tutte da un lato, quelle di alanina e serina tutte dall’altro.
In questo modo i piani si dispongono uno sopra all’altro e le catene si interdigitano
creando interazioni di Van Der Waals, che stabilizzano.
La distanza dei piani sul lato delle glicine è di 0,35 nm; sul lato di Alanine e Serine è di
0,57 nm. 17
Proprietà:
Insolubilità in acqua: costituita da amminoacidi apolari (idrofobici)
Resistenza meccanica: foglietto β è una struttura estesa, non si può allungare
molto più di così
Scarsa estensibilità: foglietto β. Anche se leggermente estensibili:
vengono introdotti nella sequenza pochi amminoacidi con catena laterale
voluminosa (Val, Tyr) in regioni ripiegate compattamente frapposte ai foglietti β
Flessibili: le interazioni di Van Der Waals offrono molta resistenza al
piegamento
Tropocollagene
Il tropocollagene è la componente fondamentale del collagene. In
1
un mammifero è delle proteine totali. È presente in: tendini,
3
matrice delle ossa, cartilagini …
Ha solo struttura secondaria, è fibrosa ed ha funzione meccanica.
La struttura secondaria è unica.
È formata da 3 catene
polipeptidiche
1˙000 residui ciascuna
o 95 kDa peso molecolare di ciascuna catena PM (tropocollagene) = 285
o kDa
(è ricca di amminoacidi a basso peso molecolare)
Lunghezza = 260 nm; diametro = 1,5 nm le catene sono molto stirate e
o compatte tra loro
L’andamento leggermente sinistrorso delle singole catene e destrorso
della catena composta permette la massima compattezza delle catene,
fondamentale per creare legami a idrogeno tra singole catene distinte
(perpendicolari all’asse)
La regolarità delle glicine (1 ogni 3 residui) è necessaria per la
compattezza che serve a formare i legami a idrogeno. Ogni 3
amminoacidi si forma un legame a H. Ogni 3 amminoacidi le catene sono
talmente vicine che c’è spazio solo per la glicina.
Scarsa estendibilità: è già una struttura piuttosto estesa numero di
o residui per giro = 3,3
L’abbondanza (30%) di prolina (sempre successiva alla Glicina) garantisce
la corretta conformazione, poiché la sua catena laterale ingombrante si
può disporre solo all'esterno modificazioni
4-idrossiprolina e 5-idrossilisina, sono proline e lisine con
post-traduzionali: idrossilata la prolina, glicosilata la lisina), hanno gruppi
ossidrili che sono fondamentali per la resistenza meccanica
4-idrossiprolina (sempre due posizioni dopo la Gly)
o L’idrossilazione è data da un enzima che funziona
2+
ossidando Fe (prolina idrossilasi). Nel processo è utile
3+
la vitamina C che riduce il Fe , in assenza di questa si
ha una malattia: lo scorbuto
Utilità:
Ipotesi 1: i gruppi ossidrili formano legami a H tra
fibre vicine 18
Ipotesi 2: i gruppi ossidrili conferiscono una
determinata conformazione alla prolina, indispensabile
per la stabilizzazione della tripla elica
5-idrossilisina: si attaccano ad -OH componenti
o glicosaccaridiche, utili per la corretta formazione delle fibre
Le lisine presenti vengono ossidate (ad aldeide -CHO) e reagiscono
con gruppi di altre lisine, si formano quindi legami
-amminici
crociati che uniscono le estremità N-terminali e
C-terminali di molecole adiacenti. Testa contro
coda. Le molecole sono sfalsate di ¼ rispetto la
lunghezza delle file adiacenti, diminuendo così i
punti deboli. 19
Legami
crociati tra
lisine 20
Reazioni ossidoriduttive
Sono reazioni in cui avviene il passaggio di elettroni da
un composto ad un altro.
Numero di ossidazione: è la carica che quell’atomo
nella molecola avrebbe se i legami covalenti fossero
ionici (se si prendesse tutti gli elettroni l’atomo più
elettronegativo)
Algoritmo:
Individuare la specie chimica che si ossida (aumenta N
di ossidazione) e quella che si riduce (diminuisce N
ossidazione)
1. Dividere in red e ox.
1.1 Bilanciare la massa degli atomi che
cambiano numero di ox. (attenzione ai
coefficienti stechiometrici) -
2. Aggiungo un numero opportuno di elettroni (e )per
“giustificare” red e ox
+
3. Aggiungo ioni H per bilanciare la carica
4. Aggiungo H O per bilanciare H e O
2 -
5. Moltiplico per dei coefficienti red che ox in modo che e ceduti e ricevuti siano
uguali
Ponti disolfuro
-1
-2 -2 -1 -2
0
I ponti disolfuro sono legami covalenti che si instaurano tra le cisteine.
L’ossidazione delle cisteine richiede un ambiente ossidante; all’interno delle cellule
c’è poco ossigeno rispetto all’esterno: le proteine intracellulari non hanno ponti
disolfuro. Sono nelle proteine destinate alla secrezione.
Stabilizzano l’α-cheratina, che è intracellulare ma in cellule morte.
Per romperli è necessario un
ambiente riducente. 21
III. Struttura terziaria
È l’arrangiamento spaziale degli aminoacidi di
una singola catena polipeptidica a formare la
sua struttura tridimensionale a domini.
Contengono elementi di strutture secondarie e
tratti ad andamento regolare: anse e tratti che
uniscono domini. interazioni a lungo raggio
Sono prodotte dalle
tra le catene laterali di residui lontani nella
catena peptidica.
Le proteine globulari solubili hanno al loro interno gli amminoacidi e i domini idrofobici,
questo garantisce la stabilità della conformazione. Le proteine integrali di membrana:
il contrario.
Tutto α
Composte solo da α-eliche (80%) e anse.
Ad esempio: le globine. I domini idrofobici sono
all’interno Tutto α
L’ α-elica favorisce la compattazione.
Tutto β
Foglietti β antiparalleli connessi da anse che collegano i filamenti
vicini dallo stesso lato. Barile β
I Barlili β sono formati da foglietti β che non giaciono su un piano, ma
contornano uno spazio centrale (come i listelli di una botte). Sandwich
Se il “barile” è composto solo da due foglietti si chiama struttura a
sandwich.
Possono anche giacere su un piano
Struttura α/β
Foglietti β paralleli connessi da un ansa,
un α-elica e una seconda ansa.
Possono formare barili α/β (ripieni di catene
laterali) o strutture a sella (su un piano Struttura
ripiegato).
a sella
Barile α/β α + β
22
Strutture α + β
Foglietti β antiparalleli e α-eliche in domini distinti della molecola.
23
Anse (= loop)
Le anse sono regioni di ripiegamento che connettono domini adiacenti di una
catena polipeptidica o regioni interne di uno stesso dominio nelle proteine
Sono composte in larga prevalenza da residui polari
Sono sulla superficie delle proteine
Lunghezza variabile: 4-12 residui
Hanno elevata flessibilità conformazionale (capacità di oscillare sotto la
spinta energetica data dall’agitazione termica)
Non sono semplici tratti di connessione: molte di esse contengono residui che
hanno un ruolo chiave nella funzione della proteina (ad esempio negli
anticorpi)
Ripiegamenti β (β turns)
Sono anse estremamente brevi e compatte che
connettono due foglietti β antiparalleli
consecutivi.
Struttura: 4 residui che comportano un’inversione
completa. Legame a idrogeno tra C=O del primo
residuo e N-H del quarto. Sono più vincolati delle
altre anse, la flessibilità conformazionale è molto
limitata. Forze che stabilizzano la struttura terziaria (e quaternaria)
Le interazioni non covalenti
intramolecolari stabilizzano le
proteine in quanto si oppongono
all’effetto destabilizzante
dell’entropia, che tende a far perdere
loro la struttura ravvolta.
Con l’aumentare della temperatura la
proteina perde progressivamente la
struttura ravvolta e ne assume una
disordinata.
24
IV. Struttura quaternaria
È l’associazione di più catene polipeptidiche tramite interazioni non covalenti (e/o
ponti disolfuro).
Molte proteine note possiedono struttura quaternaria.
Definizioni:
Subunità: sinonimo di catena polipeptidica,
ma va riferito solo a proteine dotate di struttura
quaternaria
Monomero: proteina composta di un’unica
catena polipeptidica e priva di struttura
quaternaria
Dimero, trimero ecc.: proteine composte
rispettivamente di 2, 3 ecc. subunità
Oligomero: proteina composta da più
subunità, ma in numero limitato (ad es.:4, 6 o
8)
Multimero: proteina composta da un numero molto elevato di subunità
Emoglobina
Eterodimero, eterotrimero ecc.: proteine composte rispettivamente di 2, 3
ecc. subunità diverse
Omodimero, omotrimero ecc.: proteine composte rispettivamente di 2, 3 ecc.
subunità uguali
Protomero: minima unità ripetitiva di proteine oligomeriche composte di
subunità di diverso tipo (es. coppia subunità catalitica + regolativa)
L’assemblaggio delle subunità di una certa proteina non avviene a
caso, ma produce sempre una geometria ben precisa e
predefinita, inscritta nella struttura delle subunità.
strutture molecolari destinate a
Ogni subunità possiede
realizzare il legame con le altre: in cui sono presenti molteplici gruppi
funzionali perfettamente complementari gli uni verso gli altri.
Un’interazione basata su un unico legame idrogeno non potrebbe mai garantire
questo.
Il riconoscimento molecolare (molecular recognition) è un
evento che governa moltissimi processi di importanza primaria nei
sistemi biologici (conformazione di proteine oligomeriche,
interazione tra antigeni e anticorpi, legame tra gli enzimi e substrati
Esempio:
…). legame della fosfocolina ad un anticorpo. La specificità
di riconoscimento è realizzata grazie a un definito orientamento di
alcuni residui dell’anticorpo, i quali producono interazioni molteplici
e specifiche con l’antigene.
Ruoli delle strutture quaternarie:
a) L’allostericità: il legame di una piccola molecola a una subunità modifica
l’affinità delle altre subunità per quella stessa molecola, normalmente
aumentandola
b) L’interazione tra subunità incrementa significativamente la loro stabilità
termodinamica 25
c) Consente di ridurre la lunghezza del tratto di DNA codificante proteine
strutturali. Se una proteina è composta da più copie della stessa subunità
d) In certi casi la formazione di oligomeri coinvolge subunità che possiedono
attività enzimatiche funzionalmente correlate, cioè che catalizzano
trasformazioni chimiche diverse ma facenti parte della stessa via metabolica
e) In certi casi l’associazione di diverse subunità a dare oligomeri consente di
generare un repertorio di isozimi (enzimi che catalizzano la stessa reazione ma
hanno diversa sequenza amminoacidica o composizione in subunità diverse)
Naturazione – denaturazione delle proteine
La struttura primaria determina in modo univoco la struttura
tridimensionale di una proteina, nelle condizioni fisiologiche
Una qualsiasi molecola proteica può avere due conformazioni:
La forma nativa è la forma
funzionale, strutturalmente corretta.