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3. L A RAZIONALIZZAZIONE DEI DIRITTI E LA COSTITUZIONALIZZAZIONE

DELL ACQUIS .

COMUNITARIO all’impegno del Parlamento europeo,

La fine degli anni ’80 segna, grazie

l’avvio del processo di

progressiva razionalizzazione diritti,

della materia dei che, nell’arco di circa

un decennio,

approderà alla proclamazione, a Nizza, della C .

ARTA DEI DIRITTI

E un processo che si sviluppa in varie tappe:

I tappa Risoluzione del

1) la di questo processo puo essere considerata la

PE del 12 aprile

1989 antenato diretto

che si puo considerare, dal tenore che assume, l’ della

Carta dei diritti.

In essa compaiono gia importanti novita consistenti nella presenza di diritti

sociali (ad es.

salute e previdenza) e diritti di piu recente generazione (ad es., in materia di

ambiente e

protezione dei consumatori), nonche nella presa in considerazione della dignita

umana come

attributo inviolabile. Carta

2) sempre nel 1989 vede la luce, per iniziativa della Commissione, la

dei diritti sociali

fondamentali dei lavoratori , approvata sotto forma di Dichiarazione da tutti

gli Stati fonti di

membri ad eccezione del Regno Unito che la approvera nel 1998. Le

ispirazione di Convenzioni OIL

questa Carta erano individuate nelle dell’ (Organizzazione

internazionale Carta sociale europea Consiglio d’Europa

del lavoro) e nella del firmata a Torino

il 18

ottobre 1961. Mentre le finalita di questa Carta sono collegate alle previsioni

contenute nel

Trattato CE, come modificato dall’AUE con particolare riferimento alle

disposizioni che

riguardano la libera circolazione dei lavoratori, la liberta di stabilimento, il

miglioramento

della sicurezza e della salute nell’ambiente di lavoro. Questo documento e

importante

perche sara una delle fonti che ispirano la Carta di Nizza.

Accordi di Schengen

3) . Con tali accordi, sottoscritti nel 1985 da GERMANIA,

FRANCIA, libera

BENELUX, e via via estesi ai vari Stati membri, fu disciplinata la

circolazione delle

persone tra i Paesi contraenti, abolendo i controlli sistematici delle persone

alle frontiere

interne. Trattato di Maastricht

4) Con il del 7 febbraio del 1992, poi, l’Unione

espressamente si diritti fondamentali garantiti dalla

impegna a rispettare “i quali sono

Convenzione

europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali

(firmata a

Roma il 4 novembre 1950) tradizioni costituzionali

e quali risultano dalle

comuni degli Stati principi generali del diritto comunitario”.

membri, in quanto

Un altro fattore di primaria importanza

5) e poi costituito dall’introduzione,

sempre con

3

Maastricht Cittadinanza europea status

, della . Con il possesso dello

civitatis si collega la

titolarita di essenziali diritti di carattere politico in una struttura democratica e

rappresentativa (ad es. il diritto di circolare e di soggiornare liberamente nel

territorio degli

Stati membri, il diritto di voto e di eleggibilita alle elezioni del PE nello Stato

membro in cui

si risiede, ecc.).

4. I “ ” .

L DIBATTITO SULLA FORMA DEI DIRITTI

Nella discussione su quale fosse la soluzione da seguirsi per dotare

l’Unione di un vero e proprio

catalogo di diritti si sono fronteggiate varie ipotesi.

vecchia proposta

1) Dare corso ad una della Commissione (del 1978) di

adesione formale

alla CEDU. Tuttavia alla concreta fattibilita di tale proposta si opposero:

l’ostilità di alcuni Stati

sia (paventandosi il rischio di un allargamento

incontrollato

delle competenze delle Istituzioni europee);

Corte di giustizia.

sia la

 Arricchire i Trattati a completare e a specificare

2) andando cosi le

disposizioni già esistenti.

Cio non si è verificato, anche se con il Trattato di Amsterdam si e avuto

comunque un

progresso tutela dei diritti.

nella In particolare con il Trattato di Amsterdam si

ebbe:

l’allargamento delle situazioni giuridiche soggettive di vantaggio, sia

attraverso

l’affermazione di una clausola generale di non discriminazione, sia mediante la

comunitarizzazione delle politiche legate all’immigrazione, dove emersero i

diritti di

asilo e in materia di ingresso e circolazione dei cittadini di Stati terzi;

la comparsa di un nuovo comma nell’art. 6 del Trattato di Maastricht in cui

viene libertà democrazia rispetto dei

sancito che “ l’Unione si fonda sui principi di , ,

diritti

dell’uomo e delle libertà fondamentali Stato di diritto

, e dello , principi che

sono

comuni agli Stati membri”. Questo comma conferisce alla tutela dei diritti, un

vero e

proprio principio fondante;

l’attribuzione espressa alla Corte di giustizia della competenza a vigilare

sull’integrita dei diritti nell’ambito dei Trattati;

la configurazione dell’accettazione e condivisione dei valori di democrazia e

di

tutela dei diritti fondamentali come requisito di base per l’adesione di nuovi

Stati

europei all’Unione.

testo ad hoc

3) Adottare un che:

4

sarebbe potuto entrare come parte speciale nel Trattato CE;

o godere di autonoma esistenza a fianco ad esso.

Nel Consiglio europeo di Colonia del giugno 1999, si opto per una codificazione

dei diritti dei

cittadini europei in un apposito catalogo, confermandosi in questa sede che il

rispetto di tali diritti e

uno dei principi fondatori dell’UE e la condizione indispensabile per la sua

legittimita. In questo

contesto anche il PE ebbe un ruolo propulsivo per la tutela dei diritti

fondamentali.

5. D N S . G “ ” C

A IZZA A TRASBURGO ENESI E VICISSITUDINI DELLA ARTA DEI DIRITTI

’UE .

FONDAMENTALI DELL

Per la stesura della Carta dei diritti fondamentali venne incaricata un’apposita

commissione

composta dai delegati dei Capi di Stato o di Governo e dal Presidente della

Commissione europea,

nonche dai membri del PE e dei Parlamenti nazionali, mentre i Rappresentanti

della Corte di

giustizia europea avrebbero potuto partecipare come osservatori, e i

Rappresentanti del Comitato

economico e sociale, del Comitato delle Regioni sarebbero stati invitati ad

esprimere il proprio

parere.

Originariamente si penso che la Carta dovesse essere un documento

solennemente proclamato,

riservando ad un momento successivo la riflessione sulle modalita di una sua

integrazione nei

Trattati.

Nel Consiglio europeo del 15 ottobre 1999 a Tampere si precisarono le norme

organizzative e

funzionali di tale organo che era composto in totale da 62 membri. In occasione

di questo Consiglio

europeo, fu stabilito che l’organo (che alla prima riunione decise di

autonominarsi Convenzione)

avrebbe dovuto scegliere il proprio Presidente che fu individuato nella persona

di Roman Herzog,

ex Presidente della Germania federale e Presidente del Tribunale federale

tedesco. Questo organo

prese il nome di Convenzione “Herzog” ed affiancato da 3 vicepresidenti che

facevano parte del

Praesidium,

cosiddetto cioe l’organo che nel corso dei lavori svolse un ruolo

propulsore e di

coordinamento essenziale.

Il metodo di lavoro della Convenzione era improntato ad un’ampia pubblicita. E

per realizzare una

maggiore partecipazione, ai lavori sono stati associati anche i rappresentanti

del Consiglio

d’Europa, delle associazioni sindacali, delle organizzazioni non governative,

nonche degli Stati

candidati all’adesione.

L’intento era quello di arrivare alla formulazione di un testo limpido che fu

approvato il 26

settembre 2000 e trasmesso il 2 ottobre 2000 alle istituzioni comunitarie.

Il progetto della Carta venne poi approvato all’unanimita dal Consiglio europeo

di Biarritz (13-14

ottobre 2000), trasmettendolo, a sua volta, al PE e alla Commissione che vi

manifestarono il loro

5

consenso.

Carta dei diritti fondamentali dell’UE

La viene proclamata a Nizza nel

dicembre del 2000. Essa civili politici economici sociali

riuniva in un unico testo i diritti , , e che

concernono la societa nel

suo complesso, sino a quel punto enunciati in fonti diverse, ovvero

internazionali, europee o

nazionali. quale capacità di incidenza dovesse

Subito si pone il problema di

riconoscersi alla Carta . Puo

ricordarsi come non siano mancate prese di posizione in grado di attribuire alla

Carta una certa

influenza, come la Comunicazione della Commissione diretta a tutti i servizi

della Commissione

stessa, recante al suo interno un codice di condotta nel quale espressamente

viene sostenuto che

ogni proposta adottata dalla Commissione doveva essere scrutinata affinche

compatibile con

fosse

la Carta. Bisogna ricordare anche la risoluzione del PE sul Trattato di Nizza,

nella quale, pur

ribadendosi la richiesta che la Carta fosse integrata nei Trattati al fine di

garantire pienamente i

diritti di ogni persona, venne sottolineato l’impegno del Parlamento stesso a

vigilare da subito sul

rispetto dei diritti e delle liberta riconosciuti da tale Carta.

In particolare sia la Commissione che il Parlamento, pur riconoscendo

l’assenza di efficacia

giuridica diretta, tenerne conto atti

si impegnavano a nel porre in essere gli

di propria competenza.

Anche a livello nazionale la proclamazione della Carta ebbe conseguenze

rilevanti, soprattutto su

alcuni ordinamenti regionali come quelli della Calabria e della Basilicata, che in

occasione della La

revisione dei propri Statuti, si sono impegnate a tenerne conto (art. 1: “

Calabria fa propria la

Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea ”).

Segui poi l’obiettivo di integrare la Carta nel Trattato costituzionale. La scelta fu

quella di collocare

la Carta nella II Parte del Trattato, con alcune modifiche rispetto al testo

proclamato a Nizza.

Con il Trattato di Lisbona si decise di non replicare l’incorporazione del

documento, ma si conferì, stesso valore giuridico dei Trattati

con effetto dal 1/12/2009, alla Carta lo :

e infatti oggi l’articolo “L’Unione riconosce i diritti, le libertà e i principi

6, par. 1, del TUE ci dice che

sanciti nella Carta

dei diritti fondamentali dell’Unione europea del 7 dicembre 2000, adattata il 12

dicembre 2007 a

Strasburgo, che ha lo stesso valore giuridico dei Trattati”.

Con la riproclamazione di Strasburgo del 2007 la Carta subi poi alcune

modifiche al fine di

mutamenti lessicali

adattarla ai introdotti dal Trattato di Lisbona.

Agenzia dell’UE per i diritti fondamentali

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A.A. 2022-2023
9 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

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