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E
= ⋅
max
classe ,
100
f .
s
.
cioè come il rapporto percentuale dell’errore massimo e il fondo scala dello strumento, f.s..
Normalmente le classi impiegate per gli strumenti sono: 0.05; 0.1; 0.2; 0.5; 1.0; 1.5; 2.5; 5.
Negli strumenti digitali essa è espressa con due contributi uno proporzionale alla misura e l’altro
costante, eventualmente, dipendente dal range impiegato. (Es. Accuracy = K % reading + K %
1 2
% reading + K ·digit dove con il digit si intende l’ultima cifra del
range, oppure Accuracy = K
1 2
risultato numerico visualizzato).
Ripetibilità (repeteability): Questo parametro specifica l’attitudine dello srumento a fornire
d) valori della grandezza di uscita poco differenti fra loro, quando è applicato all’ingresso lo stesso
misurando più volte consecutivamente, nelle stesse condizioni operative. In assenza di effetti
sistematici la ripetibilità coincide con l’incertezza della misura, altrimenti fornisce
un’indicazione solo sulla variabilità dei valori letti.
Stabilità (stability): E’ la capacità di un dispositivo di misurazione di conservare inalterate le sue
e) caratteristiche di funzionamento per un intervallo di tempo relativamente lungo. Secondo i casi,
si suole parlare di mesi o di anni. Viene espressa specificando la variazione massima che si può
verificare nell’uscita, in valore assoluto, relativo , o ridotto, a parità di misurando e di condizioni
operative entro un determinato intervallo di tempo, può anche essere espressa in unità di misura
del misurando.
La stabilità è solitamente espressa in termini quantitativi mediante il concetto di deriva, che è la
variazione, solitamente lenta e continua, dell’indicazione di un dispositivo di misura che non è
causata da variazioni della grandezza in misura o delle grandezze di influenza. Viene anche
usato, con riferimento all’uscita con misurando nullo, il termine deriva dello zero.
Per tener conto dell’influenza del tempo sul comportamento dello strumento; a volte sono fornite
le caratteristiche dello strumento al variare del tempo trascorso dall’ultima taratura.
Isteresi: Indica la tendenza di uno strumento di esibire valori di lettura diversi in corrispondenza
f) dello stesso misurando, quando questo è fatto variare per valori crescenti o decrescenti. L’isteresi
é valutata come la massima differenza fra i valori della grandezza d’uscita corrispondenti al
medesimo misurando, quando si considerano tutti i possibili valori entro il campo di misura, ed
ogni valore viene raggiunto, prima partendo dall’estremo inferiore, poi partendo dall’estremo
superiore.
Così definita, l’isteresi congloba anche l’incertezza dovuta alla risoluzione. A volte i due
fenomeni vengono divisi e al termine isteresi si attribuisce il significato di differenza fra
l’isteresi valutata come prima e la risoluzione.
L’isteresi viene espressa specificando la variazione massima che si può verificare nell’uscita, in
valore assoluto o in percentuale della portata, a parità di misurando e di condizioni operative,
entro un determinato intervallo di tempo.
Funzione di taratura: E’ la relazione che permette di ricavare da ogni valore della grandezza di
g) uscita (valore misurato) la corrispondente fascia di valori ragionevolmente attribuibili al
misurando (l’ingresso dello strumento). L’informazione completa viene di solito fornita
specificando separatamente (in forma grafica, tabulare, o analitica) dove si colloca la fascia di
valore, mediante un punto situato in posizione intermedia nella fascia, e l’ampiezza della fascia
stessa. Un esempio di diagramma di taratura è mostrato in Fig. 3, dove è anche evidenziata la
curva di taratura, che stabilisce una relazione univoca tra letture e misure (curva centrale).
Figura 3: Esempio di funzione di taratura
L'inverso della pendenza della curva di taratura prende il nome di sensibilità (sensitivity) e può
assumere valori diversi in diversi punti della curva, come nel caso della curva riportata nella
Figura. Quando la curva di taratura è una retta, cioè esiste una relazione di proporzionalità fra
uscita e misurando, essa viene espressa di regola con un coefficiente chiamato costante di
taratura.
La curva di taratura se correttamentente riportata è in grado di sintetizzare nella sua forma
OSS.
la maggiorparte delle caratteristiche statiche dello strumento quali (es. il campo di misura, il
fondoscala, sensibilità, risoluzione, l’incertezza della misura, l’accuracy).
La funzione (diagramma o tabella) di taratura di un dispositivo per misurazione dipende da un
certo numero di grandezze di influenza:
valore di tensione, frequenza, ecc.
- Sistema misurato:
- Sistema utilizzatore: impedenza d’ingresso.
Sistema ausiliario: tensione, frequenza, impedenza equivalente.
- Ambiente: temperatura, pressione, umidità, vibrazioni, campi elettrici o magnetici.
- SISTEMA DI MISURA / GRANDEZZE DI INFLUENZA
x(t) Sistema di
Sistema sotto Sistema
misura utilizzatore
misura Ii
Im Ic
Ia Ia
AMBIENTE
AMBIENTE
Im = caratteristiche del misurando (es. Frequenza del segnale)
Ic = caratteristiche del sistema utilizzatore (quindi del segnale di uscita)
Ii = caratteristiche del sistema di misura
Ia = grandezze dell’ambiente (es. temperatura, pressione, umidità)
Figura 4: Schematizzazione dell’interazione del sistema di misura e i parametri di influenza
Linearità: E’ un’indicazione di quanto la curva di taratura si discosta dall’andamento rettilineo.
h) E’ specificata fornendo il valore massimo dello scostamento dei singoli punti della curva di
taratura da una retta di riferimento opportunamente definita. Si definiscono dunque tanti tipi di
linearità quanti sono i modi di scegliere la retta di riferimento. In particolare, le definizioni
utilizzate sono le seguenti:
Linearità riferita allo zero: La retta di riferimento passa per l’estremo inferiore della curva di
- taratura, corrispondente all’estremo inferiore del campo di misura, ed è tracciata in modo da
rendere minimo il più elevato (in valore assoluto) degli scostamenti.
- Linearità riferita agli estremi: La retta di riferimento congiunge i due estremi della curva di
taratura corrispondenti ai due estremi del campo di misura.
Linearità indipendente: La retta di riferimento è quella che rende minimo il più elevato (in valore
- assoluto) degli scostamenti.
Linearità secondo i minimi quadrati: La retta di riferimento è quella che corrisponde al valor
- minimo della somma dei quadrati degli scostamenti.
Quale che sia la retta a cui si fa riferimento, la linearità, cioè il massimo scostamento, viene
espressa di regola o in valore relativo.
2.4 Specifiche legate all’interazione con l’ambiente
a) Errore di inserzione/Impedenza d’ingresso. Per eseguire una misura lo strumento deve essere
posto “in contatto” con la grandezza che si vuole rilevare. Da un punto di vista concettuale
possiamo fare una distinzione tra “il sistema” senza lo strumento di misura e “il sistema “ in
presenza dello strumento di misura. L’inserzione dello strumento nel “sistema “ comporta
sempre una sua alterazione cui in generale corrisponde una variazione della grandezza che si
vuole misurare. Tale alterazione viene denominata errore di inserzione. Un esempio pratico di
questo effetto può essere evidenziato dall’utilizzo di un termometro nella la misura della
temperatura di un corpo avente massa comparabile con quella del termometro stesso. Risulta
evidente che nel momento in cui il termometro verrà posto in contatto con il corpo si avrà un
flusso di calore tra i due e l’indicazione che si otterrà al raggiungimento dell’equilibrio risulterà
intermedia tra la temperatura “vera” del corpo e da quella iniziale del termometro. L’entità
dell’errore di inserzione risulta dipendere dal trasferimento di energia tra “il sistema” e lo
strumento di misura, se idealmente il flusso fosse nullo si avrebbe anche un effetto di inserzione
nullo. Al fine di analizzare il flusso di energia e quindi determinare gli errori di inserzione si può
ricorrere agli schemi che utilizzano una rappresentazione a parametri concentrati dei sistemi
fisici, la cui applicazione nel campo elettrico è particolarmente comune. Normalmente uno
Si può
strumento di misura viene schematizzato mediante la sua impedenza di ingresso.
agevolmente dimostrare che nel caso di misura di una tensione l’errore di inserzione dal rapporto
tra l’impedenza equivalente “vista “ dai punti di inserzione del voltmetro e l’impedenza del
voltmetro stesso. In particolare l’errore tende a zero quando l’impedenza del voltmetro è molto
più elevata di quella equivalente del sistema. Nel caso di misura di una corrente la condizione
per ottenere un ridotto errore di inserzione risulta invece quella opposta, ovvero, l’impedenza del
misuratore deve essere molto più piccola di quella del sistema. Schemi analoghi a quelli elettrici
si possono definire per le grandezze meccaniche, termiche, idrauliche, ecc. e su questi valutare
gli effetti di inserzione con gli stessi formalismi.
Tutte le caratteristiche metrologiche sono garantite se ogni grandezza d’influenza (es.
b) temperatura, umidità, vibrazioni, campi elettrici e magnetici etc.) è contenuta entro determinati
Molto spesso è interessante
intervalli detti campi di impiego per le grandezze di influenza.
conoscere il comportamento dello strumento al di fuori delle sue condizioni di riferimento;
per ogni grandezza di influenza, che dia informazioni su
occorre quindi una funzione d’influenza
come agisce la grandezza sulle caratteristiche dello strumento. Ovviamente anche queste
funzioni avranno un loro campo di validità.
c) Caratteristiche fisiche. Caratteristiche quali le dimensioni, il peso, materiali di costruzione vanno
dichiarati in quanto posso influire sulla scelta dello strumento più adatto ad una specifica
applicazione.
d) Modalità di alimentazione. Solitamente sono specificate le caratteristiche che deve avere
l’alimentazione ausiliaria in termini di frequenza, ampiezza e forma d’onda.
e) Un ulteriore variabile da tenere in considerazione è il campo di magazzino per le grandezze di
influenza, che racchiude le condizioni in cui deve essere immagazzinato un dispositivo per
misurazione, ossia l’intervallo di valori entro cui deve essere compresa ciascuna grandezza di
influenza per tutto il tempo in