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SISTEMI DI CONTROLLO INTERNI: DAL CONTROLLO DI
GESTIONE A QUELLO STRATEGICO (SOTTOSISTEMA
GESTIONALE)
Sulla base di tali osservazioni possiamo comprendere come l’azienda
interagisca con l’ambiente esterno dinamico, che impone flessibilità
e rapidità delle risposte aziendali soprattutto in termini sistema di
controllo, il quale deve garantire un processo continuo, capace di
segnalare e di rispondere prontamente alle criticità.
Ma cos’è un sistema di controllo? Il sistema di controllo (o di
performance) è un insieme di procedure per mezzo delle quali si
verifica il raggiungimento degli obiettivi con un impiego efficiente
ed efficace delle risorse. Esso non deve essere immaginato come un
semplice strumento di rilevazione dei dati ex post, bensì deve
permettere l'applicazione dei successivi interventi e miglioramenti della
pianificazione e delle programmazione future, secondo un'azione di ritorno
(feed-back).
In particolare, possiamo osservare come sia di fondamentale importanza il
sistema di controllo di gestione. Esso deve mettere a disposizione
della dirigenza le informazioni necessarie per guidare il proprio
comportamento e dunque per aiutarla ad assumere
decisioni che permettano il conseguimento di obiettivi precedentemente
individuati attraverso l’impiego efficiente ed efficace delle risorse
disponibili. Il CDG opera in un’ottica di breve periodo, confrontando i
risultati attesi con i risultati effettivamente conseguiti con
meccanismi di feedback ad intervalli brevi (mese, trimestre). Tale
tipologia di controllo presuppone dunque che siano definiti gli
obiettivi aziendali, attribuendoli ai vari responsabili delle unità
organizzative di riferimento e valutando i risultati raggiunti in
termini economici finanziari. La complessità ambientale, però, come
poc’anzi citato, ha determinato anche la necessità di rivedere i sistemi
di controllo tradizionali in modo da poter valutare non solo i risultati
economico-finanziari, bensì anche quelli strategici; dunque, la
capacità competitiva dell’impresa da cui discende la sua
possibilità di sopravvivenza.
In particolar modo per rispondere alle esigenze delle imprese, il sistema
di controllo deve avere un approccio olistico, che garantisca anche
di valutare gli intangible asset, ovvero quelle risorse immateriali
dell’azienda che non trovano una collocazione contabile (come
tasso di fidelizzazione, quota di mercato, customer satisfaction,
tasso di innovazione)ma in grado di valutare la capacità competitiva
dell’impresa e dunque che si identificano come value driver, ovvero le
variabili che influenzano i risultati economico-finanziari. Cioè è
reso possibile attraverso l’utilizzo di indicatori multidimensionali che
valutano non solo gli aspetti quantitativi bensì anche quelli
qualitativi. Si parla dunque non più di semplice controllo di gestione
bensì di controllo strategico, il quale si pone inoltre come obiettivo la
comprensione dell’adeguatezza dei risultati in un’ottica di medio-
lungo termine. Ne consegue che l’ambito del controllo strategico
sia più ampio di quello del CDG sia per quanto concerne la variabile
temporale sia per gli strumenti di cui si avvale (indicatori
multidimensionali) e conseguentemente per gli oggetti di calcolo
(tasso di fidelizzazione etc)
In buona sostanza un controllo si definisce valido e strategico
quando consente di osservare l’impresa nel tempo per
comprendere le dinamiche evolutive e di posizionarla nello spazio
competitivo.
SISTEMA INFORMATIVO (DEFINIZIONE. ELEMENTI,
FINALITA’, EFFICIENZA ED EFFICACIA)
E’ chiaro come per attuare il controllo di gestione è necessario avere a
propria a
disposizione delle informazioni, output garantito dal Sistema
Informativo. Per parlare di
sistema informativo risulta necessario e prodromico conoscere la
definizione di sistema informativo.
Un sistema informativo aziendale è un insieme di elementi e di
relazioni che permettono di produrre, elaborare e distribuire
informazioni (che riguardano dinamiche e fenomeni aziendali), nel
momento e nel luogo che necessitano i soggetti in azienda che ne
hanno bisogno per la loro attività.
Il sistema informativo è composto da 5 elementi in particolare:
Dati: Insieme di elementi grezzi (numeri, parole,
simbologie,lingue e formati diversi), non contestualizzati e
interpretati, che individuano determinati fenomeni interni o esterni
all’azienda (es. 38)
Processi: Insieme di procedure e tecniche applicate per
raccogliere ed elaborare i dati (modelli matematico-statistici)
Risorse umane: Soggetti che si occupano di raccogliere e
catalogare i dati interessanti, scegliendo quelli più
opportuni da elaborare in base alla struttura alla quale sono
diretti.
Risorse tecnologiche: Si basano principalmente sull’Information
Technology (IT) ovvero, tecnologie che raccolgono, archiviano ed
elaborano i dati a velocità molto elevate, per poi trasmetterli sotto
forma di informazioni.
Informazioni: Essi rappresentano l’output del sistema
informativo, ovvero insieme di dati elaborati, contestualizzati
ed interpretati con il fine di garantire un’utilità per chi li
riceve, soddisfando le esigenze informative di quest'ultimi (es. 38
gradi→febbre)
Dunque, il sistema informativo ha una duplice finalità, ovvero di
soddisfare:
1. esigenze informative interne: fornire ad ogni centro
decisionale le informazioni al fine di razionalizzare la
relativa decisione
2. esigenze informative esterne: fornire informazioni utili
riguardanti le dinamiche aziendali per gli stakeholders
esterni (es. i finanziatori)
Il requisito fondamentale, il caposaldo che un sistema informativo
aziendale deve possedere, è dunque la capacità di soddisfare le
esigenze conoscitive interne ed esterne, ma soprattutto di farlo con un
modus operandi che garantisca la massima EFFICIENZA ED
EFFICACIA.
Si parla di efficienza di un sistema informativo quando si riesce a
massimizzare il rapporto tra valore delle informazioni ottenute
(output) e relativi costi sostenuti (per gli strumenti, le procedure, e il
personale ovvero i fattori per elaborare i dati, gli input), dunque si applica
il principio minimo mezzo massimo risultato, dove per valutare tale
capacità si utilizza l’indicatore economico Valore Aggiunto= Valore
dell’output - costo sostenuto
→(Maggiore sarà il valore aggiunto, maggiore sarà l’efficienza)
Si parla di efficacia di un sistema informativo quando esso garantisce il
raggiungimento degli obiettivi prefissati. In particolare, un sistema
informativo per risultare efficace deve possedere 7 requisiti:
-Integrazione: deve consentire di gestire in modo integrato e
sinergico tutti i principali processi di un’azienda garantendo un
patrimonio informativo collettivistico e unitario.
-Flessibilità: I sistemi informativi devono essere flessibili dal
momento che l’assetto organizzativo e l’ambiente esterno in cui
si colloca l’organizzazione sono realtà in continuo
mutamento, che fanno variare le esigenze conoscitive
dell’impresa.
-Accettabilità: è necessario che il sistema sia accettato per tutti
gli utenti e le persone coinvolte nel processo di trattamento e
comunicazione dei dati. Per raggiungere tale obiettivo, è necessario
che ciascun utente conosca e comprenda l’importanza del
sistema informativo che rappresenta una forma di conoscenza e
non un’azione coercitiva per lo svolgimento delle proprie
funzioni.
-Affidabilità: Un sistema informativo è affidabile se è in grado di
fornire dati accurati, ossia corrispondenti ai fenomeni reali che
rappresentano, misurando correttamente la realtà, o, nel caso in
cui le informazioni siano rappresentate da quantità “soggettive”,
di farne valide astrazioni.
-Verificabilità: Gli utenti devono essere in grado di verificare
l’affidabilità del sistema e quindi controllare come i dati vengono
manipolati dal momento della raccolta in poi.
-Tempestività: Un sistema informativo si dice tempestivo quando è in
grado di fornire all’azienda informazioni significative entro limiti
di tempo adeguati a consentire un’efficace attività di pianificazione e
controllo dell’attività organizzativa.
-Selettività e rilevanza: Un sistema informativo si dice selettivo se è
in grado di fornire dati, appunto in maniera selettiva,
qualitativamente rilevanti a tutti coloro che lavorano a livello
decisionale e/o operativo.
INTRODUZIONE CLASSIFICAZIONE DEI SISTEMI
INFORMATIVI AZIENDALI
All’interno delle aziende, i sistemi informativi sono numerosi e diversi
tra loro: sono implementati in momenti differenti, basati su tecnologie
diverse e hanno funzioni e obiettivi diversi. Sarà dunque utile classificare
e distinguere i sistemi informativi:
-sulla base del tipo ‘’informativo’’, ovvero del diverso patrimonio
dei dati utilizzato;
-sulla base del tipo ‘’tecnologico’’, ovvero della diversa tecnologia
utilizzata;
-sulla base del diverso tipo di attività supportata dal sistema;
-sulla base della diversa area funzionale interessata;
-sulla base dei diversi processi aziendali
CLASSIFICAZIONE SULLA BASE DEL TIPO DI ATTIVITA’
SUPPORTATA
Relativamente alle attività, i sistemi informativi si suddividono in base
alla tipologia. In particolare, si fa riferimento alla piramide aziendale
(piramide o modello di Anthony), al cui gradino più basso sono
collocate le attività operative, poi salendo quelle tattiche e al vertice
quelle strategiche. In particolare quelli maggiormente utilizzati sono:
-EDP (Electronic Data Processing) / ATTIVITA’ OPERATIVE
1. sistema orientato all’efficienza
2. permette l’automazione dei processi in ottica operativa,
sostituendo le attività impiegatizie. In particolare parliamo di tutte
quelle attività operative come l’attuazione delle direttive, e la
misurazione e valutazione dell’efficienza produttiva.
3. Le informazioni per tali decisioni sono interne, dettagliate e
fortemente strutturate (alta ripetitività e bassa ambiguità,
incertezza dell’esito), e fanno ricorso a modelli precostituiti
standard. Un esempio di applicazione potrebbe essere il calcolo
delle paghe, degli stipendi, delle fatture etc
4. Si pone enfasi sul presente, necessita dunque precisione e
accuratezza dei risultati per cui. esso richiederà un approccio
passivo e risulterà c