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FILTRARE E CONSERVARE L'ACQUA

Funzioni chiave del suolo:
  • produzione alimentare e di biomasse;
  • serbatoio di carbonio;
  • decomposizione della sostanza organica e chiusura dei cicli dei nutrienti;
  • filtro biologico, riduce gli effetti di agenti contaminanti e patogeni sul comparto idrico;
  • regolazione dei flussi idrici;
  • riserva genetica;
  • fonte di materie prime;
  • supporto fisico alle attività umane e alle infrastrutture;
  • memoria dell'evoluzione culturale (conserva testimonianze paleogeografiche, paleoclimatiche, paleontologiche e archeologiche).
3.2. La qualità del suolo e la sua tutela Il suolo influenza in modo determinante:
  • qualità dell'acqua superficiale e sotterranea e la loro qualità;
  • composizione della troposfera;
  • biodiversità;
  • produzione di biomassa;
  • salute umana.
Per essere considerato di buona qualità, deve essere in grado di:
  • fornire raccolti abbondanti e
sani; decontaminare l'acqua che lo attraversa; emettere quantità ridotte di gas nocivi per gli ecosistemi circostanti; decomporre la sostanza organica. Il suolo è un'entità molto variabile nello spazio e nel tempo e ha un ruolo critico nel mantenimento della qualità ambientale. Per poter definirne la qualità, è necessario considerare contemporaneamente una moltitudine di aspetti, altrimenti la definizione risulterebbe troppo specifica e limitata ad un certo ambito. La definizione più completa è quella data dalla Soil Science Society of America, secondo cui la qualità è la capacità di uno specifico suolo di funzionare nell'ambito di un ecosistema naturale o gestito, al fine di sostenere la produttività vegetale e animale, mantenere o migliorare la qualità dell'aria e dell'acqua e supportare la salute umana e le abitazioni. La qualità del suolo dipende quindi.essenzialmente dalla sua capacità di funzionare, sostenere la vita e mantenere integri i cicli dei nutrienti e i flussi energetici. Conservare la qualità del suolo significa conservare le condizioni necessarie alla vita vegetale e animale, alla protezione delle risorse naturali quali acqua e foreste e assicurare uno sviluppo agronomico sostenibile. I fattori più importanti che influenzano la qualità di un suolo sono:
  • tessitura;
  • porosità;
  • capacità di ritenzione idrica;
  • umidità;
  • temperatura;
  • densità.
Queste sono tutte caratteristiche fisiche che condizionano la circolazione di acqua e nutrienti nel terreno, il grado di erosività, il grado di aerazione e l'attività microbica. A questi si aggiungono caratteristiche chimiche quali la disponibilità di nutrienti (azoto, fosforo e potassio), il pH e la conducibilità chimica. Le attività chimiche e biologiche (sia microbiche sia vegetali)

Sono strettamente correlate ai valori di questi parametri. Se non vi sono le condizioni chimiche idonee e un'adeguata disponibilità di nutrienti, le attività svolte da microrganismi e piante vengono inibite. Tessitura e porosità, in particolare, influenzano la capacità di ritenzione idrica e i processi degradativi. Un suolo sabbioso, essendo costituito da granuli di grosse dimensioni, presenta molti interstizi (alta porosità), una caratteristica che gli conferisce scarsa capacità di ritenzione dell'acqua meteorica e di irrigazione, che tende a passare velocemente negli strati sottostanti per gravità. Un suolo completamente argilloso, al contrario, ha bassa porosità e trattiene l'acqua con forza, impedendo alle radici di assorbirla. La porosità è importante anche per l'aerazione di un suolo, indispensabile per garantire la respirazione di un ecosistema eterotrofo. In un suolo completamente saturo d'acqua,

Il solo ossigeno disponibile è quello in essa disciolto. Poiché la solubilità dell'O in acqua non è molto elevata (circa 9 mg/L a 20°C e 1 atm), l'ossigeno disciolto non basta per garantire il metabolismo aerobico di funghi e batteri. In assenza di ossigeno, i microrganismi svolgono un metabolismo anaerobico e formano composti ridotti generalmente tossici per le piante e la pedofauna. Per questo motivo, è fondamentale che parte dei pori resti libera dall'acqua, al fine di consentire lo scambio di aria con l'atmosfera. Questa condizione si verifica solo in un suolo misto, che possiede anche spazi interstiziali di grosse dimensioni dove l'acqua non viene trattenuta.

Le funzioni del suolo possono essere compromesse da una serie di fattori che ne riducono la fertilità e la produttività, inducendone il progressivo degrado. Le principali cause di degrado sono rappresentate da processi di:

  • erosione;
  • perdita

della sostanza organica;

contaminazione puntiforme o diffusa;

impermeabilizzazione;

compattazione;

salinizzazione;

perdita della biodiversità;

inondazioni e smottamenti.

È quindi necessario garantire un'adeguata tutela della risorsa suolo e di tutta la vita che essa sostiene.

La contaminazione puntuale ha origine da fonti note e interessa areali delimitati (siti contaminati), caratterizzati dalla presenza di attività antropiche inquinanti (industrie, miniere, discariche abusive, ecc). Nel 2006-2007 in Italia sono stati identificati 57 Siti contaminati di Interesse Nazionale (SIN), in cui le operazioni di bonifica dovevano essere coordinate direttamente dalla Direzione Generale per la Difesa del Suolo del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), che si avvale di ISPRA per le istruzioni. Inoltre, erano più di 15000 i siti potenzialmente contaminati di competenza regionale, di cui più di 4000 da bonificare.

L'art. 36-bis della Legge n. 134 del 7 agosto 2012 ha apportato delle modifiche ai criteri di individuazione dei SIN (art. 252 del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.). Sulla base di tali criteri, è stata effettuata una ricognizione degli allora 57 siti classificati e, con il DM 11 gennaio 2013, il numero dei SIN è stato ridotto.

La pressione negativa che l'acqua deve vincere per entrare nelle cellule radicali è detta capillarità e aumenta al diminuire del raggio delle particelle. L'acqua disponibile per le piante è quella presente nei pori di raggio compreso tra 0.2 e 30 μm.

La competenza amministrativa sui 18 siti che non soddisfacevano i nuovi criteri è passata alle rispettive Regioni. Per alcuni SIN la perimetrazione interessa aree sia terrestri sia marine. La perimetrazione dei SIN può variare nel tempo, incrementando o riducendo le superfici coinvolte sulla base di nuove informazioni sulla contaminazione potenziale e/o

accertata di nuove aree, o sulla base di una più accurata definizione delle zone interessate dalle potenziali sorgenti di contaminazione. La contaminazione diffusa può interessare aree molto vaste ed ha origine dalla massiva introduzione di inquinanti da sorgenti diffuse sul territorio (attività industriali, traffico veicolare, agricoltura, rifiuti). Le attività industriali e civili determinano il rilascio nei suoli di metalli pesanti (Pb, Cd, As, Cr, Hg), di composti organici (IPA, diossine, furani...) e di sostanze acidificanti. Le pratiche agricole intensive determinano eccessi di elementi nutritivi (azoto, fosforo), accumuli di metalli pesanti (Cu) e diffusione di sostanze biocide. Manca ad oggi un quadro nazionale omogeneo, ma problemi di varia entità sono segnalati in quasi tutte le Regioni. L'eccesso di nitrati, in particolare, genera gravi problemi di inquinamento delle risorse idriche. Tale fenomeno è in generale decremento, anche

Per effetto delle misure intraprese in ottemperanza alla normativa europea (Direttiva nitrati). La salinizzazione consiste nell'accumulo di sali solubili nel suolo, che pregiudica la sua qualità fisica e biologica. I principali effetti sono la drastica diminuzione della biodiversità e della fertilità e l'aumento di fenomeni erosivi. Le cause possono essere naturali o antropiche (sovrasfruttamento delle falde per usi civili e agricoli).

La desertificazione rappresenta la fase terminale del degrado dei suoli ed è caratterizzata dalla perdita dello strato superficiale del suolo e da una drastica diminuzione della fertilità. Il sovrasfruttamento, la gestione non sostenibile delle risorse del suolo e le condizioni climatiche interagiscono nell'accentuare la vulnerabilità ambientale alla desertificazione non solo nelle aree aride, semiaride e sub-umide/secche del globo, ma anche in aree soggette a inquinamento chimico, salinizzazione ed

esaurimento delle falde idriche, oltre che a condizioni di inefficienza nella gestione del suolo. La Commissione Europea non ha tuttora definito una legislazione specifica per la salvaguardia del suolo, che però è in fase di preparazione. È stata adottata una Soil Thematic Strategy, in fase di implementazione, ed è stata effettuata una prima analisi degli impatti ambientali e socio-economici. È stata inoltre formulata una Proposta di Direttiva Quadro per la Protezione del Suolo (SFD, Soil Framework Directive), che definisce principi e obiettivi comuni per la protezione e l'utilizzo sostenibile dei suoli in EU. Il legislatore, essendo consapevole che il suolo all'interno della Comunità Europea presenta un'estrema variabilità, delinea un quadro generale a livello europeo ma demanda a politiche nazionali e locali l'adozione di misure efficienti specifiche per affrontare ed arrestare i fenomeni di degrado. In Italia la

La legislazione in merito alla tutela della matrice suolo appare in notevole ritardo rispetto a quanto invece avviene per le acque e per l'aria. L'argomento è trattato in modo frammentario, focalizzando l'attenzione su problemi specifici affrontati in specifiche normative (es. D.Lgs. 152/2006), quali: rischio idrogeologico, discariche, acque superficiali e sotterranee, riciclo fanghi di depurazione in agricoltura, bonifiche, rifiuti, ecc. Il suolo viene scarsamente considerato in senso pedologico quale elemento naturale che assicura funzioni chiave a livello ambientale, produttivo, sociale ed economico, ma soprattutto non viene mai considerato in senso bioecologico quale espressione della vita in esso presente e generatore esso stesso di vita.

3.3. Bioindicatori e approcci per il biomonitoraggio dei suoli

I due problemi principali nell'ambito della bioindicazione e del biomonitoraggio dei suoli sono la scarsa conoscenza della biologia ed ecologia dei nostri suoli e

à di un prodotto o di un servizio è data dalla molteplicità di fattori da considerare. Alcuni di questi fattori possono essere oggettivi, come ad esempio le caratteristiche tecniche del prodotto o la competenza del personale che eroga il servizio. Altri fattori, invece, sono più soggettivi e dipendono dalle aspettative e dalle preferenze individuali del consumatore. Per valutare la qualità di un prodotto o di un servizio, è possibile utilizzare diversi strumenti e metodologie. Uno dei più comuni è il sondaggio o il questionario, che permette di raccogliere le opinioni e le valutazioni dei consumatori. Questi strumenti possono essere somministrati in forma cartacea o online, e possono includere domande a risposta aperta o a risposta chiusa. Un altro metodo per valutare la qualità di un prodotto o di un servizio è l'analisi dei dati di vendita o di utilizzo. Questo approccio permette di valutare l'efficacia e l'efficienza del prodotto o del servizio, in base ai risultati ottenuti sul mercato. Infine, è possibile utilizzare anche l'osservazione diretta o l'analisi dei feedback e delle recensioni dei consumatori. Questo approccio permette di valutare la qualità del prodotto o del servizio in base all'esperienza diretta dei consumatori. In conclusione, valutare la qualità di un prodotto o di un servizio è un processo complesso che richiede l'analisi di diversi fattori. Utilizzare strumenti e metodologie appropriate può aiutare a ottenere una valutazione affidabile e oggettiva.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
91 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/07 Ecologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eleonoraeffe di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biomonitoraggio e biotecnologie ambientali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Volpi Ghirardini Annamaria.