FUSTI DI INTERESSE ALIMENTARE
In molte specie la struttura del fusto si è modificata per assumere funzione di riserva,
assumendo anche interesse alimentare. Generalmente viene accumulato amido, ma si
possono trovare sostanze diverse come il saccarosio, nella canna da zucchero, e i
fruttani (inulina) nel tubero di topinambour
1. FUSTI PROPRIAMENTE DETTI
Canna da zucchero (Graminacee). Raggiunge 4-5m d'altezza. Ogni pianta ha un
fusto principale e parecchi fusti aerei di diametro 3-5cm e può raggiungere il peso di
10kg. All'interno di ogni fusto c’è un liquido sciropposo, da cui si ricava lo zucchero. I
residui dell’estrazione dello zucchero vengono utilizzati per l’alimentazione animale
Cuori di palma. Si ricavano dal midollo della parte vegetativa posta sulla sommità di
alcuni tipi di palma. Per ricavare il midollo è necessario che la palma abbia almeno 10-
15 anni (fino a 20m d'altezza). Il cuore di palma può arrivare a pesare 3 kg, ed è
ricoperto da foglie fibrose non commestibili. Rappresenta ecologicamente un grande
spreco, dato che per ricavare 1 kg di palmito bisogna abbattere un intero albero
2. FUSTI MODIFICATI
Tubero. Fusto sotterraneo modificato con funzione di riserva; spesso si forma
all’estremità di stoloni (fusti sotterranei striscianti). Sulla superficie del tubero si
trovano piccole protuberanze dette “occhi” o gemme da cui si possono sviluppare
nuove piante. L’epidermide suberificata e il periderma formano la “buccia” del tubero,
dove sono presenti le lenticelle ossia
pori microscopici per gli scambi gassosi. All'interno del
tubero, i tessuti parenchimatici della corteccia e del midollo
accumulano molto amido. In mezzo a questo tessuto c’è un
anello di fasci di conduzione diretti verso gli “occhi”
Tubero, Patata. È originaria delle Ande, fu importata in Europa dopo la scoperta
dell’America. È la 4° coltivazione nel mondo (dopo frumento, mais e riso). Fonte di
carboidrati per l’alimentazione di base soprattutto nei Paesi freddi. La perdita del
raccolto delle patate per una malattia fungina causò nel 1845 la carestia irlandese che
portò alla morte di milioni di persone e all’emigrazione negli USA
Alto contenuto d’acqua 80% la rende poco calorica e facilmente deperibile ma
soggetta a marciumi
SS: 80% carboidrati (amido) e 2% proteine (lisina). È una buona fonte di vitamina C
(21mg/100 g)
I tuberi devono essere conservati a temperature non troppo basse (5-6°C) per evitare
la formazione di zuccheri solubili con funzione di “antigelo”, che oltre a dare un sapore
dolciastro, ad alte temperature di cottura reagiscono con gli aminoacidi (reazione di
Maillard) dando colorazione brunastra e sapore amaro. Le parti verdi dei tuberi
contengono SOLANINA, un alcaloide neurotossico e termostabile cioè non si elimina
con la cottura, che causa disordini gastrointestinali e neurologici
Tubero, Topinambour (famiglia delle Composite). È ricco di fruttani (inulina) e quindi
adatto nelle diete per diabetici perché il picco glicemico dopo il pasto risulta limitato
Bulbo. Fusto molto accorciato dal quale si dipartono le foglie carnose
dette catafilli con funzione di riserva. I catafilli più esterni hanno
consistenza cartacea e offrono protezione alla struttura; quelli più interni
racchiudono la gemma. Alla base del fusto si trova l’apparato radicale
fascicolato, con radici avventizie RADICI
AVVENTIZIE = radici che non provengono dalla radichetta dell’embrione
ma originano in qualsiasi altro luogo della pianta
Bulbo, Cipolla. Pianta biennale. Il bulbo è la parte commestibile. Il valore dietetico
principale, dato il basso contenuto in grassi, zuccheri, proteine, è rappresentato dai
composti solforilati (alliine) che sprigionano il loro aroma alla masticazione o al taglio.
Questi composti si pensa abbiano capacità di ridurre l’incidenza di alcuni tumori e
malattie cardiache. Le varietà rosse (cipolla di Tropea) sono ricche di antociani
antiossidanti. Il consumo di aglio e cipolla è consigliato per la cura di alcune patologie
(antielmintico, regolatore della pressione sanguigna, antibatterico, antifungino)
Bulbo-tubero (cormo). È formato da tessuti parenchimatici carnosi ricchi di amido.
Ha uno o più internodi che sovrastano un nodo basale da cui originano radici
avventizie. È ricoperto da foglie essiccate con funzione protettiva. All’apice si trovano
una o più gemme che producono fiori e foglie
Bulbo-tubero, Taro. Coltivato nei paesi tropicali. Ha proprietà nutrizionali equivalenti
a quelle della patata ma contiene più calcio e ferro, e meno vitamina C. È tossico se
mangiato crudo e provoca dermatiti quando maneggiato; è necessario usare guanti
durante la preparazione e bollirlo prima del consumo. I cormi della taro sono fonte di
amido che è contenuto in granuli molto piccoli, è di facile cottura e ottima digeribilità
Rizoma. Fusto sotterraneo carnoso che permette alla pianta di colonizzare il terreno in
direzione orizzontale (es. curcuma)
Rizoma, Zenzero. È un rizoma essiccato, generalmente commercializzato in polvere,
è impiegato come spezia e come aromatizzante nella preparazione di liquori e bibite.
Ha proprietà stimolanti la digestione, la circolazione periferica, antinfiammatorie ed
antiossidanti
Turione. È un giovane germoglio con foglie squamiformi che origina da rizomi
sotterranei. È la parte epigea e commestibile della pianta di asparago (proteine 3%,
zuccheri 2%, carotene 0.3 mg/100 g, vitamina C 12 mg/100 g)
FOGLIA
Funzioni delle foglie:
1. Fotosintesi
2. Traspirazione
Tipi di foglie:
- nomofilli = foglie propriamente dette o normali
- embriofilli o cotiledoni = foglie embrionali
- catafilli o squame = foglie squamiformi con funzione protettiva povere o prive di
clorofilla. Si trovano nei fusti sotterranei (es. bulbo)
- perule = foglie modificate che rivestono le gemme proteggendole
- brattee = foglie modificate che caratterizzano le infiorescenze (es. carciofo)
- antofilli = foglie modificate con funzione protettiva e vessillifera (sepali e petali)
- sporofilli = foglie fertili con funzione riproduttiva (stami e carpelli)
La foglia ha origine esogena, cioè, nasce dalla zona esterna dell’organo
che lo genera Le foglie sono espansioni laterali a livello dei nodi
del caule e dei suoi rami
A completo sviluppo si distinguono 3 parti, non sempre presenti
contemporaneamente:
picciolo: collegamento tra fusto e lamina
guaina: espansione del picciolo che avvolge il fusto
lamina fogliare: parte espansa e appiattita che presenta pagina
superiore e inferiore. È formata da parenchima fotosintetico irrorato dal
sistema di conduzione (nervature) e ricoperto dal tessuto tegumentale
(epidermide)
Foglie sessili = foglie prive di picciolo
Organizzazione dei 3 sistema della foglia:
1) tessuto tegumentale = epidermide
superiore e inferiore. Spesso presenta
tricomi ovvero peli ghiandolari che
secernono olii essenziali
! in piante adatte ad ambienti aridi (xerofite)
l’epidermide è pluristratificata e ricoperta da
uno spesso strato di cuticola
2) tessuto di conduzione
3) tessuto fondamentale = mesofillo. È un
parenchima clorofilliano ricco di cloroplasti
per la fotosintesi. È formato da parenchima
a palizzata (che capta la luce) + parenchima spugnoso o lacunoso (per gli
scambi gassosi)
I fasci conduttori che dipartono dal fusto e lo collegano con la foglia si chiamano
tracce fogliari e decorrono all’interno del picciolo. Gli internodi sono percorsi da 6 fasci
che inviano 3 tracce fogliari in ogni foglia. Ogni fascio viene ricostruito mediante
fusione di rami laterali di altri fasci
In base alla posizione rispetto al fusto e al terreno e quindi all’angolo di incidenza
della luce, la foglia ha orientamento:
- plagiotropo = foglia parallela al terreno anatomia dorso-ventrale
- ortotropo = foglia obliqua rispetto al terreno anatomia isolaterale
STOMI
Gli stomi sono formati da 2 cellule di guardia, dotate di cloroplasti, che delimitano
un’apertura regolabile detta rima stomatica. Hanno funzione di:
- regolare la traspirazione (perdita d’acqua per evaporazione)
- permettere gli scambi gassosi di CO e O tra la foglia e l’atmosfera
2 2
- MA rappresentano anche una via d’ingresso per agenti patogeni
Al di sotto dello stoma c’è un’ampia lacuna detta camera
Nelle dicotiledoni gli stomi sono disposti senza un ordine e le cellule di guardia sono
reniformi e non sono associate a cellule compagne. Nelle monocotiledoni gli stomi
sono disposti in file parallele e le cellule di guardia non sono reniformi e sono associate
a cellule compagne
Nelle foglie dorso-ventrali gli stomi sono posizionati sull’epidermide inferiore della
foglia
La traspirazione può essere ulteriormente limitata dal posizionamento degli stomi in
infossature dette cripte stomatiche sull’epidermide inferiore della foglia. Le cripte
sono ricche di tricomi
L’apertura e chiusura degli stomi è regolata dal turgore delle cellule di guardia in
relazione alle pareti, nelle quali le microfibrille di cellulosa sono disposte con
orientamento radiale. Gli stomi sono aperti quando le cellule di guardia sono turgide
(=gonfie), sono chiusi quando non sono turgide
L’aumento di turgidità delle cellule di guardia avviene a causa dell’aumento della
concentrazione di K+ al loro interno (flusso di K+ dalle cellule vicine sussidiarie dove
diminuisce la concentrazione di K+)
L’apertura o chiusura degli stomi dipende da:
- perdita d’acqua per traspirazione
- concentrazione di CO nel mesofillo, se aumenta gli stomi si chiudono
2
- temperatura, sopra i 30-35 °C gli stomi si chiudono
- luce, aperti con luce e chiusi con buio nella maggior parte delle piante
TRICOMI
I tricomi sono peli ghiandolari che si trovano sull’epidermide della foglia
In piante esposte a molta luce e ambienti aridi i tricomi sono morti, le loro cellule si
riempiono d’aria e riflettono l’eccesso di luce incidente oppure formano un “feltro” che
aumenta l’umidità relativa e quindi limita la perdita di acqua per traspirazione
Nelle piante aromatiche (salvia, rosmarino, menta) i tricomi vivi si riempiono di terpeni
e olii essenziali aromatici volatili. Per sollecitazione meccanica la parte superiore del
tricoma si rompe e libera all’esterno il suo contenuto
L’epidermide è spesso ricoperta da cuticola e cere, sostanze impermeabilizzanti che
proteggono dalla disidratazione e formano una barriera meccanica che protegge
dall’invasione di microrganismi p
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