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TRADUZIONE E SINTESI PROTEICA
Dopo la maturazione dell'mRNA, questo viene esportato nel citoplasma dove
avviene il processo di traduzione. Durante la traduzione, l'mRNA viene utilizzato
come modello per la sintesi di una proteina.
Il messaggio genetico è codificato in sequenze di codoni (tripletti di nucleotidi)
lungo il filamento di mRNA.
L'RNA di trasporto (tRNA) gioca un ruolo chiave nel trasferire gli amminoacidi
dal citoplasma ai ribosomi, dove avviene la sintesi del polipeptide.
Ogni tRNA ha una struttura che presenta una triplette di nucleotidi (anticodone),
la quale si appaia con un codone complementare presente sull'mRNA. Questo
garantisce che gli amminoacidi vengano aggiunti nell'ordine corretto alla catena
polipeptidica.
Il ribosoma è l'organello che facilita la formazione del legame peptidico tra gli
amminoacidi, permettendo la crescita della catena polipeptidica fino al
raggiungimento della proteina finale.
CODICE GENETICO
Il codice genetico è il sistema di corrispondenza tra le sequenze di nucleotidi
dell'mRNA e i 20 amminoacidi che compongono le proteine. Poiché esistono 4
basi azotate nel DNA e 20 amminoacidi, è evidente che più basi sono
necessarie per codificare un singolo amminoacido.
1 base offre 4 combinazioni (4 possibilità).
2 basi offrono 16 combinazioni (4²).
3 basi offrono 64 combinazioni (4³), che sono più che sufficienti per codificare
tutti gli amminoacidi.
Ogni triplette di basi (codone) corrisponde a un unico amminoacido. Tuttavia,
più codoni possono codificare per lo stesso amminoacido, un fenomeno noto
come "degenerazione del codice genetico".
Il codice genetico è:
Universale: È identico in tutti gli organismi viventi.
Degenerato: Più di una tripletta può codificare per lo stesso amminoacido.
Non ambiguo: Ogni tripletta codifica per un solo amminoacido.
Collineare: La sequenza di nucleotidi dell'mRNA è allineata in modo lineare con
la sequenza di amminoacidi nella proteina.
Controllo dell'Esprimibilità Genica
Le cellule hanno la capacità di regolare quando e in quale quantità produrre una
determinata proteina. Sebbene il patrimonio genetico di un organismo sia
identico in tutte le sue cellule, non tutte le proteine vengono espresse in ogni
tipo cellulare, ma solo dove è necessario. Ad esempio, cellule nel pancreas
esprimono alcune proteine specifiche, mentre i neuroni esprimono altre
proteine adatte alla loro funzione.
Il controllo dell'espressione genica avviene a vari stadi: DNA, RNA e proteine.
● A livello del DNA, una cellula può decidere quale porzione di cromatina
deve essere attiva in determinati momenti, influenzando così
l'accessibilità dei geni alla trascrizione.
● Un aspetto importante di questo processo è l'epigenetica, che coinvolge
modifiche chimiche al DNA e alle proteine associate, regolando
l'espressione genica senza alterare la sequenza di basi del DNA stesso.
L'RNA stesso è anche soggetto a controllo, con la cellula che può degradare
gli RNA non necessari o alterati. Un esempio di tale meccanismo è l'uso del
proteosoma, una struttura che degrada le proteine danneggiate o non più
necessarie.
I fattori di trascrizione sono proteine che si legano all'RNA polimerasi II per
avviare la trascrizione di specifici geni. Inoltre, esistono attivatori di trascrizione
che sono specifici per determinati tipi cellulari e si legano a porzioni specifiche
del DNA, chiamate enhancers (intensificatori), che possono essere distanti dal
promotore del gene. Questi attivatori lavorano in sinergia con altre proteine e
l'RNA polimerasi II, formando un complesso che avvia la trascrizione del gene.
A livello post-traduzionale, le proteine possono essere degradate tramite il
proteosoma, un processo che coinvolge l'attacco di molecole di ubiquitina alle
proteine destinate alla degradazione. Questa etichettatura segnala alle cellule
di distruggere e riciclare le proteine non più utili.
Differenziamento Cellulare
Il differenziamento cellulare è un processo fondamentale che avviene durante
lo sviluppo embrionale e consente alle cellule di specializzarsi strutturalmente e
funzionalmente. Ogni tipo cellulare attiva e disattiva specifici geni durante
questo processo, grazie all'azione di fattori di trascrizione (come gli attivatori).
Esistono però dei geni housekeeping, comuni a tutte le cellule, che sono
sempre attivi perché necessari per funzioni vitali di base. Un esempio di
differenziamento può essere osservato tra il fegato e l'occhio: l'epatocita
produce albumina, mentre la cellula del cristallino dell'occhio produce
cristallina. Queste proteine non sono prodotte nel tessuto opposto, poiché il
loro gene è silenziato.
Mutazioni Geniche
Le mutazioni geniche sono variazioni nella sequenza del DNA che influenzano
l'informazione genetica. Queste mutazioni possono essere alla base della
variabilità genetica tra gli organismi e contribuire all'evoluzione, ma possono
anche essere patogenetiche se causano alterazioni funzionali nel fenotipo.
Le mutazioni puntiformi coinvolgono modifiche a livello di una singola coppia
di basi e si classificano in vari tipi:
● Sostituzione di una coppia di basi:
○ Transizione: scambio di una purina con un'altra purina (A ↔ G) o
di una pirimidina con un'altra pirimidina (C ↔ T).
○ Transversione: scambio tra una purina e una pirimidina (A ↔ C,
G ↔ T, etc.).
● Inserzione o Delezione di una coppia di basi: queste modifiche
alterano la sequenza genetica, con effetti variabili a seconda del tipo e
della posizione della mutazione.
In base agli effetti sul prodotto proteico, le mutazioni possono essere
classificate come:
● Missenso: cambiamento di un amminoacido con un altro. Se
l'amminoacido sostituito ha proprietà simili a quello originario, l'effetto
sulla proteina può essere lieve, ma spesso la mutazione compromette la
funzione della proteina.
● Non-senso: trasformazione di un codone codificante un amminoacido in
un codone di stop, causando una traduzione prematura e un polipeptide
incompleto.
● Silente: la sostituzione non cambia l'amminoacido, poiché più triplette
possono codificare lo stesso amminoacido.
● Neutra: il cambiamento dell'amminoacido è lievemente diverso, ma
appartiene allo stesso gruppo (polare, apolare, neutro), e l'effetto sulla
funzione proteica è minore.
● Frameshift: inserzioni o delezioni di nucleotidi che non sono multipli di
tre, causando uno spostamento nella "griglia di lettura" dell'mRNA e
alterando significativamente la proteina risultante.
Le mutazioni possono anche interferire con il processo di splicing,
influenzando la rimozione degli introni e alterando il prodotto finale, come nel
caso di malattie genetiche come la fibrosi cistica.
Un esempio di mutazione patogenetica è la anemia falciforme, causata da
una mutazione missenso che sostituisce il glutammato con la valina nel sesto
amminoacido dell'emoglobina, inducendo una deformazione dei globuli rossi.
Mutazioni nelle Cellule Somatiche e Germinali
Le mutazioni possono anche verificarsi nelle cellule somatiche, le quali non
vengono trasmesse alla progenie. Queste mutazioni sono spesso alla base dei
tumori sporadici, che si sviluppano quando i geni che regolano il ciclo cellulare
sono alterati.
Le mutazioni nelle cellule germinali invece sono trasmissibili alla prole. Un
esempio è rappresentato dalle mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2, che
predispongono allo sviluppo di tumori mammari e ovarici ereditari.
Cromosomi e Struttura della Cromatina
I cromosomi sono strutture presenti all'interno del nucleo cellulare che
diventano visibili durante la mitosi, soprattutto nella fase della metafase,
quando la cromatina raggiunge il suo massimo livello di condensazione. Ogni
cromosoma è composto da due cromatidi, che si uniscono in un punto
chiamato centromero prima della divisione cellulare.
L'unità fondamentale della cromatina è il nucleosoma, che può essere
paragonato a una "palla di baseball" costituita da un nucleo di istoniche
(proteine che aiutano a organizzare il DNA). Il nucleosoma è composto da un
core di 8 istoni (due copie di ciascun tipo: H2A, H2B, H3, H4) e avvolge una
doppia elica di DNA. Il DNA è mantenuto saldamente attorno a questi istoni
grazie all'istone H1. Tra un nucleosoma e l'altro si trova il DNA di
collegamento, una porzione di DNA che non è avvolta attorno agli istoni e che
permette la connessione tra i nucleosomi.
Riproduzione Cellulare
La capacità di riprodursi è una caratteristica fondamentale degli organismi
viventi, essenziale per la conservazione della specie. Ogni organismo passa
attraverso un ciclo riproduttivo che include tre fasi principali:
1. Replicazione e divisione del genoma
2. Riproduzione
3. Sviluppo
Ciclo Cellulare
Il ciclo cellulare varia in base al tipo di tessuto. Alcune cellule, come quelle del
fegato, si dividono molto lentamente (per esempio, una volta l'anno), mentre
altre, come le cellule dell'epitelio intestinale, si replicano molto più
frequentemente (ad esempio, ogni giorno). Le cellule possono essere
classificate in base alla loro capacità di proliferare:
● Cellule che proliferano in continuazione
● Cellule che non si dividono più ma che possono essere stimolate a
farlo in situazioni particolari (ad esempio, la rigenerazione di un osso
fratturato).
Tipi di Divisione Cellulare
Esistono diversi tipi di divisione cellulare:
● Scissione binaria: tipica delle cellule procariotiche.
● Mitosi: responsabile del turnover cellulare, della crescita e della
riproduzione asessuata. Mantiene il numero di cromosomi invariato.
● Meiosi: produce i gameti (spermatozoi e ovociti) nella riproduzione
sessuata e dimezza il numero di cromosomi.
Le cellule procariotiche si dividono per scissione binaria, mentre quelle animali
utilizzano mitosi e meiosi. Il ciclo cellulare inizia con l'interfase e prosegue
con la mitosi (fase M), che comprende diverse sottofasi:
1. Interfase: è la fase preparatoria alla divisione e si suddivide in:
○ Fase G1: la cellula cresce e si prepara alla replicazione del DNA.
In questa fase, la cellula può decidere se continuare il ciclo o
entrare nella fase di quiescenza (G0).
○ Fase S: avviene la replicazione del DNA e la duplicazione delle
proteine cromosomiche.
○ Fase G2: la cellula cresce ulteriormente, sintetizza