Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
MUTAZIONI
Variazioni nella sequenza del DNA(che
deve essere trascritto), quindi una
sequenza di basi diversa da quella
prestabilita, può portare quindi alla
variazione del filamento di RNA
MESSAGGERO che viene tradotto
quindi in maniera differente, e porta ad
una sequenza di amminoacidi diversa
della proteina rispetto a quella che
sarebbe dovuta essere.
Questa sequenza di amminoacidi può
portare comunque alla formazione di
una proteina che serve all’organismo,
quindi funzionale.
(POLIMORFISMO
Altre variazioni portano invece a delle
sequenze di amminoacidi insolite, e
quindi a proteine anomale.
COSA SONO QUINDI LE MUTAZIONI?
Variazioni del patrimonio ereditario di un
individuo, quindi un cambiamento del
suo genoma (insieme di geni che
codificano per le proteine, che
esprimono ogni informazione ed
elemento dell’organismo).
Cambiamenti nella sequenza di
nucleotidi del DNA, cioè basi che non
sono complementari, che sono state
aggiunte, tolte o addirittura sostituite.
Le mutazioni dei nucleotidi, esplicitate
attraverso le mutazioni delle basi che lo
compongono, portano a danni differenti
negli organismi che si riproducono per
via sessuale, in base al tipo di cellule.
Secondo le cellule colpite, infatti,
esistono due tipi di mutazione:
- Mutazioni ereditabili: colpiscono le
cellule deputate alla riproduzione
(cellule germinali) e quindi il figlio
eredita queste mutazioni.
- Mutazioni somatiche: (a carico del
soma, del corpo) riguarda le mutazioni
alle cellule somatiche, ovviamente al
DNA di queste cellule, e quindi non
essendo sessuali non portano le
mutazioni alla prole.
CAUSE DELLE MUTAZIONI
Le mutazioni possono avere moltissime
cause, oltre a quelle interne come il
mancato lavoro dell’enzima DNA
POLIMERASI per il DNA, ed RNA
polimerasi per l’RNA.
Le cause esterne che causano
mutazione sono:
-RAGGI X
- RAGGI ULTRAVIOLETTI
- RAGGI IONIZZANTI
- AGENTI CHIMICI TOSSICI.
MUTAZIONI PER SOSTITUZIONE
Le mutazioni per sostituzione, come
dice la parola implicano che una base
venga sostituite con un’altra base
azotata, rompendo la complementarietà
delle basi.
Esistono due tipi di mutazioni:
Missenso, se la base sostituita altera le
triplette e da vita ad un amminoacido
differente.
Non senso, se la sostituzione porta a
trasformare un codone di mezzo ( che
origina un amminoacido normalmente)
ad un codone di stop, che sappiamo che
nella traduzione non si legherà a nessun
tRNA, perdendo quindi un amminoacido.
MUTAZIONI FRAMESHIT
Le mutazioni frameshit sono quelle in
cui nucleotidi vengono tolti, e quindi
base azotate vengono tolte senza
nemmeno esser sostituite
erroneameante: sono quindi mutazioni
per delezione.
Se la delezione è di una base sola, è
chiamata delezione -1
Se la delezione è di due basi, due
nucleotidi, è chiamata delezione -2
Durante la fase di traduzione, nella
lettura dell’mRNA con la delezione vi è
uno scivolamento della lettura e quindi
le triplette si sfasciano, e si salta la
lettura di quella tripletta che avrebbe
portato ad un amminoacido specifico
( vi è un amminoacido).
REPLICAZIONE (O
DUPLICAZIONE)
La replicazione del DNA genomico è un
processo fondamentale per la vita di
tutte le cellule ed organismi: una cellula
per vivere infatti deve avere il DNA e
quindi la duplicazione diventa
fondamentale.
La riproduzione, che sia di una cellula o
di un intero organismo, richiede la
trasmissione dell’informazione
genica ,cioè contenuta dai geni del DNA:
una cellula madre, ad esempio, origina
cellule figlie e quest’ultime devono
avere il DNA per la trasmissione
dell’informazione genica.
Nonostante l’accuratezza del processo
di replicazione e del mantenimento del
DNA, sarebbe errato affermare che i
genomi eucariotici sono statici, cioè che
si attengano al 100% a questi processi.
Mutazioni e riarrangiamenti dei geni (un
qualcosa che altera la replicazione ed il
mantenimento) sono fondamentali per
mantenere la variabilità genica tra gli
individui ( altrimenti avremmo tutti
individui con la stessa sequenza
nucleotidica, tutti uguali).
Abbiamo detto che il DNA contiene
l’informazione genica, espressa
sottoforma di geni ed ha come risultante
le proteine.
Il modello di Watson e Crick a doppia
elica suggerisce che all’inizio della
replicazione c’è la rottura dei legami ad
idrogeno che legano le basi azotate
(PURINE AG, PIRIMIDINE CT).
MECCANISMO SEMICONSERVATIVO
La replicazione del DNA può essere
vista come un processo
semiconservativo: da una molecola di
DNA, disposta secondo due filamenti di
cromatina antiparalleli, si originano due
molecole aventi due filamenti; un
filamento è quello della cellula madre ed
uno è il filamento nuovo che si origina
per complementarietà delle basi.
Il processo semiconservativo di
replicazione ha permesso di spiegare le
mutazioni che si tramandano nel corso
delle generazioni.
Se il filamento madre che va a costituire
la nuova molecola di DNA presenta
delle variazioni della sequenza, il nuovo
filamento che va a completare la
molecola che si origina per
complementarità delle basi, avrà la
disposizione delle basi azotate alterate.
Ed il processo si ripete perché in un
nuovo processo di duplicazione e di
riproduzione della cellula, il filamento
originato da quello madre verrà
considerato come il filamento stampo
del DNA.
La replicazione avviene attraverso un
importante enzima, la DNA POLIMERASI: il
suo compito è quello di aggiungere nucleotidi
al filamento nuovo che si sta formando da
quello madre, cioè quello stampo.
Il suo lavoro è molto simile, quindi, a quello
dell’RNA polimerasi che aggiungeva
nucleotidi nella trascrizione del filamento di
RNA.
Così come l’RNA polimerasi, il primo
nucleotide aggiunto mantiene il “trifosfato”.
Successivamente i nucleotidi di DNA
diventano nucleosidi, perché privati di parte
del gruppo fosfato: come nei nucleotidi
dell’RNA, che devono essere aggiunti dalla
DNA POLIMERASI in questo caso per il nuovo
filamento di DNA, i nucleotidi successivi
avranno solo un gruppo fosfato che si
legherà con altri gruppi fosfato attraverso
legami covalenti forti.
Nelle cellule procariotiche, è la DNA
POLIMERASI III ad essere coinvolta nella
replicazione del DNA: E’ stato identificato che
questo particolare enzima riesce ad
aggiungere 1200 nucleotidi al minuto.
Nelle cellule eucariotiche, invece, esistono 4
tipologie di DNA POLIMERASI, 3 coinvolte
nella replicazione del DNA nucleare, ed una
coinvolta nella replicazione del DNA
mitocondriale.
La DNA polimerasi alpha, delta ed epsilon
sono le tre coinvolte alla replicazione del DNA
nucleare.
La DNA polimerasi gamma invece è addetta
alla replicazione del DNA mitocondriale.
L’aggiunta dei nucleotidi da parte della DNA
polimerasi avviene sempre in direzione 5’ 3’
(come nella trascrizione).
Come abbiamo visto e come vedremo
successivamente, la replicazione del DNA
richiede un macchinario proteico, una serie di
proteine ed enzimi importanti per andare a
formare due molecole di DNA.
REPLICAZIONE
Si parte dal doppio filamento ad elica
destrogira, scoperto da Watson e Crick. Per
avvenire la replicazione vi è bisogno che
l’elica venga spezzata per ottenere due
filamenti distinti ( i due filamenti stampo): la
rottura dell’elica avviene grazie ad un enzima
chiamato ELICASI.
La replicazione, e quindi questo processo di
rottura iniziale, non avviene interamente
lungo i filamenti della cellula madre, ma
avviene in delle zone precise, chiamate bolle
di replicazione od origini di replicazioni.
Lì grazie all’elicasi, i due filamenti intrecciati
risultano come due filamenti distinti
attraverso una forma chiamata a forcella
stabile.
I filamenti di DNA devono essere visti come i
fili di una corda, che una volta tagliata, cerca
di ritornare e di riavvolgersi: per far sì che
questo non avvenga interviene una
determinata proteina, SSB che lega il singolo
filamento rendendolo indipendente.
Successivamente interviene un altro enzima,
la topoisomerasi che taglia i due filamenti a
forcella, e li divide dal resto: i due filamenti
antiparalleli sono pronti per fare da stampo
ad un filamento figlio ciascuno secondo la
regola della complementarietà delle basi.
Nel processo di replicazione o di duplicazione
intervengono vari enzimi, ma il più importante
rimane la DNA POLIMERASI (per il DNA
nucleare alpha, delta ed epsilon) che
aggiunge nucleotidi al nuovo filamento,
controllando che non ci siano mutazioni
nella disposizione della basi.
Così come nel processo di trascrizione
(ovviamente per l’RNA), il nuovo filamento di
DNA non può originarsi da sé.
C’ è bisogno infatti di un “primer”, un piccolo
tratto di RNA che faccia da innesco al
processo di aggiunta di nucleotidi.
L’enzima che si occupa di formare il primer è
la DNA PRIMASI: una volta dopo che i
nucleotidi dell’RNA sono stati posizionati, la
DNA POLIMERASI è in grado di fornire
nucleotidi.
Come l’RNA polimerasi II, i nucleotidi aggiunti
dalla DNA POLIMERASI avranno un solo
gruppo fosfato, per collegarsi reciprocamente
tra un nucleotide ed un altro. (NUCLEOTIDE-
NUCLEOSIDE).
Una volta che si è formato il filamento il
primer viene tagliato e sostituito da un tratto
di DNA, telomero ( l’accorciamento del
telomero determina l’invecchiamento).
LA REPLICAZIONE È BIDIREZIONALE.
Oltre ad aver detto che la replicazione è semi
conservativa ( UNA MOLECOLA DI DNA CON
DUE FILAMENTI= DUE MOLECOLE CON
RISPETTIVAMENTE UN FILAMENTO MADRE
ED UNO NUOVO) dobbiamo affermare che la
duplicazione è bidirezionale.
Ma che significa?
I due filamenti stampo originali della cellula
madre sono antiparalleli: per questo motivo
uno si trova in direzione 5’ 3’ e l’altro nella
direzione opposta, 3’ 5’.
Se la DNA POLIMERASI aggiunge enzimi solo
nella direzione 5’ 3’ non li aggiungerà solo in
una direzione.
ESAMINIAMO I DUE CASI SEPARATI
1) FILAMENTO STAMPO ( MADRE) IN
DIREZIONE 3