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BATTERI
I batteri comprendono la maggior parte delle specie batteriche conosciute. Quasi tutti possiedono una parete cellulare
contenente peptidoglicano.
La parete cellulare batterica protegge il batterio da un ambiente ipotonico e regola l’ingresso di sostanze.
Gli antibiotici beta-lattamici interferiscono con la sintesi della parete batterica. Gli antibiotici beta-lattamici sono
formati da molecole naturali o sintetiche che hanno un anello beta-lattamico nella loro struttura. Comprendono la
penicillina, prodotta dalla muffa Penicillium notatum, scoperta da Alexander Fleming nel 1929, e le cefalosporine. Gli
antibiotici beta-lattamici impediscono la sintesi delle pareti cellulari contenenti peptidoglicani (inattivano l’enzima
coinvolto nella loro sintesi) mentre hanno scarsi effetti sulle cellule eucariotiche.
COLORAZIONE GRAM
I batteri gram + hanno la parete di densità uniforme, formata principalmente da peptidoglicani. I batteri gram – hanno
uno strato di peptidoglicano molto sottile e una membrana esterna, insieme formano l’involucro cellulare.
La colorazione gram:
- Si basa sull’uso di un colorante (es. violetto di Genziana) che impregna lo strato di peptidoglicano.
- Dopo il trattamento con alcol-acetone, solo i gram + trattengono il colore mentre i gram - lo perdono.
- Per visualizzare i gram – si usa la fucsina.
- La colorazione gram fornisce indicazioni su come procedere per l’identificazione della specie batterica.
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PRINCIPIO 3R
Il principio delle 3R (replace, riduce, refine) richiede la creazione di metodi alternativi agli esperimenti sugli animali.
- REPLACEMENT: metodi che evitano o sostituiscono l’uso degli animali;
- REDUCTION: metodi che minimizzano il numero degli animali utilizzati in ogni studio;
- REFINEMENT: metodi che minimizzano dolore e lo stress e migliorano il benessere;
È importante rispettare questo principio per promuovere la qualità della ricerca scientifica. Si cerca di utilizzare gli
organoidi al posto degli animali.
MEMBRANA PLASMATICA
La membrana plasmatica costituisce la
superficie esterna di ogni cellula e ha una
struttura simile in tutte le cellule. È composta
da un doppio strato fosfolipidico che
comprende proteine e altre molecole. Questa
struttura è chiamata mosaico fluido. I
fosfolipidi hanno una testa polare, idrofila, e
delle code idrofobe di acido grasso. È una
struttura termodinamicamente vantaggiosa
perché le teste sono poste all’esterno mentre
le code all’interno (simili con simili). Nello
strato fosfolipidico ci sono delle proteine di
membrana.
Oltre ai fosfolipidi, nella membrana, c’è il colesterolo che presenta un gruppo polare che interagisce con la parte
polare del fosfolipide. Chimicamente interagisce con le code fosfolipidiche contribuendo all’integrità della membrana.
Le proteine di membrana hanno la funzione di trasporto. La membrana è in grado di ricevere informazioni
dall’esterno, di trasportare elementi, di garantire movimento ed espansione. La cellula è un sistema aperto in quanto
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comunica sia con l’esterno che con l’interno. Le membrane hanno una permeabilità selettiva, non passano tutte le
molecole. Ci sono diverse modalità di passaggio:
- Trasporto passivo: non richiede energia, avviene per diffusione in base alla concentrazione interna ed
esterna;
- Trasporto attivo: richiede energia ovvero ATP;
DIFFUSIONE, TRASPORTO PASSIVO
La diffusione è un processo di movimento casuale verso uno stato di
equilibrio. La diffusione è un movimento netto da regioni a più alta
concentrazione verso regioni a più bassa concentrazione. Le piccole molecole
non polari diffondono liberamente attraverso la membrana. L’acqua e
piccole molecole possono diffondere attraverso la membrana. Le molecole
cariche elettricamente e le molecole polari non possono passare attraverso
la membrana. L’osmosi è la diffusione
dell’acqua attraverso le
membrane. Pende dalla
concentrazione relativa delle
molecole d’acqua su ciascun
lato della membrana.
La diffusione di molecole attraverso le membrane può essere coadiuvata da proteine canale o da proteine carrier. Si
parla di diffusione passiva di molecole polari. Le proteine di trasporto, carrier, sono delle proteine di membrana che
legano particolari sostanze e veicolano la loro diffusione all’interno della cellula. Le proteine canale sono delle
proteine integrali di membrana che formano un canale nella membrana. Il glucosio entra nella cellula mediante una
proteina carrier. 9
TRASPORTO ATTIVO
Il trasporto attivo agisce contro gradiente
passando da una bassa concentrazione ad
un’alta concentrazione. Richiede energia che è
generalmente fornita dall’idrolisi di ATP. La
pompa sodio potassio è un esempio di
trasporto attivo che agisce contro i gradienti
di concentrazione. Il trasporto attivo è
direzionale.
MACROMOLECOLE Le macromolecole entrano ed escono dalle cellule
tramite vescicole. Le macromolecole sono: proteine,
polisaccaridi, acidi nucleici che essendo troppo grandi
hanno bisogno di vescicole per entrare ed uscire dalla
cellula. I processi che portano molecole e cellule
all’interno di una cellula eucariotica sono le
endocitosi. Esistono tre tipi di endocitosi:
- fagocitosi: parte della membrana plasmatica
ingloba macromolecole o intere cellule formando un
vacuolo nutritivo o fagosoma che poi si fonde con un
lisosoma;
- pinocitosi: si formano delle vescicole più piccole
che portano all’interno della cellula sostanze disciolte
o fluidi;
- endocitosi mediata da recettore: è altamente
specifica; dipende da proteine recettoriali che legano
specifiche sostanze;
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L’esocitosi è un processo nel quale il materiale contenuto in vescicole viene trasferito all’esterno della cellula. Il
materiale portato all’esterno, secreto, può essere costituito da sostanze non digeribili, enzimi digestivi e
neurotrasmettitori.
ENDOCITOSI ESOCITOSI
Le cellule comunicano e interagiscono tra loro tramite segnalazioni cellulari. Tutte le cellule processano
informazioni dall’ambiente. Questa informazione può essere uno stimolo chimico o fisico, come la luce. I segnali
possono provenire dall’esterno dell’organismo o da altre cellule. Per rispondere a un segnale la cellula deve avere
un recettore specifico che lo possa rilevare. Una molecola segnale viene prodotta da un’altra cellula bersaglio per
mezzo di una proteina recettore che a sua volta produce segnali intracellulari. L’intero processo che traduce
l’informazione portata dal messaggero extracellulare in cambiamenti intracellulari è chiamato trasduzione del
segnale.
SISTEMI DI SEGNALAZIONE FRA CELLULE
I sistemi di segnalazione fra cellule sono:
- segnalazione endocrina: è la classica
segnalazione degli ormoni che vengono
prodotti in un distretto ma poi lavorano
lontani quindi hanno bisogno del trasporto;
- segnalazione paracrina: la molecola segnale
viene prodotta da cellule che si trovano nei
paraggi e che emanano la segnalazione;
- segnalazione nervosa: le cellule sono quasi a
contatto per la presenza dello spazio
sinaptico;
- segnalazione per contatto: si verifica tra due
cellule diverse tra loro non organizzate in
tessuto aventi una molecola segnale che è
una proteina di membrana, quindi, le cellule
per interagire si devono toccare tra di loro;
La comunicazione cellulare negli organismi multicellulari è mediata principalmente da molecole segnale extracellulari.
Esse sono: le citochine (interferoni, interleuchine), fattori di crescita (EGF, NGF, VEGF), ormoni (adrenalina, glucagone,
ACTH), neurotrasmettitori (acetilcolina, dopamina, noradrenalina).
I recettori sono sulla superficie cellulare o all’interno della cellula.
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La vita di una cellula animale dipende dai vari segnali extracellulari che possano far si che la cellula viva, cresca e si
divida, che si differenzi e che muoia. Le risposte ai segnali extracellulari possono essere rapide se durano secondi o
minuti mentre le risposte lente durano ore in quanto si procede con la sintesi delle proteine.
INSULINA L’insulina viene secreta dalle cellule delle isole di
Langerhans del pancreas. Stimola l’assunzione del glucosio
nelle cellule muscolari e adipose. Partecipa alla regolazione
dei livelli ematici di glucosio.
I recettori intracellulari rispondono a segnali che possono
attraversare la membrana plasmatica. Molti sono fattori di
trascrizione. Dopo aver legato il proprio ligando, si
spostano nel nucleo, legano il DNA e alterano l’espressione
genica.
Il cortisolo è un ormone steroideo che viene prodotto dalle
ghiandole surrenali. Induce l’aumento della glicemia
nonché la gluconeogenesi.
VESCICOLE EXTRACELLULARI
Ogni cellula produce un gruppo di vescicole extracellulari che vengono riversate nei fluidi biologici (sangue, urina,
liquido cerebrospinale, latte materno, saliva…), da cui possono essere isolate e analizzate. Il rilascio sembra essere un
processo strettamente regolato in modo tale che sia la quantità sia la composizione molecolare riflettano il tipo e lo
stato della cellula che li produce.
Le vescicole extracellulari trasportano informazioni, diventando mediatori fondamentali della comunicazione. Le
vescicole, di cui esistono diverse tipologie, sono non soltanto implicate in alcuni processi biologici fondamentali, ma
anche nello sviluppo e nella progressione di molte patologie, tra cui i tumori. Gli esosomi originano dalla fusione di
vescicole intracellulari ed endosomi, portando alla formazione di multivesicolar bodies. Le microvescicole originano
direttamente dalla membrana plasmatica.
I meccanismi con cui la vescicola extracellulare raggiunge la cellula target sono tre:
1. fusione della vescicola con la membrana
2. endocitosi
3. mediato da recettori (si legano)
Le vescicole extracellulari possono essere impiegate come:
- vettori di agenti terapeutici degli esosomi: ci sono dei vantaggi ovvero che si ha un’assenza di rischi associati
all’uso di terapie cellulari, incluse le cellule staminali; assenza di potenziale replicativo e di rischio di
trasformazione maligna; assenza di reazioni immunologiche; azione mirata al sito di interesse
- marcatori diagnostici
- marcatori prognostici 12
Il contenuto degli esosomi può riflettere lo stato delle loro cellule parentali. In condizioni patologiche la loro
composizione può essere alterata. Potenziale utilizzo degli esosomi come biomarcatori diagnostici e prognostici di
malattia; ciò viene realizzato sulle cellule.
ACIDI NUCLEICI
Gli acidi nucleici sono dei polimeri specializzati nell’immagazzinare, trasmettere e utilizzare le informazioni genetiche.
Il DNA o ac