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PROLIFERAZIONE NEURONALE
- Subito dopo la chiusura del tubo neurale, le cellule progenitrici neurali iniziano a
proliferare
- La corteccia cerebrale è la regione in cui la proliferazione è stata meglio studiata -> le
cellule progenitrici della corteccia si dividono a seconda delle fasi dello sviluppo, prima in
maniera simmetrica e poi in maniera asimmetrica:
• Simmetrica (25 - 42 giorni embrionali): a partire da una cellula progenitrice neurale,
vengono prodotte 2 cellule identiche, che si divideranno ulteriormente
2 fi fl
• Asimmetrica (42giorni - 2 mesi di gestazione): a partire da una cellula progenitrice
neurale, si formano 2 cellule, di cui solo una è identica alla madre ed è in grado di
continuare a proliferare. La cellula diversa, detta neuroblasto, lascia la zona
ventricolare e migra per andare a formare la corteccia cerebrale
- Nell’uomo la maggior parte dei neuroni corticali si origina fra la 5 settimana e il 5 mese di
gestazione (in varie nestre temporali), raggiungendo la velocità di 250mila nuovi neuroni/
minuto
MIGRAZIONE NEURONALE (3 mese di gravidanza - nascita)
- Migrazione = caratteristica ubiquitaria dello sviluppo che porta le cellule a posizionarsi
correttamente e ad assumere le appropriate relazioni spaziali
- Es. di corteccia: i neuroni che formano la corteccia cerebrale migrano di erentemente a
seconda dello strato corticale che andranno a formare -> gli strati più profondi sono i
primi che si formeranno, successivamente si andranno a formare quelli della zona più
esterna -> per questo motivo il processo di migrazione viene de nito inside-out
- 3 fasi:
• Traslocazione somale: i primi neuroni a migrare sono quelli che devono coprire brevi
distanze, ovvero quelli che costituiscono gli strati più interni della corteccia, che
migrano in maniera autonoma:
1. i neuroni proiettano un’estensione del loro corpo (=detta processo basale) oltre il
limite della zona proliferativa
2. Il processo basale si ancora alla super cie piale (=strato più esterno) ed inizia a
spostarsi verso l’esterno
• Traslocazione mediante le guide gliali radiali (tipica di neuroblasti glutammaergici): la
migrazione dei neuroni della zona ventrale avviene grazie alle cellula guide gliali radiali
(=popolazione di cellule progenitrici neurali all’interno della zona ventricolare) -> esse
producono un prolungamento, che esce dalla zona proliferativa e funge da supporto
lungo il quale il neuroblasto si sposta
• Migrazione tangenziale: i neuroni neuroblasti che diventeranno neuroni GABAergici,
attraversano parallelamente il manto corticale in via di sviluppo
- Il 1° strato corticale che si forma a seguito della migrazione è la pre-piastra, che si divide
in 2 regioni (che scompaiono dopo il periodo fetale):
• Zona marginale:
- contiene le cellule Cajal-retzius, che producono una proteina (=detta reelina) che
controlla il posizionamento dei neuroni nel giusto strato corticale e che segnala lo
stop alla migrazione (in modo che i neuroni si fermino nella giusta posizione)
- Origina il 1° strato della neo-corteccia
• Piastra corticale: origina tutti gli altri strati corticali, la supiastra e la sostanza bianca
3 fi fi fi ff
MATURAZIONE DEI NEURONI (6 mesi della fase neonatale - nascita)
- Raggiunto il loro posto, i neuroplasti sviluppano i processi neuronali (=assoni e dendriti),
che gli permettono di entrare a far parte del network formato dagli altri neuroni
- Dendriti: estro essioni tubulari deputate alla trasmissione del segnale dalla periferia al
centro del neurone:
• La loro crescita inizia nello stadio fetale e continua no ai 2 anni dopo la nascita
• Inizialmente sono singoli processi che sporgono dal corpo cellulare, pero poi
svilupparsi no a diventare spine
- Assoni: trasportano il segnale dal soma alla periferia:
• Hanno super cie liscia, rivestita di mielina
• si rami cano lontano dal corpo cellulare e solitamente sono uno per neurone
• Prendono contatto con la cellula target prima che i dendriti di essa siano
completamente formati
• In uenzano la di erenziazione dendritica e la formazione dei circuiti cerebrali
- I neuroni super ui vanno incontro alla morte per apoptosi, che inizia nella 16 settimana di
gestazione e prosegue no ad un anno dopo la nascita
- La sopravvivenza/morte dei neuroni dipende dal numero di fattori neutro ci (=nutrimento
di neuroni appena formati) che essi riescono ad assumere dalla cellula target -> ipotesi
neurotro ca: i neuroni in via di sviluppo competono fra loro poiché vi è solo una quantità
limitata di neurotro ne sintetizzate dalle cellule target
- I neuroni che stabiliscono connessioni e caci sono in grado di assumere più fattori
neutro ci => possono sopravvivere
- I neuroni che creano connessioni con regioni sbagliate vanno incontro ad apoptosi (sono
il 50% dei neuroni prodotti prima della nascita)
- Apoptosi ha funzione di:
• Regolare la creazione di circuiti neurali e caci
• Correggere errori nella produzione o nella migrazione neuronale
• Eliminare cellule con funzione transitoria nello sviluppo cerebrale
• Eliminare i progenitori naturali
- sinaptogenesi
I neuroni che sopravvivono vanno incontro a processo di ( ne del periodo
fetale - inizio della pubertà) = formazione di sinapsi -> si sovrappone all’apoptosi
- Poiché nei primi 2 anni di vita il quantitativo di neuroni che creeranno connessioni
adeguate è incerto, il cervello produce una quantità sovrabbondante di neuroni e
connessioni -> processo chiamato sinaptogenesi furiosa
4
fl fi fi fi fi fi fl
fl ff fi fi ffi ffi fi fi fi
- potatura sinaptica
Successivamente, inizia la (pruning) = eliminazione delle sinapsi
inutilizzate + ra orzamento di quelle utilizzate, si basa sull’esperienza e continua per tutta
la vita
- Potatura sinaptica è spiegata da darwinismo neuronale = rimangono in vita solo le
connessioni che vengono usate più spesso, e che quindi vengono maggiormente
ra orzate, mentre le altre si atro zzano
- Sinaptogenesi e pruning iniziano prima nelle regioni senso-motorie, per poi spostarsi alle
regioni associative con le più alte funzioni cognitive
- Mielinizzazione = assoni vengono rivestiti con una guaina mielinica dalle cellule gliali
(oligodendrociti per il SNC, mentre nel SNP cellule di Schwann)
- Guaina mielinica ha scopo di:
• Ampli care velocità di trasmissione del segnale
• Fornire protezione meccanica
• Isolare
STUDI DI NEUROGENESI NELL’ETÀ ADULTA
- Paternità: nelle scimmie è stato osservato che soggetti che hanno avuto esperienza di
paternità hanno avuto un aumento di nuovi collegamenti sinaptici (=>sinaptogenesi)
- Studenti universitari: studenti che preparano un esame hanno un aumento di materia
grigia nella corteccia parietale durante l’apprendimento ed un aumento di materia grigia
nell’ippocampo (memoria) dopo l’esame
- Esercizio sico: nei topo è stato osservato che una maggiore esposizione all’esercizio
sico porta una maggiore neurogenesi nella regione ippocampale
FATTORI GENETICI ED AMBIENTALI NELLO SVILUPPO DEL CERVELLO
- genetico, pellegrini)
A livello l’insorgenza di polimor smi (vedi può portare ad una/più
variazioni nello sviluppo del cervello
• Es. allele short del gene 5HTT: è associato ad una ridotta espressione del gene => ad
un minore livello di e cienza del trasportatore della serotonina => costituisce un
fattore di vulnerabilità
- ambientale
A livello vi sono 2 macro-categorie di eventi che possono in uenzare lo
sviluppo del cervello:
• Pre-natali: comportamento, abitudini, propensioni di genitori
• Post-natali: malattie, livello di istruzione, alimentazione, esposizione ad agenti tossici,
rapporto con i genitori, traumi, …
5
fi ff fi fi ff ffi fi fi fl
- modi che epigenetiche
I fattori ambientali in uenzano lo sviluppo del cervello tramite =
l’espressione di un gene
modi che che alterano senza alterare la sequenza nucleotidica
= modi che di DNA o mRNA che portano all’assenza/presenza della sintesi proteica
- Il fenotipo e la morfologia delle cellule hanno un di erente epigenoma -> in una cellula
muscolare sono accesi/spenti geni di erenti e il meccanismo che sta alla base della
diversa espressione genica è un meccanismo epigenetico
- meccanismi epigenetici
I principali sono:
• Metilazione del DNA
• Modi che istoniche
• Regolazione post-trascrizionale a carico di micro RNA
METILAZIONE DEL DNA
- Metilazione del DNA = aggiunta di un gruppo metile CH3 in posizione 5 di una di-
nucleotide Cpg (=citosina seguita da una guanina), avviene ad opera di un enzima
chiamato s-adenosin-metionina
- I di-nucleotidi Cpg sono disposti in tutto il genoma, concentrati vicino ai promotori dei
geni
- La metilazione del promotore disattiva la trascrizione del gene, poiché l’aggiunta del
gruppo metile al CH3 impedisce ai fattori di trascrizione di legarsi al promotore =>
assenza di prodotto proteico => meccanismo di controllo dell’espressione genica
- L’enzima responsabile dell’aggiunta di CH3 è la DNA metiltransferasi, che si distingue in 3
tipi:
• DNA metiltransferasi 3A (DNMT3A): opera la metilazione ex novo
• DNA metiltransferasi 3B (DNAMT3B): opera metilazione ex novo
• DNA metiltransferasi di mantenimento (DNMT1): permette di conservare il corretto
pattern di metilazione durante la mitosi nelle cellule glie
- La metilazione è implicata in:
• Di erenziamento cellulare durante lo sviluppo embrionale:
- allo stadio di morula: le cellule si de-metilizzano perché la loro memoria epigenetica
deve essere azzerate
- Allo stadio di blastocisti: inizia il processo di di erenziazione in cui è fondamentale la
metilazione
• Inattivazione del cromosoma X:
- poiché il cromosoma Y è molto più piccolo del cromosoma X, per non generare uno
squilibrio genico fra i 2 sessi uno dei due cromosomi X femminile viene metilato e
reso trascrizionalmente inattivo (durante lo stadio di blastocisti)
6
ff fi
fi fi fl ff ff ff fi fi
- l’inattivazione di un X piuttosto che l’altro è casuale ed ereditaria (=una volta
avvenuta, sarà sempre quello materno/paterno a rimanere inattivo per l’intera
discendenza)
• Imprinting genomico: per alcuni geni ereditati da entrambi i genitori, ne viene espressa
solo una copia (materna/paterna) = geni imprintati -> questo processo di imprinting
genomico è regolato dalla metilazione, che silenzia uno dei due geni
MODIFICHE DEGLI ISTONI
- Il DNA nel nucleo è condensato al livello del nucleosoma (=ottamero di istoni e D