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Richiamo generale
L'insieme dei tempi si denota con T. Esso può essere:
- T = R per i sistemi a tempo continuo
- T = Z per i sistemi a tempo discreto
Per indicare con un unico simbolo l'equazione dell'aggiornamento dello stato si fa uso della notazione generale Δx(t), che corrisponde a:
Δx(t) = {ẋ(t) se T = Rx(k+1) se T = Z}
da cui
Δx(t) = A x(t) + B u(t)
con A matrice dinamica del sistema e B matrice di ingresso.L'equazione di uscita del sistema è:
y(t) = C x(t) + D u(t)
con C matrice di uscita e D matrice del legame diretto ingresso-uscita. Il sistema S complessivo è
S {Δx(t) = A x(t) + B u(t)y(t) = C x(t) + D u(t)}
in cui lo stato tiene "memoria" di tutti gli effetti dinamici del sistema, mentre l'uscita è combinazione lineare delle variabili di stato e degli ingressi applicati (in maniera statica non contribuisce alla dinamica del sistema).Per il sistema S,
x(t) = φ(T, x0, u(.))
e la risposta dello stato del sistema, che dipende dalle condizioni iniziali e dall’ingresso del sistema e che può essere divisa in risposta libera xe(t) e risposta forzata xf(t).
x(t) = xe(t) + xf(t)
La risposta libera è la risposta che darebbe lo stesso sistema senza ingresso u (dunque φ(T, x0, 0)). La risposta forzata è la risposta che avremmo nello stato del sistema a seguito dell’ingresso di u(.) nel sistema stesso (dunque φ(T, 0, u(.)) a parità di condizioni di risposo.
Il poter rappresentare x(t) come somma della risposta libera e della risposta forzata deriva dalla proprietà di sovrapposizione degli effetti, che deriva dalla linearità del sistema.
Uno stato x < Rn è raggiungibile (da zero) se ∃ T ∈ T, t > 0 e u(.):
φ(t, 0, u(.)) = x
Ovvero se a partire da zero è possibile trasferire lo stato di sistema ad uno stato finale prefisso in un intervallo finito di tempo (progettando opportunamente un controllo per il sistema, supponendo che l’ingresso u(.) sia manipolabile a piacere), lo stato
possibile in tempo ta, tb e applicando va / vb arrivare in xa / xb.
xa = φ (ta, 0, ua(.))xb = φ (tb, 0, ub(.))
con va definita in [0, ta] e vb definita in [0, tb]. Supponendo ta ≥ tb senza perdati di generalità, si definisce
τ ∈ [0, ta-tb]̅ub(t) = { 0 t ≤ ta-tb ub(t-(ta-tb)) t > ta-tb
che corrisponde ad una traslazione di ub per la quale sia va che ̅ub finiscono di agire nello stesso istante ta. A tal punto si può effettuare la somma
φ (ta, 0, ua(.)) + β̅ub(.)) =
= φ (ta, 0, ua(.)) + β φ (ta, 0, ̅ub(.)) =
= xa + β xb. □
In questa dimostrazione, se fosse stato ta = tb,sarebbe bastato applicare unicamente la somma.
Si consideri una matrice E ∈ Rk x m. Si definisce il nucleo di E come l'insieme di vettori che sono ortogonali alle righe di E.
Ker (E) = { w ∈ Rm: Ew = 0 }
Vale a questo punto una proprietà:
dim (Ker (E)) = m - rank (E)
Proprietà di matrici quadrate
Si prendono in considerazione una matrice triangolare superiore E ed una matrice triangolare inferiore F
E = [E11 E12]
[ O ]
F = [F11 O ]
[ F22 ]
con le matrici sulla diagonali (E11, E22, F11, F22) necessariamente quadrate, risulta che
det (E) = det (E11) det (E22)
det (F) = det (F11) det (F22)
Se il determinante di una matrice è 0, la matrice si definisce singolare e non è invertibile. Se E e F sono non singolari, tali sono anche E11, E22, F11, F22, e si ha che
E-1 =[E11-1 -E11-1E12E22-1]
[ O E22-1 ]
F-1 = [F11-1 O ]
[ -F22-1 F22-1F11-1]
dim (Xr) = n = dim (Im (P)) = m <=>
rank (P) = n = m.
Si vuole ora dimostrare il punto a) dell'ultimo teorema, e per farlo occorre mostrare che ogni stato raggiungibile appartiene al sottospazio Im (P), e che ogni stato appartenente a Im (P) è raggiungibile.
Dimostrazione
Il primo passo della dimostrazione consiste nel dimostrare che l'immagine di Pr è contenuta in Xr, e cioè che se x ∈ Im (Pr), allora x è raggiungibile.
Si sa che
x ∈ Im (P) => x = Pr β
= [BT; ABT; ...; Am-1B] [B1 B2 ... Bm]
avendo ogni vettore βi dimensione fissa p.Ponendo u(0) = βm, u(1) = βm-1, ..., u(m-2) = β2,u(m-1) = β1, si può riscriverex = [Am-1B; Am-2B; ...; B] [u(0) u(1) ... u(m-2) u(m-1)]
Confrontando questa espressione con quella delle
Esempio:
Il sistema derivato dalla coppia di matrici
A = | 1 2 1 2 | B = | 1 0 | | 1 2 0 1 | | 0 1 | | 0 1 2 0 | |-1 1 |è raggiungibile?
Trovare una base per lo spazio degli stati raggiungibili: Xr
| 1 0 3 -1 |P = | 0 1 1 2 | |-1 1 -2 3 |Per rispondere ai quesiti: non è necessario calcolare A2B, la terza e la quarta colonna sono combinazioni lineari delle prime due:
c3 = -3c1 + c2c4 = -c1 + 2c2e dunque AB è un prodotto che fornisce come risultato delle colonne linearmente dipendenti da B. Moltiplicarlo per A nuovamente non influirà nel cercare il rango di P, ne una base per Xr.
Dunque, essendo rank(P) = 2 < n, il sistema non è raggiungibile, e
Xr = span | 1 0 | | 0 1 | |-1 1 |Sia G una matrice quadrata. Se G = Gt, allora si ricorda che G e' detta simmetrica
Lemma:
data una matrice reale quadrata e simmetrica G, per essa si ha che
(Im (G))⊥ = ker (G).
Dimostrazione:
si indichi con m la dimensione della matrice G. Il sottospazio (Im (G))⊥ e' per definizione l'insieme dei vettori w ∈ ℝm tali che wt · G · β = 0 ∀β ∈ ℝm.Vice (dato l'arbitrarieta di β) tali che wt = 0; ovvero, trasponendo i due membri dell'ultima relazione tali che G · w = 0. ■
Lemma:
per una qualunque matrice reale L vale la relazione
Im (L) = Im (LLt).
Per avere una rappresentazione grafica di tale risultato,
L ∈ ℝm×l,
nel caso in cui l sia
[ L ]