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LA MENTE “RELAZIONALE”
La scoperta dei neuroni specchio ha messo in luce come la reciprocità che ci lega agli altri
sia una condizione umana naturale, pre-linguistica, pre-concettuale e pre-relazionale. L'attività
dei neuroni specchio richiama l’intersoggettività primaria (ovvero le prime capacità
d'interazione che il bambino sviluppa nelle interazioni con i propri caregivers). I neuroni
specchio si costituiscono e si modellano durante e grazie a questa prima attività relazionale
fondamentale e a tutte le esperienze relazionali significative (interne ed esterne) che l’uomo
sperimenta.
La scoperta dei “neuroni specchio” (un caso di serendipità)
I Neuroni Specchio sono stati individuati quasi per caso, nel corso delle ricerche sul
cervello condotta dall’equipe di Rizzolatti, a Parla negli anni 90. I ricercatori notarono
che quando prendevano in mano un oggetto, nei Macachi avveniva una particolare attivazione
cerebrale delle cellule motorie, pur essendo completamente fermi. Le scariche furono registrate
grazie agli elettrodi impiantati nel cervello della scimmia (invio di segnali).
L’aspetto più interessante della scoperta riguarda l’area dove avviene l’attivazione. Nelle
stesse aree della corteccia promemoria che si attivano se le scimmie fanno il gesto di prendere
i neuroni di chi osserva “rispecchiano” il comportamento di chi viene
qualcosa; quindi,
osservato .
La funzione dei neuroni specchio
I neuroni specchio consentono di:
Comprendere e prevedere le azioni;
Apprendere per imitazione ( nei primi anni di vita).
“Specchi nel cervello”
I neuroni specchio si attivano anche se le azioni sono descritte, o se si osservano emozioni
intense sul volto di amici o familiari.
I neuroni specchio permettono:
la consapevolezza di sé
il linguaggio
le relazioni interpersonali
sono alla base dell’empatia, che consente di riconoscere le azioni e imitarle,
di capire le intenzioni e i sentimenti
! Autismo (quando gli specchi si rompono) !
Se c’è una disfunzione a livello dei neuroni specchio ci sarà un’ alterazione nelle
relazioni interpersonali.
Si è ipotizzato che le difficoltà sociali e l’isolamento, l’assenza di contatto visivo, la scarsa
capacità linguistica e l’assenza di empatia dei bambini autistici, possano nascere da un deficit
dei neuroni specchio. I bambini affetti da autismo non provano nessuna emozione, i
loro neuroni appaiono “pigri” e "immobili" e non consentono il rispecchiamento
sociale.
“Un modo di essere” (1980) di Carl. R. Rogers
“Ho la tendenza a imparare dalle esperienze più intense, ho raccolto sei di queste esperienze,
sono tutte storie vere, ciascuna è stata preziosa per la mia crescita personale e per la fiducia in
ciò che sto facendo”
Nancy piange
“Nancy piange” è un "way of being”
“Racconto un episodio recente accaduto in un grande laboratorio durato 17 giorni, con 70
persone molto diverse”
Questa parte è scritta in terza persona perché è il prodotto di numerose persone che
hanno descritto quello che è avvenuto nel gruppo.
Testo in italiano: “il gruppo di incontro”
Spiegazione
“Il gruppo aveva discusso del fatto che alcune persone avevano introdotto dei visitatori nelle
sessioni del gruppo. Nancy era stata una di queste persone che aveva portato suo marito nella
sessione precedente, anche se quella mattina non era presente l’incontro.
Il gruppo raggiunge l’accordo che in futuro si dovesse proporre, prima di far entrare qualcuno,
la questione alla comunità.
Ma proprio allora, con molto ritardo, giunse Nancy. Ralph, cercando di essere di aiuto, le
descrisse la conclusione a cui eravamo giunti. Nessuno di noi diede l’opportunità a Nancy di
rispondere, nonostante fosse evidente che volesse farlo”.
"Il gruppo proseguì con la sua discussione. Dopo alcuni istanti, qualcuno che stava accanto a
Nancy, richiama l’attenzione sul fatto che questa stava tremando e piangendo. La comunità le
diede lo spazio per esprimere i suoi sentimenti
Dapprima sembrò che si sentisse criticata, ma Maria le diede una descrizione più completa di
quello che era accaduto, e sembrò che Nancy accettasse che nessuno la stava criticando o
incolpando.
Tuttavia, continuava a tremare, e sembrava sconvolta perché sentiva di essere stata
emarginata in precedenza”.
Incoraggiata a chiarire meglio, Nancy si volge verso Natalie (figlia di Carl Rogers): “ti ho sentita
molto fredda, e per due volte tu mi hai emarginata. Continuavo a chiamarti Betty, e quando
sono venuta da te per dirti quanto mi dispiacesse, tu dicesti semplicemente che quello era un
problema mio e te ne andasti”.
(Natalie replica che la sua percezione è molto diversa) “Mi sono resa conto che tu eri proprio
sconvolta per avermi chiamata con un nome sbagliato, ma risposi in quel mondo. nonostante
fosse per te penoso, ma essere chiamata Betty non mi seccava affatto.
“Mi rendo conto di non essere riuscita a comunicarlo bene, e penso che tu voglia un contatto
con me, ma non ho la sensazione di averti respinta”.
Sembrava tuttavia che Nancy fosse sempre più convinta della sua opinione e che non avesse
udito il chiarimento e non avesse accettato la risposta di Natalie.
Così Nancy disse di aver notato il rapporto che legava Natalie e Teresa, una meticcia, e che
forse Natalie sembrava mettersi in contatto solo con persone appartenenti alle minoranze, e
non con persone come lei (alta, bionda e della classe media).
Questo portò Teresa ad una furiosa arrabbiatura perché si sentiva ridotta a uno stereotipo, e ci
vollero quasi cinque minuti per mettere le cose a posto tra Nancy e Teresa”.
“Il gruppo riporta Nancy all’argomento iniziale tra lei e Natalie. Sembrava che i suoi sentimenti
erano così forti che difficilmente potevano dipendere solo dall’incidente di cui aveva parlato”.
Qualcuno notò che Nancy e Natalie si rassomigliavano in tutto, e che forse Nancy sentiva che
Natalie avrebbe dovuto rivolgersi a qualcuno come lei, piuttosto che con Teresa, che era bassa
e di colore scuro. Nancy considerò tutto questo, chiedendosi se poteva trattarsi di questo, ma
sembrava poco convinta di questa spiegazione.
Furono suggerite almeno altre due ipotesi per spiegare i suoi forti sentimenti, ma nessuna la
convince.
Carl Rogers era seduto e si sentiva completamente mistificato (turbato e confuso).
Carl dice al gruppo: “ vorrei solo poter capire cos’è che precisamente turba Nancy…ma non
riesco ad avere alcuna idea. Credo che molti altri hanno la stessa sensazione.
(Nancy era con le lacrime agli occhi, provando un sentimento che andava molto al di là di ogni
possibile rifiuto immaginario, ma che cos’era?).
Anne interviene: “Può darsi che non centri niente, ma comunque lo voglio dire. Quando tu sei
arrivata, Nancy, pensavo che tu fossi Natalie perché vi assomigliate talmente…io mi sento un
po’ gelosa quando osservo il meraviglioso rapporto tra Natalie e suo padre. Mi chiedo se c’è
qualche connessione tra te, tuo padre e Carl”.
"E’ proprio questo!” disse Nancy singhiozzando. Si ripiegò su di sé, abbandonandosi a un pianto
dirotto, dicendo: “Non ho mai realmente pianto alla morte di mio padre…per me era davvero
morto da un pezzo. Che cosa posso fare?”.
Alcuni partecipanti le dissero che suo padre era ancora una parte di lei, e che poteva ancora
piangere per lui. Anne l’abbracciò e la consolò.
Dopo una lunga pausa Nancy cominciò a calarsi…e chiese poi a Carl se poteva darle la sua
mano…e gli si gettò tra le braccia, tremando e singhiozzando.
Lentamente si sentì meglio…poi disse a Carl: “e tu gli somigli anche…non avrei mai scoperto
che era questo ciò che provavo”. E l’episodio che superato quando il gruppo unì la propria
risata a quella radiosa, piena di sollievo e di liberazione, di Nancy.
Commenti di Carl
“Sono stato personalmente molto coinvolto emotivamente da questo episodio...
Potrei fare l’analisi delle cause dell’incidente: Nancy rimuovendo il suo dolore per la perdita del
padre...proietta il suo dolore su Natalie. Dapprima distorce il significato di un fatto accaduto
incidentalmente (il nome), in modo da essere furiosa verso Natalie; poi, esprime il suo dolore
mediante la rabbia per lo stretto rapporto di Natalie con un’altra donna, e così via.
“Simili spiegazioni sono per insignificanti, ma se tento di osservare l’episodio da un’altra
prospettiva, esso semplifica molti aspetti delle dinamiche esistenziali”.
1. L’episodio dimostra chiaramente la profondità a cui i sentimenti possono essere
sepolti e sconosciuti al soggetto, e Nancy provava qualcosa di molto profondo. Tuttavia,
stava etichettando questo sentimento in modi non significativi. L’organismo si richiude di fronte
al dolore di riconoscere chiaramente un sentimento, se questo significa dover riorganizzare il
concetto di sé.
2. L’episodio è uno splendido esempio di come il flusso dell’esperire è usato quale
riferimento per scoprire il senso di un evento. Nancy mise alla prova le varie
interpretazioni e ipotesi che le venivano proposte, ma esse non combaciavano con quello che
sentiva interiormente.
Ma quando Anne le disse i suoi sentimenti, Nancy si rese conto che era proprio quello che stava
sperimentando…perché si accordava con ciò che le accadeva internamente. Così, come spesso
accade quando una persona è compresa e accettata, essa poté sperimentare distintamente i
suoi sentimenti attraverso il pianto.
Nancy fu in grado, quindi di comprendere che insieme alla gelosia, provava un intenso dolore, e
che non aveva mai pianto per suo padre, dato che per lei il padre era già morto molti anni
prima della sua morte reale.
3. E’ un esempio molto preciso di un cambiamento irreversibile della personalità e
del comportamento.
Quando un sentimento, in precedenza negato, è sperimentato integralmente nella
consapevolezza, e non come qualcosa di cattivo o sbagliato, allora si verifica un cambiamento
fondamentale.
In seguito, Nancy potrebbe anche legare la validità di questo momento, e credere di non essere
stata gelosa o addolorata. Tuttavia, tutto il suo organismo ha sperimentato completamente
questi sentimenti, e al massimo potrebbe negarli solo temporaneamente nella sua
consapevolezza.
4. Osserviamo qui un esempio di