Estratto del documento

RINASCIMENTALE.

1) Nesso tra interesse collettivo della città

di Firenze e tutela del Patrimonio.

2) Fare in modo che tali opere non

vengano esportare fuori dal granducato,

caso in cui dovesse succedere porterebbe

un danno alla città —> impulso vasariano,

che stimola e valorizza il patrimonio delle

opere d’arte che vengono. messe sotto la

lente del legislatore.

3) I tecnici, in tal caso artisti membri de

“L’accademia del disegno”, svolgono il

ruolo di decidere quali artisti

contemporanei possono entrare nella lista

dei grandi artisti del passato, per cui anche

quali opere possono essere esportate o no.

4) Qui abbiamo due punti da sottolineare: da un lato il divieto di esportazione non si applica ai

ritratti ai paesaggi e ai quadretti di piccola dimensione, allo stesso modo sui pittori viventi non

ci devono essere restrizioni, il pittore vivente deve poter vendere i suoi quadri ovunque (non si

può impedire il mercato dell’arte contemporanea). Interesse da parte di collezionisti (anche

non italiani) per la scuola Veneziana, tale

interesse suscita anche una sorta di

preoccupazione per cui si inizia a

perorare la causa del fenomeno

dell’esportazione.

1)Importante ricordare questa

di erenza: se le leggi del granducato di

Toscana riguardano tutta Italia, a

Venezia si hanno leggi esclusivamente

per la Pittura Veneziana.

ff fi ff ff

2) Zanetti nel 1773 diviene ispettore generale, qui si introduce l’elemento del catalogo che verrà

poi usato abitualmente per impedire che le opere vadano disperse o esportare illegalmente.

23/04/2025 Raccolta della maggior parte delle leggi di cui

abbiamo parlato e parleremo a lezione. Non

rientra nel programma d’esame.

La suddetta opera è una raccolta di leggi sparse, sono molti gli stati preunitari di geogra a,

amministrazione e legislazione variabile nel corso del secolo —> pertanto Emiliani vuole fornire

una mappa del percorso di storia della tutela.

Emiliani era stato anticipato in realtà da Giuseppe Fiorello verso gli anni ‘70-‘80 dell’800 grazie al

suo importante ruolo amministrativo (era l’equivalente di un odierno direttore generale dei musei).

Il progressivo indebolimento degli stati preunitari, che si trovano in balia delle grandi monarchie,

ha portato a un altro fenomeno oltre quello geopolitico: a partire dal ‘600 per poi svilupparsi nel

‘700-‘800, quello del Grand-Tour (formazione dei giovani esteri che vengono in Italia, considerata

tappa fondamentale), inizialmente solo le famiglie aristocratiche erano avvezze a questa pratica,

successivamente si aprirà anche alla borghesia.

Il fenomeno fondamentale del Grand-Tour italiano è il fatto che in Italia si abbia uno straordinario

giacimento di ruine romane (la Grecia sotto dominio ottomano non era agevolmente visitabile, pur

essendo l’altra culla di antichità classiche). Ovviamente le scoperte di Pompei ed Ercolano

aumentano l’impulso delle visite anche in Campania, divenuta tappa fondamentale del Grand-

Tour.

Prima di Pompei ed Ercolano era ovviamente Roma la grande città antica da visitare, proprio qui

tra ‘600 e ‘800 la disciplina legislativa e tutelativa del patrimonio culturale (non si chiamava ancora

così) nasce e si sviluppa. Nello stato ponti cio si creano le fondamenta per i principi legislativi e le

competenze adatte al funzionamento di tali legge (se promulghi una legge evi fare in modo che

questa sia rispettata, pertanto vennero create gure addette a ciò—> Tecnici preposti al

funzionamento delle leggi).

Editti dei Camerlenghi

I Camerlenghi erano dei cardinali, la gura più importante dopo il papa —> Iniziano ad essere

previste una serie di competenze per accedere a questo titolo, che hanno a che fare anche con la

tutela dei beni culturali (anche all’epoca lo stato ponti cio era una monarchia assoluta teocratica).

Dal 1624 (anno dell’editto del cardinale Aldobrandini) al 1821 (anno dell’editto Pacca) —>

esploreremo quest’arco comprendente due secoli, in cui vi sono parecchi cambiamenti

geopolitici, è un momento di snodo decisivo, rivoluzionario e napoleonico.

NB Tutti gli editti successivi al primo dialogano sempre con quelli precedenti, è un a narsi degli

editti organici dei Camerlenghi. Tutti i provvedimenti hanno tra loro un’attenzione crescente verso

il problema dell’estrazione delle opere d’arte (L’estrazione non è sinonimo di scavo bensì di

ESPORTAZIONE delle opere d’arte), tale accortezza è nata sempre in vista del Grand-Tour, per

evitare “souvenir” di grande e piccola taglia. —> 1) Nel primo editto si vieta

l’estrazione di statue dallo stato

ponti cio. Elemento da analizzare è

proprio quali sono materialmente le

opere nominate, in tal caso statue,

gure (un po’ più vago) ecc…

è il primo editto che riguarda

l’esportazione ed è ancora

fi fi fi fi fi fi ffi fi

abbastanza generico. Tale editto prevede anche delle multe piuttosto salate per chi gli

contravviene, inoltre vi sono anche previste pene corporali per chi viene sorpreso a scavare

(cavatori locali, gente del popolo che veniva pagata dagli aristocratici appartenenti al lone del

Grand-Tour). Sempre nello stesso editto si prevede che queste multe vengano applicate a chi, in

caso dovesse trovare qualcosa, non lo denuncia alla pubblica autorità.

2) Vieta esportazioni e scavi dei manufatti citati nell’editto. L’elenco si fa più preciso, è importante

rilevare da un lato la maggiore minuziosità nella descrizione degli oggetti e che si parli di cose

“antiche e moderne” —> attenzione verso le cose di pregio moderne, elemento importante.

1) Si inizia a stabilire il fatto che per

l’esportazione occorra una LICENZA

data dal Camerlengo.

2) Interessante perché viene emanato

in tre diverse tappe citate nella slide

ed è più strutturato, prevede diversi

snodi su cui si incentra: Proibizione

che vieta il danneggiare pitture,

stucchi, mosaici…. (conservazione

oltre che esportazione). L’editto si

riferisce anche a libri, scritture

(IMPORTANTE perché annette nella

sfera di tutela dello Stato Ponti cio anche i libri manoscritti). Inoltre nello stesso editto

vengono aggiunte delle speci che sull’esportazione (es. gli stranieri per esportare

dovevano restare a Roma almeno un mese). In quest’editto si riprende l’idea che sia

obbligatorio denunciare il ritrovamento e la vendita di reperti antichi (non si tratta di

limitare o impedire una vendita, ma si tratta del fatto che lo Stato Ponti cio debba

essere consapevole degli scambi e dei passaggi di proprietà dei beni).

—> Distinzione tra gli oggetti

preziosi, rari per gli studi dell’arte

e oggetti che pur essendo antichi

non sono considerati tali. Questa

distinzione ha delle

conseguenze: introduce una

graduazione tra le opere da

tutelare (opere più e meno

meritevoli) —> alla lunga

potrebbe portare a dei problemi.

—> Editto fondamentale, rende

organici gli editti visti n ora e vi

aggiunge nuovi elementi.

Si tratta di un editto decisivo

della prima metà del ‘700,

quando avvengono le scoperte

di Pompei ed Ercolano, ci

troviamo nel pieno di questa

sensazionale onda. Emana un

divieto di estrazione molto ben

fi fi fi fi fi

de nito che si rivolge ad “ogni persona tanto ecclesiastica…” (legge per TUTTI i sudditi

del Regno Ponti cio che era più vasto rispetto a oggi), inoltre l’editto è molto preciso nella

lista di manufatti vietati. Introduce gure di sovrintendenza per l’applicazione delle leggi,

ognuna delle quali si occupa di pittura, scultura o antichità (divisione dei compiti).

Regolamenta e controlla l’esportazione di un’opera: vi troviamo un richiedente che scrive

una supplica al cardinale Camerlengo e il richiedente attende successivamente la

procedura che coinvolge uno dei tre assessori citati prima (a seconda della natura

dell’opera), successivamente l’assessore esamina e valuta l’oggetto, successivamente vi

scrive una relazione di valutazione e la trasmette al commissario il quale potrebbe

compiere un’ulteriore analisi, successivamente tale richiesta arriva al Camerlengo che su

indicazione dei suoi sottoposti concede o meno la licenza all’esportazione.

Interessante che nell’editto il divieto di esportazione non comprenda quadri e pitture

moderne non eccedenti il valore di 100 scudi.

Le gure degli assessori vanno a ancate al fatto che nel 1734 erano stati creati i musei

capitolini, musei pubblici fondamentali dove le opere con scate potevano. essere esposte

al pubblico, si crea così un circuito virtuoso.

NB Nonostante i divieti parecchi manufatti sono usciti addirittura dall’Europa nel corso del

tempo —> es. Collezione Townley o famiglie aristocratiche che vendono pezzi per evitare

la povertà.

Altri casi importanti di fuoriuscita dei materiali —> Vaso medici, Flora maggiore (entrambi

conservati a Villa Medici, sono ceduti per questioni diplomatiche e familiari).

Vedi anche la Collezione Farnese e i Borbone.

24/04/2025

• Trattato Tolentino, 1797

• Editti dei Camerlenghi:

fi fi fi ffi fi fi

29/04/2025

1820 —> Data dell’ultimo editto, l’editto Pacca.

Nella lezione di oggi analizzeremo la concezione di Patrimonio nel corso del ‘700.

—> La Francia, considerata unico stato

guidato dall’illuminismo poteva esportare le

proprie idee negli altri paesi ed importare opere

d’arte per porle nel Louvre fondato in prima età

rivoluzionaria.

Prima metà del ‘700 —> Grazie alla cultura illuminista si di onde una nuova idea di

Patrimonio, questa nuova idea si di onde soprattutto nella francia del secondo ‘700 e

pone le basi per la concezione rivoluzionaria del Patrimonio Culturale.

Teorie sull’arte e sul gusto che vanno sottolineate —> ducia di usa sul fatto che

l’architettura e un certo tipo di urbanistica e lavoro sulla città contenga non solo valenze

estetiche ma anche morali, cioè un certo tipo di architettura ha delle capacità.

rigeneratrici sull’animo umano (pensiero illuminista, vedi architettura utopistica), parecchi

architetti dell’epoca vedevano l’architettura come un’arte parlante —> Tale idea che

l’architettura possa avere valori etici oltre che estetici portava l’architettura allo stesso

livello della pittura che si fa da veicolo morale (esempi di virtù, etica).

ff fi ff ff

Legame tra gusto e senso

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alessiacanzy di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del patrimonio culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Morachioli Sandro.
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