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PIL
Misura 1: lato produzione
Lato produzione: si applica semplicemente la definizione del valore aggiunto, ossia la
differenza fra valore della produzione (valore delle vendite) meno il costo dei consumi
intermedi.
Anche detto “Metodo reale”
Ricavi di vendita meno consumi intermedi
Misura 2: Ricavi
Il Valore Aggiunto è quello che rimane in mano alle aziende una volta che hanno
pagato i loro fornitori. Diventa allora logico vedere questa voce come la somma dalla
quale si può attingere per pagare i diversi agenti che hanno contribuito alla
produzione: con che cos’altro potrebbero essere pagati, se non con quello che rimane
in casa dopo avere pagato i fornitori?
Dunque il valore aggiunto è uguale alla somma delle remunerazioni dei fattori.
Questo approccio è anche detto a volte, Metodo “personale” 4
Figure 3 – esempio di calcolo della VA con la remunerazione dei fattori
Per quanto possa sembrare diverso a prima vista della nozione di remunerazione dei
fattori, in realtà si tratta di un calcolo che applica la stessa logica.
Misura 3: Impieghi
Un altro modo di vedere il PIL o il VA è di vedere che la produzione finale, con
l’aggiunta delle importazioni, definisce la dotazione di beni utilizzabili in un’economia.
Dunque gli usi di questi beni non potranno essere diversi da queste risorse (se non
forse per una variazione degli stock).
Si può dunque scrivere un’identità contabile dove, da un lato, ci sono l’insieme delle
risorse di beni finali, e dall’altro l’insieme degli usi possibili.
Questo metodo è anche detto “Metodo del bilancio”:
E Basato sull’identità Risorse = Impieghi
Y + M = C + I + G + E
=> Y = C + I + G + (E – M)
Y = PIL G = Spesa
C = Consumi E = Esportazioni
I = Investimenti M = Importazioni
Figure 4 – andamento del PIL con il metodo della spesa In questo grafico è
possibile vedere
l’andamento del PIL
e delle sue diverse
componenti che
corrispondono ai
vari utilizzi possibili
del prodotto, o in
altri termini che si
basano
sull’equilibrio
risorse impieghi.
Possiamo vedere
che la voce più
importante è la
5
spesa privata, seguita da Investimenti e scorte e spesa pubblica, mentre la voce che
incide meno è il saldo Import/Export.
Nota: Questi calcoli possono essere fatti in maniera più precisa: si possono considerare
altre voci come la variazione scorte.
Contributo alla variazione del PIL
Sulla base dell’equilibrio Risorse Impieghi si può mettere in evidenza il contributo di
ogni componente del PIL alla sua crescita.
Se Y = C + I + G + (E – M) ∆ ∆ ∆ ∆
Allora Y = C + I + G +
∆ (E – M) ∆ ∆ ∆ ∆
e Y/Y = C/Y + I/Y +
∆
G/Y + (E – M)/Y
∆ Y = Variazione del PIL rispetto un altro anno
∆ Y/Y = Variazione relativa del PIL
A destra dell’identità contabile appaiono una serie di termini, e ognuno esprime
quanto un determinato impiego abbia contribuito alla variazione del PIL. Queste
misure sono frequentemente commentate nei giornali come illustrato qua sotto.
Figure 5 - i contributi alla variazione del PIL, esempio
Questa tabella illustra per gli anni dal 2013 al 2017, il contributo delle varie
componenti del PIL alle variazioni dello stesso. Ad esempio nel 2015, le spese delle
amministrazioni pubbliche hanno contribuito per -0,1 punti sulla variazione di 1% del
PIL. Si può in questo modo vedere quali voci contribuiscono di più alla variazione del
PIL. Non si deve in questo dimenticare che non si tratta di causalità, ma di
contribuzione alla variazione di una voce complessiva.
Lezione 2 6
3. Approfondimenti sul PIL
PIL e settore pubblico
Anche il settore pubblico contribuisce alla creazione di ricchezza. Se si misurasse il PIL
solo sulla base del fatturato del settore privato, si perderebbe una grande parte della
ricchezza prodotta. Perciò serve misurare anche un contributo apportato dal settore
pubblico al PIL; ma non si può calcolarlo sulla stessa base utilizzata per il settore
privato, perché il settore pubblico in generale non ha fatturato, dunque non avrebbe
senso calcolare fatturato meno i consumi intermedi.
La soluzione, imperfetta, utilizzata è di valorizzare la contribuzione del settore
pubblico al PIL tramite i suoi costi di produzione.
Seguirà esercizio illustrativo.
PIL, RNL e RNLD 3
La contabilità Nazionale distingue il territorio nazionale e il resto del mondo.
Ma questi due ambiti non sono completamente distinti: possono svolgersi all’interno di
un territorio operazioni riferibili ad agenti non residenti in questo territorio. Ci sono
anche trasferimenti unilaterali fra agenti residenti e non residenti. 4
Il criterio rilevante è quello di residenza, nel senso economico, e non quello di
cittadinanza: un belga che è residente in Italia, rientra nella misura degli aggregati
Nazionali, anche se non ha la nazionalità italiana.
Differenza tra aggregati definiti a livello interno o Nazionali
Se si prendono in considerazioni i flussi transfrontalieri, si devono distinguere, ad
esempio, il PIL e quello che prima si chiamava PNL, oggi più spesso misurato come
Reddito Nazionale Lordo o, dopo ulteriori correzioni come Reddito Nazionale Lordo
Disponibile. Si fanno perciò due serie di correzioni che riguardano redditi e ricavi legati
a scambi o flussi di denaro da e verso il Resto del mondo.
Queste due serie di correzioni sono molto simili, riguardano redditi e trasferimenti -
due concetti abbastanza vicini l’uno all’altro.
I redditi hanno una contropartita: lavoro, capitale. Sono tipicamente stipendi,
dividendi.
3 “Il territorio economico di un Paese (o nazionale) è dato non solo dalla definizione giuridica di territorio in senso
politico e amministrativo, ma comprende tutte le aree dove operano e sviluppano i loro interessi le unità residenti. In
particolare, oltre al territorio geografico sotto l'amministrazione effettiva e il controllo economico di un singolo governo,
il territorio economico nazionale comprende:
i giacimenti situati in acque internazionali e sfruttati da unità residenti
le sedi all'estero di ambasciate, i consolati e le basi militari riconosciute a livello internazionale
le zone franche doganali, lo spazio aereo nazionale, le acque territoriali
le navi, gli aerei e le piattaforme galleggianti appartenenti ad unità residenti.”
4 Le unità residenti (in senso economico) sono le unità che hanno sul territorio nazionale un centro prevalente di
interesse economico, ovvero che vi esercitano la loro attività per almeno un anno, indipendentemente dalla loro
cittadinanza e dalla loro effettiva presenza sul territorio del paese.
La proprietà di terreni e fabbricati in un territorio economico è una ragione sufficiente per considerare che il
proprietario abbia in esso un centro di interesse economico prevalente. 7
I trasferimenti non hanno una contropartita, almeno non diretta, si tratta ad
esempio di rimesse dei lavoratori, trasferimenti al budget dell’Unione
Europea. Oppure aiuti internazionali.
Si può dare la seguente definizione.
RNL = PIL - Reddito sul territorio destinato ad agenti non residenti + Reddito
percepito su attività dall’estero ad agenti italiani.
RNLD = RNL + trasferimenti netti dall’estero.
Se Prodotto Nazionale Lordo < PIL ci possono essere diverse motivi.
Un caso interessante è l’Irlanda, dove sono insediate molte filiali di società straniere
che inviano profitti all’estero, i quali vanno a diminuire il PNL.
Esiste anche il caso inverso di RNL o RNLD > PIL, come nel caso dei paesi che ricevono
molti aiuti dall’estero (caso estremo del Timor orientale).
I due grafici sottostanti illustrano come gli indicatori Nazionali (RNLD) e Interni (PIL)
possono divergere.
Figure 6 - differenza RNLD PIL per diversi paesi 8
Figure 7 - differenza RNLD PIL per diversi paesi (zoom sui valori centrali)
Il testo originale parla di GNI (Gross National Income) che si traduce con RNL,
Nota:
ma l’interpretazione del grafico sembra più coerente con il concetto di RNLD.
“Some of the income residents earn is sent abroad, some residents receive
international remittances and some countries receive sizeable aid flows. For example,
because of large remittances from abroad, GNI in the Philippines greatly exceeds GDP,
and because of international aid, Timor-Leste's GNI is many times domestic output.”
Text box 1 - Approfondimento (non visto a lezione): la questione al parlamento Europeo
Parliamentary questions
21 June 2005 E-2218/05
WRITTEN QUESTION by Robert Goebbels (PSE) to the Commission
Subject: GNI and GDP
Eurostat has just published a table ranking EU Member States according to each country's GDP in
relation to the number of inhabitants. These figures can be deceiving, especially in countries with open
economies, such as Luxembourg and Ireland, where the GDP is swollen by contributions from frontier
workers (this is not taken into account when calculating per capita GDP) and more importantly by
financial activities that ultimately benefit non-residents.
Would it not be advisable to abandon such deceiving statistics and calculate the per capita GNI (gross
national income) instead? This would reflect the real situation of the Union countries more accurately.
Could the Commission ask Eurostat to draw up a table for 2004 setting out per capita GNI in the
25 countries?
Answer :
Both gross domestic product (GDP) and gross national income (GNI) are well established national
accounts aggregates. While GDP assesses the absolute level of economic activity in a country, GNI 9
measures the total primary income received by a country. Both concepts are closely related: GNI is
derived from GDP by adding the balance of primary income flows with the rest of the world. This
difference has to be kept in mind when interpreting either one of the two aggregates.
Differences between GDP and GNI tend to be small for bigger countries but, whenever a smaller country
records either a high number of cross-border workers or a sizeable level of net property income flows with
the rest of the world, GDP and GNI may differ significantly.
Both aggregates can be expressed per head of population to give a relative measure, taking into account a
country’s size in terms of inhabitants. Eurostat, in fact, provides both GDP and GNI per capita on a regular
basis and makes them freely available on its website. GDP per capita is well-accepted as a measure for
comparisons of economies and is used by all international organisations. That is why Eurostat uses it as a
headline figure.
GDP i